C'è troppo che il tempo non può cancellare.
Per molti anni sono stato con la mia illusione, la mia falsa ancora.
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Credevo di essere approdato e di aver raggiunto la mia dimora.
Credevo che la mia dimora fosse così in alto che i raggi del sole erano la mia coperta e le stelle illuminavano la mia stanza.
Credevo che tutto ciò di cui avevo bisogno era li e niente era fuori di quello che avevo bisogno.
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Ero troppo in alto e non mi aspettavo che sarei dovuto cadere.
Il tonfo è stato grande e sono tornato al mio posto fra le ceneri.
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All'improvviso son tornato preda delle mie necessità, mendicante di attenzioni:
Sono così inutile?
Sono così insignificante?
Non c'è nessuno a cui io manchi?
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Non posso conservarmi chiedendomi cosa ho sbagliato, cosa c'è di sbagliato in me.
Non voglio chiudermi in me stesso.
Ho percorso il mio cammino, la strada che mi ero prefissato.
Non ho mai ceduto alla stanchezza, mai indietreggiato, mai evitato.
Dove mi ha indicato il cuore io sono andato.
Solo che ero troppo al sicuro e non mi curavo di guardare fuori dalla finestra.
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E ora?
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Sono spaventato da quello che vedo, immobilizzato dalla mia paura, ma so che c'è qualcosa di meglio che deve venire in qualche modo: non posso finire così: non era questo il mio scopo, non può essere questo il compimento.
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Facile è morire, rinunciare a ogni ideale, mollare ogni sforzo, lasciarsi cadere, abbandonarsi ai flutti delle onde.
Ma io non sono stato creato per questo, non sono uscito dalle viscere di mia madre per questo.
No, non mollerò, mi rialzerò e continuerò a perseguire il mio obiettivo.
Saldo starò al mio posto e non devierò dal mio cammino. Continuerò la mia strada.
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Era necessario che imparassi a morire, così da poter risorgere.
Era necessario che mi scrollassi di dosso tutti i miei desideri, i falsi bisogni di importanza, stima, considerazione, amore. In realtà non per merito mio, ma mi sono stati strappati via come fossero il mio scalpo.
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Quando ti è dato senti di stare al sicuro dalle tue paure.
Quando ti è tolto senti di non essere solo e che non c'è niente di cui aver paura.
Non chi possiede tutto, ma chi ha la libertà di godere di tutto è un uomo ricco.
Tutto il bene è dono e di tutto esso sono chiamato a godere.
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La gioia perfetta è il mio traguardo,
che non può risiedere in una cosa né in una persona.
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Di una sola cosa ho bisogno, solo quella io cerco:
rimanere all'ombra dell'Altissimo così non mi coglierà alcun male,
svaniranno le mie paure, celebrerò la mia vittoria.
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Allora ringrazierò di essere nato e tutti vedranno quanto stupenda è l'opera Sua su di me.
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(Roma, 03/02/2017)
Ascoltando gli Evanescence...