Nel 1990, occasione del 75° anniversario della morte di Alexandr Skrjabin, su sollecitazione del critico musicale Claudio Tempo e con l'immediata adesione della sezione culturale del Consolato Russo (allora URSS) di Genova, il Comune e la Pro loco di Bogliasco decisero di ricordare il grande compositore russo che aveva vissuto 8 mesi (tra il 1905 e il 1906), nella cittadina alle porte di Genova. Nel periodo del suo soggiorno ligure Skrjabin era diventato padre di una bambina (Ariadna) destinata – una quarantina di anni dopo – a diventare eroina della Resistenza antinazista in Francia, aveva composto alcune opere pianistiche e avviato a compimento uno dei più significativi lavori sinfonici, il Poème de l'Extase.
Nel corso della preparazione dell'omaggio (alcuni incontri musicali e l'intitolazione a Skrjabiin della piazzetta dove sorgeva la casa abitata dal musicista e dalla sua compagna Tatiana de Schloezer) furono evidenziate le importanti prospettive culturali -musicali, filosofiche, estetiche, teosofiche e scientifiche – che la complessa personalità skrjabiniana pone in gioco, sia in riferimento al passato nel quale affonda le sue radici sia nei confronti dell' “avvenire” alla cui configurazione partecipò con arditezze di pensiero e di arte tutt'ora coinvolgenti.
Così,nella convinzione che l'occasione celebrativa avrebbe dovuto tradursi in una premessa per la costituzione di un centro di studi e di attività musicali permanenti “nel nome d Skrjabin” , oltre al promotore,Claudio Tempo, l'iniziativa porta al coinvolgimento del musicologo Edilio Frassoni (da tempo interessato alla figura di Skrjabin e alle circostanze della sua permanenza a Bogliasco), del pianista Massimiliano Damerini (interprete tra i maggiori dell'opera di Skrjabin ), della pianista Lidia Arcuri (docente di fama internazionale, particolarmente sensibile al cosmo tecnico-poetico del compositore russo), del musicologo Piero Santi (acuto studioso delle premesse e delle evoluzioni del novecento musicale) e dello scienziato Ruggero Pierantoni (ricercatore CNR, impegnato per anni in ricerche sulle “sinestesie percettive”).
L'eco suscitata dalle due giornate celebrative (23 e 24 novembre) conferma la vivacità di interessi skrjabiniani in Italia e la diffusa attesa per un punto di riferimento di respiro nazionale ( e internazionale) dedicato alla conoscenza dell'opera del compositore russo e delle varie tematiche e problematiche in essa presenti.
Tale conferma porta,nel marzo 1991, alla nascita dell'Associazione Culturale “Bogliasco per Skrjabin”.
La seconda edizione degli “Incontri musicali Bogliasco per Skrjabin” (14-15-16 novembre 1991) avvia il cammino di esplorazione del “cosmo skrjabiniano” dal versante bio-psicologico (portato in primo piano con le interviste pubbliche a Marina, figlia del compositore, e a Miriam, nipote dello stesso e figlia di Ariadna, e con l'esecuzione delle musiche di Julian, il figlio di Skrjabin e Tatiana morto tragicamente all'età di 14 anni) alle traiettorie del “caso Skrjabin” passato (Chopin e Liszt) ai nostri giorni.
Il consolidarsi della fama di “Bogliasco per Skrjabin” viene sottolineato dall'invito al Festival Skrjabiniano di Mosca, nel gennaio 1992.
A Mosca l'Associazione avvia collegamenti stabili con il Museo Skrjabin e con l'Unione operatori musicali della Russia; con l'Associazione Skrjabin di Amsterdam e con la Skrjabin Society di New York.
Nel 1996 l'Associazione aggiunge al suo nome quello di Centro Italiano Studi Skrjabiniani.