Informazioni tecniche
Zona montuosa: Triangolo lariano, Prealpi comasche
Località di partenza: Canzo (CO), località fonte Gajum
Quota di partenza: 480mslm
Quota di arrivo: 1373mslm (punto più elevato, Corno occidentale)
Dislivello positivo totale: circa 1050m
Sviluppo: circa 11km
Sentieri utilizzati: vari (2, 1, e 4)
Durata dell’escursione: circa 2h 45’
Difficoltà: EE (per la presenza di tratti esposti)
Persone presenti: Paolo, Emiro, Giancarlo, Matteo, Sandro
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano; Lecco - Valle Brembana, 1: 50.000 - Kompass 105
Traccia GPS disponibile: gpx
Album fotografico disponibile qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti e segnalati. Tuttavia, in alcuni tratti in ombra abbiamo trovato fondo ghiacciato.
Presenza di numerosi punti di appoggio durante gran parte dell’escursione.
Eventuali pericoli
I tratti ghiacciati, spesso coperti da fogliame, e i tratti esposti: in particolare la salita e la discesa dal Corno occidentale.
L'escursione
L’escursione comincia dal parcheggio di Fonte Gajum (480m slm). In alternativa, si può lasciare l’auto al parcheggio delle ferrovie nord di Canzo (395m slm) e dirigersi qui attraversando il paese e seguendo le indicazioni (aggiungere circa 80m di dislivello positivo e dieci minuti a buon passo).
Da Fonte Gajum si prende il sentiero che costeggia e attraversa in più punti il Torrente Ravella (segnavia 2). Questo sentiero è denominato “Sentiero Spaccasassi” o “Sentiero geologico”. È un tratto molto suggestivo: il torrente in questa stagione è al suo massimo, nonostante la poca pioggia, ed è davvero bello lasciarsi accompagnare dal rumore delle sue acque. Facendo attenzione a ignorare le deviazioni per San Miro, si raggiunge, in salita non eccessiva ma costante, la spianata del rifugio Terz’Alpe (800m slm, 30’, 2,6km).
Da questo punto la pendenza si fa più severa ma è ancora certamente alla portata di tutti. Si sale la scala che costeggia sulla sinistra il Terz’Alpe; si incontra subito un bivio, dove si tiene la sinistra e si segue per l’attacco della ferrata (segnavia 1; i Corni sono però indicati in entrambe le direzioni). Il sentiero sale velocemente e ci porta a una seconda spianata, molto panoramica, proprio sotto il Corno occidentale, con una bella croce in legno (1200m slm, 1 h; 3,9km).
Qui comincia il tratto dell’escursione decisamente più impegnativo dal punto di vista tecnico. Salgo insieme a Matteo, mentre gli altri proseguono per il SEV. Subito dopo la croce, si lascia il sentiero che sulla sinistra e in basso conduce al rifugio SEV per prendere invece quello, comunque segnalato con bolli sui sassi, che risale il Corno occidentale. Ci sono diversi tratti esposti, bisogna usare le mani e avere piede sicuro. La vetta del Corno occidentale si raggiunge con non poca fatica ma con grande soddisfazione, anche alpinistica (1373m slm; 1h 15’; 4,5km). Da qui si scende verso la forcella dei Corni: prima si scende, alla sinistra della croce di vetta (dalla direzione da cui proveniamo), un tratto molto tecnico, in cui consiglio di abbassarsi “faccia al monte”, e poi si traversa su sentiero fino a incontrare un nuovo incrocio presso la Forcella dei Corni (1300m slm; 1h 25’; 5km). Qui ritroviamo Emiro, Giancarlo e Sandro. Emiro, Giancarlo e Matteo salgono al Corno centrale, mentre io scendo al SEV con Sandro seguendo le indicazioni. Aggiriamo il SEV e prendiamo il sentiero numero 4, che costeggia il Corno centrale sulla sinistra. Passando sotto all’imponente e leggendaria parete Fasana. L’accordo è di incontrarci tutti presso la Bocchetta di Leura (1200m slm; 1h 40’; 5,8km); tuttavia, dopo averla raggiunta, non resistiamo alla tentazione di andare incontro al resto del gruppo risalendo il Corno occidentale dal versante opposto (si veda la traccia gps che indica questa deviazione).
Ricongiunti con gli altri, torniamo alla Bocchetta di Leura, da cui si devia brevemente per raggiungere senza alcuna difficoltà la vetta del Corno orientale (1232m slm; 2h 05’; 6,3km).
Da qui cominciamo a scendere: passiamo prima dalla Bocchetta, poi ci dirigiamo verso la fontana del Foo e infine alla Colma di Ravella (1000m slm; 2h 20’; 7km).
Qui saluto il resto del gruppo, che prosegue per il Sasso Malascarpa e il Cornizzolo (si vedano "Note e commenti vari" per le relazioni sul percorso completo). Io invece continuo la discesa verso il Terz’Alpe e poi, seguendo il sentiero di salita, torno alla Fonte Gajum seguendo il bel sentiero lungo il Ravella (480m slm; 2h 45’; 11km).
Punti di appoggio
Diversi i rifugi lungo il sentiero (verificare apertura): a fonte Gajum, il Terz’Alpe, il SEV. Prima della Colma di Ravella, anche una fontana al Foo.
Materiale necessario
Nessuno oltre al tradizionale.
Note e commenti vari
L’escursione dà grande soddisfazione. Si possono raggiungere tutte le cime dei Corni e anche quelle vicine (si veda qui e qui per escursioni più complete). Tutto il dislivello (circa 1000 metri) è concentrato nei primi 5 km: davvero impegnativo.
Valuto la realizzazione del giro con un passo normale in circa 5 ore.
Il sentiero geologico (“Spaccasassi”) è davvero molto bello: vale la pena anche come passeggiata a sé, con punto di arrivo al Terz’Alpe. Consigliata con bambini e d’estate (in inverno si incontrano alcuni tratti ghiacciati) La vista dai Corni è eccezionale.
Bellissimo, come al solito, incontrare per caso dei conoscenti. Sulla via del ritorno, ho incrociato Bruno, mio maestro d’arrampicata durante il corso CAI di ormai dieci anni fa.