Informazioni tecniche
Zona montuosa: Triangolo lariano, Prealpi comasche
Località di partenza: Canzo (CO), parcheggio FNM
Quota di partenza: 400m slm
Punto più elevato: 1373m slm (Corno occidentale)
Dislivello positivo totale: circa 1500m
Sviluppo: 16km
Sentieri utilizzati: vari (2 fino a terz'Alpe, 1 fino ai Corni, 4 dall'Orientale; indicazioni varie; 3 dal Cornizzolo).
Durata dell’escursione: circa 4h 30’
Difficoltà: EE (per lunghezza, dislivello e tratti esposti)
Persone presenti: Paolo, emiro
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano; Lecco - Valle Brembana, 1: 50.000 - Kompass 105
Traccia GPS disponibile: gpx
Album fotografico disponibile qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti e segnalati.
Presenza di punti di appoggio durante gran parte dell’escursione.
Eventuali pericoli
I tratti esposti: in particolare la salita e la discesa su Corno occidentale e Corno centrale e la discesa dal Cornizzolo.
L'escursione
Passeggiata a difficoltà e paesaggi molto diversi tra loro.
La prima parte dell’escursione si svolge su strada asfaltata: da Canzo (numerose possibilità di parcheggio in paese; 400m slm) ci si dirige verso il centro del Paese e poi, un po’ orientandosi da soli un po’ seguendo le eventuali indicazioni, si sale fino a Fonte Gajum (483m slm; 10’). Qui ci si può arrivare anche in auto, nel caso si volessero accorciare distanza e dislivello.
La seconda parte dell’escursione si svolge lungo il Torrente Ravella ed è denominata “Sentiero Spaccasassi” o “Sentiero geologico” (segnavia n. 2). È un tratto molto suggestivo: il torrente in questa stagione è a tratti ghiacciato ed è comunque davvero bello lasciarsi accompagnare dal rumore delle sue acque. Ignorando le numerose deviazioni per il Cornizzolo o per san Miro, si raggiunge, in dolce salita, la spianata del rifugio Terz’Alpe (800m slm; 40’).
Da questo punto la pendenza si fa più severa ma è ancora certamente alla portata di tutti. Si sale la scala che costeggia sulla sinistra il Terz’Alpe; si incontra subito un bivio, dove si tiene la sinistra e si segue per l’attacco della ferrata (segnavia 1; i Corni sono però indicati in entrambe le direzioni). Il sentiero sale velocemente e ci porta a una seconda spianata, molto panoramica, proprio sotto il Corno occidentale, con una bella croce in legno (1200m slm; 1h 05').
Qui comincia il tratto dell’escursione decisamente più impegnativo dal punto di vista tecnico. Subito dopo la croce, si lascia il sentiero che sulla sinistra e in basso conduce al rifugio SEV per prendere invece quello, comunque segnalato con bolli sui sassi, che risale verso destra il Corno occidentale. Ci sono diversi tratti esposti, bisogna usare le mani e avere piede sicuro. La vetta del Corno occidentale si raggiunge con non poca fatica ma con grande soddisfazione, anche alpinistica (1373m slm ; 1h 40').
Da qui si prosegue verso la vetta del Corno centrale: prima si scende, alla sinistra della croce di vetta, un tratto molto tecnico, in cui consiglio di abbassarsi “faccia al monte”, e poi si traversa su sentiero in leggera salita verso il Corno centrale, passando dalla Forcella dei Corni ma senza scendere fino al rifugio SEV. La vetta del Corno centrale si raggiunge ancora usando le mani ma con difficoltà molto inferiori (1368m slsm; 2h 10').
Più impegnativa la discesa, che si svolge sul versante opposto a quello di salita, ripida, esposta e in alcuni tratti attrezzata. Si perdono molti metri e si raggiunge la Bocchetta di Leura, da cui si devia brevemente per raggiungere senza alcuna difficoltà la vetta del Corno orientale (1232m slsm; 2h 30').
Si torna alla Bocchetta. Qui inizia una lunga discesa che porta prima alla fontana del Foo, poi alla Colma di Ravella (1000m slsm; 2h 45'). Nel dubbio, seguire sempre per Sasso Malascarpa.
Alla Colma la discesa finisce e inizia una bella salita in mezzo al bosco verso la vetta del Sasso Malascarpa. La salita è ripida e il fisico sconta anche la fatica accumulata fino a questo punto. La vista dalla vetta spazia sui tre Corni da un lato e sul lago di Lecco dall’altro (1198m slsm; 3h 10').
Si scende quindi su strada asfaltata verso il rifugio Marisa Consiglieri (1110m slsm; 3h 15').
Inizia ora l’ultima vera salita della gita verso il Cornizzolo. Più impressionante alla vista che alle gambe, si sale praticamente diritti verso la croce di vetta (1242m slsm; 3h 30').
A questo punto non resta che traversare in legero saliscendi nella direzione opposta verso una cima minore, il Pesora (1190m slm; 3h 40'), dove comincia l’ultimo impegnativo tratto: la discesa verso Canzo.
Questa discesa è molto ripida e aerea all’inizio ma una volta raggiunto il bosco diventa più corribile e il sentiero si allarga. Scorci del Lago di Segrino accompagnano la discesa. Si continua a scendere nel bosco, superando alcuni bivi non sempre ben segnalati. Al primo bivio senza segnalazioni, si prende verso sinistra, al secondo, invece, si prende verso destra, seguendo il cosiddetto "Senterun"). Una volta raggiunte le prime case, si prosegue verso destra e, orientandosi col campanile o ritrovando la strada che sale a Gajum o infine semplicemente prendendo ogni strada che scende, si torna al punto di partenza (400m slm; 4h 30').
Punti di appoggio
Diversi i rifugi lungo il sentiero: a fonte Gajum, il Terz’Alpe, il SEV, il Marisa Consigliere; l'apertura dei rifugi va però verificata.
Prima della Colma di Ravella, è presente anche una fontana al Foo.
Materiale necessario
Oltre al tradizionale: potrebbero essere utili dei bastoncini, per la fatica e per migliorare l'equilibrio nei tratti scivolosi.
Note e commenti vari
L’escursione dà grande soddisfazione. Si raggiungono molte cime della zona dei Corni.
Valuto la realizzazione del giro con un passo normale in circa 8/9 ore.
Eccellente circuito, che si può accorciare di circa tre chilometri – senza perdere nulla dal punto di vista paesaggistico ma rinunciando a un po’ di dislivello - salendo in auto fino a fonte Gajum.
Il sentiero geologico (“Spaccasassi”) è davvero molto bello: vale la pena anche come passeggiata a sé, con punto di arrivo al Terz’Alpe.