Marzo -Aprile- Maggio n. 4
L'affettività è un insieme di emozioni che porta piacere, felicità, amicizia, amore, rabbia e tristezza. L'affettività è provare cose per qualcuno o per qualcosa. E' amore e rispetto per qualcuno o animali, due o più persone a che si vogliono bene.
Affetto e amore per i cari
Tutti noi proviamo affettività per i cari o genitori o peri gli amici, per la fidanzata o fidanzato.
Quasi tutti noi abbiamo animali e gli vogliamo bene, rispettiamo il loro ambiente, pure loro hanno dell'affettività per noi e per altri animali.
Quanto è importante l'affettività?
L'affettività è emozione, sentimenti, simpatia e le più importanti sono amicizia e famiglia e amore è normale che ne parli più con gli amici - che con i familiari. Come fai a capire quando è amicizia ? Per capire quando è amicizia devi provare emozioni e sentimenti. Come fai a capire quando è amore? Quando ti batte il cuore all'impazzata!
Come fai a capire quando ti spezzano il cuore?
Quando ti senti triste e non riesci a guardarti allo specchio, quando devi sfogarti e stressi la tua migliore amica. Quindi l’affettività sono le emozioni e i sentimenti che provi per una o per più persone.
Il progetto con la psicologa della scuola.
Negli incontri con la psicologa sul progetto dell’affettività abbiamo fatto un esperimento con un filo di lana. Alla fine di questo esperimento ci siamo sentiti tranquilli e rilassati. Avevamo molto sonno…
Ringraziamo la psicologa.
Noemi Larissa Beatrice Nada Hafsa Leila Angela.
Le foto riguardano la nostra porta principale d'entrata che si è trasformata in una pagina di un libro. Purtroppo causa pandemia la scuola per molto tempo è stata blindata e così abbiamo pensato di dare un tocco di colore e fantasia per tutta la comunità. Il tema è la diversità, l'amore e il rispetto perché non succedano più fatti terribili che hanno segnato la storia.
Il bullismo è …
Quando un gruppetto guidato da un capo prende di mira le persone più deboli.
Il bullismo è presente nella maggior parte dei luoghi come per esempio a scuola .
Vediamo un esempio di bullismo nei pullman: una volta un ragazzo di quinta mentre io ero in prima, questo esemplare di persona ignorante, mi ha preso lo zaino l ‘ha aperto e l’ha svuotato per terra e io dalla rabbia ho alzato le mani e gli ho tirato uno schiaffo.
SPERIAMO CHE QUESTI ATTI NON CAPITINO PIU'.
Angela,Nada,Beatrice,Noemi,Leila,Larissa,Hafsa
Noi pensiamo alla moda e allo stile! Per esempio alcuni si vestono così: maglietta bianca, felpa scura, pantaloni larghi, scarpe da ginnastica. A noi piace vestire larghi e comodi. Ad altri piacciono anche altri vestiti, noi amiamo questi!
Leo Bea Ale Nada
Il primo aprile è il pesce d’aprile.
Dove si possono fare un sacco di scherzi cioè la torta in faccia, la tromba da stadio, maschera da clown, i ragni finti e i serpenti finti, e molti altri giochi.
Certe volte gli scherzi si trasformano in cose molto brutte.
E anche molto divertenti ovviamente per esempio il chiodo finito nella lingua e quando qualcuno dorme gli metti il dentifricio nella mano e solleticagli qualsiasi punto della faccia e si sporcherà.
Eden, Yosef e Naman.
RECENSIONE DI UN LIBRO
GERONIMO STILTON
GERONIMO STILTON è un topo che come lavoro fa il giornalista. I libri sono scritti in modo diverso e è sempre molto divertente.
Ci sono 12 libri belli che sono :
-NEL REGNO DELLA FANTASIA
- SECONDO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-TERZO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-QUARTO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-QUINTO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-SESTO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-SETTIMO VIAGGIO NEL VIAGGIO DELLA FANTASIA
-OTTAVO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-NONO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-DECIMO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
-GRANDE RITORNO NEL REGNO DELLA FANTASIA ½
Noi due li abbiamo letti tutti, sono molto belli, voi cosa aspettate?
Emir e Hafsa
IL DIVERTIMENTO A PASQUA
La Pasqua è divertente perché?
Perché si aprono le uova di pasqua e si fa la caccia alle uova (uova di Pasqua) e si festeggia con la propria famiglia e a volte si mangia fuori.
Che spasso colorare le uova.
Le uova si colorano di tanti colori (rosa,viola,giallo…) e poi ti sporchi tutto ed è divertente e i genitori ti dicono:
“guarda che hai fatto, vai a farti una doccia” e noi diciamo :”no, ci stiamo divertendo”!
E’ divertente aprire le uova …
Sì, è divertente perché dentro ci sono dei giochi a volte anche brutti ma si può mangiare il cioccolato.
Larissa , Noemi.
1. Perché è diventata scrittrice? Nada
In realtà io penso che sono diventata prima una lettrice per vivere tante vite diverse dalla mia, attraverso la lettura scoprendo personaggi. Poi una grande influenza l'ha avuta anche la mia nonna Elsa che raccontava le storie di guerra o di quando era giovane alcune belle, altre brutte e anche quelle brutte, mi diceva sempre, vanno raccontate proprio perché non si ripetano. In prima superiore poi ho avuto l'opportunità di andare a Parigi perché c'era una mia amica che studiava danza e sono stata a Parigi con altre mie amiche per un mese. È stata un'esperienza bellissima provenire da un piccolo paese e trovarsi in mezzo ad una metropoli piena di luci e colori e quando sono tornata a casa mi sono chiesta cosa potessi scrivere. Inizialmente avevo pensato a un diario poi invece ho costruito un piccolo giallo ambientato in Francia ed è stato il mio primo libro.
Successivamente ho partecipato a concorsi letterari, chiedevano delle recensioni agli spettacoli e io trovavo interessante il fatto di poter partecipare e poi recensire quello che avevo visto. In seguito sono arrivate le prime vincite ai concorsi letterari e quindi mi ero un po' “carburata” perché quando vinci ti senti più motivata a continuare il tuo percorso. Credo al contempo di aver avuto anche delle brave maestre che ci lasciavano liberi di esprimersi e ci chiedevano di dare il meglio, di stupirle davanti a un foglio bianco.
2. Come ci si sente ad essere nominati Cavalieri del Lavoro da una persona importantissima? RIDA
Ogni anno il Presidente della Repubblica nomina 25 adulti che si sono distinti per aiutare il Paese e 25 ragazzi. Quell'anno era il 2010 e il presidente era Napolitano; l'emozione era forte anche per i miei genitori. E’ stata un'esperienza bellissima e ricordo sorridendo un aneddoto per cui io, quando stato il mio turno, sono corsa praticamente con i tacchi verso il Presidente e lui mi ha detto “abbiamo una maratoneta” e tutti si sono messi a ridere, rimane per me ancora un ricordo molto bello.
3.Come si è sentita quando ha sentito la storia di Angelitos? Naman
Questa è una situazione particolare. Diciamo che anche nella mia famiglia una parte è immigrata in Brasile e un'altra in Australia quindi io sono sempre stata vicina e lontana dall'America Latina, lontana geograficamente ma vicina come affetto. Ho deciso di rimanere vicino alla mia famiglia per quanto riguarda lo studio e mi sono iscritta a Giurisprudenza a Trento. Poi però ho frequentato un corso per la Solidarietà Internazionale e da lì è nato il mio primo viaggio in Nicaragua dove ho vissuto tra colline con foreste tropicali, coltivazioni di cacao e caffè, dove il piatto tipico sono il riso e fagioli e dove ho capito che la gente in tutto il mondo desidera esattamente la stessa cosa: poter essere in salute e vivere bene.
Dopo questa bellissima esperienza ho deciso di fare una tesi di laurea sull' America Latina. Per questo dovevo monitorare quotidianamente i giornali e i telegiornali che parlavano delle notizie che provenivano da lì ed è stato proprio in quell'occasione che ho visto quel bambino sdraiato a terra con una maglia con le maniche corte rossa e sono andata ad approfondire la notizia. Mi ha colpito vedere la foto di un bambino, visto che in Italia questo non è possibile perché i minori sono coperti dai diritti sulle immagini. Lui era Angelito, proveniva dalla città del Guatemala, era un bambino bravo a scuola e sognava di diventare un architetto. Quel giorno una baby gang aveva deciso di prendere proprio lui perché aveva quell'aspetto da bambino per bene che gli avrebbe fatto guadagnare un sacco di soldi. Così hanno fatto irruzione a scuola e lo hanno prelevato. Ogni banda ha il suo rito di iniziazione, quello di Angelito era di sparare contro l’autista di un autobus. Lui non vuole, mamma e papà non gli hanno insegnato così e quindi si rifiuta. I ragazzi della gang lo lanciano da un dirupo di 125 metri e lo abbandonano. Angelito sta molto male, ma non muore sul colpo. Tutti lo cercano e quando finalmente lo trovano e arrivano i soccorsi al papà che gli chiede cosa sia successo dice che è stato un incidente. Ma al vigile del fuoco che si avvicina poco dopo racconta tutto. In quel momento si ricorda, agendo così, di proteggere i suoi fratelli.
Angelito morirà in ospedale quindici giorni dopo, il papà viene a sapere nel frattempo e non si dà pace. Non è stato facile contattarlo, mille difficoltà si sono interposte ma poi finalmente sono riuscita a incontrarlo e pian piano abbiamo ricostruito la storia di suo figlio. Ho conosciuto una grande persona, che ha visto morire suo figlio e la cosa che mi ha detto stata “Tutte le volte che parlerai di Angelito lui vivrà di nuovo”.
4. Perché è andata in Nicaragua e come si è sentita? Eden
Scoprire un’altra realtà dall’altra parte del mondo così diversa da come viviamo noi, ad esempio questi autobus con la musica alta, così vivaci. Le case hanno un solo piano, i maschi portano alla cintura un machete, le bambine sono sempre in infradito e gonnellina, i vestiti si lavano al fiume. Si mangia impasto di mais, le case hanno le pareti ma non il pavimento. E’ una nazione che ha un passato difficile con gli Stati Uniti, si parla spagnolo.
5.Che lavoro fa? Emir
Io sono una giornalista, cerco di raccontare storie: mi occupo principalmente di aziende, lavoratori e disabilità.
6.Che cosa le dà il fatto di scrivere? Yosef
La possibilità di ispirare altre persone attraverso le storie che racconto e la continua soddisfazione della curiosità.
7.Quanto tempo ci ha messo a scrivere un libro? Leila
Dipende, per i primi circa 5/6 mesi. Per Angelito ho impiegato 2 anni e mezzo.
8.Come ci si sente a essere famosi per i libri che si sono scritti? Nicolò
Io non mi sento famosa, fortunata sì.
9. Come si diventa scrittrice? Noemi
Amando leggere e per tentativi, sbagliando tante volte. E riprovando!
10.Anche da piccola voleva diventare scrittrice? Hafsa
Sì, mi è sempre piaciuto raccontare storie…
11. A che età è diventata scrittrice? Leonardo
Il primo libro l’ho scritto a 16 anni e pubblicato a 18.
12. A che età ha scritto Angelito? Alessio
Quando ho scoperto la sua storia avevo 24 anni, l’ho concluso tra i 26 e i 27 anni.
13.Che lavoro farebbe se non fosse una scrittrice? Beatrice
Un lavoro con le persone e legato alla mia creatività.
14.Da piccola le piaceva la scuola? Bilal
Un sacco! Mi manca tanto l’Università!
15 Cosa le è piaciuto del viaggio in Nicaragua e quanto è durato? Angela
Il viaggio è durato un mese, avevo 19 anni la prima volta, poi sono tornata a 22 anni e la terza volta a 25anni.
16 Cosa faceva in Nicaragua durante il giorno? Larissa
Ho fatto una specie di X Factor divertentissimo in una scuola; durante l’ultimo viaggio abbiamo realizzato un cortometraggio.
17.E’ mai finita nei guai quando era a scuola? Ilaria
Come tutti, qualcosina avrò combinato. Alle superiori, diciamo che se ritenevo che ci fossero delle ingiustizie, andavo dal Preside.
18.Quante lingue conosce? Mohamed
Italiano, inglese, spagnolo, portoghese.
Un po’ di tedesco e qualche parola di arabo.
Lo sport è un'attività che fai: Calcio, Pallavolo, Tennis, Judo, karate …
E quando qualcuno gli piace un’attività da fare che lo diverte, leggerezza e calma.
Se uno Sport to diverte vuol dire che potresti provarlo, io per esempio ho provato tanti Sport e mi è piaciuto uno solo, il Calcio è divertente mi piace, mi dà una calma, così così non so come definirlo.
Però apparte questo ti do un consiglio di praticare uno Sport perché ti dà i muscoli, la salute, intelligenza.
Saresti in perfetta forma sia di corpo sia di mente.
Al nostro Istituto Comprensivo di Ala che ci ha dato spazio e all'animatore digitale che ci ha pubblicato sul sito, alla Dirigente che ci ha sempre letto e sostenuto, a tutti quelli che abbiamo intervistato e a voi, cari lettori...
E' stata un'esperienza fantastica!
Ora ci concediamo un po' di relax, ma, in fondo, staremo sempre attenti a quello che succede intorno a noi perché abbiamo scoperto di essere...Giornalisti!