Ho almeno tre storie di amicizia da raccontare, ma ho scelto di scrivere quella nata con un mio amico speciale. Lui si chiama A., ha la mia stessa età (o forse qualche mese in più) e ci conosciamo da quando avevamo sei anni. Lo incontrai il primo giorno di scuola di prima elementare. Un bambino con i capelli scuri, magrolino, con gli occhi scuri, un po’ timido e silenzioso. Mi colpì perché aveva una maestra tutta sua che gli stava sempre vicino. Dopo i primi tempi in cui io studiavo lui e lui studiava me, siamo diventati amici. La nostra è un’amicizia speciale fatta di abbracci, sorrisi, strette di mano, succhi di frutta rovesciati per terra, merende lanciate per aria. Un rapporto vario e divertente che non cambierei di una virgola. Con A. abbiamo percorso ben cinque anni di scuola elementare, siamo stati vicini di banco per tanto tempo, siamo stati a tante feste di classe (lui ama arrampicarsi sui gonfiabili e correre come una lepre e se ti sfugge non lo riprendi più), abbiamo fatto anche le gite scolastiche insieme. In una di queste una volta sparì di punto in bianco e ci mettemmo sulle sue tracce. Lo ritrovai io dietro un cespuglio a raccogliere pinoli. A. ama mangiare i crackers a merenda, correre all’infinito, giocare a palla e lanciare le merende dei compagni di classe. Anche alle scuole medie A. è nella mia classe. Ora non ci possiamo abbracciare per questo maledetto virus. Noi stiamo in didattica a distanza e lui continua ad andare a scuola con la sua insegnante, ma anche in DAD ci vediamo ogni giorno. A. di sicuro si chiederà dove sono finiti tutti i suoi compagni, dove sono finito io.
Torneremo presto insieme, amico MIO! A presto.
Arnaldo (classe seconda)
Francesca (classe terza)
Dopo la scuola elementare ho dovuto iniziare un nuovo cammino verso la scuola media. Mi sentivo un po’ come un calciatore che cambia squadra. Nuova società, nuovo mister, nuovi compagni e nuovi tifosi…il mondo sembrava crollarmi addosso! Allo stesso modo io ho cambiato istituto scolastico ed insegnanti. Anche la maggior parte dei compagni erano nuovi! Inoltre, l’ attuale situazione sanitaria non mi ha aiutato. Era come avere i propri tifosi contro…. Ma proprio come una grande squadra stiamo superando insieme tutte le difficoltà iniziali nonostante regole più severe e ritmi di lavoro più intensi. Con gli insegnati ed i compagni ci impegniamo ad intraprendere questo nuovo emozionante “campionato” per migliorare sempre di più ed essere pronti ad affrontare il mondo e le sue difficoltà. Sono quindi sicuro che tutti insieme ce la fremo e vinceremo!
Alessio (classe prima)
I miei primi pensieri sulla nuova scuola sono stati molto positivi. I professori e i compagni mi sono sembrati già da subito gentili e simpatici. Ho trovato la scuola molto grande e con tanti laboratori. Mi sto divertendo molto e spero di continuare così.
Vitangelo
I primi giorni di scuola sono stati molto belli. Ho conosciuto dei nuovi compagni ed ero molto emozionata perché stavo vivendo una nuova esperienza. Le insegnanti sono state molto gentili con noi alunni; abbiamo visitato la scuola ed iniziato a conoscerci. Adesso sto seguendo le lezioni a distanza, ma spero che tutto possa tornare alla normalità e di poter ritornare presto a scuola.
Giorgia C.
Pensavo che la nuova scuola fosse brutta, che le professoresse fossero severe, invece è proprio il contrario e spero che continui così.
Francesca I.
Il mio primo periodo nella scuola media è andato molto bene: mi sono trovata bene con compagni e professori. Ho fatto moltissime amicizie e sono contenta di aver cominciato questa nuova esperienza.
Fabiana
Le prime settimane di scuola non sono state per niente noiose, perché le professoresse non hanno dato molti compiti e non abbiamo fatto esercizi difficili. Con quasi tutti gli insegnanti ho un bel rapporto perché sono sempre gentili con me. La scuola “Michelangelo” è molto bella e grande, i compagni e tutte le altre persone sono molto rispettose.
Domenica
Nelle prime settimane di scuola pensavo di prendere voti bassi e lo penso ancora. Temevo di avere troppi compiti, ma poi le cose si sono risolte. Direi che questa scuola mi piace molto sia per i compagni sia per i professori e le professoresse, che sono bravissimi. Quante ne passeremo insieme!
Diego
Il primo giorno di scuola avevo molta ansia di fare brutte figure, non parlavo con nessuno. Ma dal secondo giorno ho iniziato a parlare con alcune bambine. Man mano che passavano i giorni, l’ansia era sempre di meno. Però, dopo qualche settimana, durante la DAD abbiamo iniziato a fare le videolezioni e, ogni volta che c’era una pausa o un’ora asincrona, ci riunivamo tutti in una videochiamata attraverso Facetime.
Alice L.
Il 24 settembre ho cominciato la scuola secondaria di primo grado cambiando radicalmente metodo di studio. A scuola si usa l’IPAD, che sostituisce i libri. La mia aula è ben fornita, ci sono tv, Lim, computer, banchi monoposto ed è molto luminosa. Con tutti i miei compagni ho instaurato un bel rapporto e sto conoscendo i professori, che cambiano ad ogni ora. Insomma, come prima impressione, la scuola media mi piace molto e spero che tutto vada a gonfie vele.
Alessio S.
La nuova scuola Michelangelo è molto grande, con tante aule. Facendo una passeggiata, ne incontro diverse: quella di arte, di informatica, il laboratorio di scienze e molte altre. Grande è la palestra, con campo da basket, rete da pallavolo, porte da calcio e molti altri attrezzi diversi; ma a causa del COVID-19 non si possono fare diversi sport, come basket, pallavolo… Le insegnanti sono molto gentili con gli alunni e molto preparate sul nuovo dispositivo che utilizziamo, il tablet. Ho conosciuto tanti ragazzi molto simpatici, sia nella mia classe sia nelle altre e di questo sono molto contento.
Davide D.
Dopo un lungo periodo di rinvii e di chiusura la scuola finalmente è iniziata. Suona la campanella e aumentano le mie ansie e le mie paure: riuscirò a fare nuove amicizie? Piacerò ai professori? Riuscirò a prendere buoni voti? Mi prenderò il coronavirus? Perché in questo periodo c’è una pandemia e questo ha portato tante novità. Ad esempio la mascherina chirurgica che ci viene fornita dal Ministero dell’Istruzione ed è obbligatorio indossarla. Tutti i tempi dell’accoglienza sono stati dedicati dai professori alle regole per convivere con il virus e anche alle regole di comportamento. Anche la professoressa di Francese ci ha insegnato le regole, in lingua francese. La più bella di tutte? “IL FAUT SE PROTÉGER ET PROTÉGER LES AUTRES”, cioè "bisogna proteggersi e proteggere gli altri". Nuove regole anche per l’uso del nuovo strumento, cioè il tablet, da usare solo quando lo chiedono le professoresse. Quindi, nessuna accoglienza festosa ma tante regole. Mi auguro buona fortuna!
Raffaella
Sono stata felicissima della mia nuova classe, di ritrovare alcune delle mie compagne delle elementari con cui sono sempre andata d’accordo, di conoscere nuovi compagni e nuove maestre, anzi professoresse, che a dire la verità si sono rivelate essere molto disponibili e cordiali.
Noemi
Ho passato tutta l’estate ad immaginare il mio primo giorno di scuola media. Per me era come entrare nel mondo dei grandi. Avevo molta paura. Io mi sentivo piccola! Ora sono passati più di due mesi da quel giorno. Ho conosciuto tutti i miei compagni. Sopporto meglio la mascherina e molti dei miei timori sono andati via, tranne quelli per questo virus!
Alice F.
La mia nuova scuola si chiama ''Michelangelo'': è una scuola bella e grande. Ci sono tanti ragazzi simpatici e tante professoresse con le quali sto bene.
Francesco Pio
In queste prime settimane ho capito che tutto l’insieme educativo-didattico della scuola Michelangelo è molto completo da diversi punti di vista, ma soprattutto che la scuola è disponibile in qualsiasi occasione. Anche con i miei compagni ho subito socializzato e ho avuto molta fiducia in loro. In conclusione, questa scuola mi piace molto e spero che dal punto di vista sanitario tutto vada per il meglio, per poter finalmente vivere serenamente questi tre anni di scuola media.
Davide T.
Devo dire che dal primo giorno mi sono trovato benissimo, con compagni e professori. Mi è piaciuto anche l’ambiente scolastico, in particolare la palestra, molto grande e piena di attrezzi, con rete da pallavolo, canestri per il basket, porte da calcio. Insomma la scuola è molto accogliente, anche perché la mia aula è molto spaziosa con finestre molto grandi, ci sono molti laboratori di scienze, informatica, robotica… Mi è piaciuta anche la nuova esperienza con gli IPad. È tutto molto tecnologico! Insomma mi sono trovato molto bene.
Hyka
Il primo giorno di scuola alla “Michelangelo” è stato per me davvero molto emozionante: non riuscivo a credere di essere finalmente nella scuola che avevo tanto sognato. L’edificio è molto spazioso e luminoso, dotato di laboratori colmi di oggetti e apparecchiature interessanti; l’auditorium è talmente grande da sembrare quasi un teatro, molto colorato e accogliente. L’idea di studiare molto e di ricevere un’ottima preparazione mi ha portato a scegliere questa scuola, poiché spero di diventare un medico in futuro. Nei primi giorni i professori ci hanno accolti calorosamente, con attività di accoglienza e discorsi di presentazione. Devo dire che all’inizio mi sono sembrati davvero gentili e preparati, e infatti non mi sbagliavo! Con i miei nuovi compagni di classe è stato un po’ diverso: non conoscevo nessuno, e non nascondo che tutti inizialmente mi sembravano disinteressati nel fare nuove amicizie, a differenza mia. Be', qui sì che mi sbagliavo: una settimana dopo avevo conosciuto quasi tutti i ragazzini della classe! A distanza di due mesi dall’inizio delle lezioni, ho constatato che questa è una scuola molto ben organizzata e con insegnanti di qualità!
Virginia Rita
Il primo giorno di scuola media ero un po' in ansia, anche perché speravo di fare nuove amicizie. Il secondo giorno già avevo fatto qualche amicizia e avevo conosciuto quasi tutti i professori, tutti molto bravi. Dopo una settimana avevo fatto conoscenza con tutti i miei compagni di classe. Dopo due settimane ormai mi sembrava di conoscere a memoria la classe e la scuola e mi divertivo a scherzare con i miei amici.
Martina
Mi piace molto usare l’Ipad per studiare con i libri digitali. Abbiamo imparato anche ad usare l’applicazione Classroom: serve per mandare i compiti per casa ai professori, così li possono correggere. Comunque questa scuola media è molto bella e sono felice di frequentarla.
Luigi
Personalmente, al di là di tutte complicazioni dovute al Covid, dai primi giorni di scuola ad oggi mi sono sentita più a mio agio in questa scuola che in quella elementare. Certo si studia di più perché ci sono tante materie e se non ci si impegna abbastanza i voti “non perdonano”, però ho trovato negli insegnanti tanta “accoglienza” che per me significa che i professori con noi parlano, non ordinano soltanto e trovano il momento per scherzare con noi, insieme a noi, tra di noi. Nella mia scuola elementare tutto questo mancava. Alla “Michelangelo”, nonostante oggi non si possa più condividere una penna, si condivide tanto altro e questo mi fa star bene. La scuola "Michelangelo" mi è piaciuta fin dalla prima volta in cui l’ho visitata, durante un open-day. L’ho sentita calda ed accogliente, forse per la luce che entra dai finestroni, forse per i colori vivaci dei tanti disegni appesi alle pareti, forse per la serenità dei ragazzi più grandi che ci facevano accoglienza. Accoglienza è infatti la parola giusta per descrivere le mie prime settimane in questa scuola.
Mirea
In questa scuola mi sono ambientato e mi sta piacendo molto seguire le lezioni. Sto imparando anche molte cose nuove. I primi giorni di scuola, alcuni compagni hanno visitato la scuola; io la conoscevo già perché l’avevo visitata con la mia classe delle elementari. Devo dire che i miei compagni sono molto simpatici, infatti non ho avuto problemi a fare amicizia. Insomma, questa scuola mi sta piacendo molto!
Nicola
Il mio primo giorno di scuola media è stato molto emozionante. Conoscevo solo due persone nella mia classe ed ero super ansiosa. Mentre i collaboratori e le professoresse ci facevano accomodare in istituto, io tremavo come una sveglia sonante! Non appena io e i miei compagni siamo entrati in classe, abbiamo trovato la professoressa d’Italiano ad accoglierci. Appena mi sono seduta al banco che avevo scelto, ho provato una forte emozione, che ancora non saprei definire bene. Dopodiché, la professoressa ha iniziato a leggerci il regolamento d’istituto per la prevenzione del COVID-19. Dopo questo momento di panico all’entrata in istituto, la giornata è poi trascorsa tranquillamente, tra nuove conoscenze e regole da rispettare! Se il buongiorno si vede dal mattino, questi tre anni voleranno via!!!
Chiara
Il primo giorno di scuola nella mia mente navigavano tanti pensieri: “Che rapporto riuscirò ad avere con gli insegnanti e i compagni?”, “Sarò abbastanza brava nel mio nuovo percorso scolastico?”, “Sono preparata per questo nuovo inizio?”. È bastato conoscere i nuovi professori per tranquillizzarmi e capire che il nostro percorso scolastico sarà sempre accompagnato dal loro aiuto.
Giulia
(classe prima)
Sara D. (classe prima)
Marta (classe terza)
Allora, adesso mi diverto! All’inizio era strano, ero confuso sul da farsi. Avevo l’ansia di iniziare un anno nuovo, incontrare persone con cui sarei rimasto per tre anni, il timore di non essere compreso dai prof e di non superare quella maledetta prova di ingresso. Era tutto nuovo: per la prima volta mi allontanavo dei vecchi amici delle elementari e dal quartiere in cui sono cresciuto. Il primo giorno lo ricordo ancora nitidamente. Entrai nel cancello e vidi una massa uniforme i ragazzini che aspettavano, tutti sparpagliati e disordinati, impazienti di conoscere la propria sezione. Ecco, per me non fu così! Fui uno dei primi ad essere chiamato perché arrivai in ritardo e quindi, in fretta e furia, andai a sistemarmi accanto alla fila della mia nuova classe. Entrai in aula, mi sedetti vicino a un ragazzo molto più alto di me; a dire il vero sembrava che tutti fossero più grandi di me, ed ero curioso e impaziente di conoscere tutte quelle ragazze così carine e simpatiche. Feci subito conoscenza con i miei nuovi prof. In particolare mi colpì la professoressa di musica e quella di inglese che ora si sta godendo la sua meritata pensione. Ammiravo la prof. di inglese per la sua spiccata conoscenza e la sua scioltezza nel parlare inglese. Era quella che io amavo più di tutte, senza di lei non avrei mai imparato l’inglese così bene e non mi sarei avvicinato così tanto alle lingue. All’ora successiva entrò una ragazzina, pacata e sorridente, e non mi sarei mai aspettato che sarebbe stata la nostra prof. di italiano e storia, le materie in genere più noiose. La prof. di lettere era dolce e aveva un tono di voce minuto e candido. Nel corso dei tre anni ha saputo avvicinarmi molto alla lettura, quasi affascinandomi, io che a mala pena leggevo un Topolino al mese, ora riesco ad apprezzare letture anche più sofisticate, uno Stephen King di quasi 800 pagine! Come stavo dicendo la prof. di italiano mi ha avvicinato molto alla lettura e grazie a questo ora non ho paura di lasciare un foglio in bianco, ma quando scrivo un testo riesco a liberare la mia immaginazione. Inoltre, mi ha aiutato a considerare più seriamente lo studio ed io, che sono di natura perfezionista, ho iniziato a rincorrere sempre il bel voto. Sono soddisfazioni! Avere sete di conoscere ciò che non conosco e riuscire a dare delle risposte ai perché e a fare le mie scelte e responsabilizzarmi (bel parolone eh?) è un bel passo, che ne dite? E poi feci la conoscenza della professoressa di matematica e scienze. So che potrei pentirmi di quello che sto per dire, ma ricordo che non andavo affatto bene alle elementari in matematica e in scienze, erano le materie più odiate e ostiche, eppure la prof. è riuscita con il suo entusiasmo e tanta pazienza a farmi cambiare del tutto idea. Adesso sembro quasi un secchione, lo so, mi piace la matematica e la fisica. Ho una stretta relazione con questa materia, ci vogliamo bene e ci rispettiamo a vicenda; ho questa particolare curiosità verso le scienze, soprattutto per l’astrofisica, tanto da trovarla addirittura affascinante. Sto perfino valutando nel mio futuro di laurearmi all’ INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) di Roma. Poi, finita la lezione di italiano, sempre il primo giorno, sbucò dall’uscio della porta la professoressa di francese con i suoi vivi capelli rossi a mo’ di Cappellaio Matto del libro Alice nel Paese delle Meraviglie. Con lei sembra di vivere in una città francese quasi per magia. Anche se ti distrai, cosa che può capitare nel corso di una giornata a scuola, il francese e la sua sonorità ti entra in testa. Mi piace immaginare di fare un viaggio per la Francia e poter liberamente parlare con chiunque. Rotto il ghiaccio con la Michelangelo il primo giorno, il secondo è stato ancora più interessante. Alla prima ora ho conosciuto la professoressa di musica. È stato amore a prima vista ed è per merito suo se ora sono il pianoforte. Ho scoperto la musica e non semplicemente quella che si ascolta alla radio, ma la musica classica, jazz, blues; il mio orecchio si è educato all’ascolto della buona musica. È stato per merito suo se la classe ha vissuto momenti di gloria con il concerto che ha organizzato alla fine del primo anno. Ricordo il pubblico dei genitori in standing ovation per i pezzi musicali che lei ha diretto quasi fosse un maestro d’orchestra di un famoso teatro. È stato grazie a momenti come questi che la classe si è unita e formata. Abbiamo conosciuto i nostri talenti e abilità nelle varie materie e forse possiamo dire che siamo sicuramente cambiati, migliorati, insomma siamo cresciuti. Per ultimo, ma non certamente ultimo, conobbi il professore di religione. Ancora oggi è il più rivoluzionario essendo un professore di religione. È lui a farci ragionare sulla vita, ad insegnarci ad essere liberi quando si fanno delle scelte, soprattutto a farci delle domande su chi siamo, che cosa vogliamo essere da grandi. Concludo. La scuola ci forma mentalmente e fisicamente, soprattutto la scuola media che è una scuola di passaggio tra le elementari e le superiori. È qui e ora che cresciamo. Passiamo l’inizio della nostra vita in compagnia di persone che alla fine di tutto questo ci lasceranno un segno profondo nel cuore e che non dimenticheremo per nessun motivo al mondo. La Michelangelo mi lascia questo: un chiaro e limpido messaggio sul mio futuro.
Jacopo (classe terza)
Non potendo incontrarvi per l’open day, racconterò qui la mia esperienza personale. Frequento la classe terza e posso assicurarvi che nella nostra scuola c'è disponibilità in tutti gli ambiti. Ci sono professori che ti aiutano nelle difficoltà, ma soprattutto che valorizzano la persona che sei e che pian piano sta diventando. Qui si fanno nuove amicizie. Nella classe che io frequento, andiamo tutti d’accordo e nonostante alcune incomprensioni e discussioni (capita!), siamo tutti amici, anche grazie all’aiuto dei docenti. La classe è sempre accogliente. È importante avere una classe dove sia piacevole lavorare e imparare. Alla nostra scuola questo è possibile. Gli ambienti, poi, favoriscono la socializzazione, la creatività e lo scambio di idee. Ci sono tanti laboratori dove è possibile svolgere esperimenti (laboratorio di scienze), realizzare dei disegni con tecniche che in classe è impossibile usare (laboratorio di arte), fare progetti completamente in digitale (laboratorio di informatica), svolgere attività di robotica (laboratorio di robotica); è possibile partecipare a tanti incontri in auditorium o nell’aula d’Itollo che è un centro d’ascolto. In questi anni passati alla Michelangelo ho partecipato a diversi incontri su vari argomenti, come per esempio l’incontro svolto in prima media con una Guardia Costiera che ci parlò dell’inquinamento marino, quello dello scorso anno con un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno che ci raccontò com’è organizzato un giornale, come funziona la redazione e come si scrive un articolo interessante. Ricordo anche un incontro con l’associazione AIDO che si occupa della donazione degli organi. In prima media siamo andati a teatro per vedere uno spettacolo teatrale e un’opera musicale. Concludo dicendovi che per una mia esperienza familiare posso assicurarvi che una volta arrivati alla scuola superiore, la preparazione ricevuta rende l’alunno pronto per un nuovo percorso, infatti, la preparazione didattica che un alunno riceve è utile sia per gli esami di stato, che per la scuola superiore.
Carola (classe terza)
La scuola Michelangelo, è un’ottima scuola che ti garantisce molto e ti offre numerose possibilità, non solo dal punto di vista didattico, ma istauri dei bei rapporti anche con i professori. Qualche anno fa, quando mi iscrissi a questa scuola avevo timore, perché molte persone mi dissero che qui non si faceva altro che studiare, invece, oggi posso assicurarvi che non è così. È vero si studia, però, facciamo anche molti laboratori e attività costruttive che ci serviranno per il futuro. Uno dei tanti motivi per cui vi consiglio la Michelangelo, è perché ci sono molti laboratori: di arte, informatica e robotica, scienze e musica. Si organizzano anche dei corsi pomeridiani di educazione fisica e di lingua straniera (francese, inglese, spagnolo). Abbiamo delle aule di ascolto, dove la scuola ospita specializzati in diversi ambiti per discutere di varie tematiche: donazione organi, inquinamento, cambiamenti climatici, educazione stradale, autori di libri. È una scuola molto moderna e tecnologica, super adatta per chi ama la tecnologia, perché studiamo con l’aiuto del iPad, dove installiamo app gratuite per poter lavorare in classe. Un altro motivo per scegliere questa scuola è che ci sono alunni tutti molto bravi, quindi tu sei sempre costretto a fare e a dare il meglio di te. Riguardo alla mia esperienza, io ho trascorso tre anni indimenticabili, fin da subito mi sono affezionata molto a tutti i miei professori, mi hanno sempre spinta a dare il meglio di me. Io all’inizio della prima media non ero molto brava, però, grazie a loro che mi hanno sempre incoraggiato a impegnarmi e a dimostrare che avevo tantissime capacità, sono migliorata e cresciuta molto. Infatti, non nascondo che mi mancheranno molto, perché non sempre si possono trovare professori così, anche se rimangono “professori”, per me sono come degli “amici adulti” con cui posso parlare di tutto e ti aiutano sempre. Riguardo all’esperienza con i miei compagni, non da subito ho legato con tutti, ma già a metà della prima media eravamo tutto un gruppo affiatato e, anche se certe volte litighiamo, ci vogliamo molto bene. Ognuno dei miei compagni mi ha insegnato qualcosa di diverso, però tutti mi hanno insegnato sempre a dare il meglio di me, cosa che io prima di incontrarli non facevo. Ve la consiglio come scuola perché garantisce molte possibilità e assicura un percorso formativo completo sia didattico che relazionale e i professori ti guidano in esso.
Greta (classe terza)
Ciao ragazzi,
noi eravamo proprio come voi all’inizio del primo anno: smarriti davanti a tante facce nuove, ma subito comprendemmo che questi anni non sarebbero stati comuni. Tra scherzi, risate ed equivoci abbiamo espresso la nostra personalità e soprattutto abbiamo avuto tanti incoraggiamenti dalle professoresse che hanno avuto molta pazienza con noi. Sapevamo che sarebbero stati degli anni molto duri, ma insieme ci siamo trovati proprio bene. Siamo inciampati e ci siamo rialzati, abbiamo alternato momenti scherzosi a momenti di riflessione e siamo cresciuti molto. I docenti ci hanno aiutato a distinguere la strada giusta da quella sbagliata, poi l’abbiamo scelta e loro ci hanno spronati a spianarla, a percorrerla. Come dire, prima eravamo solo dei bruchi, ora stiamo per uscire dal nostro baco e non sappiamo cosa ci aspetterà, magari una sfida più difficile ed il segreto è affrontarla col sorriso sul volto. Cosa vi assicuriamo? Be’, questo è un posto speciale, ve ne renderete conto! Anche tutti i collaboratori sono straordinari e la struttura scolastica è davvero enorme; per soddisfare la nostra sete di conoscenza ci sono diversi laboratori; per farci esprimere al massimo le nostre potenzialità, la scuola propone agli studenti di partecipare a vari concorsi. Ma ricordate: vi dovete impegnare, solo così potrete andare avanti!
Ilaria, Laura, Marida, Nicolò (classe terza)
Aurora D., Greta G., Camilla e Giulia C. (classe terza)