Nome progetto
Studia, smonta, aggiusta,ricicla, differenzia.
Tema affrontato
Il progetto nasce dal problema dell’aumento spropositato di rifiuti di materiali elettrici ed elettronici, quali telefoni, computer, piccoli elettrodomestici … dalle statistiche risulta, ad esempio, che più di uno a persona (109,42 ogni cento abitanti) è il numero di telefonini che in media possiede ogni italiano. In tutto i cellulari attivi sono quasi ottanta milioni, mentre quelli che abbiamo buttato in questi anni sono molti di più, dato che questi apparecchi hanno una vita media di due anni. Ma che fine fa questo ammasso di tasti, schermi, microfoni, batterie, quando decidiamo di disfarcene? Purtroppo ha la stessa sorte di gran parte delle ottocentomila tonnellate di rifiuti elettronici (pc, stampanti, tv, elettrodomestici e così via…) che ogni anno vengono prodotti in Italia: quasi tutti finiscono in discarica, quando magari potrebbero essere aggiustati e riutilizzati.
Il problema che si vuole affrontare è quindi sensibilizzare ed educare alla riduzione di rifiuti elettronici/informatici, monitorando la produzione degli stessi sul nostro territorio e ottimizzandoli.
Obiettivi del progetto
Questo progetto vuole declinare alcuni degli obiettivi contenuti nell’intesa di Agenda 2030 sui temi della sostenibilità ambientale e sociale collegandola al mondo della scuola e agli sforzi che vengono intrapresi verso percorsi di alternanza.
In modo particolare si propone i seguenti obiettivi:
1. recupero di materiali dismessi che, opportunamente revisionati, potrebbero essere regalati alle scuole, alle associazioni onlus o agli studenti che hanno meno possibilità di acquistare un computer o piccoli elettrodomestici;
2. possibilità di entrare in contatto con il mondo del lavoro attraverso un centro di assistenza della scuola, dove sia possibile mettere in campo le proprie abilità nel riparare strumentazioni che per i tempi di riparazione spesso vengono giudicate non convenienti;
3. sostituire la logica della riparazione a quella della sostituzione, per uscire dalla filosofia dello “scarto” che spesso spinge le persone a cambiare strumentazioni elettroniche solo per una spinta del mercato a un consumo smodato verso strumenti nuovi;
4. imparare tecniche di riparazione, conoscere la strumentazioni, migliorare le capacità di apprendimento e le proprie competenze;
5. riciclare i rifiuti elettronici giudicati obsoleti o scartati . In questo centro scolastico il rifiuto elettronico non più utilizzabile viene pre-trattato e separato nei suoi elementi, dividendo le parti elettroniche delle schede da quelle di lamiera, allumini e plastica , posizionandole in contenitori separarti. Una volta separato il materiale viene consegnato all’azienda per lo smaltimento, facilitandone il riciclaggio;
6. sostenibilità sociale: tutti i ragazzi possono utilizzare un vero e proprio centro di assistenza studiando insieme le strategie per aggiustare o riciclare i materiali elettronici..
7. rapporto con il territorio: questo progetto non si pone in concorrenza con attività esterne, ma consente alle ditte che decidono di disfarsi di materiali informatici od elettronici di poterli scaricare dai loro inventari in modo gratuito facendoli prendere in carico alla scuola.
L’attività non ha alcun scopo di lucro e tutti i materiali recuperati alla loro piena efficienza saranno donati gratuitamente ad altri istituti scolastici o ad alunni particolarmente bisognosi e in svantaggio economico.
Descrizione del progetto
Il progetto consiste nel costruire un centro di assistenza informatica (e piccoli elettrodomestici) che si occupi del recupero di materiali dismessi e scartati ma che in molti casi sono ancora funzionati.
Il progetto è rivolto alle classi dell’Istituto Mattei di Fiorenzuola, con lo scopo di coinvolgere studenti anche in un percorso di alternanza scuola lavoro. Si vuole pertanto consentire a studenti che dopo il biennio hanno già conseguito buone competenze, di poter essere inseriti in un vero e proprio centro di assistenza.
Il progetto si svilupperà in diverse fasi:
· formazione degli alunni attraverso lezioni attive per il recupero dei materiali
· consulenza di esperti (collaborazione con IREN) per il trattamento dei rifiuti e le norme di sicurezza
· raccolta di materiali in disuso e cernita
· attività di riparazione degli oggetti
· attività di “smontaggio”, recupero e dismissione delle parti non utilizzabili tramite raccolta differenziata
· collocazione degli oggetti aggiustati
Verranno utilizzate le seguenti risorse:
Le lezioni e le attività verranno tenute da ingegneri e tecnici in servizio presso l’istituto Mattei.
Si individuerà ed allestirà uno spazio all’interno del polo scolastico per organizzare il centro di assistenza
Tempistiche
Dicembre – Gennaio : allestimento spazi , lezioni propedeutiche
Febbraio – Maggio: fase attuativa.
Risultati attesi
Aumentare le conoscenze degli alunni sugli strumenti informatici ed elettronici che utilizzano quotidianamente.
Aumentare le competenze operative degli alunni .
Consentire agli alunni di poter lavorare in un centro assistenza aggiornato, all’interno del quale possano svolgere un vero e proprio percorso di alternanza.
Aiutare gli alunni a contrastare la logica dello spreco e dello scarto, soprattutto in chi ha competenze e capacità per riparare e recuperare materiali che presentano difetti e anomalie.
Valore etico/sociale: il materiale recuperato può essere donato a persone o istituzioni bisognose. Ad esempio: il polo Mattei collabora da anni con un centro per disabili dove la strumentazione informatica carente non permette di realizzare tutte le attività, i computer aggiustati e recuperati potrebbero essere poi donati ai ragazzi del centro disabili o ad altre realtà simili presenti sul territorio.
Benefici economici si avrebbero anche grazie allo smaltimento dei materiali dismessi non più riutilizzabili, in quanto separare i vari componenti di una strumentazione elettronica consente un miglior riciclaggio delle materie che compongono la strumentazione. Una volta separati i materiali e consegnati all’azienda per lo smaltimento, si favorisce anche il lavoro dell’azienda stessa. A questo riguardo è necessario stabilire un protocollo d’intesa per separare rigorosamente i materiali secondo le indicazioni di IREN.
E’ importate suscitare negli alunni che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro un senso di appartenenza verso la collettività. Far capire che, oltre a scopi individuali che si raggiungono con lo studio, le competenza acquistano significato solo se inserite all’interno di una società. Non ci sono solo obiettivi personali ma tutti noi siamo responsabili del benessere degli altri e della qualità della nostra vita.
Spendere le proprie competenze per migliorare l’ambiente in cui si vive, farsi carico di aiutare e sostenere persone più svantaggiate è un grande principio di civiltà.
Se nell’elettronica sta il nostro futuro, spendere le proprie competenze per fare manutenzione per la propria scuola, fa maturare negli alunni un senso di gratuità verso quella comunità educante che ha contribuito alla loro formazione.
Forme di comunicazione e strumenti di coinvolgimento previsti
Il progetto verrà comunicato e promosso attraverso il sito della scuola, i contatti personali con le aziende e il mondo del lavoro. Verranno utilizzati gli organi di stampa per invitare coloro che vogliono scartare strumenti elettronici a non buttarli nell’indifferenziato, ma a contattare l’istituto Mattei.
Verrà messa a disposizione un’area sul sito in cui sarà possibile compilare un modulo nel quale indicare i dispositivi elettronici di cui in alcuni casi si prevede anche il ritiro.
Sensibilizzazione attraverso il Comune e gli organi di informazione della cittadinanza.
Verranno organizzati incontri con esperti IREN, con i ragazzi e i loro genitori.
Replicabilità del progetto e ricaduta sul territorio
Questo progetto può essere replicato da tutti gli istituti tecnici/professionali e in tutti i territori dove essi sono presenti. Può anche essere replicato da associazioni onlus.
Per gli obiettivi previsti dal progetto, avere un centro di questo tipo in ogni territorio aiuta gli studenti e quindi le famiglie a rendersi consapevoli degli oggetti che utilizzano, ad evitare gli sprechi e a risparmiare.
Dà ai ragazzi maggiori competenze nell’ambito del riciclaggio con apertura di possibili inserimenti nel mondo lavorativo; consente al territorio di usufruire delle competenze delle giovani generazioni e attiva collaborazioni efficaci con la scuola.
La riduzione di produzione di rifiuti elettronici aiuta l’ambiente a diventare più sostenibile.
Da ultimo, ma non meno importante, offre una dimensione di senso e di inclusione a tutti coloro che prendono parte al progetto.
Eventuali rischi e criticità
I rischi e le criticità sono legati alle attività che si svolgeranno nel centro di assistenza informatica che verranno equiparate al lavoro in officina, per cui i partecipanti seguiranno i corsi per la sicurezza di livello adeguato.
I ragazzi dell’Istituto Mattei sono già preparati a questo percorso, in quanto obbligatorio per effettuare l’alternanza scuola-lavoro.
E’ molto importante poi stabilire dei contatti con IREN per le corrette modalità di smaltimento e un percorso di formazione a riguardo.
I partecipanti al progetto saranno assicurati in quanto esso rientra nelle attività scolastiche.
Riferimenti normativi
- Agenda 2030
- Rapporto ASvis 2016 “L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”
- OECD Survey on Planning and Co-ordinating the Implementation of the SDGs: First results and key issues
- D.Lgs. 22 del 1997 ("Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio"), meglio noto come Decreto Ronchi e poi dal D.Lgs. 152 del 2006 ("Norme in materia ambientale"), tuttora in vigore dopo numerose modifiche.
Sostenibilità economica
La prima fase riguarderà l’allestimento dell’ambiente: sarà necessario disporre di due banchi di lavoro che possano consentire la fruibilità su due lati in modo da ospitare una ventina di punti riparazione.
Alcuni di questi dovranno disporre di monitor, di tastiera e mouse per testare e simulare su software il funzionamento delle apparecchiature manutenute ed, eventualmente, verificare la presenza di ulteriori anomalie.
Si richiede inoltre l’acquisto di alcune strumentazioni specifiche quali ad esempio stazioni saldanti, bromografo con timer (per la fotoincisione di circuiti stampati), multimetri, alimentatori, tappetini antistatici, lenti da tavolo, cavetti e ponticelli terminanti con pinze a coccodrillo, cavi di collegamento per gli alimentatori, alimentatori da laboratorio, dissaldatore, piegareofori per componenti, avvitatori elettrici completi di inserti, pistola per colla a caldo completa di colla, pinza spela fili automatica, cassettiere porta minuterie di diverse misure, organizzatore porta minuterie con compartimenti, componenti di uso comune ed altro ancora per attrezzare un laboratorio di manutenzione e riparazione.
Ogni postazione dovrà esser corredata, inoltre, del set di cacciaviti, giraviti con punta di diverso tipo e misura, inserti magnetici, pinze, spray pulisci contatti, lubrificante, solvente (per pulire i circuiti stampati dalla pasta salda dopo aver eseguito le saldature), carta abrasiva a grana fine (serve per pulire i circuiti stampati e le basette millefori per prepararli alla saldatura) e minuterie varie anche per la sostituzione dei display di cellulari e/o tablet."
Da punto di vista economico si calcola che, come base minima, ogni postazione abbia un costo di 400 euro, trattandosi di 20 postazioni sono circa 8000 euro.
I due banchi lavoro circa 3000 euro.
A questi vanno aggiunti alcuni materiali comuni di officina:
trapani, avvitatori, compressore, saldatore a stagno set di chiavi per un valore di 4000 euro.
Ci sono poi alcune strumentazioni speciali per microsaldature e per scollare i display dei tablet e telefoni per un totale di 5000 euro.
Si presume inoltre di dover acquistare licenze software per il recupero dei dati per circa 10.000 euro.
Ci saranno poi le spese del personale docente e degli esperti per le consulenze per circa 3000 euro
e le spese per lo smaltimento dei materiali non più utilizzabili per circa 1000 euro.