La mostra
Cosa c’è sotto?
Documenti dall’Archivio storico dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino
Nel febbraio del 2021 l’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino ha avviato un ambizioso progetto di conservazione e scarto d’archivio in sinergia con la Prefettura e l’Archivio di Stato del capoluogo piemontese.
L’attività di analisi, catalogazione e selezione della sterminata documentazione amministrativa cartacea, presente negli archivi seminterrati dell’ex Provveditorato torinese, ha portato alla formazione di un corposo archivio storico composto da documenti che narrano la storia dell’istruzione pubblica dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento.
Durante queste operazioni è accaduto come quando, riordinando una cantina, ci si imbatte in una scatola impolverata colma di cimeli inaspettati. Assieme a pratiche amministrative per lo più di poco o pochissimo conto, sono infatti tornati alla luce inattesi tesori capaci di illuminare la storia dei tempi che furono ed offrire il fianco a nuove ricerche.
Per le nostre generazioni, così lontane dall’Italia fra le due guerre, è difficile pensare che anche durante i conflitti la macchina amministrativa abbia potuto proseguire le sue attività con la consueta diligenza. La documentazione presente negli archivi dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino è una testimonianza tangibile del perdurare di tale attività.
La serie archivistica più rilevante è quella relativa agli insegnanti di scuola elementare, composta da fascicoli personali di nati a partire dal 1882.
I fascicoli personali, per lo più provenienti dal complesso scolastico del Barrocchio e da tempo trascurati, sono stati esaminati e classificati. Durante queste operazioni sono stati rinvenuti esemplari di notevole valore storico, archivistico e scientifico per lo più risalenti al Ventennio fascista. Fanno parte, tuttavia, del corpus dell’Archivio Storico anche una serie di documenti dei primi del Novecento, parte dei quali sono stati esposti nelle teche della sede di via Coazze n. 18, un tempo utilizzate per l’affissione delle graduatorie dei docenti e del personale scolastico.
Trovano posto, nell’esposizione, pagelle e splendidi esemplari di diplomi risalenti all’inizio del secolo scorso, splendide carte filigranate recanti lo stemma del Regno d’Italia, diplomi di abilitazione dell’insegnamento elementare o della religione, nonché attestati di benemerenza per il servizio militare rilasciati ad insegnanti che combatterono la Prima Grande Guerra. E, ancora, singolari esemplari di telegrammi d’epoca, schede personali degli insegnanti, attestati di vario genere come quelli relativi ai corsi d’igiene o di dizione. Una breve carrellata dell’importante patrimonio archivistico conservato in via Coazze n. 18 che può annoverare persino alcuni decreti firmati di suo pugno dal filosofo neoidealista Giovanni Gentile (1875-1944), ministro della pubblica istruzione dal 1922 al 1924.
Si tratta di una piccola introduzione ad un futuro allestimento con il quale, con opportuna contestualizzazione, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino ha in cantiere di mettere in mostra anche i materiali più controversi risalenti al Ventennio fascista.