Museo Virtuale

La Collezione Aradas

Biografia e carriera scientifica

Andrea Raffaele Filippo Aradas è nato a Catania nel 10 di luglio 1810. E’ stato il primo professore di Zoologia e Anatomia Comparata dell’Università di Catania. Ha ricoperto numerosi ruoli all’Accademia Gioenia di Catania, a cominciare a soli 17 anni come “allievo dell’Accademia”, per divenire in seguito “socio corrispondente”, “socio attivo”, segretario generale, secondo Direttore ed infine primo Direttore. Sebbene “dottore in Medicina”, Aradas è diventato professore della cattedra di Zoologia, intanto separata da quella di Geologia e Mineralogia, intorno al 1860. Nel 1853 egli fonda il primo Museo Zoologico di Sicilia, costituito, oltre che dalla propria collezione di Molluschi ed altri animali marini, anche da quelle donate dai soci dell’Accademia Gioenia. Il Museo nacque nei locali del Palazzo centrale dell’Università di Catania e nel 1923 fu trasferito in questi locali.

Muore a Viagrande (CT) nel 1° novembre del 1882, all’età di 72 anni, dopo aver lasciato ai posteri, oltre all’eredità del Museo e delle sue collezioni, una gran messe di lavori scientifici ed opere al servizio della Scienza.



Produzione scientifica

La vocazione di zoologo di Andrea Aradas, con animo di naturalista eclettico tout court, si percepisce attraverso gli argomenti dei suoi scritti, che comprendono la medicina, ma soprattutto le diverse discipline della zoologia, soprattutto marina, vivente e fossile. 

Egli infatti è stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche, la maggior parte di carattere malacologico, di alto spessore scientifico, che gli hanno procurato ampia fama, sia nazionale che internazionale. Un suo articolo sulle conchiglie fossili di Nizzeti è stato posto come parte integrante di un’importante opera di carattere geologico addirittura da Charles Lyell, padre della teoria dell’Attualismo sull’evoluzione della crosta terrestre, che gettò le basi per quella della Tettonica delle Placche.

I due lavori malacologici principali di Aradas sono: "Catalogo ragionato delle conchiglie viventi e fossili di Sicilia", pubblicato in sei memorie dal 1840 al 1844, ma mai ultimato, e "Conchigliologia vivente marina della Sicilia e delle isole che la circondano" edito, invece, tra il 1872 ed il 1876. Il primo lavoro fu iniziato con l'abate Emiliano Guttadauro e continuato poi col monaco cassinese Giacomo Maggiore dopo la prematura dipartita del primo co-autore. Il secondo, invece, rappresenta la pubblicazione della maturità del percorso culturale di Aradas e ne riassume la sintesi principale. Le due opere differiscono per i contenuti. Di argomento più vasto, il "Catalogo" non fornisce alcuna tavola delle specie trattate, che riguardano non soltanto le specie di molluschi marini, attuali e fossili, ma anche terrestri, che ne rappresentano l'argomento principale. La "Conchigliologa" riguarda invece soltanto le specie marine dotate di conchiglia rinvenute nel territorio siciliano e isole circum-siciliane, con alcuni riferimenti anche a reperti dall'isola di Malta. Quest’ultimo lavoro, per qualità e completezza, costituisce un caposaldo della malacologia del mar Mediterraneo, ancora oggi studiata e citata.

Numerose sono le specie descritte come nuove da Aradas nei suoi lavori, molte delle quali tuttora valide. Fra queste spiccano le specie dedicate ad amici e collaboratori del settore, come il Trochus sartorii, descritto in onore del barone Sartorius von Waltershausen, matematico "gaussiano" e figlioccio di Ghoete, autore della prima opera di cartografia dell'Etna; la Rissoa galvagni, che reca il nome di Andrea Galvagni, segretario dell'Accademia Gioenia di Catania; la Rissoa mandralisci, dedicata ad Enrico Piraino, barone di Mandralisca; la Rissoa testae, che porta il nome del grande malacologo palermitano ed amico di Aradas, Domenico Testa; il Cerithium coppolae, cui è stato dato il nome del compositore Antonio Coppola, molto famoso in Europa nel 19° secolo, e numerose altre ancora.



La collezione Aradas di Catania

La collezione malacologica di A. Aradas è stata acquisita dall’ing. Ottavio Priolo, che la studiò, pubblicandone i risultati all’interno dell’opera “Nuova revisione delle conchiglie marine di Sicilia” pubblicata in più menorie sempre negli Atti dell’Accademia Gioenia di Catania, tra la fine degli anni ‘40 e fine anni ‘60 del ‘900. La vedova Priolo la cedette poi al Museo Civico di Storia Naturale di Milano, dove ad oggi è ospitata.

Nel 2000, negli scantinati del Museo di Zoologia, sono stati rinvenuti numerosi lotti di conchiglie di un’antica collezione che in seguito è stato accertato appartenessero ad Aradas, dopo accurati studi e confronti dei cartellini originali che li accompagnavano. La scoperta di questa inedita parte di collezione è stata comunicata al congresso delle società europee di malacologia.

In seguito, la sezione “catanese” della collezione Aradas è stata oggetto di un lento lavoro progressivo di conservazione dei suoi vari lotti, alcuni dei quali sono stati restaurati e studiati.

Alcune specie presenti in tale sezione della collezione rappresentano i tipi originali su cui sono state descritte alcune specie nuove alla scienza e per questo rivestono particolare importanza.

Fra i lotti di conchiglie, numerosi sono il frutto di acquisizioni o scambi effettuati con altri importanti malacologi dell'epoca. Fra gli autori identificati vi sono quelli dell'acese Platania. Ma tra i cartellini originali attualmente in studio e non ancora identificati con certezza vi sono tracce di numerosi altri conchigliologi. Fra quelli possibili: vi sono il prussiano Rudolph Amandus Philippi, autore della monumentale Enumeratio Molluscorum Siciliae; l'amico e collega Luigi Benoit, di Messina; il palermitano Domenico Testa.

Di particolare interesse i lotti del mollusco cefalopode Argonauta argo, probabilmente provenienti dall'abbondante materiale utilizzato da madame Jeannette Villepreux-Power per un importante studio condotto sulla "barchetta", non una vera conchiglia, prodotta dalla femmina di questa specie per la deposizione delle uova. Per questi studi la Power è passata alla storia della scienza come la prima ideatrice del moderno acquario.

Oltre alle svariate specie di molluschi, la collezione annovera anche alcune specie di Brachiopodi, allora classificati nello stesso gruppo zoologico, Foraminiferi, Anellidi.

Lo studio dei cartellini originali, oltre ai dati sulle specie e sugli autori che le hanno collezionate, offrono informazioni di carattere anche storico. I cartellini più antichi sembrano risalire al primo nucleo della collezione di Aradas, intorno al 1835-40, come si intuisce dalla tipologia dei nomi utilizzati. Una parte invece reca nomi più aggiornati ed, in parte, corregge ed aggiorna quelli del materiale più antico. Un'altra parte di cartellini, generalmente usata assieme a quelli olografi di Aradas, reca l'effige della "Regia Università di Catania", di cui faceva parte la collezione ai tempi in cui era in attività Aradas, fino alla seconda metà dell'800. Alcuni lotti, probabilmente estrapolati dall'abbondante materiale aradasiano, ma avulsi dai lotti principali e inseriti in un contesto più moderno, con sfondi plastificati azzurri, si collocano invece all'interno della prima metà del '900. Piccole etichette adese con nastro adesivo a fialette di tipo più moderno e scritte con penne a sfera testimoniano i tentativi di riordino della collezione da parte di moderni revisori della seconda metà del '900.



Recente ri-sistemazione

Di recente è stato ultimato il lavoro di conservazione dei vari lotti della collezione Aradas di Catania, non ancora del tutto preservati dall’aggressione degli agenti esterni, come sbalzi di temperatura, muffe e insetti. Grazie alla collaborazione tra Museo Zoologico A. Aradas di Catania e l’Istituto d’Istruzione Superiore “C. Marchesi” di Mascalucia, è stato attivato un PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) in cui alcuni dei ragazzi più motivati verso le tematiche di conservazione dei beni culturali storici e dello studio della biodiversità sono stati guidati dai tutor scolastici e del museo, competenti nel settore specifico, alla scoperta dei numerosi ambiti di studio della zoologia e della museologia. 

I ragazzi hanno trovato il loro spazio di lavoro divisi tra il laboratorio, messo loro a disposizione dal Museo, e lo spazio espositivo dello stesso. Il lavoro individuale e/o di gruppo è consistito sia nella manutenzione, preparazione e restauro della collezione malacologica Aradas, sia nella sua catalogazione informatica e restituzione al grande pubblico via web. I ragazzi hanno potuto così sperimentare e applicare metodologie e procedure di restauro conservativo di materiale museale, culminate con la preparazione di due delle vetrine del Museo, specificatamente dedicate al grande maestro conchigliologo, alla sua collezione di conchiglie ed alla sua attività e produzione scientifica.