Progetto realizzato grazie ai Soci di 'PrimaCassa' FVG
Ha preso avvio il 10 settembre 2022 la sperimentazione "Sezione Rondine", un progetto realizzato in riferimento al Protocollo di intesa sottoscritto da Rondine Cittadella della Pace con il MIM per la promozione del dialogo e della pace attraverso attività didattiche innovative (DM 107/2020 e 1646/2020).
Il Liceo 'Percoto' ha raccolto la proposta di applicare in una propria sezione il Metodo Rondine (MR) dopo la positiva collaborazione con Rondine Cittadella della Pace nell'ambito del progetto "Quarto Anno di Eccellenza" (https://quartoanno.rondine.org/).
Nella classe 3A del Liceo Economico Sociale un Consiglio costituito da docenti formati al MR in collaborazione con una tutor dalla preparazione specifica realizzano un percorso scolastico, educativo e formativo caratterizzato dalla centralità della relazione docente-studente/ssa e dalla capacità di "abitare il conflitto" al fine di fare acquisire ai/alle giovani le risorse interiori e gli strumenti necessari per affrontare le sfide del Terzo Millennio, diventate sempre più centrali e urgenti dopo la Pandemia e nell'attuale tempo di guerra.
"Con la Sezione Rondine"si vuole offrire nuova linfa a una scuola che in questi anni ha sofferto molto e fatica a offrire agli studenti quello di cui hanno bisogno per crescere e diventare cittadini attivi di una società, come quella attuale, connotata da accelerazione, complessità e conflittualità" (F. Vaccari, fondatore e presidente dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace)
Gli elementi di innovazione del progetto
Elementi essenziali della Sezione Rondine sono:
un Consiglio di classe interamente costituito da docenti formati al MR che condividono mezzi, obiettivi e co-progettazione
la tutor di classe, una professionista formata al MR, che collabora con il consiglio di classe per sollecitare, orientare e facilitare la relazione in un complesso intreccio di dialoghi, e per trasformare i conflitti, sia interiori sia di gruppo, in fattori di ri-generazione
la tecnica della "cucitura", ovvero la capacità, sviluppata dai docenti e dalla tutor, di piegare le discipline didattiche alla lettura dell'attualità e del mondo reale, innestandosi sulle qualità e debolezze individuali
il "Percorso Ulisse" messo a punto nell'ambito del MR e curato dalla tutor per condurre lo studente/la studentessa alla scoperta della vita interiore e passare da qui dalla consapevolezza del sè a quella del mondo esterno
la "classe nuvola": un ambiente digitale inedito costruiti tra studenti di classi gemellate; insieme realizzeranno un progetto di ricaduta sociale nel proprio territorio della durata di tre anni.
I sostenitori
La sperimentazione "Sezione Rondine" è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Friuli nell'ambito del Bando Istruzione 2022 con il partenariato di MoVI FVG.
Il Liceo "C. Percoto" fa parte dei 13 Licei che hanno avviato la Sperimentazione Rondine: l'apertura nazionale...
C’era aria di festa la mattina del I ottobre 2022 nel borgo di Rondine, vicino ad Arezzo. In quella che è nota come la “Cittadella della pace”, da 25 anni un luogo di formazione, di accoglienza e di promozione di una cultura fondata sul rispetto delle diversità e sulla trasformazione creativa del conflitto, veniva inaugurata l’offerta formativa per l’anno scolastico 2022-2023, con un’importante novità.
A fianco dei corsi già consolidati, infatti, vale a dire la World House, uno Studentato Internazionale che permette a giovani provenienti da luoghi di guerre o post-bellici di tutto il mondo di fare un percorso di due anni di formazione e convivenza con il “nemico” nel borgo di Rondine, per imparare a smontare le ragioni dell’odio e della guerra e diventare leader di pace, e il Quarto Anno di Eccellenza a Rondine, che raccoglie qui nel borgo ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia a costituire una particolarissima classe incentrata sul Metodo Rondine, è stato dato l’avvio ufficiale alla sperimentazione delle Sezioni Rondine.
15 classi di 13 scuole di tutta Italia, a partire da quest’anno 2022, propongono un triennio scolastico sperimentale che ogni istituto superiore può scegliere di attivare insieme a Rondine. La sfida è costruire insieme un nuovo percorso formativo che intende rimettere al centro la relazione educativa e sostenere i giovani nello sviluppo delle proprie risorse interiori. Anche il Liceo Caterina Percoto di Udine, fra gli altri istituti delle più diverse parti d’Italia, ha accolto la proposta, nella convinzione, condivisa dalla Dirigente Scolastica Gabriella Zanocco e dai docenti coinvolti, che questa innovazione metodologica in grado di offrire agli studenti gli strumenti per affrontare la complessità e le sfide della contemporaneità.
Fra i 320 studentesse e studenti collegati virtualmente con la Cittadella della Pace per l’evento di inaugurazione della sperimentazione, c’erano anche i 22 allievi e allieve della 3^AE del Liceo Economico Sociale 'C. Percoto' di Udine, con le loro docenti, due delle quali presenti a Rondine in rappresentanza dell’intero istituto.
Il primo passo fondamentale per l’avvio della sperimentazione è stata la formazione degli/delle insegnanti al Metodo Rondine per la trasformazione creativa del conflitto. Una preparazione specifica è stata seguita anche dalla tutor che affiancherà allievi, allieve e docenti nel percorso didattico, improntato alla centralità della relazione docente-studente/ssa e alla capacità di trasformare il conflitto in relazione. Ciò affinché la scuola possa essere un luogo di sviluppo dell’umano integrale dove il saper conoscere e il saper fare si intrecciano al sapere essere e saper vivere insieme. Una scuola come luogo dove si pratica la cittadinanza attiva, come ha affermato nella presentazione dell’evento Franco Vaccari, Presidente di Rondine.
Docenti, tutor e allievi/e lavorano per rendere concreta l’idea di una classe coesa, una piccola comunità, in cui docenti e tutor accompagnano studentesse e studenti nella trasformazione dei conflitti, verso opportunità creative di studio, relazione e progetti di vita. Secondo il Metodo Rondine il conflitto entra direttamente nelle scuole come una parola nuova e positiva: si impara a stare nel conflitto, ad affrontarlo e a trasformarlo in occasione di crescita, investendo sulla relazione. Grazie alla tecnica della co-progettazione, il Consiglio di classe lavora con il supporto di Rondine per declinare il percorso didattico in base alle necessità specifiche del territorio.
Tra i “mattoncini” che rappresentano i pilastri dell’offerta formativa: costruire un Consiglio di classe coeso, che lavori su obiettivi condivisi, e la nuova figura professionale del tutor, che ha un ruolo fondamentale per promuovere la coesione degli studenti e studentesse nel gruppo classe in costante dialogo con i/le docenti per monitorare il benessere della classe.
Figura innovativa, il tutor potrà contribuire a rigenerare la scuola italiana, in una prospettiva a lungo termine, ma che si auspica possa già costituire un fattore determinante per il potenziamento del percorso scolastico degli allievi e allieve coinvolte nella sperimentazione che il Liceo 'Percoto' ha potuto avviare grazie al sostegno della Fondazione Friuli e il partenariato di MoVI FVG e di ICOP SpA Società Benefit.
Risorse
Per aiutare a orientarsi in autonomia, una serie di risorse facilmente accessibili:
PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL “PERCORSO ULISSE” SVOLTE NELL’A.S. 2022-2023
Entriamo nel vivo del percorso Rondine
Tutor Martina Tosoratti
Per entrare nel vivo del percorso della sezione Rondine citiamo brevemente le aree tematiche e di crescita su cui si lavorerà durante tutto il triennio:
ABITARE SÉ STESSI: interiorità che cura la parte interna della persona
LAVORO SUL GRUPPO e SUL METODO RONDINE: team building, percorso sui conflitti sia come gestione delle dinamiche conflittuali del gruppo sia come conoscenza dei conflitti nel mondo
LEGGERE IL MONDO: Le sfide del 3° millennio
Scoprire la propria vocazione professionale: percorso di PROGETTAZIONE SOCIALE
REALE E VIRTUALE
POLITICA, LEADERSHIP E CITTADINANZA
La prima, la seconda e la quarta area sono portate avanti principalmente dal tutor (percorso Ulisse) mentre le altre aree vengono sostenute, proposte dai docenti utilizzando quella che viene definita tecnica della “cucitura” ideata da Rondine per trasferire, durante l’insegnamento, il contenuto scolastico collegandolo all’esperienza e all’applicazione quotidiana.
Ma che cos’è il percorso Ulisse?
È parte integrante della sezione Rondine: un percorso che a partire dall’interiorità proietta il giovane verso un noi sociale e globale. Un percorso che abilita i giovani ad affrontare prima di tutto la navigazione nel mare dell’umano:
● Chi sono io?
● Cosa siamo noi?
● Cosa posso fare insieme agli altri?
● Qual è il mio progetto di vita?
● Che rapporto c’è tra vocazione, lavoro, servizio?
● Che stile di vita rende la mia vita e quella degli altri degna e “sostenibile”?
Nel P.U. il riconoscimento del conflitto e la sua gestione e trasformazione avvengono grazie al lavoro sulla consapevolezza di sé e il saper gestire le proprie emozioni (autogestione) in costante rapporto alla comprensione dei sentimenti degli altri (consapevolezza sociale) e il saper curare le relazioni interpersonali (gestione delle relazioni).
Il P.U. permette al giovane di ancorare il senso alla conoscenza (attraverso le discipline scolastiche) mettendo a fuoco la propria bussola interiore (tecnica della cucitura). Da qui poi è possibile approfondire tante tematiche di attualità che possono essere le sfide e le conflittualità di domani: dai modelli economici nuovi, alla sostenibilità ambientale, alla legalità, alla partecipazione e all’immigrazione.
Il P.U. permette ai giovani di far parte di un ambiente in cui dai conflitti generati nascano soluzioni generative, in cui ci si prenda cura di tutti i luoghi e i momenti di passaggio tra le varie comunità che abitiamo (non solo locale e globale), fortemente interconnessa con le sfide globali a cui tutti i giovani del mondo sono già chiamati (insieme agli adulti) a rispondere.
Come si lavora con una classe Rondine?
● con un setting in cerchio nella maggior parte delle volte
● con un patto iniziale di non giudizio e ascolto
● con la tenuta di un diario in cui annotare i pensieri e le attività
● attraverso il lavoro individuale (molto spesso anonimo) che poi viene condiviso nel gruppo
● attraverso il lavoro a coppie
● attraverso il lavoro in piccoli gruppi
● con un lavoro di metacognizione (riflettere sempre su quello che è accaduto, su come siamo stati, sulle difficoltà e sulle cose in cui mi sono sentito/a a mio agio)
● in silenzio per sviluppare la propria interiorità
● sul conflitto come un componente naturale della relazione, riconoscendolo e provando a mettersi nei panni dell’altro
● sul processo che porta alla decisione (iniziato metodo del consenso)
● con attività ricorsive, che consapevolizzano i cambiamenti
● attivando dei colloqui individuali per conoscere meglio i ragazzi e le ragazze e conoscere le loro aspettative sulla scuola, sul gruppo classe, sulla sezione sperimentale.
Le parole chiave di questo terzo anno rondine
Le parole chiave sono state RELAZIONE, ASCOLTO, FIDUCIA, PERSONA, GRUPPO, CONFLITTO e anche NEMICO e ognuna di queste parole ha preso voce attraverso degli esercizi di scrittura, delle attività creative mirate, dei giochi cooperativi con le modalità citate sopra.
Lavorare su come mi sento in classe, come mi percepiscono gli altri, come mi sento io o ancora portare un oggetto dell’infanzia e raccontare ai compagni il valore che quell’oggetto ha per me come persona, cosa rappresenta per me è un modo di fare scuola diverso che mette al centro la relazione.
Dividersi a coppie ascoltare l’altro o non ascoltare l’altro, sperimentarsi camminando bendati cercando di fidarsi di chi ti accompagna, sono solo alcuni esempi di attività con obiettivi specifici che hanno messo in discussione due gruppi classe che si sono ritrovati in terza assieme e che sono state coinvolti in un percorso sperimentale in cui era legittimo con rispetto, far emergere le conflittualità.
Questo il filo rosso che ci ha legato durante l’anno:
“Le conflittualità ci sono, non tutti possono essere miei amici in classe, ma questo non toglie che i miei compagni hanno delle storie che vanno rispettate e non sono il solo a vivere delle incoerenze interiori, dei momenti down ma anche a portare il mio valore e il mio bisogno di essere riconosciuto”
La parola ai mitici studenti della Terza AE, Sezione Rondine
Lasciamo la parola agli studenti e alle studentesse perché in effetti sono proprio loro i primi testimoni di questa esperienza.
Iniziamo con le interviste effettuate a marzo, nelle quali si è lasciata la libertà a ragazzi e ragazze di dividersi in gruppi. Dopo essere stati sollecitati con alcune domande, sono stati proprio loro a trovarne altre:
● come il progetto Rondine ha influito nel rapporto con te stessa/o e con la classe?
● come il percorso Ulisse affronta i conflitti?
● il progetto Ulisse aiuta a superare i conflitti?
● qual è l’esperienza che ti è rimasta più impressa di tutte quelle fatte?
● attraverso le attività svolte, senti di aver imparato qualcosa di nuovo su te stesso/a o in generale?
● le attività svolte corrispondono alle tue aspettative?
● il percorso Ulisse ti ha aiutato a lavorare sulle tue relazioni personali?
ATTIVITA’ che mi è rimasta più impressa
COSA HO SCOPERTO
La testimonianza dell’associazione Ascoltiamo le voci che chiamano
Conosco meglio me stessa/o
I propositi per il 2023
Conosco meglio gli altri perché lavoriamo sulle parti che vengono nascoste
Attività di introspezione anche se a volte annoiano perché sono ripetitive (esercizi di scrittura)
Ad ogni incontro gli esercizi o le domande che vengono poste sono in grado di trasparire ciò che prima non riuscivo a intuire e cogliere.
La costruzione di una piramide con gli spaghetti e i marshmellow (attività di cooperazione)
Ha fatto emergere il conflitto
Le attività che prevedono lo scambio diretto con un compagno di classe estratto e non scelto sono state molto edificanti e le trovo molto gratificanti, perché vado a scoprire sempre qualcosa in più dell'altra/o.
Non sempre mi piace esternare ciò che sento
Ordinarci per appartenenza o meglio per preferenza.
Attraverso le attività che si concentravano su se stessi ho ripescato parti di me che tendo a non tirare fuori e quando succede mi sento più libera. Amo quando succede.
Scrivere una parola o frase a qualcuno in anonimo
Abbiamo imparato a conoscerci di più e a esprimere i nostri pensieri.
La conoscenza degli altri ci ha aiutato a comprendere meglio ciò che sono e che molte volte nascondo agli altri.
Il lavoro a coppie dove uno dei due doveva tenere gli occhi chiusi e lasciarsi guidare dall’altro.
il rapporto con noi stesse è diventato molto più approfondito perché ci ha permesso di conoscerci maggiormente e essere consapevoli delle nostre capacità. Con la classe, il rapporto è diventato, nonostante i vari conflitti, molto più sincero.
La finestra di Johari (un modello che concettualizza i meccanismi di conoscenza e auto-conoscenza delle persone)
Ho aperto più la mente
Ho trovato punti in comune e differenze
DUBBI, PERPLESSITÀ, COSE SU CUI LAVORARE
● Trovo che tutto quello che facciamo ci sta portando ad una crescita continua, sia del gruppo che dell’individuo, cosa importante per tutti noi.
● Noi non vediamo ancora dei risultati concreti, perché ci troviamo ancora nella fase di conflitto, quindi è difficile trovare un confronto con gli altri.
● Ciò che prima mi appariva dinamico nella sua sostanza, ora mi sembra più lontano e bisognoso di passi.
UNO DEI PUNTI CARDINE SOPRATTUTTO in quarta e quinta
La conoscenza del territorio, dal micro al macro:
Sollecitazione:
Parto da me, io sono importante ma come posso essere cittadino attivo del mio territorio ed accorgermi che esiste qualcosa oltre la mia zona di confort?
Sono state invitati in classe la presidente dell’associazione Ascoltiamo le Voci che Chiamano, Beatrice Savà che ha raccontato la sua testimonianza in Perù con le bambine invisibili delle Ande, Nadia Chelly di Oikos che insieme ad Ismail hanno portato la testimonianza del viaggio in Italia e di come l’associazione aiuti le persone immigrate ad inserirsi nella comunità territoriale.
Ci sono state anche delle uscite sul territorio, nello specifico in Croce Rossa conoscendo tutte le aree di intervento di cui si occupano e alla Casa di Joy, una casa in cui i bambini malati oncologici trovano modo di socializzare con altri bambini e ragazzi, respirando una normalità necessaria.
Inoltre con la disponibilità della docente di storia dell’arte è stata programmata una uscita alla scoperta della città di Udine anche in previsione della gita d’istruzione ad Arezzo, Siena, Camaldoli e Rondine.
Il viaggio ha permesso agli studenti e alle studentesse di poter avere delle occasioni per creare un clima gruppo classe più sentito anche attraverso le attività proposte dalla nostra accompagnatrice di Rondine Sharizan, ex studente della World House, che ci ha accompagnato nelle visite portando attenzione al lavoro della relazione e del conflitto. A Rondine abbiamo potuto ascoltare le testimonianze di alcuni studenti della World House che hanno fatto riflettere gli studenti della 3^AE sul fatto che il conflitto è costruito dai paesi in guerra ma che quando si incontra il proprio “nemico” questo viene riconosciuto, anche se con fatica, come persona. “La persona arriva prima del suo luogo di provenienza che per cultura e storia sono in conflitto con il mio”.
Ed alla fine dell’anno che cosa è emerso?
La maggior parte degli studenti attraverso i colloqui individuali e gli ultimi lavori di gruppo hanno comunicato una maggior consapevolezza di chi sono, con una capacità di ascolto e di comprensione dell’altro che hanno saputo riversare anche nella vita quotidiana. Qualcuno riconosce che Rondine gli ha permesso di conoscere compagne/i della classe che altrimenti non avrebbero avuto il coraggio o il desiderio di incontrare.
Portiamo un esempio:
Se all’inizio dell’anno le assemblee di classe erano connotate da confusione e un tono di voce alto, verso la fine dell’anno questo comportamento e clima è stato riconosciuto come incapacità di gestire la discussione, la creazione di tensione e di rabbia, anche perché le opinioni altrui non vengono accettate.
Quindi cosa fare?
Studenti e studentesse hanno definito i loro propositi anche aiutati dal manifesto della comunicazione non ostile e del linguaggio giraffa (Rosenberg), comunicando il desiderio che ci sia più ascolto, più disponibilità ad adattarsi, ad adeguarsi a soluzioni che non sempre vanno bene a tutti.
Qualcuno scrive: “Mi farebbe piacere se ci fosse un ponte, una meta finale condivisa. Sarebbe meglio se ci fosse accettazione, dosaggio delle parole e consapevolezza. Mi piacerebbe ci fosse coesione, silenzio rispetto, collaborazione e condivisione”
Emerge che alcuni studenti fanno ancora fatica a riconoscere Rondine come opportunità e questo ci permette di riflettere su quanto questo percorso dovrebbe essere connotato da una scelta iniziale perché così permette a tutti di lavorare meglio.
E le docenti?
Una delle caratteristiche di Rondine è il consiglio di classe coeso.
Tutti i docenti hanno riconosciuto il valore di Rondine, soprattutto in una classe in cui sono emerse diverse fragilità personali che hanno avuto espressione e che sono state accolte senza giudizio ma con pensiero critico e costruttivo.
A parere delle insegnanti, la comune formazione al Metodo Rondine e l’azione della tutor sono state risorse che hanno avuto un ruolo determinante nella gestione delle relazioni in classe e nella valorizzazione delle potenzialità di allieve e allievi. Il confronto e il dialogo costanti e il clima di rispetto e di ascolto hanno favorito la motivazione e l’apprendimento anche da parte di ragazze e ragazzi più in difficoltà. Per le insegnanti stesse il rinnovato clima di collaborazione è risultato gratificante. Un aspetto che richiede ancora l’impegno della condivisione è la messa a punto della coprogettazione didattica, sia nella revisione di quanto sperimentato nel corso dell’anno scolastico appena trascorso, sia nella prospettiva degli interventi futuri.
Conclusioni
Il 6 giugno 2023 alla presenza della Fondazione Friuli e di tutti i partner del progetto, nonché delle associazioni coinvolte, degli studenti di seconda e di prima e di tutti i docenti coinvolti ed interessati, la classe 3^ AE ha portato una restituzione del percorso svolto.
Gli studenti hanno accolto la futura classe terza Rondine con questi messaggi in bottiglia per il prossimo anno scolastico:
“Partecipate con motivazione alle attività proposte, perché miglioreranno il gruppo classe e sicuramente vi arricchiranno! Durante i lavori d’introspezione non sentitevi sotto pressioni o giudicati, ma riflettete davvero su voi stessi e non in modo superficiale”
“Auguriamo a tutti di fare Rondine perché aiuta nella crescita personale e porta alla formazione di un vero gruppo, oltre a mettere al primo posto le relazioni”
“Anche se ti sembra una forzatura, mettici impegno e sarai ripagato”
“Siate curiosi, abbiate una mentalità aperta e dite la vostra opinione”
“Mettetevi in discussione e cercate di essere aperti al cambiamento”
“Non fatevi troppe aspettative, così riuscirete a vivervi meglio l’esperienza”
...E VOI CHE NE DITE? RONDINE È O NON È QUELLO CHE AVETE SEMPRE DESIDERATO DI TROVARE A SCUOLA?
Gli articoli di presentazione dell'incontro conclusivo con i sostenitori, svoltosi il 6 giugno 2023, e il video di sintesi delle attività svolte sono visibili sul sito del Liceo 'Percoto':
https://www.liceopercoto.edu.it/pagine/sezione-rondine-del-liceo-economico-sociale
https://www.liceopercoto.edu.it/pagine/inaugurazione-dei-percorsi-formativi-rondine-