• senza foro, costruito con un sacco della spazzatura e dello spago, non è proprio il paracadute che fa al caso nostro, nemmeno aumentando la sua estensione.

• costruito con un sacco di nylon e del sartiame decisamente più efficiente (simile ai fili da pesca), la forma esagonale di questo paracadute permette di far scendere il nostro "satellite" ad una velocità di circa 3,5 m/s (S = 10m; t = 2,9 s).

Abbiamo quindi trovato il compromesso tra forma dimensione e peso del paracadute. Ora bisogna passare ai dettagli.

• È ufficialmente cominciata la stampa in 3D della lattina che si trasformerà in un vero e proprio satellite. Questa è composta da diversi pezzi che, una volta stampati verranno assemblati.

Dopo aver cucito insieme i 6 triangoli di cui il paracadute è composto, abbiamo legato il sartiame (lenza da pesca) al paracadute e l'abbiamo inserito, fissandolo con la barra di metallo filettata e dei bulloni, al CanSat.

Per collaudare il paracadute, abbiamo creato dei piccoli ganci con del filo di ferro in modo da poter essere portato in alto da un drone. Purtroppo per noi il CanSat pesa troppo e non siamo riusciti a sollevarlo.