Il 4 novembre 2023 grazie ai fondi stanziati dall’Unione Europea siamo partiti alla volta della Finlandia, anche denominata la “terra dei mille laghi”. La nostra mobilità prevedeva il soggiorno a Turku, la più antica città finlandese, la cui fondazione risale al 1154.
Situata nella parte sud-occidentale della Finlandia, Turku è famosa per la sua lunga e travagliata storia, costellata da devastanti incendi. La costruzione più celebre di questa città è sicuramente il suo castello medievale, costruito nel XIII secolo e divenuto residenza dei regnanti di Svezia e dei duchi della regione.
Il fiume Aurajoki, che attraversa il centro di Turku, aumenta il suo fascino e garantisce l’ormeggio a numerose imbarcazioni e in una di queste abbiamo soggiornato anche noi.
L’albergo era una nave riconvertita e le stanze, un po’ anguste, erano delle cabine, con piccoli letti a castello e oblò al posto di finestre convenzionali. Quando, ogni sera, tornavamo all’ostello ci divertivamo a cantare, a giocare a carte e ad esplorare la nave, costruendo così memorie indimenticabili.
Mentre ci ambientavamo in questa nuova realtà e nella nostra “nuova casa", con zaino in spalla la mattina all’alba ci recavamo alla Kaarina High School, per frequentare le lezioni assieme ai nostri “nuovi compagni di classe”. Andavamo a scuola usufruendo di alcuni autobus, che ci hanno subito colpito per la loro efficienza e la puntualità, che rendevano il trasporto pubblico affidabile e capillare.
La Kaarina High School è frequentata da 400 studenti e per gli standard finlandesi si tratta di una scuola di media grandezza.
L’edificio scolastico si sviluppa su un unico piano e ha solo diciotto aule, tra le quali sono presenti tavolini, panchine, sedie e poltrone dove gli studenti possono rilassarsi, studiare, svolgere i compiti assegnati o semplicemente chiacchierare.
La differenza fondamentale nell’organizzazione della scuola, rispetto a quella italiana, è la possibilità di scegliere le materie che si desiderano frequentare tra tutte quelle proposte. La scuola risulta, quindi, molto più dinamica e libera, perché fornisce agli studenti la possibilità di scegliere le discipline che vogliono studiare in base alla professione che desiderano intraprendere in futuro.
Gli studenti hanno l’obbligo di frequentare solo le materie principali, come Finlandese, Svedese (seconda lingua ufficiale dopo il Finlandese) e Matematica, ma possono scegliere tra vari corsi facoltativi come Storia, Storia delle religioni, Filosofia, Arte, Musica e altre ancora. Le lezioni hanno una durata di 75 minuti e iniziano alle 8:20.
Tra le lezioni sono previste delle pause di quindici minuti, che gli studenti spendono nella sala comune, dove sono presenti tavoli, divanetti e un calcio-balilla.
Alle 11:00, tutti si recano nella mensa della scuola per il pranzo; l’ambiente si articola intorno ad un banco per il self service, da dove ciascuno può servirsi, e vari tavoli con sedie disposti nella stanza.
Terminato il pranzo si può trascorrere il tempo restante nella sala comune, prima dell’inizio dei corsi pomeridiani, i quali si concludono alle 14:30 (e un giorno alla settimana alle 15.50).
Il modo in cui le lezioni si svolgono differisce molto da quello italiano: in alcuni corsi l’interazione tra l’insegnante e gli studenti era quasi inesistente e spesso il docente si limitava a proseguire con la spiegazione non interpellando nessuno; d’altro canto gli studenti non sempre sembravano interessati, spesso preferivano distrarsi usando i computer forniti come strumenti didattici per svagarsi, chi giocando ai videogiochi, chi facendo ricerche e chi guardando un film.
In altre classi il professore preferiva assegnare la produzione di un elaborato agli studenti, dopo che aveva permesso loro di fare delle ricerche sull’argomento da trattare.
L’altra maggior diversità è la completa sostituzione dei libri di testo cartacei con la loro versione digitale, a cui gli alunni avevano accesso grazie ai portatili forniti dalla scuola. La digitalizzazione del materiale didattico se da un lato ha portato innumerevoli vantaggi, come la possibilità di inserire contenuti multimediali, dall’altro ha ridotto l’attenzione dei ragazzi e concesso loro numerose opportunità per distrarsi.
Molti studi dimostrano come leggere da computer, tablet o smartphone non consenta il medesimo apprendimento dei concetti, come invece accadrebbe nel caso della lettura dal libro. Lo stesso vale per la capacità di prendere appunti a mano, fondamentale per fissare i concetti nella mente, che sta diventando sempre meno diffusa con conseguenze sulla memoria e sulla creatività.
I compiti per casa, concludendo, vengono dati raramente, proprio perché gran parte del lavoro viene svolto a scuola. Tuttavia pensiamo che la mancanza totale di lavoro extrascolastico non permetta un’adeguata sedimentazione in memoria dei concetti appresi a lezione.
Oltre all’attività scolastica, abbiamo avuto modo di visitare la città di Turku e, in seguito, anche Helsinki.
La prima visita ci ha portato a conoscere il castello di Turku, già innanzi nominato. Il castello, risalente al 1280 circa, ebbe il suo periodo di massimo splendore nella metà del XVI secolo, durante il regno di re Giovanni III di Svezia.
Nel 1614 un enorme incendio distrusse quasi completamente la struttura principale in legno e, a seguito dei danni ingenti causati all’architettura, il castello fu abbandonato e utilizzato in parte per attività commerciali, per poi essere riconvertito in una prigione.
Il castello e le sue prigioni sotterranee, una volta completato il restauro nel 1987, sono diventate alcune delle principali attrazioni per turisti della città di Turku.
In seguito siamo andati a vedere la cattedrale, l’unica in tutta la Finlandia in stile medievale. Considerata l'edificio religioso più importante di tutta la nazione, la cattedrale è situata nel cuore di Turku, vicino alla Vecchia Piazza Grande e al fiume Aura.
Essa fu originariamente costruita in legno alla fine del XIII secolo e, in seguito, notevolmente ampliata tra il XIV e il XV secolo, utilizzando principalmente la pietra come materiale di costruzione.
Poi nel Museo Aboa Vetus Ars Nova abbiamo potuto osservare sia reperti archeologici della città che opere d’arte contemporanea. Il museo si trova in uno splendido edificio in granito, risalente al 1904, che mette in risalto l’architettura nazionale. Molto interessanti sono state anche le visite al Giardino Botanico di Turku e al Museo di Storia Naturale di Helsinki, dove abbiamo imparato tanto.
L’esperienza che più di altre ci è rimasta impressa è la sauna, seguita dal bagno nel Mar Baltico.
Il giovedì pomeriggio, dopo una mattinata a scuola, siamo partiti insieme ad alcuni ragazzi e ragazze finlandesi per “la più finlandese di tutte le attività".
La sauna consisteva in una piccola casetta con spogliatoio annesso, al limitare di un bosco che digradava verso il Mar Baltico.
Prima di concentrarci sulla sauna ci siamo divertiti con alcuni giochi che i ragazzi finlandesi avevano preparato per noi, in attesa che il fuoco producesse abbastanza calore per far evaporare al meglio l’acqua.
Quando tutti i preparativi erano stati ultimati e dopo aver passato un abbondante quarto d’ora in sauna, ci siamo tutti tuffati in mare, che quel giorno aveva la temperatura di cinque gradi: è stato uno shock a cui non eravamo preparati.
Al termine dell’esperienza ci siamo riuniti tutti in una baita lì vicino per uno spuntino e gli ultimi saluti, visto che il giorno seguente saremmo partiti alla volta di Helsinki.
Parlando con i ragazzi finlandesi abbiamo scoperto che la sauna è un elemento fondamentale della loro cultura e non è raro che nelle loro case questa sia presente.
L'iniziativa “Mobilità Erasmus” si è rivelata un'esperienza divertente e interessante, che ci ha consentito di conoscerci meglio, in un ambiente diverso da quello scolastico; ci ha inoltre permesso di entrare in contatto con una cultura differente dalla nostra, come abbiamo avuto modo di riscontrare in più di un’occasione.
Uno degli aspetti che ci ha più colpito è la profonda fiducia che i Finlandesi ripongono nel prossimo.
Ad esempio, abbiamo notato che i ragazzi finlandesi lasciano le bici fuori dalla scuola senza lucchetti o catene. In Italia, al contrario, le biciclette sono legate ai portabiciclette, ai lampioni o ad altri supporti, visto che frequentemente vengono rubate.
Questo ci fa supporre che i Finlandesi abbiano una profonda fiducia negli altri, tanto da lasciare incustodita una loro proprietà. Ecco quindi una prima differenza con l’Italia, dove raramente si lascia incustodito un proprio bene.
Collegata al tema dell’educazione al rispetto c’è anche la modalità di utilizzo dei mezzi pubblici, dove tutti obliterano il biglietto ad ogni corsa. In Italia non è raro trovare chi viaggia senza titolo di viaggio.
Questa differenza porta ad una interessante riflessione sul rapporto tra singolo e comunità all’interno dei due Paesi. In Italia pare si tenda a cercare un vantaggio per sé stessi nell’immediato, come può essere non pagare il biglietto sui mezzi pubblici, senza riflettere sulle conseguenze per la comunità, e quindi anche per se stessi, nel lungo periodo. Se non si paga il biglietto, si sottraggono fondi al servizio di trasporto pubblico, che ne risulta danneggiato e non è in grado di garantire il livello di servizio e i futuri miglioramenti e investimenti. Con conseguenze per tutti noi.
Pare invece che i finlandesi pongano al primo posto il bene della comunità e di conseguenza anche il proprio, come dimostra il loro comportamento. La base di questo risiede probabilmente nell’educazione ricevuta fin dalla tenera età, che insegna a essere responsabili per sé e per gli altri. Meno probabile, invece, che questi comportamenti siano indotti dall’importo delle multe e delle sanzioni.
Questi esempi evidenziano come i concetti di comunità e di responsabilità, in Italia meno sentiti, in Finlandia siano praticati ogni giorno.