Anche quest'anno il Liceo Galilei propone una serie di iniziative di formazione per il personale docente.
A partire dal mese di novembre 2017, inizia un corso di aggiornamento per il consolidamento e lo sviluppo delle competenze digitali nell'ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD). Il corso, destinato ai docenti di lingue del Liceo, si propone di contribuire alla formazione in servizio per l'innovazione didattica, sviluppando le competenze digitali dei docenti, "intese come la capacità di volgere in senso pedagogico e didattico l'uso delle tecnologie, come mezzo per potenziare apprendimenti e competenze chiave" (vedi azione #25 del PNSD). L'iniziativa, inserita all’interno del piano di miglioramento del Liceo Galilei, rientra anche nel piano delle azioni previste dal PNSD (vedi azione #28, che riguarda la figura dell’Animatore Digitale di Istituto che ha, fra i suoi compiti, quello di stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD) e dal PTOF d’Istituto in merito alla formazione obbligatoria, permanente e strutturale del personale docente (legge 107/2015).
Per documentare il lavoro svolto ed offrire a tutti i docenti una raccolta ragionata di alcune delle risorse digitali trattate durante gli incontri in presenza, si è pensato di riproporre l'idea di scrivere un "diario di bordo" del corso, nella speranza che possa offrire utili spunti di riflessione sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per lo sviluppo delle competenze del XXI secolo. A questo riguardo, rimandiamo anche coloro che fossero interessati a consultare i diari di bordo dei corsi tenuti negli scorsi anni.
Riprendiamo il discorso iniziato l'anno scorso su GSuite for Education. Nel primo incontro ripasseremo velocemente:
Per ulteriori informazioni su GSuite for Education, consigliamo di consultare la guida "G Suite for Education - Lavorare e apprendere nel cloud" scritta da Mario Mattioli.
Google Classroom è un servizio web gratuito per le scuole, le organizzazione no profit e chiunque abbia un account Gmail personale.
Classroom è uno strumento progettato per aiutare gli insegnanti a creare, raccogliere, correggere e inviare i compiti in tempo di reale, mettendo in comunicazione insegnanti e studenti e permettendo un rapido scambio di informazioni e documenti.
Attraverso il portale, i docenti possono creare una vera e propria classe virtuale, comunicare con i propri studenti, organizzare e distribuire schede con materiale didattico e compiti per casa, fornire risposte e aiuto in tempo reale agli studenti e monitorare il loro lavoro se si decide di assegnare un lavoro collaborativo su un file aperto al contributo di tutti. Con il classico Google Drive, invece, gli studenti possono completare e consegnare i documenti sulla “nuvola”, lo spazio virtuale da cui i docenti potranno successivamente prelevare i lavori.
Classroom è perfettamente integrata con tutti gli strumenti della suite di Google. Sfruttando Google Documents, ad esempio, Classroom consente al docente di creare un foglio singolo o distribuire automaticamente una copia ad ogni studente, che sarà in grado di riconsegnare l’elaborato al professore direttamente sulla stessa piattaforma, in attesa di ricevere il voto finale. Tutto online, senza l’intermediazione di stampe e la distribuzione di carta, con il risparmio conseguente in termini di risorse economiche e tempo materiale. Allo stesso tempo, proprio come all’interno di un social network, Classroom consente ai docenti di inviare messaggi e domande alla classe e agli studenti di rispondere ai post pubblicati o aiutare i compagni.
Google Classroom può essere usato sia tramite browser sia scaricando l'apposita applicazione, disponibile per sistema Android e per IOS.
Per agevolare chi non ha mai usato Google Classroom, ecco due brevi dispense aggiornate che vi guideranno passo passo alla creazione della vostra prima classe virtuale.
Per rimanere sempre aggiornati sulle nuove funzionalità introdotte a Classroom, si consiglia di consultare mensilmente la pagina Novità di Classroom.
Per ulteriori informazioni e videotutorial su Classroom, facciamo riferimento a quanto già pubblicato nel diario di bordo del 2° corso di autoformazione sulle competenze digitali (vedi qui). Per ripassare velocemente le funzioni principali di Classroom, consigliamo anche di guardare il videotutorial seguente, realizzato dalla docente di scuola primaria Angela Costantini per il canale Youtube "Risorse didattiche scuola" e pubblicato il 22 aprile 2017.
Nel corso dello scorso anno, abbiamo dedicato una lezione alla nuova versione di Google moduli, che consente di creare sondaggi, questionari e test o raccogliere informazioni in modo semplice ed efficiente. In particolare, ci siamo soffermati su una funzione utilissima per i docenti - introdotta nel giugno 2016 - che permette di trasformare un questionario in un quiz, impostando la valutazione delle risposte date dagli studenti direttamente all'interno di Google moduli.
Per ripassare quanto è stato presentato l'anno scorso, consigliamo di guardare due videotutorial: il primo è di Jessica Redeghieri, mentre il secondo è di Luca Raina (App per prof).
Quest'anno, invece, ci soffermiamo sull'integrazione fra Google moduli e Classroom. L’insegnante può infatti utilizzare un modulo Google per assegnare un compito o una verifica. Il compito può essere predisposto come "quiz" autocorrettivo in quanto alcuni tipi di domanda attribuiscono automaticamente i punti in base alla risposta corretta:
Il test può anche contenere qualche quesito a risposta aperta che può essere valutato manualmente al termine della prova.
Uno degli aggiornamenti recentemente apportati è la possibilità di inserire ed inviare ad ogni studente feedback personalizzati nella varie domande dei quiz preparati con Google Moduli.
Per ripassare quanto abbiamo visto durante la lezione in presenza, ecco una dispensa aggiornata che vi guiderà passo passo all'assegnazione di un quiz preparato con un modulo Google, all'importazione dei punteggi direttamente su Classroom e, se si desidera, all'inserimento di feedback personalizzati agli studenti all'interno del quiz somministrato con Google moduli. Riportiamo anche due brevi videotutorial che spiegano la procedura (in inglese).
Per concludere, pubblichiamo copia della presentazione usata durante il primo incontro.
Per chi, invece, fosse interessato ad approfondire la nuova versione di Google Sites, utilizzata per scrivere questo diario di bordo, raccomando di guardare questo breve videotutorial di Jessica Redeghieri.
In questa lezione abbiamo ripassato Google Drive, strumento estremamente utile per la didattica. Google Drive è un servizio che offre spazio su web nei server di Google dove poter creare, caricare o condividere file, potendoli consultare in ogni momento da qualsiasi dispositivo connesso alla rete.
E' uno strumento collaborativo, poiché consente di condividere file con i propri contatti e collaborare in tempo reale. Un file caricato su Drive può infatti essere condiviso con uno o più utenti (es. colleghi, gruppi di lavoro o classi intere), sia pubblicamente sia privatamente, notificandolo tramite comunicazione e-mail e attribuendo privilegi di modifica, commento o sola lettura.
I file che vengono condivisi con gli altri restano nel proprio spazio su Cloud e sono disponibili anche all'utente (o più utenti, secondo quanto definito dal proprietario) cliccando sul menù "Condivisi con me".
Google Drive può essere utilizzato nella didattica quotidiana per condividere file con i propri studenti, ma anche per esercizi di scrittura collaborativa oppure per somministrare compiti individuali agli studenti attraverso Classroom.
Per introdurre l'argomento, consigliamo la visione di questo ottimo videotutorial di Jessica Redeghieri, che illustra come archiviare, organizzare, creare e condividere file e cartelle con Google Drive. Il videotutorial contiene anche utili indicazioni su come si può collaborare sullo stesso documento utilizzando le opzioni Commenti e Suggerimenti.
Uno degli strumenti messi a disposizione da GSuite for Education è Google Docs, un programma gratuito con cui scrivere e formattare testi (l'equivalente di Microsoft Word). Google Docs è un potente strumento di lavoro collaborativo.
Per illustrare alcune delle funzionalità descritte sopra, consigliamo la visione dei seguenti videotutorial, che chiariscono meglio le potenzialità di Google docs per il nostro lavoro in classe:
In questa lezione abbiamo anche ripassato la procedura per preparare un questionario o un quiz con Google moduli, che consente di creare sondaggi, questionari e test per gli studenti o raccogliere informazioni in modo semplice ed efficiente.
Per ripassare quanto è stato presentato durante la lezione, consigliamo di guardare i videotutorial segnalati nel primo incontro (vedi sopra).
Dal mese di giugno 2016 Padlet si presenta con una nuova interfaccia grafica per quanto riguarda le impostazioni e la configurazione delle opzioni per la pubblicazione, collaborazione, condivisione, etc. Nell'ultimo anno sono state inoltre introdotte nuove funzionalità che sicuramente riscuoteranno successo.
Padlet è una delle più popolari applicazioni educative presenti sul web. Si tratta di uno strumento freemium, disponibile sia in versione Web che per dispositivi mobili con sistema operativo iOS e Android. La versione gratuita risulta per lo più sufficiente a soddisfare le esigenze di docenti e studenti.
Il successo di Padlet è legato alla sua semplicità e alla sua versatilità. L’idea portante di questa applicazione è infatti quella di consentire a chiunque di pubblicare, individualmente o collaborativamente, contenuti sul web. Per far questo Padlet si “limita” a offrire un servizio minimale:
Padlet risulta quindi:
Like ❤️ Si può scegliere di mettere un "like" a un post.
Vote 👍 Si può dare un voto positivo (pollice su) o negativo (pollice giù).
Star ⭐️ Si può valutare un post assegnandogli da 1 a 5 stelle.
Grade 💯 Si può dare un punteggio dentro un intervallo stabilito (ad es.: 0-20 o 0-100).
Parete: consente di disporre i contenuti "a mattoni". I post si posizionano liberamente ovunque e il “muro” si espanderà di conseguenza. I post possono essere ridimensionati a piacimento;
Canvas: permette di separare, raggruppare e connettere contenuti in ogni modo. Con questa opzione si possono realizzare delle mappe concettuali, in quanto è possibile creare delle linee di collegamento tra i vari post. Queste linee sono fluttuanti e in base alla precedenza della scelta dei post si individua la direzione di collegamento. Ovviamente si possono inserire, immagini, video, testi ecc.
Serie: ottimizza i contenuti in un feed facile da leggere dall'alto in basso. I post si collocano uno sopra l’altro automaticamente;
Griglia: i post si dispongono in una griglia predefinita;
Scaffale: organizza i contenuti in una serie di colonne.
Per concludere, pubblichiamo copia della presentazione usata durante il secondo incontro.
Coggle è un'applicazione web freemium per realizzare mappe concettuali e diagrammi. Estremamente semplice da utilizzare, consente di realizzare mappe molto gradevoli graficamente e in modo molto rapido. La versione free consente di realizzare un numero illimitato di mappe pubbliche, quella commerciale supporta la modalità "presentazione" e la creazione di un numero illimitato di mappe private. La registrazione è possibile solo mediante il proprio profilo Google, il ché semplifica la procedura di accesso a Coggle.
Coggle può essere utilizzato per i seguenti scopi:
La versione free permette di realizzare un numero infinito di diagrammi e condividerli. Queste le principali funzioni di cui Coggle dispone:
Inoltre, Coggle supporta la modalità di lavoro collaborativa in tempo reale. E' sufficiente inviare un invito via e-mail alle persone con cui si desidera collaborare.
Dalla propria pagina si possono gestire le mappe. Ciascuna mappa può essere cancellata, duplicata, spostata tramite trascinamento in una cartella. Molto semplice è anche creare e cancellare le cartelle per ordinare le proprie mappe.
Per utilizzare Coggle è possibile:
Per chi è interessato ad approfondire questo strumento, consigliamo tre video di Luca Raina (App per Prof) e il videotutorial di Gianfranco Marini (La Bottega Didattica), che spiega come usare le funzionalità di Coggle.
Popplet è una validissima web app che permette di creare mappe concettuali, presentazioni e delle vere e proprie bacheche virtuali, anche in forma collaborativa. Una volta effettuata la registrazione gratuita sarà possibile iniziare a creare i propri lavori in pochi passi. L’interfaccia permette di inserire in ogni concetto immagini, video di youtube e mappe di google. Nella versione gratuita si possono creare 10 mappe (o popplet).
Sicuramente, uno degli aspetti più interessanti di questa web app è la possibilità di collaborare con altri utenti che possono essere invitati cliccando direttamente sul link in alto a destra ADD. I concetti elaborati da ogni singolo utente verranno contraddistinti da un’etichetta che indicherà il nome della persona che ha inserito quel contenuto, permettendo così di avere una traccia e un’idea di come è stato condotto il lavoro (molto utile per consegne da svolgere in gruppo).
In modalità presentazione si può visualizzare il contenuto della mappa concettuale decidendo l’ordine di visualizzazione degli elementi proprio in stile Prezi, con lo zoom su ogni singolo concetto. Le mappe possono essere pubblicate su una pagina web, incorporate col codice embed oppure esportate in PDF e in file immagine.
Per chi è interessato ad approfondire questo strumento, consigliamo la presentazione di Luca Raina (App per Prof) e il videotutorial di Jessica Redeghieri, che spiega le principali funzionalità di Popplet.
Una delle modalità più diffuse per raccontare storie è quello di utilizzare timeline.
Sutori, precedentemente conosciuto come Hstry, è un piattaforma davvero completa per creare timeline e percorsi didattici multimediali.
Insegnanti e studenti possono costruire sequenze inserendo immagini, video, audio, testo e tutto ciò che è incorporabile attraverso un codice embed (purtroppo, però, molte funzionalità sono a pagamento).
A rendere ancora più efficace Sutori è la possibilità di inserire quiz all'interno della timeline. Per questo diventa dunque uno strumento utilizzabile anche nella didattica capovolta sia per la preparazione di materiali da inviare agli studenti che per la costruzione di attività collaborative.
I lavori realizzati possono essere condivisi tramite link o inseriti direttamente in Google Classroom.
La versione Sutori free è in grado di soddisfare le esigenze basilari: aggiungere testi e immagini, lavorare in maniera collaborativa e gestire le classi. Per inserire video, quiz ed altri contenuti, occorre passare ad uno dei piani a pagamento.
Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, riportiamo un tutorial realizzato da Lorena Preite, una presentazione di Luca Raina (App per Prof) e un videotutorial di Emiliano Onori (Design Didattico), che spiega come Sutori possa essere utilizzato per il digital storytelling. Per finire, trovate anche l'articolo di Riccardo Storti, che descrive un esempio di lezione sul Rinascimento italiano preparata con Sutori.
StoryMapJS è una web-app gratuita per raccontare storie a partire da luoghi. Viaggi, gite, vite di personaggi famosi, storie che abbiano alla base dei luoghi e degli spostamenti. Si tratta della app “sorella” di Timeline JS, che invece permette una narrazione più cronologica basata su una sequenza di eventi nel tempo. La community che ha sviluppato le due app è la stessa e si tratta di Knightlab (un gruppo di lavoro della NorthWestern University specializzato in software per il mondo del giornalismo online). Entrambe le app sono distribuite gratuitamente. StoryMap JS permette di creare narrazioni che incorporano oggetti multimediali sia partendo da vere e proprie mappe interattive (in tutto e per tutto simili a quelle di Google Maps), sia partendo da grandi immagini (chiamate gigapixels). Le applicazioni didattiche possono essere molteplici. L’insegnante può sia realizzare personalmente le proprie storymap (per supportare le proprie lezioni), sia crearle insieme ai propri studenti, sia demandare la creazione ai ragazzi individualmente o in gruppo.
Per chi desiderasse approfondire l'argomento, consigliamo l'utile videotutorial realizzato da Emiliano Onori (Design Didattico) e l'articolo di Giuseppe Corsaro, dal titolo "StoryMapJS: narrare con le mappe", pubblicato nella sezione Nòva de Il Sole 24 Ore il 25 luglio 2017.
Per apprezzare le potenzialità di StoryMapJS, ecco alcune slide di prova.
Timeline JS è uno strumento open-source, gratuito e compatibile con qualunque browser, che permette di creare timeline multimediali interattive, anche in modalità collaborativa, in modo semplice ed efficace utilizzando un foglio di calcolo Google: si carica il documento e Timeline JS si occupa di tradurlo in una linea del tempo. Timeline JS è integrato con Google Drive e non richiede alcuna registrazione.
La realizzazione di una timeline richiede pochi, semplici passaggi. All'utente spetta il compito di scaricare l'apposito modello del foglio di calcolo Google e compilarne i vari campi (colonne come data, titolo, testo, media1, media2, ecc) inserendo le date, i testi e i link alle risorse nelle colonne appropriate. E' possibile prelevare contenuti da molte piattaforme come Twitter, Flickr, YouTube, Vimeo, Google Maps, Wikipedia, SoundCloud ed altro ancora. Una volta ultimata la compilazione del foglio di calcolo, è sufficiente copiarne il link nell’apposito campo predisposto sulla pagina TimelineJS e il gioco è fatto. Se lo spreadsheet è stato compilato correttamente, sarà possibile vedere com’è venuta la timeline cliccando sul bottone Preview nella stessa pagina.
Lo strumento è di rapido e semplice utilizzo e gli studenti possono usarlo, anche in forma collaborativa, per creare narrazioni, linee del tempo o lavori di ricerca e di approfondimento che fanno riferimento alla biografia di scrittori o personaggi famosi, oppure relative ad argomenti di storia o letteratura. Dal momento che il foglio di calcolo è su Google Drive, può essere condiviso con tutta la classe e ciascun alunno può contribuire alla realizzazione della stessa timeline.
Molti importanti network giornalistici del mondo utilizzano tale servizio (per esempio, Le Monde, Time, ecc.). Si possono vedere alcuni esempi a questo indirizzo: http://timeline.knightlab.com/#examples
Riportiamo qui sotto un esempio di utilizzo didattico di questo strumento descritto in un articolo a cura di Giuseppe Corsaro. Lo stesso Giuseppe Corsaro ha parlato di questo progetto al convegno "Chi ama la scuola la ribalta", organizzato dall'associazione Flipnet il 20/10/2017 a Roma. Il titolo del suo intervento è stato "Utilizzo di web app e tool digitali per la costruzione di una timeline multimediale cooperativa".
Per concludere, pubblichiamo copia della presentazione usata durante il terzo incontro.
Wizer.me è uno strumento per creare diverse tipologie di quiz ed esercizi interattivi online, particolarmente interessante in situazioni di didattica capovolta o blended learning.
È semplice da utilizzare e accattivante sul piano grafico. Consente di realizzare attività di verifica semplici o complesse, in cui gli studenti devono cimentarsi nella soluzione di varie tipologie di prove utilizzando testo, video, immagini e risolvendo differenti tipologie di quiz (domande aperte, a scelta multipla, abbinamenti, esercizi di completamento, completamento su immagine, ordinamento, ecc.). I quiz possono essere condivisi con gli studenti all'interno di Google Classroom, attraverso un semplice link o usando un PIN. Se il docente decide di assegnare esercitazioni interattive mediante Wizer.me, al termine del lavoro può visualizzare un rapporto dettagliato di tutte le prove svolte dagli alunni cliccando su Answers.
Per avere un'idea delle potenzialità di Wizer.me, è possibile esplorare l'archivio delle schede di lavoro interattive già create dai colleghi in tutto il mondo cliccando su Explore. Si può cercare per grado di scuola, area disciplinare o per parole chiave utilizzando il box di ricerca.
Lo strumento è molto versatile e può essere utilizzato in molteplici modi sia per la somministrazione di verifiche formative e sommative sia per attività di approfondimento e/o studio individualizzato.
Una volta registrati gratuitamente al servizio potrete costruire diverse attività, come domande a risposta multipla, domande aperte, cloze, domande con inserimento di immagini e molto altro ancora. La cosa interessante è la possibilità di inserire, prima dell'esercizio, un video, un testo, un'immagine, un link, che possono essere i contenuti da approfondire prima di svolgere la prova.
Come sottolinea giustamente Gianfranco Marini nella sua presentazione dello strumento su Scoop.it, si possono fare 2 cose fondamentali con Wizer.me:
Wizer.me è un'applicazione freemium che presenta diversi piani di abbonamento. La versione gratuita offre comunque gli strumenti di editing completi e permette di realizzare un numero illimitato di compiti e assegnarli via Google Classroom o tramite URL. È anche possibile creare fino a 2 registri di classe e utilizzare i compiti realizzati dagli altri utenti della comunità.
Per chi è interessato ad approfondire questo strumento, consigliamo il breve videotutorial di Elisabetta Buono, che spiega le principali funzionalità di questa applicazione web, e il video di Fauzia tutoronline, che descrive come creare verifiche interattive. Segnaliamo anche un videotutorial in inglese della durata di 19 minuti.
Ecco l'esempio di un'esercitazione di recupero in lingua inglese.
Per concludere, pubblichiamo copia della presentazione usata durante il quarto incontro.
Nel quinto incontro tutti i corsisti sono stati invitati a produrre un'attività didattica da realizzare nelle proprie classi utilizzando almeno uno degli strumenti digitali presentati durante il corso. Nel sesto ed ultimo incontro, i corsisti hanno presentato i loro lavori a tutti i colleghi. Questo incontro di restituzione ha anche fornito l'occasione per confrontarsi sulle metodologie didattiche innovative e sull'integrazione delle tecnologie nella attività didattica quotidiana.