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CANTO III: PICCARDA DONATI
Il soggetto di questo collage è Piccarda.
Ho tagliato la sua figura in vari pezzi per poi ricucirli insieme con un filo dorato. Al centro, dalle mani, proviene la luce, che rappresenta la fede, così come le mani unite in gesto di preghiera.
La frammentazione della figura di Piccarda rispecchia la vicenda di una donna che ha subito la violenza degli uomini e che ne è stata distrutta, per poi ritrovare la propria identità e unità nella fede in Dio e nel perdono.
I fiori calpestati intorno a Piccarda rappresentano la verginità persa a causa di altri e richiama il frammento 105b Voigt di Saffo. (Emma C.)
Iacopo A. (5AC)
Federica A. (5AC)
Sarah L. (5AC)
Ilaria R. (5AC)
Gaia B. (5AC)
CANTO XVII: DANTE, CACCIAGUIDA E L'ESILIO
Giulia D. (5AC)
Karen C. (5 AC)
Un salto “ profetico” su Marte di Giuseppe N. (5AC)
Dante e Beatrice si incontrano sulla Luna e insieme decidono di dirigersi su Marte con la navicella spaziale “Heaven”, fornita gentilmente da San Pietro. Dopo un lungo e faticoso volo, i due finalmente atterrano sul pianeta: Dante non ha fatto che tormentare Beatrice e tormentarsi perché è in preda all’ansia di sapere del suo futuro. I suoi trascorsi sulle navicelle “Hell” e “Torment” non hanno fatto altro che accrescere in lui la volontà di venire a conoscenza del suo futuro. Dante si è imbattuto in tanti volti che con smorfie o segnali hanno dato spesso l’impressione di preannunciare un futuro per lui per niente roseo. Tuttavia non si è mai abbattuto e il desiderio spasmodico di conoscere e sapere lo hanno sempre motivato verso una ricerca continua e itinerante.
Il poeta sente che Beatrice, la sua musa ispiratrice, può aiutarlo ed è per questo che insieme decidono di affrontare anche questo viaggio; inoltre ha un sospetto: Beatrice sa qualcosa, ma non osa rivelargli nulla e perciò deve scoprirlo a tutti i costi.
Appena sceso dalla navicella, Dante è accecato da un momento di ira; continua a brontolare e a lamentarsi con Beatrice perché muore dalla voglia di sapere che cosa ne sarà di lui. Cammina avanti e indietro nervosamente e sembra così carico di rabbia da colpire con stizza un piccolo sassolino, che rimbalza molte volte fino a cadere dentro uno dei crateri del pianeta.
All’improvviso una voce inaspettata grida: ‘Chi ti credi di essere per colpire me senza un motivo?”
Dante si spaventa e guarda Beatrice che è confusa e non sa chi abbia proferito queste parole.
“Sto ancora aspettando una spiegazione, io sono qui!” grida ancora la voce.
I due finalmente si girano e proprio dal cratere, in cui era caduto quel piccolo e inutile sassolino, si palesa un’anima in tutta la sua grandezza che scruta attentamente e quasi con sospetto Dante e Beatrice.
E Dante: “innanzitutto non era mia intenzione e poi, mi scusi, ma lei chi è per ostentare cotanto fastidio? Io mi chiamo Dante, il Poeta, e ho il piacere di parlare con..?”
“Io sono Cacciaguida e, secondo quanto hai appena proferito, tuo avo!”
Dante, sorpreso, cerca di scusarsi e di spiegarsi: “Per la gloria di Colui che tutto move ti chiedo scusa, non volevo offendere nessuno! Ero immerso nei pensieri: sono troppo bramoso di conoscere il mio futuro e nessuno vuole aiutarmi. Eppure in tanti sanno e nessuno osa dire nulla”, rivolgendosi anche a Beatrice che, capendo di essere chiamata in causa, abbassa lo sguardo. Cacciaguida, allora, riprende: “Questo non ti giustifica dal prendere a calci qualunque cosa ti capiti davanti! Ebbene vuoi sapere il tuo triste futuro? Eccoti accontentato! Ma bada a non importunarmi più!
Tu, sei destinato a lasciare la città a te cara e a vagare continuamente per via di quel papa a te nemico. Tu affronterai la solitudine e il dolore per il separamento dai familiari e lascerai ogni cosa a te cara e gradita. Capirai sulla tua pelle quanto è dura l’amarezza del terreno straniero e quanto sarà umiliante dover chiedere aiuto agli altri e dover abbandonare il tuo orgoglio. Ti unirai ai tuoi vecchi nemici per riprendere ciò che ti è stato tolto e per via di questa azione proverai umiliazione.
Solo alla fine ti imbatterai in qualcuno che, guardando le tue opere, aprirà il suo palazzo e ti accoglierà. Sarai solo, impotente, arrabbiato, tradito: a questo e altro andrai incontro nel tuo tanto desiderato avvenire!”
Dante, di fronte ad un futuro prospettato in modo così rude, triste e spiacevole, sente di venir meno: stenta a credere alle parole di Cacciaguida. E’ angosciato, ma prende atto della forza e del coraggio di cui avrà bisogno per affrontare il suo avvenire, pieno di insidie e dolori.
Beatrice guardandolo con tenerezza, pronuncia: “Mio caro, è ‘sì sgradita la verità che a te arriva: orsù non più sostare chè il tuo viaggio è da continuare. Non più dimandar, ma senza indugio e timor, accetta la tua “vita nova”.
CANTO XXXIII: DANTE DI FRONTE A DIO...
ANDREA D. (5AC)
FEDERICA A. (5AC)
DOROTEA B (5AC)
... E PER FINIRE...
di Beatrice C. (5AC)
BEATRICE (di Mattia C.)
Nel Paradiso di Dante Alighieri
Un viaggio divino tra il cielo e la luce,
Si dipana così il viaggio fieri
Dell'anima, che in alto conduce.
Ma un episodio così singolare
Mi tocca il cuore e la mente rischiara,
Quando il poeta incontra una figura
Che in lui porta angoscia e paura.
E fu Beatrice, la guida celeste,
Che gli cantò il mistero del creato,
E della sua anima le vie sì funeste
Chi pur in salita evase il peccato.
Egli la segue con un passo incerto,
Sorpreso dal bello del luogo e del tempo,
Dove l'amore è come un cuore aperto
E la conoscenza porta fino in cielo.
E Dante, il poeta, nel viaggio di luce,
Vede il Paradiso come il giusto fine,
Dell'anima in cerca di vero e giustizia,
E lì trova pace, l’amore e la fine.
DANTE IN MUSICA (di Maddalena M. - 5AC)
La prima canzone che ho scelto, ovvero Made in Heaven, è la canzone che dà il titolo al quindicesimo album dei Queen, pubblicato dopo la morte di Freddie Mercury. In particolare, la strofa in cui il cantante recita: “Made in heaven/ I'm playing my role in history/ Looking to find my goal/ Taking in all this misery/ But giving it all my soul” mi fa pensare a Dante, il quale afferma di aver ricevuto proprio da Dio la grazia di poter compiere il suo viaggio attraverso l’ Aldilà ( “sto recitando il mio ruolo nella storia/ cercando di trovare il mio obiettivo”). Il poeta inoltre compone la Commedia mentre si trova in esilio e, proprio come dice anche la canzone, ci ha dedicato tutta la sua anima (“Accogliendo tutta questa miseria/ ma dandogli tutta la mia anima”).
Experience del musicista Ludovico Einaudi ho pensato di collegarla al momento in cui Dante, all’inizio del primo canto del Paradiso, vede Beatrice e si sente trasumanare. Questo perché è una musica che trascina, che trasporta, coinvolge e che più va avanti più si carica di passione e forza.
Ispirate al terzo Canto e più precisamente alla figura di Piccarda Donati sono le canzoni Everybody Hurts dei R.E.M. e Follow the Sun di Xavier Rudd. La prima è carica di un significato molto importante: la solidarietà, considerata l’unica ancora di salvezza per tutti coloro che si sentono smarriti e soli. Credo che questa canzone sia la migliore attraverso cui Piccarda, strappata con violenza dal monastero, può trovare un po’ di consolazione.
Tutte le volte in cui ci sentiamo oppressi dalla vita e dalla società, dobbiamo imparare a fermarci, seguire il sole e il vento, ascoltare il canto degli uccelli e lo scorrere dell’acqua, solo così potremo ricordare veramente il nostro posto e chi siamo. Questo è invece il messaggio che Xavier Rudd vuole trasmettere nella sua canzone.
Come quinta canzone ho scelto Boulevard of Broken Dreams dei Green Day. Questa canzone l’ho voluta collegare al momento in cui Cacciaguida profetizza a Dante il suo esilio e tutte le difficoltà e sofferenze che dovrà subire e sopportare. La canzone presenta come tema principale la solitudine causata anche dai sogni infranti. Il ritornello della canzone recita infatti : “My shadow's the only one that walks beside me/ My shallow heart's the only thing that's beating/ Sometimes, I wish someone out there will find me/ 'Til then, I walk alone”.
Imagine di John Lennon e Blowin’ in the Wind di Bob Dylan, a differenza delle altre, non le ho inserite perché le associo ad un evento o personaggio in particolare del Paradiso. Le ho inserite perché credo che portino con sé dei significati profondamente importanti e ho immaginato che se fossi stata io, al posto di Dante, al cospetto di Dio le avrei utilizzate come preghiere. Entrambe sognano un mondo migliore, in cui non ci siano più guerre, in cui ciascuno può essere se stesso, credere nella propria religione e in cui gli uomini siano accomunati da un generale sentimento di solidarietà e che vivano in pace. Ma per fare in modo che questo accada, il cambiamento deve avvenire innanzitutto da noi, solo così si potrà porre fine alle ingiustizie e creare un mondo in cui valga davvero la pena di vivere. Ecco dunque spiegato il motivo per cui ho inserito all’interno della playlist anche la canzone Man in the Mirror, scritta da Michael Jackson.
di Chiara S. (5AC)