SOCRATE: Caro Fedro, dove vai e da dove vieni?
FEDRO: Dalla casa di Lisia, Socrate, e vado a fare una passeggiata fuori dalle mura. Ho passato parecchio tempo là seduto, fin dal mattino; e ora, seguendo il consiglio di Acumeno, compagno mio e tuo, faccio una passeggiata all'aria aperta, poiché, a quanto dice, toglie la stanchezza più di quelle sotto i portici.
SOCRATE: E dice bene, amico mio. Dunque Lisia era in città, a quanto pare.
FEDRO: Sì, alloggia da Epicrate, nella casa di Monco, quella vicino al tempio di Zeus Olimpio.
SOCRATE: E come avete trascorso il tempo? Lisia non vi ha forse imbandito, è chiaro, i suoi discorsi?
FEDRO: Lo saprai, se hai tempo di ascoltarmi mentre cammino.
Il Fedro è un dialogo che affronta diversi temi: la retorica, la natura dell'amore, il destino immortale dell’anima, il desiderio appassionato di verità che alimenta la ricerca filosofica.
Socrate incontra il suo giovane amico Fedro e con lui esce dalle mura di Atene per passeggiare lungo il corso del fiume Ilisso e sedersi a conversare sotto un grande platano.
Lo spunto della conversazione è un discorso del celebre oratore Lisia sul tema dell'amore non corrisposto.
L'AMORE COME FOLLIA: IL PRIMO DISCORSO DI SOCRATE
Socrate approfondisce la riflessione: l'amore non è solo follia irrazionale, secondo quanto sostenuto fino a questo momento; esso va piuttosto inteso come mania divina, che indirizza l'anima verso l'iperuranio.
L'AMORE COME SLANCIO DALLA BELLEZZA SENSIBILE ALLE IDEE
Ma il viaggio dell'anima verso l'iperuranio è difficile e non tutti sono in grado di giungere a contemplare la verità.
Platone rappresenta l'anima con la celebre immagine di una biga alata, che con grande fatica l'auriga (la ragione) indirizza verso le idee.
IL DESTINO DELL'UOMO
La concezione platonica dell'amore ha ispirato l'arte nei secoli. Ecco qualche suggestione...