Humana Vergogna attraverso un linguaggio ironico che unisce teatro e danza è una performance che gioca sull’elemento POP e sulla relazione diretta con lo spettatore. Indaga il tema della vergogna individuale e collettiva, familiare e sociale attraverso una costruzione drammaturgica dove il corpo diventa narrazione e conduce lo spettatore in una dimensione ludica.
In scena cinque performer – Mattia Giordano, Antonella Iallorenzi, Mariagrazia Nacci, Simona Spirovska e Ema Tashiro – che si rivelano sotto una pelliccia da orso che funge da schermo protettivo che presto cadrà a pezzi per fare posto a una realtà taciuta fino a quel momento. E allora sarà il tempo di liberarsi, con autoironia e leggerezza, di pesi legati all’anima come massi di pietra, dunque di mostrare obesità, imperfezioni e bellezze del proprio fisico, di confessare davanti a tutti le proprie vergogne. Come quella di una donna di baciare un’altra donna, o la vergogna del diverso, del fallimento, dei pregiudizi. C’è anche la vergogna per il proprio Paese (come a Skopie, dove è consentito ai cittadini di uccidere i cani), o quella di chi è costretto a subire derive autoritarie che legittimano soprusi e iniquità.