Raffaele Riva

Raffaele Riva nacque a Sant’Agata Bolognese il 29 dicembre 1896. Perseguitato dai fascisti del suo paese per il suo orientamento cattolico di sinistra, si trasferì con la sua famiglia dapprima in Toscana, nella zona della Garfagnana, poi a Roma, presso il quartiere Montesacro. A Roma, sempre a causa delle sue idee, fu perseguitato dalla polizia e costretto agli arresti domiciliari. Nonstante questa limitazione, continuò a svolgere clandestinamente attività antifascista e, dopo la caduta del Fascismo, fu tra i principali organizzatori della Resistenza nel suo quartiere partecipando ad azioni di sabotaggio, diffondendo volantini e raccogliendo armi. A seguito della segnalazione di un delatore, fu arrestato nella sua abitazione il 23 dicembre 1943 e detenuto a Regina Coeli in una cella del Terzo braccio. Dopo un processo sommario davanti al Tribunale militare tedesco, fu condannato a morte e fucilato il 31 gennaio del 1944 a Forte Bravetta. Prima di morire gridò: «Viva l'Italia libera!».


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Testimonianza di Leda Riva, figlia di Raffaele Riva