Grafica
sistemi, strumenti e forme del design
della comunicazione
della comunicazione
il progetto
L’obiettivo del gruppo di lavoro è promuovere attività di ricerca che si occupino del design della comunicazione visiva, indagando le sue diverse articolazioni e i suoi contesti di attuazione.
A differenza dei cluster, interdisciplinari per costituzione, l’unità di ricerca Grafica è formata da alcuni docenti e studiosi impegnati presso l’Università Iuav di Venezia nella ricerca relativa a questo tema; ad essi si uniscono alcuni docenti provenienti da alcune università all’estero, che da anni sviluppano questi temi attraverso ricerche teoriche, pubblicazioni e varie forme didattica, anche in collaborazione con Iuav. Viene dunque privilegiato il punto di vista disciplinare – un vero e proprio punto di partenza - nei confronti di un ambito di ricerca teorica e di produzione progettuale caratterizzato da una sempre maggiore ibridazione tra settori, primi tra tutti arti visive e moda.
La struttura intende offrire un’occasione di confronto tra i suoi membri relativamente a temi, contesti e strumenti di ricerca, considerando sia aspetti puramente teorici – attività di ricognizione bibliografica - sia quelli che hanno strette connessioni con pratiche sperimentali – diverse forme di action reseach, concept design, workshop e seminari – che svolgono dunque la doppia funzione di contesti di verifica di teorie e di elementi sui quali ancorare nuove prospettive teoriche.
Per il raggiungimento degli obiettivi verranno selezionati e aggregati di volta in volta altri partner di ricerca, provenienti dal settore privato come pubblico e istituzionale, sia a livello locale che internazionale. Tra le forme di restituzione di tali indagini e mappature verranno considerate sia vari tipi di contributi bibliografici corrispondenti ai più alti standard scientifici internazionali, sia elaborazioni progettuali e concept-design, i quali facciano uso, di volta in volta, di strumenti e formati della comunicazione adeguati all’oggetto di indagine così come ai suoi specifici destinatari.
I principali ambiti di intervento sono dell’unità di ricerca sono:
editoria, tipografia
All’istantaneità della produzione “di massa” permessa dalle tecnologie digitali – in Italia come all’estero – è emerso negli ultimi trent’anni, quasi come naturale contrappunto, l’interesse di produttori, progettisti e fruitori per il recupero del fare manuale e per la qualità materiale, estetica e sensoriale dei prodotti (Shaw, 2017; Bonini Lessing, Bulegato, Farias, 2019). Le produzioni tipografiche pre-digitali – condensate in raccolte, patrimoni, giacimenti di materiali di vario tipo – sono oggetto di studio, sia da un punto di vista storico e filologico sia progettuale e produttivo, grazie alla loro rimessa in circolo attraverso varie forme di ri-contestualizzazione contemporanea (Calvera, Woodham, Barbosa 2016; Cedolin 2016; Marotta, 2019).
La coesistenza di entrambi questi sistemi ha messo fortemente in discussione le grammatiche tradizionali di produzione, distribuzione, fruizione dell’intero comparto editoriale e molta parte delle produzioni – specialmente per quanto riguarda i magazine indipendenti – non si limita a fotografare il contemporaneo, a diventa agente di riflessioni e cambiamenti, in un rimando e rimescolamento continuo di ruoli.
exhibit e interior design
Per quanto vasta sia la documentazione bibliografica sul tema, specialmente sul versante delle raccolte di case histories progettuali (si veda ad esempio Pam Locker 2019), è difficile definire le caratteristiche di questo settore, che di per sé coinvolge i temi dell’organizzazione degli interni che ospitano funzioni molto divere tra di loro, dall’allestimento di negozi alle mostre temporanee. Di particolare interesse per l’unità di ricerca sono gli allestimenti in modalità temporanea, al fine di far “precipitare” in un luogo e in un tempo materiali teorici, storici e fisici, che abbiano una finalità espositiva e dispiegativa (ovvero conclusa in sé stessa) oppure che siano luogo e occasione di “innesco” di ulteriori dinamiche e narrazioni (Camuffo, Dalla Mura, 2013). Intrinsecamente legati a questi aspetti sono le riflessioni legate alla scelta e all’applicazione di dispositivi, teorici e fisici, necessari a definire un ordine tra i materiali stessi, nonché ad agevolare disponibilità, accessibilità e fruizione degli stessi (Bonini Lessing, Bassi, Bulegato, Charans, 2018).
identità di istituzioni di istituzioni e territori
I cambiamenti a livello marco-economico e produttivo comportano trasformazioni sugli assetti delle società, sui ruoli e le funzioni dei produttori, così come sulle tipologie di fruitori finali, nonché – come accennato nei paragrafi precedenti - sui luoghi e tempi di distribuzione e consumo. Le riflessioni teoriche che possono guidare interventi progettuali possono agire su diversi fronti e con diverse finalità.
Una di queste riguarda la riconoscibilità, la tracciabilità e l’identità dei soggetti e dei “semilavorati” oggi coinvolti nell’intero processo di produzione, dall’ideazione all’utilizzo finale, non sempre valorizzati né nella loro singola identità né per quello che possono conferire rispetto alla qualità del prodotto finale. Un’altra potrebbe riguardare, non solo i singoli soggetti e gli oggetti, ma la messa in luce di intere filiere produttive o distrettuali, agendo dunque individuando e successivamente conferendo identità visiva a raggruppamenti di soggetti territoriali (Franzato 2009, Sedini Parente 2017, Bonini Lessing 2019). Infine, l’opportunità di conferire maggiore definizione a patrimoni materiali relativi a sistemi di produzione in disuso, attività che implica riflessioni sulla conservazione e sulle forme di valorizzazione di prodotti, brevetti, tecnologie e materiali di comunicazione di epoche precedenti (Rita, 2019).
information design e storytelling
Il fatto che le tecnologie digitali abbiano reso possibili flussi di informazioni ed enormi giacimenti di dati non implica di per sé alcun miglioramento nei loro processi di catalogazione, conservazione e “smagazzinamento”.
L’unità di ricerca si occuperà allora di teorie, che possano anche suggerire indicazioni progettuali, utili ad agevolare la gestione e la trasmissione di informazioni al fine di produrre conoscenza, ovvero che rendano effettivamente accessibili e disponibili tali dati. Ci si occuperà di studiare le forme di intermediazione adatte al fine di tradurre saperi e contenuti molto specifici al di fuori dei loro contesti originari, con l’obiettivo di raggiungere utenti che altrimenti non sarebbero in grado di ricostruire in modo autonomo il processo informativo o di afferrare la complessità e la correlazione tra le parti (Stoll, 2019). Le forme di tali rappresentazioni potranno essere statiche o dinamiche, analogiche o digitali a seconda dei contesti, sempre con una particolare attenzione alle modalità di interazione tra tutti i soggetti e gli oggetti coinvolti (Costa, 2016).