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PReST

Processi, Relazioni, Spazio e Tempo: valorizzare il lavoro umano nella transizione all’Industria 4.0

temi di ricerca


Il progetto ha studia le innovazioni organizzative per il miglioramento dei processi produttivi e della qualità del lavoro nelle aziende manifatturiere venete in via di automatizzazione. PReST, acronimo di Processi, Relazioni, Spazio e Tempo: valorizzare il lavoro umano nella transizione all’Industria 4.0, si è sviluppato nell’ambito di specializzazione intelligente smart manufacture, al fine di indagare soluzioni innovative per gli spazi e l'organizzazione del lavoro in prospettiva umanocentrica.

PReST ha analizzato il lavoro e la sua organizzazione attraverso studi di caso di imprese manifatturiere in via di automazione con quattro obiettivi conoscitivi e tecnologici.

  1. Analizzare l’organizzazione del lavoro in via di automatizzazione. Con l’automazione, l’intelligenza incorporata nei processi produttivi accresce le caratteristiche di virtualità, interattività, variabilità e incertezza del lavoro. Il lavoro così trasformato è analizzate lungo 4 dimensioni: il grado e le modalità di controllo del processo produttivo da parte del lavoratore; le relazioni con altri lavoratori, il management, le macchine e il contesto sociale; la gestione dello spazio di lavoro; la gestione del tempo di lavoro.

  2. Rilevare l’esperienza soggettiva del lavoro nelle aziende studiate. Le attività di ricerca forniranno un quadro approfondito del vissuto del lavoratore attraverso un approccio che integra psicologia sociale, antropologia, sociologia del lavoro e della vita quotidiana per definire la qualità del lavoro soggettivamente percepita. Vanno individuate le fonti di stress e demotivazione, soddisfazione, motivazione e benessere; il significato e il valore che i lavoratori assegnano alle attività, anche in rapporto ad altri ambiti di vita; il senso di responsabilità e adeguatezza per le scelte da compiere e il riconoscimento percepito.

  3. Identificare le relazioni tra esperienza soggettiva e qualità percepita del lavoro (punto 2) e le dimensioni organizzative studiate (punto 1). Si tratta, cioè, di identificare quali dimensioni organizzative sono associate a diversi livelli di benessere.

  4. Identificare le innovazioni organizzative utili e necessarie a migliorare la qualità del lavoro, a partire dai risultati di ricerca (punto 3). In questo contesto, l’utilizzo di sistemi IoT potrebbe essere finalizzata non solo alla maggiore produttività (come attualmente avviene) ma anche alla migliore gestione delle condizioni di lavoro e di vita del singolo lavoratore.

progetto

2018-2019

importo

€ 56.411,87

gruppo di ricerca

  • Guido Borelli

  • Luca Casarotto

  • Enrica Cunico

  • Giovanna Muzzi

Università Ca'Foscari Venezia

  • Barbara Da Roit

  • Iraklis Dimitriadis

  • Francesco Iannuzzi

  • Alice Brombin

  • Maurizio Busacca

  • Davide Filippi

  • Gianluca Scarano

Università degli studi di Trento

  • Paolo Barbieri

finanziamento

Regione Veneto tramite il Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – Obiettivo generale “Investimenti in favore della crescita e dell’Occupazione” e si colloca nell’Asse I - Occupabilità – “La ricerca a sostegno della trasformazione aziendale - Innovatori in azienda”