In una gara di corsa un ragazzo stava cadendo, ma un suo avversario l'ha tenuto per non farlo cadere. Questo è un atto di fair play!
C'é stato un gesto di di fair play meraviglioso nel 2016 a Rio de Janeiro: un atleta di nome Hamblin cadde ma poco dopo anche l'atleta D'Agostino si inciampó ma non essendosi fatta cosí male si alzó e aiutó la sua compagna. Poco dopo cadde l'atleta D'Agostino e Hamblin la aiutó, alla fine arrivarono ultime ma per tutti furono le prime!
Il premio fair play delle olimpiadi di Parigi 2024 è stato assegnato alla ginnasta canadese Ellie Black.
Il Comitato Internazionale del Fair Play in collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale ha scelto la ginnasta canadese Ellie Black come vincitrice del Paris 2024 Fair Play Award. L'atleta, capace di partecipare a 4 edizioni dei Giochi Olimpici, è stata premiata per un comportamento esemplare avuto al termine della qualificazione della gara a squadre.
Il veneto Eugenio Monti, nato a Cortina d'Ampezzo nel 1928, fu protagonista di un memorabile episodio di lealtà sportiva ai Giochi di Innsbruck del 1964. Il bobbista Eugenio Monti presta al duo britannico Nash-Dixon un suo pezzo di ricambio per sostituire quello che avevano rotto. Alla fine, proprio i rivali vincono la medaglia d’oro e Monti-Siorpaes si accontentano del bronzo.
“Grazie a Monti siamo in testa, il suo gesto leale è la cortesia più grande che io abbia mai ricevuto come sportivo in vita mia”, dice Nash a fine gara.
La stampa italiana critica invece il gesto e Monti risponde: “Nash non ha vinto perché gli ho dato il bullone. Ha vinto perché è andato più veloce”.
Per questo episodio il CIO lo premia con la medaglia Pierre De Coubertin ed è il primo atleta della storia a vincerla. Conosciuta anche come "medaglia del vero spirito sportivo" viene considerata come il più grande premio che un atleta possa ricevere, persino più grande di una medaglia d'oro. Proprio il Comitato Olimpico Internazionale lo considera la sua più alta onorificenza.