STORIE

21 ottobre 2022, dopo l'incontro con Luca Azzolini, in una prima secondaria di primo grado (riportato dall'insegnante coordinatrice del progetto Hackathon)

"Dopo aver ascoltato le varie testimonianze e i racconti di Luca, Anna (nome di fantasia) alza la mano chiedendo la parola: apre il suo discorso dichiarando che ci tiene a parlare adesso perchè non vuole più rimandare (premetto che, essendo una prima media, il gruppo classe si è formato da poco più di un mese, i ragazzi sono in fase di conoscenza reciproca). Anna racconta, e lo fa mettendosi a piangere quasi subito, di aver subìto atti di bullismo all'età di 5 anni (scuola dell'infanzia) da parte di una bimba della sua classe che, avendola presa di mira, la incolpava di cose non vere per farla rimproverare dalle maestre ed è arrivata, nel corso del tempo, a picchiarla. Anna chiedeva aiuto alle maestre, cercava di spiegare che non era vero ciò che la sua compagna diceva, ma le maestre sembravano non darle ascolto. Anna piano piano ha smesso di chiedere aiuto agli adulti, ha continuato a subire da questa bimba che "adesso spera di non vedere mai più nella vita" (cit.): è riuscita finalmente a liberarsene alle elementari, ma solo perchè la bimba in questione si è iscritta in un'altra scuola. Alle elementari Anna non è riuscita a farsi degli amici: aveva paura, credeva che, se avesse dato fiducia a qualcuno, questo avrebbe potuto farle del male; non sapeva come difendersi e, nel dubbio, non agiva, con nessuno. Questa nuova fase delle Medie per fortuna sembra essere iniziata bene: alla domanda "Anna, come ti trovi adesso, in questa nuova classe?" lei ha risposto, sorridendo timidamente mentre si asciugava le lacrime, "Adesso sto bene, ho capito come fare per aprirmi di più e farmi degli amici, mi trovo bene qui!" I compagni intanto, per tutto il corso del racconto, hanno ascoltato con attenzione e in silenzio, le hanno offerto i fazzoletti e qualcuno ha anche reagito dicendo: "Beh, però è un peccato che la bambina abbia cambiato scuola, se fosse rimasta qui avremmo potuto fare qualcosa per difenderti!!" e si conoscono solo da un mese... questo è stato un momento di ordinaria bellezza, scaturito da un'occasione così preziosa come quella di venerdì scorso a Pavia.

RISPOSTA DI LUCA AZZOLINI:

Cara Simona, e cari tutti di Ri Connect, leggere questo resoconto mi ha riempito di affetto per Anna, per gli insegnanti, per quella classe. Mi ha commosso e mi ha regalato tutto quello che potevo sperare per questo libro: e cioè che si facesse forte non tanto, e non solo, della sua storia. No, ma che si aprisse ad altre storie. Che si facesse portavoce di altri racconti. Oggi so che è così, e che questo è un gran regalo. Io sono, l'ho già detto ma lo ripeto, a disposizione per qualsiasi altro incontro, presentazione, evento che parli di bullismo come abbiamo fatto con questi ragazzi. È così che si può evitare di far soffrire inutilmente un'altra generazione. Forte, fortissimo, il mio abbraccio va ad Anna, alla sua magnifica classe (che oggi lo so sarà forte e unita) e a tutti i docenti. Grazie.

Ho voglia di riabbracciarvi tutti, è stato emozionante parlare di bullismo con i ragazzi, e spero, credo, importante (e non solo per loro). Grazie a tutti!