Il sistema elettorale: ve lo spieghiamo noi!

Sei a pranzo in cucina, ed ecco che un tuo familiare prende il telecomando e clicca il tasto “1”, e ciò può significare solo una cosa: DOVRETE GUARDARE IL TELEGIORNALE. E quindi si inizia a parlare di Parlamento, Governo ed elezioni. Tu ci provi pure a capire qualcosa, ma la sola verità è che di politica non capisci proprio nulla.


Ma ecco che ad aiutarti arriva il giornale della scuola, che oggi ti spiegherà come funziona il sistema elettorale italiano!

Iniziamo a specificare che l’Italia è una Repubblica Democratica Parlamentare (potere al popolo). Proprio la parola “Parlamentare” indica che il popolo elegge alcune persone (parlamentari) che lo rappresentino quando, ad esempio, si eleggerà il Presidente della Repubblica (per capirci, l’attuale Sergio Mattarella). 


Da poco i Parlamentari sono diventati 600, suddivisi in 400 deputati (Camera) e 200 senatori (Senato). Ma noi come facciamo ad eleggere tutte queste persone?

Entrano ora in campo ben due sistemi elettorali: maggioritario uninominale (con cui si eleggono il 37% dei parlamentari)), e proporzionale plurinominale (61%). Se sommate questi numeri il totale porta a 588 parlamentari, perché gli ultimi 12 rappresentanti sono eletti dagli italiani all’estero. 

Riassumiamo: 221 parlamentari sono eletti con il sistema maggioritario uninominale, 367 con il sistema proporzionale plurinominale e 12 sono eletti dagli italiani all’estero.


Ma come funzionano questi sistemi?

Il primo sistema, che ripeto essere il maggioritario uninominale, consiste nel suddividere l’Italia in 147 collegi per l’elezione di 147 deputati, e poi 74 collegi per l’elezione di 74 senatori. Ogni collegio è un territorio che contiene più o meno lo stesso numero di abitanti che eleggerà un parlamentare rappresentante.


Il secondo sistema, invece, che ripeto essere il proporzionale plurinominale, consiste nel suddividere sempre l’Italia in collegi, che però in questo caso saranno 49 per 245 deputati, e 26 per 122 senatori. In questo caso però la persona che ottiene più voti, può portare con sé in parlamento più persone. Quindi chi perde non è per forza escluso, ma porterà in parlamento meno persone. In questo modo viene permesso di “fotografare” le preferenze di ogni collegio e poi riportarle in modo proporzionale in parlamento. 

Bene, abbiamo finito di spiegare i sistemi di elezione, ma manca una piccola parte dei senatori, che si aggiunge ai 200 senatori che si hanno per legge. Stiamo parlando dei senatori a vita, che oltre agli ex-presidenti della Repubblica, comprendono le persone che, citando la costituzione, hanno “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”, e ad oggi sono Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre.


Lucrezia Luciani IIIAL