Nasce a Treviso il 4 Settembre del 1968. Era una ragazza speciale con molte passioni, come l’arte e il teatro, piena di bontà e generosità. Il 13 Dicembre 1990 vuole comunicare ai suoi genitori che la sua tesina di laurea è andata come sperava e ritorna a casa prendendo il treno regionale per Venezia-Milano. Purtroppo, quest’ultimo viene preso di mira da Felice Maniero, capo della Mala del Brenta, il quale decide di condurre un assalto. La sua banda procede al rallentamento dei treni all’altezza di Barbariga di Vigonza e con dei passamontagna calati sui volti iniziano un’imponente sparatoria con la polizia ferroviaria. Ma all’improvviso decidono di utilizzare qualcosa di più devastante delle pistole: piazzano del tritolo sui binari per spezzare in due il vagone blindato e impossessarsi del denaro trasportato al loro interno. Quando l’ordigno viene azionato, però, a saltare non è il vagone postale. In quell’esatto momento della deflagrazione, in quel preciso punto passa il treno nel quale si trova Cristina e che non arriverà mai a destinazione. Alle 18.30 circa si fa strada un rumore assordante, con l’eco e l’odore del bruciato misto al fumo. Cristian Pavesi non tornerà più a casa e non discuterà mai quella tesi. Morirà sul colpo a soli 22 anni, in mezzo alla carcassa di quel treno. E nella concitazione del momento, i mafiosi di Maniero riusciranno comunque a impossessarsi del bottino di 6 miliardi di lire e sparire nella campagna veneta.