Febbraio 2023 - numero 3
Febbraio 2023 - numero 3
San Valentino
Chahien Giudi, Fulvi Valentina, Truffarelli Lucia
Sapete cosa si celebra il 14 febbraio?
Si festeggia San Valentino, la festa degli innamorati. È nata come ricorrenza cristiana per ricordare la morte di San Valentino di Terni, vescovo cristiano, ucciso in questo giorno per volontà del Senato romano, perché fu il primo a celebrare il matrimonio
tra un legionario romano e una donna cristiana un'unione proibita all’epoca.
La festa di San Valentino creata per gli innamorati
non lascia soli gli sventurati
Se il 14 febbraio da sola non vuoi restar
datti da fare…un fidanzato vai a trovar!
Lo vuoi alto, biondo e cortese?
vallo cercare…ma in quale paese?
Metti il profumo, sorridi e aggiusta i capelli
cosí attirerai l’attenzione dei piú belli
Sapete da chi prende il nome questa festivitá…?
ve lo diciamo noi, da Valentino di Terni 1527 anni fa!!
La Lingua (Ab)Batte: le barriere linguistiche non ci spaventano
Ispirandosi alla Giornata Europea delle Lingue il nostro istituto Giordano Bruno organizza annualmente un’iniziativa pensata affinché gli studenti e le studentesse possano sentirsi non solo protagonisti ma anche, e soprattutto, autentici veicoli di informazione e formazione culturale.
Troppo spesso, infatti, e ingiustamente, i nostri studenti non si rendono conto che essi stessi possono (e devono) essere promotori di cambiamenti culturali importanti, soggetti attivi di inclusione, consapevoli fattori di diffusione di patrimoni ed eredità.
Dal momento che gli obiettivi generali della Giornata Europea delle Lingue sono:
- informare il pubblico sull’importanza dell’apprendimento delle lingue e diversificare la gamma di lingue studiate con l’obiettivo di incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale;
- promuovere la diversità linguistica e culturale europea, preservarla e favorirla;
- incoraggiare l’apprendimento delle lingue durante tutto l’arco della vita dentro e fuori la scuola per motivi di studio, per esigenze professionali, ai fini della mobilità o per piacere personale
[https://edl.ecml.at/Home/Whatisit/tabid/1760/language/it-IT/Default.aspx mio il corsivo]
Il nostro progetto prevede l’organizzazione di un congresso d’Istituto con i nostri studenti e studentesse al centro nel ruolo di relatori. L’idea è dare la possibilità di descrivere, illustrare e condividere aspetti linguistici e culturali dei propri paesi d’origine o d’interesse al fine di creare un fruttuoso scambio di opinioni ed esperienze tra i nostri alunni e alunne in linea con il punto due degli obiettivi generali sopracitati.
Gli interventi vengono seguiti dal progetto GBRadio in live streaming e trasformati successivamente in podcast per la radio d’istituto.
L’evento è in linea con lo spirito della scuola che ben si sposa con il primo degli obiettivi della Giornata Europea delle Lingue e cioè: “incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale” e di abbattere (da qui il titolo dell’evento) tutte quelle barriere invisibili che però risultano particolarmente evidenti per i nostri studenti e studentesse che ancora, a volte, sfortunatamente, faticano a combattere.
Prof. Antonia Ruspolini
Superare la paura di parlare in pubblico è possibile
Un commento da chi ha partecipato all’iniziativa
Molti di noi si ritrovano con le mani sudate e il viso paonazzo quando si tratta di parlare in pubblico (me compresa), e per quanto sia stato inizialmente difficile per me trovare il coraggio di partecipare a questo congresso, ad oggi posso dire che è stata un’esperienza estremamente costruttiva e divertente.
È stato interessante assistere alle presentazioni di tutti gli studenti, che sono state fatte non solo in italiano, ma anche (e soprattutto) in inglese, spagnolo e francese, supportate da powerpoint ed esempi alla LIM che rendevano ogni intervento comprensibile anche a chi, come me, studia solo l’italiano e l’inglese.
Io ho partecipato al panel dedicato al settore scientifico parlando di come vengono usate le lettere greche nelle materie scientifiche come la chimica, la fisica, l’astronomia e infine l’incubo di molti di noi: la matematica.
L’esperienza è partita come una sfida con me stessa, mi ha permesso di affinare le mie capacità comunicative e affrontare la mia difficoltà nel parlare in pubblico e per questo, in previsione delle prossime edizioni, mi sento di consigliarla davvero a tutti.
Ci sono molte persone da ringraziare, tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita di questo evento e che vi hanno partecipato; vorrei però spendere due parole in più per tre docenti che mi sono state particolarmente vicine durante tutto il mio percorso: la prof. Battistoni, la prof. Ruspolini, e la prof. Casu, a cui devo un ringraziamento speciale per avermi offerto quest’opportunità.
Detto ciò, spero di vedere le vostre presentazioni per le prossime edizioni.
Fidatevi, non lasciatevi sfuggire questa occasione.
Clara Chiavini, 4 CB
Che ti metti a carnevale?
Il periodo di carnevale è ormai finito, e anche se quest’anno non ci sono stati festeggiamenti in grande stile ci è sembrato giusto omaggiare questa festa con un piccolo quiz (in stile “Che verdura sei?”) per capire a quale maschera della tradizione somigliamo di più.
Alla fine dell’articolo troverete la corrispondenza in base a quale lettera è andata per la maggiore durante il test, quindi munitevi di carta e penna!
Quale tra queste città vorresti visitare?
A) Venezia
B) Napoli
C) Roma
D) Bologna
E) Bergamo
Quale tra questi aggettivi ti descrive maggiormente?
A) Spensierato
B) Sobrio
C) Generoso
D) Sorridente
E) Astuto
Quale tra questi colori preferisci?
A) Rosa
B) Nero
C) Rosso
D) Verde
E) Non so scegliere
Il tuo dolce di carnevale preferito è:
A) Frappe
B) Brighelle
C) Strufoli
D) Castagnole
E) Ravioli dolci
Il tuo genere di libri/film/serie preferito è:
A) Romantico
B) Classici
C) D’azione
D) Fantasy
E) Thriller
La tua serata ideale tra le seguenti
A) Con la tua dolce metà
B) A casa in famiglia
C) Discoteca con gli amici
D) A casa di un amico
E) In centro con gli amici
Tra queste materie preferisci:
A) Inglese
B) Storia
C) Motoria
D) Matematica
E) Educazione fisica
Scegli una band o un artista:
A) Elisa
B) Green day
C) Salmo
D) Tananai
E) Kanye West
Risultati
Maggioranza di A
Colombina
Tra le poche maschere femminili nella tradizione carnevalesca; nasce a Venezia, è vivace, furba e spensierata. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno ma farebbe di tutto per rendere felici le persone a cui tiene (anche se spesso le piace prenderle in giro).
È fidanzata con Arlecchino, quindi occhi aperti: con questo test potreste trovare la vostra anima gemella.
Maggioranza di B
Pulcinella
Questa maschera è una tra le più antiche della tradizione. Si pensa che la sua nascita risalga al periodo dei romani e sia risorta nel ‘500 con la nascita della Commedia dell’Arte.
Da allora Pulcinella rappresenta virtù e vizi del borghese napoletano e si adatta ad ogni ruolo: dal padrone al servo e dal domestico al magistrato.
Col tempo questa maschera ha guadagnato popolarità in tutta Europa ed oggi è considerata il simbolo di Napoli.
Maggioranza di C
Meo Patacca
La maschera di Meo Patacca nasce a Roma (come si può dedurre dal nome) e rappresenta il coraggio e la spavalderia di certi tipi di Trastevere.
Spiritoso e insolente, è il classico bullo romano sfrontato e attaccabrighe che però in fondo conserva un animo aperto e generoso.
Secondo voi avrebbe tifato Roma o Lazio?
Maggioranza di D
Fagiolino
Fagiolino non è un personaggio molto conosciuto, ma vale la pena nominarlo.
Nasce a Bologna nell’800 grazie al teatro dei burattini e rappresenta il tipico giovane bolognese: intelligente e in buona salute, chiacchierone e un po’manesco (con chi se lo merita).
Si crede molto istruito nonostante non abbia studiato molto, un po’come tutti noi all’interrogazione.
Maggioranza di E
Arlecchino
Tra le maschere più famose del carnevale.
Nato a Bergamo, è conosciuto per il suo vestito di cento colori (e se ascoltate Rancore probabilmente sapete anche nominarne alcuni) composto di pezzi di stoffa regalategli dagli amici proprio in occasione del carnevale.
È stravagante, pigro, ma anche agile e molto astuto. La vivacità non gli manca ed ha sempre la battuta pronta
Se già non la conoscete vi consiglio di ascoltare la canzone “Arlecchino” di Rancore, qualcuno forse mi ringrazierà.
rubrica di libri di Aurora Boco 4CB
“La Tigna” di Roberto Contu
TRAMA
Questo romanzo è ambientato nel 1999 a Perugia nell’istituto tecnico Vincenzo Danti.
La storia coinvolge 6 protagonisti: tre adolescenti, un professore di letteratura, la preside e il professore di religione. Durante la narrazione ci verrà raccontata un pezzo della loro storia, facendoci capire che la vita trova sempre il modo di uscire e di farsi vedere, imperterrita e tignosa.
Il libro si apre a scuola, al Vincenzo Danti, quando arriva il nuovo professore di letteratura Renato Contro, che sembra essere insensibile e distaccato nei confronti dell’ambiente scolastico e dei suoi studenti, mettendosi contro al classico stereotipo di insegnante “amico” che di solito ci propinano in film e libri. Cercando di farsi nemici tutti però finirà per provocare l’effetto contrario.
“Renato Contro aveva incassato un primo risultato, per questo lo guardavano, sapeva di essere stato ridicolo, lo sapeva […] lo sapeva di aver tirato, in modo improvviso e imprevisto, uno spago sottile. Ma si trattava di una generazione impecorita da frotte di insegnanti senza voglia di stare lì davanti o peggio in preda a misere conferme del proprio ego scemo a forza di fregnacce da Attimo Fuggente”
Nel frattempo, Benedetta e Francesco, scoprono di aspettare un bambino, e da li si inerpicheranno alla scoperta della loro vita incasinata, alla ricerca di un briciolo di speranza, ma allo stesso tempo meravigliosamente umana.
“No, non sarebbe stato facile per niente, era una cosa vischiosa quella sensazione che le dava il formicolio, aveva voglia di dare un cazzotto forte, violento, al basso ventre, che puzzava dell’ urina che non si era asciugata per bene a casa, ma le dita lo stavano sfiorando. Tolse la mano come avesse toccato un filo elettrico, sempre cercando gli occhi di Francesco, lui era rimasto in silenzio.”
Questo libro non racconta solo di quotidianità, di scuola e adolescenza, ma di quanto la vita possa essere dura, di quanto c’è sempre da lottare, di quanto possa metterti sempre in ginocchio, sempre più giù.
Ma parla anche di rabbia, la rabbia di non cedere mai, di non lasciarsi andare e cadere, di ricordarsi che alla fine il bene trova sempre il modo di riaffiorare e di combattere se ne vale la pena.
“La possibilità del bene persiste, rabbiosa, tignosa della tigna più pura”
Un libro per chi: crede che arrendersi non sia mai la scelta giusta
Titolo: La Tigna
Autore: Roberto Contu
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 179
Voto: 4/5
Puoi prenderlo in prestito nella nostra Biblioteca di Istituto (853.9 CON)
“Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo
recensito da Isabella Mechelli, 1 DL
Uno dei più grandi classici della letteratura ottocentesca che ancora oggi riesce a coinvolgere i lettori fino a condurli addirittura alle lacrime è sicuramente “Notre-Dame de Paris”.
Il libro in questione è stato scritto dall’autore francese Victor Hugo e pubblicato per la prima volta nel 1831. È un romanzo storico ambientato nella famosissima cattedrale gotica Notre Dame nella Parigi del XV secolo e al centro del quale si muove la bellissima e giovane zingara Esmeralda. La gitana è una magnifica danzatrice che conquista sia il cuore del mostruoso campanaro Quasimodo, sia quello di Claude Frollo, arcidiacono della cattedrale ossessionato dall’idea di possedere la ragazza.
Nonostante l’amore di Esmeralda verrà conquistato solo dall’ immeritevole cavaliere Phoebus de Chateaupers, per lei verranno commessi delitti e rapimenti, fino ad arrivare al finale tragico che lascerà a bocca aperta chiunque conosca solo la versione Disney della storia.
Il lessico è ricercato e la lettura non è sempre scorrevole, ma la bravura dell’autore nel raccontare la vicenda in modo che il lettore si senta parte di essa fa passare questi aspetti in secondo piano.
“Notre-Dame de Paris” si concentra sui temi dell’amore e dell’ossessione, ma anche della difficoltà dell’amare se stessi e nell’accogliere ciò che è diverso da noi. Di quest’ultimo tema sono protagonisti Esmeralda e Quasimodo, entrambi vittime di una società che teme e rifiuta tutto ciò che si discosta dalla realtà a cui è abituata. Victor Hugo ha utilizzato il romanzo storico per dare voce agli emarginati, riuscendo brillantemente a restituire ai due personaggi la dignità che dovrebbe essere garantita ad ogni essere umano dal momento che è nato.
L’autore francese permette al lettore di immedesimarsi a tal punto nella storia da poter percepire lo strazio di Quasimodo come se fosse suo, specialmente quando scrive: “Fin dai suoi primi passi in mezzo agli uomini, si era sentito, poi si era visto, spezzato, umiliato, respinto. Per lui la parola umana non era mai altro che una beffa o una maledizione. Crescendo, non aveva trovato intorno a sé altro che odio. Si era messo a odiare anche lui. Aveva conquistato la generale cattiveria. Aveva raccolto l’arma con la quale l’avevano ferito.”
Uno dei tanti punti di forza di questo libro è che nonostante siano passati quasi due secoli riesce ancora ad impressionare ed emozionare chiunque posi gli occhi su di esso, giovane o vecchio.
“Notre-Dame de Paris” è degno di essere letto almeno una volta nella vita, perché ci regala la più grande virtù di cui l’essere umano possa disporre: la capacità di provare compassione.
TERRAPIATTISTI A TUTTO TONDO
Terrapiattisti e pseudoscienze
di Michele Zona 4 CB
Anni e anni di studio, millenni e millenni di evoluzione e nonostante il progresso scientifico… Ci sono loro: i “terrapiattisti”, una comunità di persone il cui scopo è di dimostrare che tutte le teorie scientifiche sviluppate fino ad oggi sono false sostenendo come veritiera la teoria secondo cui la Terra non è sferica ma piatta.
Da sempre i terrapiattisti pensano che il Polo Nord sia il centro della Terra e che il Polo Sud non esista. La Terra sarebbe inoltre circondata da una catena montuosa ghiacciata chiamata Antartide in cui vivono dei guardiani che da 2mila anni difendono i confini terrestri dagli alieni. A sostegno della loro teoria, i terrapiattisti hanno cercato per molto tempo di screditare tutte le prove della sfericità della terra. Persino lo sbarco sulla Luna sarebbe una messa in scena: infatti, secondo diverse fonti terrapiattiste, lo sbarco non sarebbe mai avvenuto e la NASA avrebbe creato in uno studios tutte le immagini trasmesse in televisione per avvalorare la teoria della Terra sferica.
Negli ultimi decenni una parte del movimento terrapiattista ha sostenuto inoltre che la storia dell’umanità non sia del tutto vera. Infatti in passato la Terra era abitata dai giganti. Le prove della loro esistenza risiedono in alcune strutture di enormi proporzioni, come le piramidi egiziane e addirittura il Duomo di Milano, dove troviamo elementi giganteschi costruiti e trasportati, appunto, dai giganti.
Anche l’esistenza dei dinosauri inoltre è considerata falsa, esistevano solo i giganti, i fossili ritrovati fino ad oggi sarebbero dei falsi creati per ingannare tutti.
Secondo i terrapiattisti l’Australia non esiste, sarebbe solo un’invenzione per farci credere che la Gran Bretagna abbia trasferito i criminali in qualche posto mentre in realtà tutti i criminali caricati sulle navi venivano fatti affogare in mare aperto.
Secondo i terrapiattisti l’unica fonte affidabile di informazioni è il web, in quanto in esso sono presenti persone non legate al sistema, persone non “controllate”. Gli scienziati ufficiali infatti sarebbero in combutta con i governi per offuscare le menti: ad esempio le formule matematiche sono così difficili per impedire alle persone di comprenderle e le teorie di Einstein, così come la gravità, sarebbero solo bugie.
Queste sono solo alcune delle più bizzarre teorie dei terrapiattisti…ce ne sono molte altre più assurde e chissà ancora quante ne verranno.
…Aspettiamo con ansia la candidatura di Harry Potter a prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America!!!
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a tu per tu con i campioni della SIR Safety Perugia
La redazione di Ikaro, il nostro giornalino d'Istituto, ha intervistato due giocatori di pallavolo della squadra perugina, Roberto Russo e Oleh Plotnyski. Ci siamo recati al PalaBarton di Perugia, dove la squadra si allena quotidianamente e abbiamo parlato con loro che ci hanno stupito per la loro cordialità e simpatia.
Dopo aver intervistato i due giocatori abbiamo assistito ad una parte del loro solito allenamento.
Vi lasciamo così a questa insolita intervista realizzata da Miranda Mulaj e montata da Camelia Antonov.