Tam Remoti Quam Proximi
Tam Remoti Quam Proximi
Occuparsi dell’insegnamento del Latino o meglio dell’”incontro” con il Latino, ci costringe a riflettere sul fatto che lo studio, spesso subìto, di questa “lingua morta” riesce, ancora oggi, a suscitare curiosità. E se un incontro scatena curiosità, non può che essere affascinante. Le attività quotidiane, semplicemente giovani, che saranno raccolte in questo contenitore un po’ bizzarro sono l’effetto dell’incontro degli studenti di una classe 1° con la parola latina, con il tempo, non più presente né passato, e con il valore delle idee che possono essere scolpite sulla pietra o tatuate su un avambraccio.
Per citare un saggio di Ivano Dionigi del 2016, Il presente non basta.
Con le immagini i ragazzi catturano le parole che vengono dal passato!
Le locandine di Luca Romagnoli e Fatima Ezzahraa Ouassif
La locuzione latina Aegroto dum anima est, spes esse dicitur, anche detto Finché c'è vita c'è speranza, letteralmente significa: "Per chi è ammalato si dice che, finché c'è respiro, c'è speranza".
Presente in Cicerone[1], viene oggi utilizzata in maniera abbreviata dicendo: "Finché c'è vita, c'è speranza".
^ Augusto Arthaber, Dizionario comparato di proverbi e modi proverbiali: con relativi indici sistematico-alfabetici : supplemento ai dizionari delle principali lingue moderne ed antiche, Hoepli, 1989, ISBN 9788820302146, pag. 654
Fonte: Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Aegroto_dum_anima_est,_spes_est
Le locandine di Lucrezia Balsamo
C'è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano.
Mutuo ista fiunt, et homines dum docent discunt.
Lucio Anneo Seneca (filosofo latino, 4 a.C.-65 dC), Epistolarum moralium ad Lucilium.
Le locandine della 1A LS