Il Pianeta dei

bambini


Responsabili: Ins. Maria Sabina Zingaro - Prof. Micaela Di Trani

Anno Scolastico 2020-2021


Viaggiare con la fantasia è molto più semplice quando l’arte è dalla tua parte

UN OCEANO DI COLORI VARIOPINTI

a cura degli alunni del Pon Arte... ggiando - Scuola secondaria di I grado

Dopo questo lungo anno scolastico di isolamento, nel mese di giugno, abbiamo intravisto uno spiraglio di luce grazie all’espressione artistica che abbiamo potuto esternare durante il pon Arte… ggiando, da cui abbiamo compreso che ognuno ha un talento nascosto che abbiamo espresso attraverso le conoscenze che ci ha donato questa esperienza.

Ventisette alunni provenienti dalle classi seconde di tutte le sezioni della scuola secondaria di i grado Pasquale Cafaro hanno avuto il compito di decorare la grande palestra del nostro istituto, un tempo buia e silenziosa, ispirandosi alla musa presente in questo luogo: lo sport. Abbiamo avuto a disposizione quindici giorni per trasformare la nostra palestra in un’esplosione di colori e illuminarla come i raggi del sole irradiano la terra. Abbiamo intrapreso questo percorso realizzando innanzitutto tre grandi e possenti tele di misura 3m per 2m, disegnate grazie alla tecnica della riproduzione di immagini su acetato, riprodotte poi con l’episcopio; su queste poi abbiamo rappresentato tre temi sportivi: la ginnastica ritmica e l’eleganza che essa esprime, la rappresentazione della corsa ai tempi dell’antica Grecia, la pratica della pallavolo e l’obbiettivo di accettare la sconfitta.

L’arte pittorica ha lasciato poi spazio alla maestria della scrittura: abbiamo ricercato sulla rete degli aforismi ad effetto che trasmettessero un messaggio netto sull’importanza del lavoro di squadra e dell’inclusione nello sport e li abbiamo riportati sulle tele. Dopo una settimana di lavoro le tre tele erano terminate, ma un altro lavoro ci attendeva alle porte, ossia la realizzazione di quattro murales: due grandi rappresentanti scene sulla pallacanestro, uno dei quali valorizza il concetto di inclusione sportiva: ritrae infatti figure di uomini in sedia a rotelle che giocano e ha come sfondo incantevoli mandala da noi disegnati; due piccoli che colgono in pieno i simboli di ogni singolo sport e la loro importanza.

Alla fine di questo percorso, noi piccoli artisti abbiamo mostrato grazia nei lavori svolti e affinità tra noi. Un grazie speciale ai nostri punti di riferimento: la docente esperta prof.ssa Rosa Battaglia e la docente tutor prof.ssa Micaela Di Trani, che ci hanno permesso di arricchirci con tecniche e conoscenze nuove che questa esperienza ci ha donato e che potremo mettere in atto in futuro.

(Simona Leone e Vittoria Roberto)

A SCUOLA CON MINECRAFT

a cura delle classi 5e E/F - Scuola primaria

Un progetto sperimentale entusiasmante ha coinvolto per ben due anni noi alunni delle classi quinte sezz. E- F dell’Istituto comprensivo I.C. Verdi Cafaro di Andria. La nostra piacevole avventura è iniziata nell’ anno scolastico 2019 allorquando, mentre noi partecipavamo ad un bando di selezione MINE CLASS organizzato da INDIRE, il nostro Istituto l’ I.C. Verdi –Cafaro di Andria avviava un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’ Educazione dell’Università di Bari e l’ Università di Helsinki in Finlandia per sviluppare il progetto di ricerca “Tecnologie per Creare: opportunità e sfide della scuola digitale. TeCOS è un progetto di ricerca che nasce con l’ intento di promuovere l’ uso creativo della tecnologia. Eravamo felici di vivere questa esperienza, nuova, ma sicuramente ricca di grandi sorprese. La prima sorpresa non tardò ad arrivare, infatti una mattina le nostre insegnanti ci comunicarono che non solo avevamo superato la selezione, ma l’INDIRE ci forniva per un anno intero tante password gratuite per poter sperimentare il software. La seconda sorpresa è arrivata quest’ anno, a settembre, quando abbiamo saputo che l’ INDIRE vedendo il nostro impegno profuso e gli accattivanti mondi da noi realizzati ci prorogava l’ uso gratuito delle licenze per un altro anno con scadenza a fine giugno 2021. MINECRAFT® fa parte del Piano Nazionale della Scuola Digitale ed è in grado di sostenere lo studio di materie che spaziano dalla matematica alla storia, all’arte e persino alla chimica, soprattutto in questo periodo storico, dove la tecnologia e le realtà virtuali sono predominanti e dove la DAD ha cambiato il modo di fare scuola. E’ un videogioco in 3D basato fondamentalmente sulla costruzione ed estrazione di blocchi. I giocatori possono i scegliere di utilizzare materiali come pietre, minerali, tronchi d'acqua e alberi per creare varie costruzioni e noi di costruzioni ne abbiamo ideate, progettate e realizzate tante: orti , ambienti naturali e artificiali, laboratori scientifici, case a più piani e Ziggurat. Inizialmente abbiano esplorato il mondo di Minecraft, scoprendo alcune delle tante potenzialità che esso offre, poi ci siamo organizzati in piccoli gruppi e dopo aver redatto e condiviso il nostro regolamento di classe ci siamo messi all’opera.




Eravamo finalmente pronti per partire, ciascuno di noi aveva preparato la propria valigia degli attrezzi : carta e matita per la progettazione , credenziali utili per l’accesso in piattaforma e tanta creatività. Le nostre prime progettazioni realizzate con i magici cubetti di Minecraft, sono state delle aule didattiche a cielo aperto e per riprodurle ci siamo rifatti all’orto costruito nel giardino della nostra bellissima scuola. I nostri orti ricchi e rigogliosi contengono variegati ortaggi e tanto grano. Dopo poco tempo siamo diventati bravi ingegneri e con grande gioia ed entusiasmo ogni gruppo ha ideato, progettato e realizzato bellissime e confortevoli case a più piani arredate con cura, Eravamo tutti fortemente motivati, volevamo diventare sempre più esperti al punto tale da cimentarci nel costruire le Ziggurat. Nessuno è riuscito a fermarci, neanche la pandemia, anzi durante i noiosi pomeriggi trascorsi in casa, lontani dagli amici, Minecraft è stato la nostra ancora di salvezza. Ci incontravamo spesso con compagni e insegnanti di pomeriggio su Meet per confrontarci e portare avanti il nostro progetto. Ideare, progettare e costruire le maestose Ziggurat è stato un bellissimo traguardo. . : Il prestigioso mondo di Minecraft è diventato per noi uno spazio avvincente in cui ciascuno ha scoperto sistemi ambientali , tecnologie produttive, del mondo reale e nello stesso tempo ha avuto modo di sviluppare la sua creatività. Durante questo piacevole viaggio abbiamo incontrato in videoconferenza dei bravissimi ricercatori che ci hanno intervistato e hanno visionato tutti i nostri mondi. Concludendo siamo tutti concordi nell’ affermare che Minecraft è stato per molti di noi una grande scoperta, per altri una sfida, per alcuni il piacere di condividere esperienze, confrontarsi e collaborare, per tutti un valido amico durante la pandemia. Sono doverosi i ringraziamenti alla nostra Dirigente dott.ssa Grazia Suriano, e alle docenti di classe che hanno creduto sin dall’ inizio nelle potenzialità di questo software. Ringraziamo l’INDIRE, l’ Ente di ricerca che ci ha fornito le password , la prof.ssa Ligorio, docente di Psicologia presso l’ l’Università Aldo Moro di Bari e il Responsabile Scientifico: Dott. Giuseppe Ritella - Dipartimento di Educazione dell’Università di Helsinki.

Creatività in… MOVIMENTO


a cura della 1^F - Scuola secondaria di I grado

In questo periodo di pandemia ti vuoi divertire con i tuoi compagni di classe? Nessun problema… la professoressa di Educazione Fisica, Maria Anna Leda Di Terlizzi ha l’iniziativa pronta per te!

Noi, alunni della 1^F, abbiamo inventato dei giochi motori che potessero allenarci anche in didattica mista, dei giochi semplicissimi da realizzare, ma soprattutto divertenti. Abbiamo utilizzato i materiali disponibili in casa, nel rispetto, sempre, dei criteri base di sicurezza per quanto riguarda la scelta del materiale e degli spazi. Oltre ad allenare le nostre capacità coordinative generali e speciali, abbiamo sviluppato la creatività, lo spirito di iniziativa e la sana competizione, divertendoci nella sperimentazione di questi giochi simpatici.

Ci siamo proprio sbizzarriti con la fantasia!

Abbiamo ideato: il bowling, con bicchieri come birilli; il calciobalilla, con mollette al posto dei giocatori ometti; la dama, fatta con i feltrini utilizzati per sedie e porte; il flipper con “alette” sostituite da mollette ed elastici; un mini canestro da basket, con palo in legno e ciotola di plastica tagliata nella parte sottostante e il biliardo, realizzato con fogli di carta tagliato ai bordi (buche) e fornito di tutti gli accessori per il gioco (legnetto/stecca, palline di polistirolo colorate).

E ora siamo pronti a sfidarci ancora, accompagnati dallo slogan “IN SICUREZZA TUTTO POSSIAMO FARE, I GIOCHI MOTORI NON SI DEVONO FERMARE!”.


(Berardino Deborah)

LA MATEMATICA… CAPOVOLTA!

Un’esperienza fantastica: la FLIPPED CLASSROOM

a cura della 4^ G – Scuola primaria

Le ultime settimane di scuola, si sa, possono essere molto pesanti per noi bambini a meno che le maestre non vi propongano, come è accaduto a noi e ai nostri compagni della 4^ B, un’esperienza davvero fantastica: sperimentare la flipped classroom!

“Ma che cos’è una flipped classroom?” vi chiederete… la flipped classroom è come una classe capovolta nella quale gli alunni diventano insegnanti per un giorno: imparano la lezione autonomamente a casa con libri, video didattici e materiale multimediale fornito dalla maestra e poi a scuola presentano l'argomento agli altri compagni. Per la nostra flipped classroom la maestra ha scelto la matematica: ci ha diviso in cinque gruppi ed ha affidato ad ognuno di noi un argomento da studiare e arricchire. È stato divertentissimo!

Nei nostri incontri a casa o su meet abbiamo lavorato sodo: abbiamo letto, studiato, svolto esercizi, preparato schemi e mappe; ci siamo scambiati osservazioni e conoscenze; abbiamo esposto i nostri dubbi e superato le nostre incertezze; con grande entusiasmo abbiamo ricercato informazioni aggiuntive consultando internet; abbiamo elaborato un piano di lavoro per presentare l’argomento ai compagni; a scuola abbiamo affiancato chi era in difficoltà incoraggiando a fare bene. Insomma ci siamo sentiti maestri per un giorno! È stata un’esperienza fantastica che sicuramente non dimenticheremo!

LE OPPORTUNITÀ DELLA LETTURA

a cura della 1^E - Scuola secondaria di I grado

“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterari o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. Questa citazione di Gianni Rodari fa molto riflettere, perché esprime la vera essenza della lettura, ovvero quella di andare per un po' in una realtà parallela, in cui l’immaginazione non ha limite. Questa frase esprime un concetto fondamentale: uno dei pochi momenti in cui ci si può sentire realmente liberi, e non schiavi, è quando si legge; per questo motivo ho deciso di proporre questa citazione nell’attività svolta con la mia classe nella giornata della lettura, organizzata dalla professoressa Mara Addati. Per questa giornata abbiamo deciso il tema di cui dovesse trattare l’attività: la legalità e la mafia. Quest’ultima è una tematica fondamentale e abbiamo deciso di trattarla in seguito all’anniversario di morte di Giovanni Falcone che, assieme al suo collega e amico Paolo Borsellino, combatteva contro la mafia, cercando di sconfiggerla, ma, purtroppo, venne ucciso dai mafiosi, a causa di una bomba, il 23 maggio 1992, circa due mesi prima del suo compagno, anch’esso vittima di un assassinio. La nostra professoressa ci ha assegnato il compito di ricercare delle informazioni rilevanti a questa questione e di cercare una frase riguardante la tematica della lettura, che ci avesse realmente colpito. È stata un’attività molto interessante, grazie alla quale, io ed i miei compagni, abbiamo potuto acculturarci, ricavando informazioni su un argomento che merita molto onore. Ognuno di noi si è impegnato e ha portato delle informazioni da cui è stato colpito, per condividerle con la classe. Abbiamo iniziato a leggere il frutto delle nostre ricerche, discutendo e scambiandoci opinioni, le quali si sono rilevate interessanti. Questa prima attività mi è piaciuta molto, soprattutto lo scambio di informazioni, le quali mi sono state utili per colmare una lacuna. Nella giornata della lettura abbiamo anche trascritto la frase scelta da ognuno di noi, in precedenza, su un foglio di carta e abbiamo fatto una fotografia, coprendo i nostri volti, in modo tale da avere un ricordo delle varie attività svolte. Quest’ultimo lavoro sono felice di averlo svolto, dato che, nel momento in cui sono andata alla ricerca della frase che mi colpisse, ho trovato varie citazioni che mi hanno fatto riflettere su quanto la lettura possa cambiare il modo in cui si guarda il mondo e ti possa aprire vari orizzonti. Grazie alla lettura, inoltre, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare, nella settimana che verrà, l’autrice di un libro molto interessante che abbiamo iniziato a leggere recentemente: “Il diario del giorno dopo”. È un libro che contiene varie illustrazioni e narra di una ragazzina che non si sente considerata, ma, un giorno, sul suo diario trova una frase con un avvenimento che non ricordava di aver scritto; questo successe anche il giorno successivo, quello ancora dopo e così in avanti. Grazie a ciò, la ragazza riuscì a diventare popolare, ma le richieste divennero sempre più ambigue. Nonostante si tratti di un libro iniziato da poco, ne sono già colpita e coinvolta, perché mi identifico abbastanza nella protagonista. È una storia molto curiosa, che ti fa venire la voglia di proseguire la lettura. Quest’esperienza e l’acculturamento ricavato dalle attività, sono merito della lettura, la quale riesce ad aprirti nuove porte e riesce a renderti felicemente libero.

(Rutigliano Rebecca)

“Non c’è libertà senza legalità”

a cura della 1^E - Scuola secondaria di I grado

Nel giorno della ricorrenza della “Strage di Capaci” il 23/5/1992, in cui furono uccisi dalla mafia il giudice Falcone e la sua scorta, in classe abbiamo affrontato il tema della “lettura” e della “legalità”. In occasione della settimana della lettura, ciascuno di noi alunni ha ricercato a casa alcuni brani e frasi su questi concetti, in classe abbiamo poi trascritto i vari pensieri su dei cartoncini colorati e ne abbiamo parlato tutti insieme con l’insegnante, prof.ssa Mara Addati.

Il tema della legalità è secondo me molto importante, perché riguarda tutti gli aspetti della vita personale e sociale degli uomini.

Essa è il rispetto delle regole e delle leggi e comporta dei doveri per ciascuno di noi.

Io credo che tutti i genitori dovrebbero educare i propri figli alla legalità, sin da quando sono piccoli. Purtroppo non è sempre così e ci sono uomini che sono prepotenti e si oppongono a ogni forma di rispetto, creando situazioni di violenza e di mafia.

Quando ascolto le storie e le idee di magistrati come Falcone, ma anche di sacerdoti, giornalisti e uomini comuni che hanno dato la vita per difendere la libertà di tutti, penso che siano dei veri eroi. Essi, infatti, hanno compiuto fino in fondo il proprio dovere per difendere i loro ideali, che sono poi quelli di tutte le persone giuste e oneste.

Condivido la frase: “Non c’è libertà senza legalità”, perché fino a quando gli interessi personali di alcuni prevarranno su quelli di altri non ci sarà per tutti la possibilità di vivere serenamente e realizzare i propri sogni.

Si prova sin da piccoli l’importanza della legalità, ad esempio a scuola dove si dovrebbero rispettare le regole, gli insegnanti e i propri compagni, ma spesso si verificano atti di bullismo che rendono la vita difficile a chi li subisce e li priva della libertà e della serenità.

La lettura di brani e testimonianze su questo tema è importante, perché rende immortali le idee e i pensieri degli uomini che hanno dato tanto per la giustizia nel mondo e dovrebbero essere degli esempi per tutti. Solo parlandone possiamo sperare che vinca la legalità.


(Davide Felice Guadagno)

DRIN... SI LEGGE!

NOI ALLA FESTA DEL LIBRO

a cura della 2^E - Scuola secondaria di I grado

DRINN… SI LEGGE! È il titolo attribuito a una delle giornate dedicate alla lettura il cui inizio è stato dato, in tutte le scuole, dal suono della campanella. Scopo dell’iniziativa è creare un ideale circolo tra i lettori delle scuole di Andria dal 24 al 31 maggio. Le nostre letture sono state dedicate alla legalità ricordando tutte le vittime di mafia, in particolare i giudici Falcone e Borsellino. Durante questa giornata, noi, alunni della classe 2^E, abbiamo letto testimonianze e poesie tratte da libri e da internet che parlano di legalità! Abbiamo tradotto in disegni ciò che hanno suscitato in noi le lettere e le poesie sulla legalità! Molte di queste testimonianze hanno riguardato le stragi di mafia; abbiamo letto testimonianze rilasciate da ragazzi che hanno subito angherie dai mafiosi solo per testarne il l coraggio. Per integrarci meglio nel contesto abbiamo guardato un film, “La mafia uccide solo d’estate”, che aveva come protagonista il giovane Arturo, nato in una società priva di legalità, che lo ha accompagnato per tutta la vita, vissuta nel terrore. Alla luce di quello che abbiamo ascoltato e visto, pensiamo che la mafia, essendo fatta di uomini, può essere sconfitta! Bisognerebbe sconfiggere prima di tutto l’omertà denunciando fatti che sporcano le coscienze. Noi ragazzi possiamo essere i veri protagonisti del cambiamento del futuro vivendo all’insegna della legalità e della trasparenza.

(Alice Soldano)

Matematica… che passione

a cura della 2^F - Scuola Secondaria di I grado


E fu così che nel mezzo del cammin della geometria, ci siamo imbattuti in un vicolo cieco, chiamato Teorema di Pitagora.

Non è stato un brutto incontro però.

Infatti grazie alla Prof.ssa Scamarcio, usando Geogebra, ci siamo dilettati nel costruire l'Albero Pitagorico per superare questa strada apparentemente chiusa e spaventosa.

Quanti lavori? 23 menti, 23 alberi, 23 prodotti. Eccone alcuni!

IL VILLAGGIO DELLA LEGALITÀ

a cura delle classi 3e – Scuola primaria

In questo particolare anno scolastico, noi bambini delle classi terze della scuola primaria abbiamo affrontato il tema “Costituzione Italiana” e le nostre maestre ci hanno proposto numerose attività che sono poi sfociate in un lavoro che ci ha entusiasmati molto.

Abbiamo infatti realizzato “Il Villaggio della Legalità”, un vero e proprio villaggio le cui fondamenta poggiano sui princìpi fondamentali della Costituzione Italiana, rappresentati da dodici casette, all’interno delle quali abbiamo spiegato gli articoli con filastrocche e bellissimi disegni.





Un parco giochi a rappresentare il Diritto al Gioco, la nostra scuola a rappresentare il Diritto all’Istruzione, il grande palazzo sito in “Via Agenda 2030 n° 17”, un’isola ecologica in miniatura, hanno permesso di esprimere al meglio tutto ciò che abbiamo imparato in questi mesi nel nostro percorso di Educazione Civica.

Un ringraziamento particolare alla nostra preside, Dott.ssa Grazia Suriano, che ci ha permesso la realizzazione di questo progetto.


INCONTRO CON L’AUTRICE SILVIA VECCHINI

a cura della 1^C - Scuola secondaria di I grado

Il giorno 28 maggio 2021, noi alunni della classe 1^C della scuola secondaria di 1^ grado dell’istituto comprensivo Verdi Cafaro, insieme ad altre trenta classi di alcune scuole di Andria, abbiamo incontrato in streaming l’autrice Silvia Vecchini all’interno di uno degli incontri con i poeti che hanno preso parte all’iniziativa “Germoglia Poesia”, organizzata dall’associazione “Giorgia Lomuscio – Tutto per Amore” e dall’insegnante Vincenza Di Schiena. L’incontro è stato moderato dalla nostra professoressa di italiano, Micaela Di Trani. Alle ore 9:30 ci siamo collegati con Silvia Vecchini, autrice del libro “Prima che sia notte”, un libro che abbiamo letto con i nostri docenti di italiano. In questo incontro abbiamo potuto ascoltare la sua biografia e le sue esperienze. L’autrice ci ha parlato del suo libro, nel quale racconta, attraverso il linguaggio poetico, il linguaggio in prosa e il linguaggio LIS, una storia realmente accaduta e un incontro reale, da cui è poi nata un’amicizia con due piccoli bambini.

Carlo è un bambino sordo e ipovedente che sta per perdere del tutto la vista ed Emma è sua sorella, una bambina molto coraggiosa e battagliera che rinuncia anche alla scuola pur di stargli sempre accanto. Silvia ci ha spiegato come è nato il desiderio di raccontare la storia di questi due fratelli e quello che questa vicenda le ha insegnato. Ha parlato del tema principale della vicenda, che è il legame profondo tra i due fratelli che hanno affrontato con molto coraggio momenti di “luce” e momenti “bui”.

Ogni capitolo del libro inizia con le lettere dell’alfabeto LIS, il linguaggio con cui Emma comunica con il fratello. Il linguaggio LIS, dice l’autrice, è una lingua splendida, come è anche splendido parlare con i segni. Nel racconto sono utilizzate anche forme di linguaggio come il braille e il calligramma. Ancora, l’autrice ci ha parlato della scelta di utilizzare all’interno del libro un escamotage visivo: ci sono infatti delle pagine nere che rappresentano i momenti bui della storia e che richiamano l’attenzione del lettore. Silvia Vecchini, in questo incontro, ha parlato a noi ragazzi e ci ha fatto riflettere sul fatto che, con piccole battaglie, momenti di condivisione e impiego di piccoli gesti, il mondo può diventare migliore. L’incontro è stato seguito con molto interesse, tanto quanto abbiamo mostrato nella lettura del libro.

(Martina Tota)

La 1^B incontra la scrittrice Silvia Vecchini

a cura della 1^ B – Scuola secondaria di I grado

“Germoglia poesia” è un progetto che coinvolge molti ragazzi attraverso riflessioni, pensieri e poesie sul “germogliare” inteso come capacità di rialzarsi, quando si cade… e come desiderio di rinascita, ogni qualvolta la vita ci porta ad affrontare momenti difficili e “apparentemente” bui. La nostra classe, insieme a molte altre, ha deciso di immergersi in questo breve ma intenso percorso ricco di emozioni.

Il vero protagonista, però, è stato il libro intitolato “Prima che sia notte “ scritto da Silvia Vecchini.

Questa magnifica opera narra la storia di un ragazzo di nome Carlo, che ha diverse disabilità, e della sua famiglia. La protagonista principale, oltre a lui e alla sua famiglia, è sua sorella Emma, che ci accompagna nel percorso, parlandoci delle sue emozioni più intime, anche attraverso delle poesie.

Questo libro è stato coinvolgente in tutti i sensi, perché abbiamo capito l’importanza di comunicare e di non dare mai per scontato tutto ciò che ci circonda.

Per concludere al meglio questo cammino, attraverso una diretta su Youtube, abbiamo potuto conoscere e vedere dal vivo la scrittrice. Silvia Vecchini è stata molto dolce e chiara, soprattutto ci ha fatto riflettere sul linguaggio empatico ed emozionale che accomuna tutti gli uomini.

Insomma, che dire, è stato stupendo, un progetto che consiglieremmo a tutti di seguire, non solo perché è un continuo susseguirsi di emozioni, ma perché per un momento si riesce a chiudere gli occhi, a scavare nel buio più profondo e a trovare quella forza che permette di rinascere e germogliare!

Il nostro incontro con Claudia Fabris

e le sue "Parole sotto sale"

a cura della 2^ C – Scuola secondaria di I grado

Il giorno 24 maggio 2021, noi, classe 2'C, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Claudia Fabris, autrice del libro “Parole sotto sale”. Questo incontro online è avvenuto grazie all’Associazione “Giorgia Lomuscio – Tutto per Amore” e all'organizzatrice dell'iniziativa “Germoglia poesia”, Vincenza Di Schiena. L’esperienza sarà successivamente raccontata e raccolta attraverso alcuni scatti fotografici all’interno di un e-book.

L’evento è avvenuto sulla piattaforma di YouTube e noi alunni, insieme alla nostra docente di italiano, la prof.ssa Micaela Di Trani, abbiamo potuto ascoltare un’intervista in diretta in cui l’autrice ci ha raccontato come è nato il libro, i suoi punti di vista personali e ci ha letto alcuni dei suoi componimenti inediti. Abbiamo seguito con attenzione le sue parole e ciò è stato tutto molto interessante poiché ci ha permesso di sapere di più sulla stessa Claudia Fabris e del suo legame con la poesia e le parole, e su come è riuscita a scrivere un piccolo vocabolario poetico partendo da dei semplici termini che rappresentano qualcosa per lei. Ad esempio ci ha detto quali sono le parole a cui è più legata, ovvero “abbandono” e “corpo”, quali sono i suoi autori preferiti, cioè Eugenio Montale e Dante Alighieri. Ci ha parlato anche della sua passione per la fotografia e di come quest’ultima sia strettamente legata alle parole. La cosa che personalmente mi ha colpito di più di questa intervista è stata proprio una sua frase:

“La poesia è una cosa terapeutica. È il cuore che governa”.

Inoltre, l’autrice ha risposto anche a delle domande che noi ragazzi le abbiamo posto e siamo stati molto felici e soddisfatti di questo momento che abbiamo vissuto. È stata davvero una bella occasione perché dopo questo incontro, abbiamo ricevuto delle nozioni che ci serviranno poi per migliorare e perfezionare di più, in futuro, le nostre doti poetiche.

Ecco il componimento poetico di un'alunna, ispirato dalla lettura del libro di Claudia Fabris:


SMERALDO


Un fiore per sorprendere,

un fiore da donare,

a chi si vuole amare.

Io, il suo lucchetto

Lei, la mia chiave,

il mio cuore si apre.

Un foglio rovinato,

mezzo strappato,

con qualcosa da raccontare.

Il biglietto del primo concerto,

il ricordo di quel motivetto.

Guardo sul fondo del barattolo,

cercando qualcos’altro,

ed ecco l’ho trovato:

il mio plettro argentato.

I ricordi sotto sale,

senza,

siamo solo pesci in cerca del mare.

(Giulia Fortunato)

UN ENTUSIASMANTE VIAGGIO NELLA POESIA

a cura della 4^B – Scuola primaria

Questo mese, con grande entusiasmo, abbiamo aderito al progetto "Germoglia poesia”.

Il Progetto è un’iniziativa dell’Associazione "Giorgia Lomuscio - Tutto per Amore", per ricordare e far ri-fiorire Giorgia, attraverso la poesia, nell’anno del suo diciottesimo compleanno.

La maestra ci ha subito mostrato la locandina che ci è piaciuta tantissimo: rappresenta una donna con tanti fiori sulla testa. Il messaggio che abbiamo colto è l’invito ad “incontrare la poesia” per far germogliare in noi emozioni, sogni, idee… che rendono la nostra vita più bella e la colorano come i fiori che incorniciano la testa della donna.

Abbiamo letto con grande interesse e curiosità le filastrocche tratte dal libro “Tempo al tempo – Rime sulla vita che viene e che va” di Gianluca Caporaso, uno scrittore contemporaneo che avremo il piacere di incontrare il 31 maggio. Una delle filastrocche ci ha impegnato in una conversazione coinvolgente e appassionata; essa parla del futuro, ci dice che tutti abbiamo dei sogni, dei progetti, delle ambizioni che riempiono i nostri pensieri.

Ci siamo divertiti a rappresentare i nostri sogni come idee che germogliano e si affollano sulle nostre teste, proprio come l’immagine del Progetto. Abbiamo realizzato dei piccoli capolavori, uno diverso dall’altro, e ognuno di noi spera che i propri sogni possano avverarsi… prima o poi.

Questa attività è stata impreziosita dalla presenza della fotografa Mirella Caldarone che si è divertita a immortalare i nostri elaborati e a scambiare alcune idee sui nostri progetti futuri. Mirella si è emozionata quando qualcuno ha espresso il desiderio di diventare fotografo. È davvero appassionata al suo lavoro!

“Germoglia poesia” è un Progetto davvero coinvolgente, esso ci ha permesso di riflettere sul fatto che ognuno di noi custodisce dei semi preziosi che germoglieranno e faranno nascere dei magnifici fiori, basta crederci e impegnarsi.

GERMOGLIA POESIA

a cura della 4^ G – Scuola primaria

In questo periodo a scuola stiamo studiando il testo poetico, leggendo, analizzando e commentando poesie e filastrocche scritte da autori famosi. Un bel giorno la maestra ci ha comunicato che la nostra classe avrebbe partecipato al progetto “Germoglia poesia” e, per iniziare il nostro percorso, ci ha letto la “Filastrocca del tempo lunare”, tratta da “Tempo al tempo” di Gianluca Caporaso. La filastrocca ci è piaciuta molto; in particolare ci ha colpito questa strofa riferita alla luna:


«È luminosa, ma non ha luce, il sole arriva e gliela conduce.

Lei la raccoglie e per le rotte la dona a chicchi e imbianca la notte».


Con un gioco di fantasia, la maestra ci ha fatto chiudere gli occhi e ci ha invitato ad immaginare esattamente ciò che esprimeva: la luminosità della luna che raccoglie la luce donata dal sole e prende il suo posto in cielo…noi con gli occhi della fantasia abbiamo visto la luna che, con la sua splendida luce, imbianca la notte e scaccia via i brutti sogni. Che splendore! Che meraviglia pensare al sole che è stato gentile ed altruista con la luna donandole la sua luce! Successivamente la maestra ci ha proposto di realizzare, disegnando e ritagliando un piattino di carta, la luna e una stella che dormono beate in una notte tranquilla. Mentre eravamo all’opera per creare il nostro piccolo capolavoro…sorpresa! È entrata in classe una fotografa molto simpatica che ha scattato alcune foto ai nostri magnifici lavori. Queste foto saranno pubblicate all’interno di una raccolta per il progetto “Germoglia poesia”, promosso dall’associazione “Giorgia Lomuscio - Tutto per Amore”. Abbiamo svolto un’attività davvero entusiasmante: la poesia è diventata per tutti noi una magnifica occasione per sognare, immaginare e creare.

IL BULLO SENZA BENZINA!

a cura della 2^C - Scuola secondaria di I grado

Le relazioni all’interno di un gruppo, che sia scolastico, di gioco o di amicizia, non sempre sono semplici.

Anzi, quello che per noi è un momento importante di socialità può anche essere problematico.

All’interno di un gruppo, fondamentale è prendere le decisioni che, poi, devono valere per tutto il gruppo.

Io, nel momento in cui si deve prendere una decisione, non tendo a impormi sugli altri, bensì esprimo il mio pensiero riguardo alla soluzione migliore per una certa situazione e, soprattutto, ascolto le proposte altrui, in modo da metterle a confronto. Questo è, secondo me, il primo passo per poi concordare il da farsi e trovare un compromesso adeguato. Con i miei compagni riesco a esprimere facilmente le mie opinioni e non provo né imbarazzo né vergogna a parlare con loro, poiché ritengo che solo se io esprimo la mia opinione posso collaborare a migliorare una certa situazione, altrimenti la subirei semplicemente.

Quando si discute, e di recente è capitato con una mia amica, cerco di non ostacolare la conversazione; ascolto attentamente, non sovrappongo la mia voce, mentre ascolto ripercorro con la mente i momenti che hanno portato alla discussione e spiego le mie ragioni, poiché i problemi vanno affrontati con calma e risolti, sempre con un linguaggio rispettoso.

Non mi è mai capitato di escludere qualcuno, anzi mi metto sempre nei panni dell’altro. Mi sono chiesta alcune volte: “E se fossi esclusa io, come mi sentirei?”. Per fortuna, non ho mai subito esclusioni.

Quindi, mi sento di concludere che in un gruppo, per una adeguata convivenza, occorre applicare delle piccole e semplici regole di rispetto nei confronti degli altri.

Infatti, quando queste regole vengono meno si assiste ai fenomeni di bullismo, a comportamenti di aggressione di un soggetto violento nei confronti di un soggetto più debole.

La violenza non avviene solo in forma fisica, bensì anche verbale, con atteggiamenti offensivi per svalutare l’altro. Quindi, la violenza fisica è facilmente riconoscibile e io sono in grado di comprendere subito che ho di fronte un bullo. Non ho alcun dubbio! Ma, nell’ambito scolastico o anche fuori, un primo segnale a cui devo essere molto attenta e che non devo trascurare, che mi fa capire di avere a che fare con un bullo, è il fatto che l’altro possa deridere le mie opinioni, le possa svalutare davanti ad altre persone e che, invece, voglia a tutti i costi affermare quello che è il suo pensiero. È necessario, a questo punto, denunciare questi comportamenti ai nostri insegnanti, se avvengono nella scuola, o ai nostri genitori, se accadono fuori.

Di fronte a queste violenze, probabilmente non possiamo farcela da soli. È un problema troppo grande rispetto alle nostre forze. Non dobbiamo avere paura di parlare.

Il bullo, infatti, è tale anche perché ha un suo seguito di persone che lo sostengono. In mancanza di sostegno è come un’autovettura senza benzina. Non può funzionare!

Il bullo, da solo, non ha più motivo di continuare nella sua opera e viene sconfitto!


(Veronica Vurchio)

VISITA ALLA CASA DI DANTE ALIGHIERI

a cura della 2^ C – Scuola secondaria di I grado

In una mattina di scuola come un’altra, noi classe 2’C assieme alla nostra docente di italiano, la professoressa Micaela Di Trani, abbiamo vissuto un’esperienza nuova ed entusiasmante: siamo andati a visitare virtualmente la casa di Dante Alighieri a Firenze in quanto in questo periodo stiamo studiando la storia del prestigioso poeta fiorentino, conosciuto a livello mondiale e autore di innumerevoli poemi.

Così, dopo esserci caricati di voglia di sapere e di scoprire quello che era il mondo attorno a Dante, siamo “partiti” alla scoperta di una casa-museo situata a Firenze, la sua città nativa, da cui fu esiliato intorno al 1301.

Appena “entrati” davanti a noi c’erano delle scale, che portavano alle varie stanze della casa, molte delle quali avevano la disponibilità di lettura di una didascalia o la visione di un video che illustrava il periodo storico o particolari momenti della vita di Dante. Oltre ad essi c’erano innumerevoli schermi interattivi sparsi per la casa, accompagnati da descrizioni del poeta o citazioni, come ad esempio un famoso verso tratto dal “Trattatello in laude di Dante”, scritto da Boccaccio: “…il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso”.

Oltre agli schermi interattivi, erano presenti anche oggetti tipici di quel tempo, come ad esempio molti tipi di armi. C’era inoltre una sala dedicata interamente alla Divina Commedia, dove erano presenti tutte le varie edizioni dell’opera in base alle varie lingue in cui era stato tradotto il poema. In particolare poi, sulla parete a destra dello spettatore, un enorme pannello esplicativo illustrava i tre regni dell’Aldilà: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, secondo la visione dantesca.

Abbiamo visitato anche la camera da letto di Dante, senza dubbio una delle cose che abbiamo ritenuto più spettacolari di tutta la casa, con un letto abbastanza alto, come da usanza dell’epoca, con alla sua destra una tenda che limitava la nostra visuale. Di fronte al letto e a una minuscola finestrella, una scrivania e una sedia, in passato sede della scrittura dei capolavori di Dante. Il tetto è visibilmente costruito con travi di legno sporgenti. Ma la nostra attenzione è stata però attirata da un cartonato a dimensioni reali del nostro protagonista, che regge in mano il libro col quale è sempre raffigurato.

Il tour in 3D è stato molto curato, e ci ha tenuti tutto il tempo incollati allo schermo, ansiosi di vedere la prossima meraviglia della casa e ci ha aiutato a comprendere meglio la figura di Dante e a incuriosirci maggiormente sulla Divina Commedia che stiamo studiando e per questo ci teniamo a ringraziare la nostra prof. per averci coinvolti in questa esperienza che, senza dubbio, sarebbe bello poter apprezzare dal vivo!

(Martina Tursi)

BRR... CHE PAURA!

a cura della 4^ G - Scuola primaria

Luci ed ombre, chiaroscuri e inquadrature come se i personaggi dei dipinti fossero sul palcoscenico di un teatro: questi sono gli ingredienti essenziali delle opere di Caravaggio.

Uno tra gli artisti italiani più conosciuti al mondo, fu un personaggio molto particolare ed eccentrico: lavorò e dipinse al servizio di molte famiglie nobili e fu coinvolto addirittura in un assassinio! Le opere di Caravaggio ritraggono personaggi appartenenti alla mitologia e al mondo religioso; lui stesso amava ritrarsi con le sembianze di Bacco, il dio del vino. Nei suoi dipinti, Caravaggio usa una tecnica che rende i personaggi più reali: è la tecnica nota come “chiaroscuro”. Caravaggio, a differenza degli altri pittori, non utilizzava una tela bianca, ma dipingeva sempre il fondo con un colore scuro, inoltre non disegnava prima i soggetti, ma facendo dei semplici punti e segni, sapeva dove dipingere le figure. Quest’anno la maestra ci ha proposto alcune attività sul racconto del brivido e, per concludere il nostro lavoro, ci ha presentato proprio un’opera di Caravaggio… terrificante! Con la mia classe abbiamo analizzato e poi riprodotto “La decapitazione di Medusa”. Medusa era un mostro con la testa cinta di serpenti, occhi scintillanti e sguardo che impietriva. Perseo le tagliò la testa servendosi dello scudo come di uno specchio, per evitarne lo sguardo terribile. Nell’espressione di Medusa emergono orrore e paura e la sua faccia sembra illuminata da un faro sul palcoscenico di un teatro. Brrrr!

Conoscere quest’artista mi ha fatto avvicinare al mondo dell’arte e scoprire quanto un quadro possa raccontare senza parole, ma solo con i suoi colori e le sue espressioni.

RACCONTIAMO LA STORIA DI

“ROBOX IN FUGA”


a cura della 3^ H – Scuola primaria

Noi alunni della 3^H abbiamo seguito un webinair denominato “Laboratorio delle storie”, con gli esperti Cristian Antonini e Gianni Silano che ci hanno mostrato come si crea una storia.

Successivamente la maestra Vincenza Di Schiena ha fatto inventare una storia ad ognuno di noi. Tra le tante, tutte bellissime, ha scelto quella di Samuele dal titolo “Robox in fuga”.

Abbiamo smontato e rimontato la storia, aggiungendo alcune parti, tutti noi una parte.

Abbiamo realizzato il ‘Teatrino delle ombre’ con i personaggi della storia, arricchendo la scena con effetti sonori. Ciascuno di noi ha ricercato e registrato dei suoni.

Infine in classe con la maestra Vincenza abbiamo rappresentato la storia con la tecnica del Teatro delle ombre con i personaggi e il teatrino creato da noi; le ombre le abbiamo ottenute accendendo delle torce al buio, la maestra ha aggiunto le musiche e gli effetti sonori.

Così abbiamo completato la storia “ROBOX IN FUGA” della 3^H. La storia di uno è diventata la storia di tutti. A noi alunni della 3H è piaciuta tanto questa esperienza e ci piacerebbe tanto rifarla. Ringraziamo la maestra per questa bellissima avventura.

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

a cura della 1^ C – Scuola secondaria di I grado

Egregia signora sindaca,

sono una ragazza di 11 anni e frequento la prima media alla scuola secondaria di I grado P. Cafaro, nel corso C.

Le vorrei fare una proposta per migliorare la nostra bellissima città di Andria che riguarda l’inquinamento.

Tempo fa, durante una ricerca, ho letto su un giornale che a Roma esiste un muro anti-smog. Questo muro è intitolato “Hunting Pollution” che significa “a caccia di inquinamento”: in questo murales si può ammirare un enorme e bellissimo airone tricolore cioè una specie in via di estinzione. Mille metri quadrati di questo muro sono stati dipinti con una vernice speciale che funziona come un depuratore d’aria naturale. Questa opera riesce ad avere un impatto ambientale pari a un bosco di trenta alberi.

Mi ha colpito molto la bellezza di questo murales utilissimo per la nostra società. Credo che se dipingessimo tutti i palazzi con questa vernice potremmo ridurre le emissioni di anidride carbonica e, quindi, rendere l’aria della nostra città più pulita e pura. Inoltre sarebbe bello, anche a livello estetico, avere tanti di questi murales realizzati con questa vernice sui palazzi della nostra città.

La ringrazio per l’attenzione che mi dedicherà e spero di avere suggerito un’idea utile per il futuro.

Saluti, Campana Erica.

LA FAMIGLIA IERI E OGGI

a cura della 5^G - Scuola primaria

L’ espressione “la STORIA è maestra di vita” racchiude in sé la funzione educatrice della storia.

Il tempo muta ogni realtà; la stessa famiglia, intesa come nucleo base di società più ampie, ha subito cambiamenti a livello concettuale e strutturale.

Nell’antica ROMA la famiglia era considerata un’istituzione pubblica per continuare la stirpe, i suoi componenti erano: moglie, marito, figli, famiglie dei figli maschi e schiavi.

Al suo interno vi era una netta distinzione di ruoli: il marito era il capofamiglia e aveva il potere assoluto, le madri (matrone) dovevano sottostare al volere del pater familias, oltre a prendersi cura dei figli e della casa…

Il matrimonio veniva inteso come un vero e proprio ATTO DI COMPRAVENDITA con cui la donna veniva venduta al marito, infatti la stretta di mano tra i due dopo la cerimonia simboleggiava la conclusione di un “AFFARE”.

Il significato di famiglia è mutato gradualmente liberandosi della connotazione patriarcale, sino a giungere ad una nucleare (madre, padre, figli) o addirittura allargata.

Oggi, in essa, non troviamo distinzioni di ruoli tra uomo e donna, nessuno è superiore o inferiore all’altro, entrambi i coniugi possono cimentarsi in attività lavorative ed entrambi devono concorrere alla crescita dei propri figli, come cita la Costituzione.

La famiglia oggi, pur continuando ad essere un punto fermo, è sicuramente diversa rispetto al passato: è moderna, aperta al dialogo e attenta a rispondere alle istanze sociali.

Molti bambini, ancor oggi, sono esposti a sofferenze fisiche e psicologiche


INFANZIA NEGATA

Siamo nell’anno 2021, tanti sono i progressi che l’uomo ha compiuto, ma, nonostante ciò, la grave piaga dello sfruttamento del lavoro minorile e il non rispetto dei diritti dell’infanzia non sono stati ancora abbattuti.

La manodopera minorile è nata in un tempo remoto, quando durante la rivoluzione Industriale, gli orfani e i bambini con difficoltà economiche (assieme a uomini e donne ridotti in povertà) erano costretti a lavorare in condizioni fatiscenti per sopravvivere, all’interno di grandi fabbriche di proprietà dei capitalisti che volevano sempre più arricchirsi sfruttando i più deboli, immessi in condizioni pericolose. Questa situazione era ingiusta perché privava i bambini non solo della loro infanzia, non avevano il tempo, infatti, di giocare e di studiare, spesso metteva a rischio la loro stessa vita, perché esposti a lavori durissimi.

Ciò accadeva secoli fa, è scandaloso che i numeri relativi allo sfruttamento minorile siano, ancor oggi, così alti.

Mi chiedo come sia possibile che con l’evoluzione dell’uomo e della società, con le grandi scoperte nel campo della scienza, della medicina, con il benessere in cui si vive oggi e in particolare con l’evoluzione del rispetto verso il prossimo, non si è riusciti a far confluire soprattutto sui bambini il meglio della vita, infatti, il numero dei bambini sfruttati in tutto il mondo rimane pari a 152 milioni (68 milioni di bambine e 88 milioni di bambini).


a cura della 2^E - Scuola secondaria di I grado




Oggi si cerca di combattere la manodopera minorile, anche se con difficoltà; un esempio è dato dall’Italia, dove negli ultimi anni si sono accertati ben 420 casi, infatti l’articolo 32 della Costituzione Italiana dona a qualunque bambino/a il diritto di essere protetto contro lo sfruttamento economico e quello di difendere l’educazione del ragazzo,

garantendogli una adeguata istruzione, senza esporlo in alcun modo ad alcun lavoro.

Mi rattrista il solo pensare che ci possano essere ragazzi della mia età che soffrano a causa di adulti senza scrupoli che per i propri interessi e per arricchirsi li trattino come oggetti a loro disposizione.

Un altro fattore importante per combattere le ingiustizie contro i più giovani, dovrebbe essere in particolare dato da tutti gli Stati che bravi con le parole, non hanno raggiunto l’obiettivo di posizionare i bambini al primo posto e garantire tutti i loro diritti.


(Vittoria Roberto)

UNA DOSE DI SALUTE IN UNA FIALA

a cura della 5^ H – Scuola primaria

Conoscere il corpo umano, e l’interazione degli apparati, equivale a scoprire gli equilibri di una macchina perfetta e insostituibile.

Uno dei temi di grande attualità mediatica e sanitaria è quello della VACCINAZIONE.

Nel corso del tempo, le vaccinazioni sono state riprodotte e migliorate riuscendo a prevenire virus e malattie, alcune volte mortali.

L’introduzione del vaccino nel corpo è detta INOCULAZIONE e consiste nell’iniettare virus

attenuati, o alcuni loro antigeni, affinché le difese immunitarie, attaccando queste sostanze, riescano a produrre gli ANTICORPI. Solitamente la produzione dei vaccini richiede più anni ma, vista la situazione pandemica e le nuove tecniche scientifiche, i tempi sono stati di gran lunga velocizzati.

Il vaccino sembra essere “l’unica via di uscita” ma purtroppo la distribuzione, la somministrazione e la disinformazione spesso rappresentano un ostacolo. Se potessi personificare il vaccino lo immaginerei come una mamma che rimprovera il figlio: il rimprovero, come il vaccino, è un mezzo forte ma efficace.

Promuovere una GRANDE CAMPAGNA VACCINALE è un modo per tutelare i più vulnerabili e mostrare ancora una volta che questa esperienza ha parlato al CUORE.

Riconoscenza e ringraziamenti devono essere rivolti a medici ed infermieri che continuano a compiere il proprio lavoro come “GRANDI EROI”, ma soprattutto ad ognuno di noi che, con l’assunzione di comportamenti corretti, tutela il Diritto alla vita di ciascuno.


VITA E LIBERTA’ IN

QUESTA PICCOLA,

MA STRAORINARIA FIALA.

“WORLD HEALT DAY”

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE

Il 7 Aprile si festeggia la Giornata Mondiale della Salute (World Health Day), istituita dall’OMS; la situazione pandemica che stiamo vivendo pone fortemente l’accento su questo tema.

La salute prevede anche una conoscenza dell’agente patogeno e dei comportamenti da adottare, pertanto la scuola ha saputo ben coniugare i contenuti disciplinari, e non, con le informazioni apprese dai media.

Tanto abbiamo compreso delle caratteristiche del virus: è un microrganismo acellulare, non può riprodursi da solo ma, per replicarsi, deve invadere una cellula vivente, adattandosi all'ospite per poi diffondersi. Esso ha una forma rotondeggiante, presenta in superficie delle ‘’punte” simili ad una corona (coronavirus).

Il suo aspetto incute timore, ma ciò che maggiormente spaventa è il suo meccanismo d’azione: il virus penetra nelle nostre cellule legandosi ad un enzima che si trova sulle cellule dell’epitelio polmonare inducendo le mucose ad infiammarsi…

a cura della 5^B - Scuola primaria

Alla descrizione scientifica di questo microorganismo fa seguito l’immagine di sofferenza e di morte che ha colpito tutti i Paesi, in modo particolare quelli nelle aree di povertà.

Tutto questo ha aumentato le disuguaglianze esistenti in materia di salute e benessere nel Mondo e proprio da qui parte la consapevolezza di voler costruire un mondo più giusto e più sano”.

Quest'articolo, oltre ai caratteri scientifici, ha sottolineato la dimensione umana, sociale e sanitaria, pertanto con assoluta semplicità invitiamo i POTENTI ad investire nell'assistenza sanitaria e a dare priorità alla salute e alla protezione.

INSIEME SI PUÒ…!!

a cura della 4^H – Scuola primaria

Prendere coscienza dell’importanza della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’autismo del 2 Aprile, per accrescere di significato il valore della parola “diversità”: questo è il senso del nostro lavoro, accolto da noi bambini con entusiasmo e profondo interesse, insieme all’iniziativa di decorare di blu una colomba e dare testimonianza della nostra presenza, per riflettere su un tema così complesso.

Tendere la mano alla diversità, come segno visibile del valore di comunicare con il cuore, è stato il nostro messaggio tinto di blu. Abbiamo dato colore al bisogno di conoscenza del mondo dell’autismo, un mondo difficile da comprendere, ma che è possibile accogliere.

VIAGGIO NELLA CIVILTÀ EGIZIA… E NON SOLO!

In questo momento particolarmente difficile, noi alunni della classe 4^H abbiamo fatto un viaggio indietro di migliaia di anni, ritrovandoci tra la gente dell’antico Egitto, immedesimandoci nelle loro abitudini quotidiane, nella loro cultura religiosa e nel loro modo di comunicare attraverso i geroglifici… la civiltà Egizia è tra le più affascinanti del mondo. Ci siamo approcciati allo studio della civiltà non solo attraverso i libri, ma anche realizzando un papiro artistico proposto dalla nostra maestra di storia, Roberta Mansi. E’ stato entusiasmante ed interessante.

La maestra ci ha mostrato un video tutorial intitolato “laboratorio d’arte dell’antico Egitto”; l’idea di realizzare con le nostre mani, ci ha molto appassionato e allontanati dalla classica lezione in DAD, sentendoci un po' cuochi, un po' piccoli chimici e un po’ artisti…adesso capirete il perché.

a cura della 4^ H – Scuola primaria

Abbiamo utilizzato: un foglio bianco, colla vinilica, rotolo di garza, il caffè o per chi si sentiva un po’ inglese anche il thè. Abbiamo usato un’immagine dell’epoca che più ci piaceva, l’abbiamo riprodotta con la carta carbone sul papiro e successivamente colorata, creando delle piccole opere d’arte che conserveremo come ricordo e come decorazione nelle nostre camere.

Durante l’ora di storia non vedevamo l’ora di far vedere alla maestra il nostro lavoro. È stata un’esperienza unica, un esercizio meraviglioso tra teoria e pratica che ci ha fatti immergere ed essere parte attiva della storia.

Grazie maestra Roberta Mansi… grazie antica civiltà Egizia.

LA RICCHEZZA IN UNA “BOLLA”

Vi è mai capitato di stare con una persona autistica?

Io ne conosco una: la persona autistica non è tanto diversa da noi, infatti il suo aspetto fisico è del tutto normale, ma si comporta in modo particolare: non riesce a stare ferma e se lo fa, è solo per riflettere su una cosa che ha notato nell’ambiente in cui si trova; gioca SOLO con le persone che conosce bene e il suo gioco preferito è quello di allineare le macchinine.

A volte fa anche versi strani e fastidiosi e agita le braccia.

A scuola abbiamo trattato molto questo argomento e ho capito che alcune volte è come se il bambino autistico vivesse in una bolla dalla quale si libera quando fa qualcosa che a lui piace, come ad esempio nuotare.

a cura della 5^ G - Scuola primaria

Molte persone tendono a discriminare gli autistici, perché li ritengono molto diversi, strani e pericolosi per il loro atteggiamento, ma in realtà sono anche più intelligenti di noi.

Tra le persone famose affette da una forma di autismo ricordiamo Albert Einstein, un grande fisico e matematico, Steve Jobs fondatore di Apple e Isaac Newton anche lui un grande matematico, fisico, astronomo, storico e teologo.

La storia quindi ci insegna che grazie a queste persone “SPECIALI” ci sono state grandi scoperte che hanno migliorato la nostra vita e per questo non possiamo fare altro che ringraziarle.


“NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA…”

Alla scoperta di Dante e della sua magnifica Divina Commedia

a cura della 5^ B – Scuola primaria

Il 25 marzo, in occasione del Dantedì, la nostra maestra ci ha fatto conoscere Dante Alighieri, il SOMMO POETA, PADRE DELLA LINGUA ITALIANA e grande maestro di vita.

Nato a Firenze nel 1265, è conosciuto in tutto il mondo per aver scritto la Divina Commedia. L’ opera, dedicata alla sua amata Beatrice, ha inizio da una selva oscura nel regno dell’ aldilà, da qui parte il suo fantastico viaggio attraverso l’ Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

Nell’ Inferno incontra il suo maestro Virgilio, che lo accompagnerà fino al Purgatorio. Qui trova le anime che hanno commesso gravi peccati e non si sono mai pentiti. Giunti in Purgatorio, incontrano le anime che hanno commesso peccati meno gravi e si sono pentiti. Loro sperano di raggiungere il Paradiso. Ed ecco finalmente arrivare in Paradiso, un posto di pace e serenità, dove incontra la sua cara Beatrice. Conclude il suo viaggio con la visione di DIO che non è un vecchio con la barba bianca, come noi lo immaginiamo, ma una luce piccola e brillante da cui si vedono tutte le cose della vita.

Tutti noi siamo rimasti colpiti dalla storia, che è molto originale e fantasiosa, e dagli insegnamenti, che ci spingono a comportaci bene e ci ricordano che il male che si compie ha sempre delle conseguenze su di noi e sugli altri. Inoltre abbiamo provato una bella sensazione quando abbiamo scoperto l’origine di molte frasi celebri che ancora oggi vengono utilizzate come ad esempio: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura chè la diritta via era smarrita”.

Anche se siamo ancora piccoli siamo sicuri che in futuro studieremo in maniera più approfondita la Divina Commedia e ne siamo felici perché già adesso ci ha molto appassionato.

DALLA SELVA OSCURA… ALLA NOTTE STELLATA

25 marzo 2021 - “Dantedì”

Quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il sommo poeta, autore della Divina Commedia, opera che narra di un viaggio dedicato a Beatrice, la donna amata. Nel viaggio troviamo la cultura dell’epoca, la geografia, la storia e i sentimenti umani… tutto all’interno di versi unici, irripetibili e scritti con una lingua comprensibile a molti.

Nella prima tappa, l’Inferno, Dante non trova più la sua strada e si ritrova in un bosco buio; fuoco, fiamme e mostri feroci lo accolgono: è un posto terribile! Durante il cammino, guidato dal poeta Virgilio, incontra personaggi famosi della sua epoca, morti poco tempo prima, tormentati dagli errori commessi durante la vita terrena. Dante li interroga e scopre che sono lì perché devono pagare le loro pene. È spaventato, vorrebbe fuggire via, ma per superare quel posto infernale deve scalare una montagna faticosissima.

a cura della 4^B – Scuola primaria

Dopo aver scalato il monte, Dante si ritrova in un posto più calmo e sereno, il Purgatorio: incontra persone che, per poter accedere all’ultimo regno, si stanno purificando dai loro errori. Finalmente, nella terza tappa, Dante arriva in Paradiso, qui c’è gioia pura! È il luogo in cui Dio premia chi nella vita ha fatto del bene. Dante incontra Beatrice e “perde le parole”: lei lo guiderà come un angelo custode fino ad arrivare a Dio.

Ci ha molto colpito l’immagine del cielo descritto da Dante; esso ha richiamato alla nostra memoria quello dipinto da Vincent Van Gogh nella “Notte stellata”: un cielo illuminato dai bagliori della luna e delle stelle che sembra dirci che anche nei periodi più bui non bisogna mai perdere la speranza di rivedere la luce!

Anche noi, come Dante alla vista di Beatrice, siamo rimasti senza parole alla fine del racconto e alla vista del meraviglioso dipinto di Van Gogh: questo viaggio dalla selva oscura alla notte stellata é stato davvero coinvolgente e appassionante.

Una lezione speciale tra cascate, musica e poesia!!!

a cura della 2^ B – Scuola secondaria di I grado

22 marzo: una giornata dedicata ALL’ACQUA…

Cosa c’è di più bello dell’acqua? Una risorsa fondamentale, che ci trasmette un forte senso di trasparenza e di purezza. Noi non definiamo l’acqua come un semplice composto chimico, ma come una vera risorsa della natura, una fonte di vita e di… “ispirazione poetica”.

Purtroppo l’uomo, a causa del suo sfrenato egoismo, la utilizza in modo inappropriato, sprecandola in modo sconsiderato. È incredibile come una cascata, un oceano, un fiume, possono essere abbrutiti dall’uomo che, in modo egoistico e cinico, inquina e spreca questa risorsa di vita.

È stato molto istruttivo, piacevole, al tempo stesso “profondo” (nonostante siamo purtroppo in dad…) e diremmo “magico”, assistere a una lezione sull’acqua improntata su immagini meravigliose addolcite da una musica coinvolgente! Così… abbiamo aperto le ali della fantasia, creando alcune poesie ispirate appunto all’acqua. Abbandonandoci al fragoroso rumore delle cascate e alle immagini estremamente incantevoli, abbiamo tradotto le emozioni “dell’acqua” in poesie. Accludiamo qui qualche poesia nata da questa giornata ispiratrice:

Tuffo è refrigerio

Veleggia lo scafo sulle

Calme acque del golfo,

sento il fruscio del suo

scorrere sotto i miei piedi.

Scotta il sole del meriggio

Sulla mia pelle,

arsa e riarsa per i lunghi

tropicali viaggi

alla ricerca di bianca sabbia

e di atolli

circondati dal reef corallino.

Ancoro, e il fresco mare

Accoglie il mio corpo.

Splash!

Acqua risorsa di vita!

Acqua di mare

Acqua in cui nuotare, acqua leggera

Nel bicchiere sei prigioniera.

Spesso nel mondo non sei mai abbastanza

Perché molti ne fanno mattanza

Risorsa di vita, di gioia infinita.

Semplicemente “acqua”

L’acqua è importante

Leggera e frizzante.

Per niente appiccicosa,

ma molto gustosa.

Non ha sapore

Ma un gran valore

Va sempre rispettata

E mai sprecata.

25 MARZO: DANTEDI’

RICORDIAMO IL SOMMO POETA!

a cura della 3^G - Scuola Primaria

Giovedì venticinque marzo la nostra insegnante ci ha detto che avremmo parlato di un grande poeta italiano che rappresenta per il nostro Paese un enorme motivo di orgoglio. Infatti, Dante Alighieri, definito “sommo poeta” per le sue opere letterarie conosciute e studiate in tutto il mondo, è uno di quei GRANDI del passato di cui noi Italiani dobbiamo essere fieri.

Il DANTEDI’ è la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri e quest’anno ricorrono i 700 anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 1321. Abbiamo visto un video dedicato a quest’anniversario importante e la maestra ci ha spiegato che Dante viene considerato il padre della lingua italiana perché con la sua opera più importante: la “Divina Commedia” diede prestigio letterario a quella che sarebbe diventata la nostra lingua italiana. Infatti, Dante scrisse utilizzando il volgare fiorentino, ossia la lingua usata quotidianamente dalla gente che sino ad allora non era considerata adatta alle opere letterarie che venivano scritte in latino.

Per celebrare Dante è stata scelta questa data perché si ritiene che sia il giorno in cui iniziò il suo viaggio immaginario nei tre regni dell’aldilà descritti nella “Commedia”, titolo che lui diede alla sua opera straordinaria. Pensare a questo viaggio, in cui Dante fu accompagnato da due figure per lui molto importanti: prima Virgilio e poi Beatrice, ha suscitato il nostro interesse e la nostra curiosità, tanto che il tempo dedicato alla lezione è volato via in fretta… imparare è sempre una gran bella esperienza!

"...E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE"

Un giorno importante... il Dantedì

a cura della 4^ G -Scuola primaria

Anche quest'anno, se pur a distanza, la nostra maestra ci ha proposto delle belle attività per festeggiare il Dantedì. Ma che cos’è il Dantedì? È una giornata nazionale completamente dedicata a Dante Alighieri. Si festeggia il 25 marzo perché gli studiosi pensano sia la data dell’inizio dell’incredibile viaggio raccontato da Dante nell’aldilà.

Quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte del poeta e si svolgeranno tante manifestazioni per festeggiarlo. I veri protagonisti saranno soprattutto gli studenti che, con la loro creatività, realizzeranno tante belle iniziative. Anche noi in classe abbiamo parlato della “Divina Commedia”, abbiamo letto, illustrato e commentato delle frasi significative e abbiamo visto dei video molto interessanti. Ci ha colpito tanto la fantasia superlativa di Dante e allo stesso tempo la sua bravura nello scrivere quest’opera, al punto da trasformare le immagini descritte in scene reali e quasi vive. Ci hanno impressionato alcune terribili pene subite dai peccatori nell’Inferno e ci ha spaventato Cerbero, il mostro a tre teste. Poi, per fortuna Dante attraversa il Purgatorio, un posto più tranquillo dove si purifica per passare al Paradiso con Beatrice e incontrare finalmente Dio. Del Paradiso ci hanno colpito la bellezza, la luce e i colori freddi, mentre nell’Inferno i colori erano cupi e intensi. Abbiamo concluso le nostre attività con una famosa frase che Dante pronuncia uscendo dall'Inferno "...e quindi uscimmo a riveder le stelle": queste parole ci sono sembrate così vicine al tempo che stiamo vivendo e ci hanno fatto riflettere sul fatto che oltre il buio c'è sempre la luce, basta non perdere mai la speranza di rivederla!

NOTAN ART : UN’ARTE GIAPPONESE CHE COINVOLGE ED ENTUSIASMA

a cura della 4^B – Scuola primaria

Oggi la maestra ci ha detto che avremmo studiato un nuovo argomento di geometria: “LA SIMMETRIA”. Noi alunni, incuriositi, abbiamo chiesto alla maestra cosa fosse la simmetria, lei ci ha spiegato che la simmetria è la trasformazione della figura che conserva la stessa forma e le stesse dimensioni, ma assume una posizione opposta, subisce cioè un ribaltamento. Per farci comprendere meglio, ha disegnato due macchine uguali e una linea blu al centro come se fosse uno specchio.

Ci ha detto che questa linea retta si chiama asse di simmetria e divide la figura in due parti simmetriche e congruenti, essa può essere interna o esterna alla figura, poi ha detto anche che è importantissimo sapere che le figure possono avere una o più assi di simmetria.

Dopo ci ha proposto di giocare con la simmetria, realizzando dei “Notan Art”. Notan è una parola giapponese che significa buio e luce, questa forma artistica utilizza la simmetria per creare disegni con forti contrasti cromatici. L’ attività permette di migliorare l’attenzione, la concentrazione, l’ abilità nel ritaglio e la creatività.

Per scoprire i segreti di tale arte, abbiamo visto un video in cui un’ artista disegnava, all’estremità di un foglio, metà casetta, metà luna, metà albero e metà cespuglio e poi li disponeva in modo simmetrico. La maestra ci ha invitato a realizzare i nostri lavori, ha distribuito dei fogli blu notte su cui noi dovevamo disegnare la stessa cosa e ci ha raccomandato di stare attenti a rispettare la simmetria degli elementi raffigurati.

Finito il lavoro, non credevamo ai nostri occhi: era fantastico!

Ci siamo proprio divertiti a creare infinite composizioni con questa magnifica tecnica.

S.P.Q.R.: 1229 anni di storia (753 a.C. – 476 d.C.)

a cura della 5^A - Scuola primaria

Quest’ anno siamo in quinta e stiamo conoscendo la gloriosa civiltà dei Romani: da un villaggio di agricoltori e pastori, Roma è diventata capitale dell’impero più esteso di quell’epoca. Questa civiltà, durata più di un millennio, ha totalmente rivoluzionato, in tutti i sensi, la vita dell’occidente e dell’oriente, unificandoli in un vasto impero. La civiltà romana è affascinante per importanti innovazioni apportate in diversi settori della vita degli uomini. Ad esempio il nuovo modello di organizzazione politica: la repubblica.

Un’ altra innovazione che, secondo noi, è importante fu la costruzione delle strade e città. Infatti i Romani costruirono numerose città sul modello del “castrum” (accampamento militare) che prevedeva un reticolo stradale molto preciso e ordinato. Ancora oggi in alcune città moderne come Londra, Aosta, Torino e persino New York è possibile notare l’organizzazione stradale ideata dagli antichi romani.

Oltre a ciò i Romani edificarono altre numerose costruzioni come templi, acquedotti, terme, ippodromi, teatri, anfiteatri, stadi, basiliche e obelischi importati addirittura dall’ Egitto. Molte di queste costruzioni si possono ancora ammirare e testimoniano la grandezza di questo glorioso popolo. Questi sono gli aspetti che secondo noi fanno della civiltà romana la più affascinante e la più interessante di tutte le altre.

UNA GIORNATA EMOZIONANTE IN DAD

a cura della 3^ H – Scuola primaria

La maestra Vincenza ci ha fatto una sorpresa che noi alunni della 3^H tanto stavamo aspettando.

È venuto a trovarci in DAD Gianluca Caporaso, l’autore del libro “I racconti di Punteville “, letto durante le vacanze estive: un libro molto curioso che descrive le città facendo riferimento alla punteggiatura. Oggi, finalmente abbiamo avuto il piacere di conoscerlo. È stato un evento emozionante: noi tutti, presi dalla curiosità, abbiamo fatto delle domande e lui, con molto garbo e gentilezza, ha risposto.

Ci ha parlato del primo libro che ha letto da bambino, la fiaba dei tre porcellini, e poi di quello di quando è cresciuto, la Bibbia, un libro che ancora oggi parla di storie mai raccontate in altri libri.

Ci ha raccontato che è stato già in Andria, ospite in altre scuole e ha scritto storie diventate cartoni animati, fumetti e nel 2011 ha scritto il suo primo libro “I racconti di Punteville”, mentre si trovava in vacanza, e l’ha pubblicato nel 2012.

Si è ispirato al tema della punteggiatura perché voleva trovare delle storie che avessero come argomento delle cose che i bambini imparano a scuola: la punteggiatura, appunto, che ci insegna a “respirare”. Ci ha anche detto che il segreto di uno scrittore è la regola della fantasia che si chiama “regola del contrario”. Infine ci ha letto qualche pagina del suo libro. Insomma ci ha tanto entusiasmato: è stato un incontro piacevolissimo e pieno di emozioni.

UN PUZZLE PER PAPÀ

a cura della 3^G - Scuola primaria

Un appuntamento importante del mese di marzo è la giornata del 19, dedicata a tutti i papà.

Anche quest’anno abbiamo pensato di realizzare qualcosa di bello come sorpresa da donare al nostro adorato papà. Ci siamo chiesti come potergli dimostrare tutto il nostro affetto, come potergli spiegare che la sua presenza è per noi fondamentale, che una sua carezza cancella ogni paura, come potergli esprimere la nostra riconoscenza per l’amore, la pazienza e la dedizione che ci riserva ogni giorno?

Non è facile trovare il modo per esprimere tutto ciò che abbiamo nel cuore, tutto quello che vorremmo dire…allora la risposta è stata: scriviamogli semplicemente “TI VOGLIO BENE”. Lui saprà leggere tutto l’amore che queste semplici parole contengono. Così, con cartoncini, punteruoli, pennarelli e tanto amore, abbiamo realizzato un puzzle che ogni papà ha ricevuto il giorno della sua festa con un grande abbraccio.

Una volta composto, il puzzle dice: TI VOGLIO BENE PAPÀ!

EMOZIONI CON IL MIO PAPÀ

a cura della 4^B – Scuola primaria

Domani è la Festa del Papà, ognuno di noi sa di avere un papà speciale: “ Un papà che ha la forza di una montagna, la maestosità di un albero, la potenza del volo di un’aquila, la gioia di un mattino di primavera, l’animo generoso della natura…”

Mattia, quando ci ha parlato del suo papà, ci ha veramente commosso.

Ecco il suo racconto.

Quando avevo otto anni, il mio papà ogni tanto mi parlava di quando stava in missione di pace.

Mi raccontava molte cose che io in quei momenti non riuscivo a capire. Però era affascinante e quasi ipnotico.

Io mi sentivo una tristezza nel cuore perché, ripensando a quei momenti, mi mancava; ma anche molta felicità perché mio padre aiutava altre persone.

Anche lui quando ne parlava gli venivano un po’ gli occhi lucidi, perché pensava a tutti quei momenti che avrebbe voluto passare con me, invece di stare in quei paesi così lontani.

Io sarei stato giorni interi ad ascoltarlo, ma dopo un po’ si fermava perché c’erano cose che non poteva dirmi, forse perché erano troppo tristi.

Quando il mio papà parlava del suo lavoro ero felicissimo perché così imparavo tante cose di lui.

IL MIO PAPÀ

a cura della 4^B – Scuola primaria

Monica emoziona tutti per la semplicità del suo racconto e la tenerezza del suo rapporto con il papà.

Il mio papà, anche se torna a casa tardi perché lavora a Bari, ha sempre un po’ di tempo da dedicare a me e a mia sorella.

Di solito, quando la sera finisce di lavorare, mi chiama sempre per sapere se ho bisogno di qualcosa. Quando torna a casa gli faccio sempre uno scherzetto: al suono del campanello apro la porta e mi nascondo, appena chiede: - Dov’è Monica? - gli salto sulle spalle e gli faccio il solletico.

Il papà lascia subito la sua borsa piena di documenti, mi prende per i piedi e mi fa anche lui il solletico, perché sa che quello è il mio gioco preferito… e continuiamo così fino a quando non siamo stanchi dal ridere. Poi iniziamo a parlare e mi chiede com’è andata a scuola e se ho preso ottimi voti ed io gli racconto la mia giornata senza risparmiargli alcun particolare. Eh sì, sono una gran chiacchierona!

Il mio papà, per passare ancora un po’ di tempo insieme, ha imparato a giocare a Fortnite, quindi qualche volta giochiamo e ci divertiamo tanto, ma a volte litighiamo perché abbiamo diversi modi di giocare. Lui, però, subito dopo mi abbraccia per fare pace. E’ proprio un tenerone!

Il mio papà è come un supereroe, quando c’è un problema non si perde d’animo, lo analizza e lo risolve ed io mi sento protetta e sicura. Voglio tanto bene al mio papà e non lo cambierei con nessun altro.

PI GRECO DAY

MATHEMATICS IS EVERYWHERE!

a cura della 4^ B – Scuola Primaria

Domenica, 14 marzo 2021, come ogni anno, sarà il Pi-day, cioè la festa internazionale della Matematica. Che cos'è il pi-day?

È una giornata che dal 2009 è stata ufficialmente proclamata dal presidente Obama “Festa Internazionale della Matematica”, da celebrare soprattutto nelle scuole, come promozione delle materie scientifiche e approfondimento delle stesse in chiave creativa e divertente.

Perché proprio il 14 marzo? Abbiamo scoperto che, in formato americano, la data è 3.14, proprio come la famosa e fondamentale cifra π, punto chiave per tanti aspetti riguardanti la Matematica. Il 14 marzo è anche il giorno in cui è nato Albert Einstein (nel 1879) ed è morto (nel 2018) il cosmologo Stephen Hawking.

Ma come si può festeggiare la Matematica?

Noi abbiamo svolto una serie di attività, utilizzando giochi e problemi di Matematica ricreativa. A qualcuno potrebbe sembrare strano che la Matematica possa essere divertente e gioiosa: non è così! Chi ama questa scienza sa che può essere una disciplina giocosa e creativa!

È stata una mattinata davvero entusiasmante: abbiamo collaborato tutti per la risoluzione dei vari enigmi, perché… più teste sono meglio di una!

Inoltre, conoscere la storia di grandi matematici ci ha permesso di vedere “l’aspetto umano” della Matematica, che non è qualcosa di freddo e astratto, ma è frutto del lavoro e delle meravigliose scoperte degli uomini! Perciò divertitevi anche voi il 14 marzo, senza dimenticare di celebrare le meraviglie della Matematica, ogni giorno dell'anno!

DIDATTICA A DISTANZA O

DIDATTICA IN PRESENZA?

a cura della 5^ D – Scuola primaria

Didattica a distanza o didattica in presenza? Qual è la soluzione migliore?

Secondo noi, alunni della 5° D, ognuna delle due soluzioni presenta dei vantaggi e degli svantaggi.

La didattica a distanza ci consente di essere protetti dal contagio da Covid; ci consente di stare a casa comodi durante le lezioni e soprattutto ci permette di non indossare la mascherina per tutta la durata della giornata scolastica.

Gli svantaggi, tuttavia, sono diversi: alcuni non riescono a seguire bene le lezioni a causa di problemi di connessione o di dispositivi non idonei; ci si distrae in continuazione poiché non si è a scuola e inoltre stare troppo tempo davanti al computer danneggia i nostri “delicati” occhi.

Anche la didattica in presenza presenta dei rischi: il rischio di contagiare o di essere contagiati da chi non rispetta le regole e si abbassa la mascherina per chiacchierare o da chi, nonostante abbia dei sintomi legati al Covid, si presenta a scuola.

Il nostro gruppo di lavoro preferisce, nonostante i rischi, la didattica in presenza, in quanto possiamo ascoltare direttamente le spiegazioni delle insegnanti capendole meglio; possiamo svolgere attività che non è possibile fare durante la DaD e soprattutto possiamo riprendere a dialogare DIRETTAMENTE con compagni e insegnanti.

CORONAVIRUS: UN ANNO DI PANDEMIA RACCONTATO DAI BAMBINI

a cura della 5^ D – Scuola primaria

Mi chiamo Nicole, sono una bambina di 10 anni e frequento la classe quinta della scuola primaria.

Vi racconto un po' come ho vissuto questo periodo molto particolare in cui tutto il mondo è stato colpito da una grande pandemia di nome Covid-19.

Un giorno di primavera dello scorso anno la mia mamma mi comunicò che a causa di un virus le scuole dovevano rimanere chiuse per un certo periodo. In quell’ istante mi sentii sconsolata e triste, non sapendo che la chiusura sarebbe durata per tanto tempo.

Da quel momento in poi iniziammo a seguire le lezioni con la DaD, cioè a partecipare alle lezioni e a comunicare con le maestre e i compagni tramite uno schermo tipo tablet, computer, cellulare …

In quei mesi al TG non si sentiva altro che parlare del terribile virus e di ciò che esso provocava nel corpo di chi veniva contagiato. Capii che era stato giusto tutelarci da questo pericolo!

Finalmente arrivò settembre, il momento in cui si poteva tornare a scuola: l'abbraccio di ogni mattina con le amiche purtroppo non ci poteva essere più, ma la gioia di poter rivedere le maestre e i compagni fu indescrivibile! Da novembre, poi, abbiamo incominciato ad alternare periodi di didattica in presenza a periodi di didattica a distanza e io mi sono dovuta sempre adattare a questi cambiamenti soffrendo per la mancanza dei contatti con i miei compagni. Questa esperienza, però, mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire che i rapporti umani sono fondamentali per la nostra vita!

Tra qualche mese saluterò i miei compagni, pronta ad affrontare un altro percorso scolastico, ma lo farò con la speranza di poter tornare a vivere la scuola come l'ho sempre vissuta, con spensieratezza e serenità!

SONIA E ROBERT DELAUNAY: COLORI E FORME SUL MONDO

a cura della 4^G – Scuola primaria

L’ora di arte e immagine ci piace sempre tanto perché possiamo creare, disegnare, colorare, decorare e liberare la nostra fantasia, ma anche conoscere tanti artisti e tante opere affascinanti.

In questi giorni la maestra ci ha parlato di Robert e Sonia Delaunay, due pittori parigini dei primi del ‘900. Siamo rimasti stupefatti nell’ammirare i loro dipinti nei quali le linee si slanciano come archi nel cielo e i colori esplodono con tonalità esagerate e gioiose.

Anche noi abbiamo voluto provare ad imitare la loro tecnica astrattista e abbiamo prodotto i nostri capolavori. E non è finita qui! La maestra ci ha proposto la coloritura di alcune maschere con la stessa tecnica.

È stato divertentissimo uscire da scuola indossando le nostre maschere così piene di allegria e di tinte sgargianti: è stato un modo festoso per dare un tocco di colore a questo Carnevale un po’ “spento”.

GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI: UN’ATTIVITÀ PER EDUCARE ALLA DIVERSITÀ

a cura della 4^ F – Scuola primaria

La giornata dei calzini spaiati, celebrata quest’anno lo scorso 5 febbraio, ha l’intento di sensibilizzare alla tematica della diversità.

In questa giornata, con calzini rigorosamente spaiati, entriamo nella nostra classe.

È una normalissima giornata di attività, ma le maestre Anna e Giovanna sono arrivate a scuola, pure loro, con i calzini spaiati. Noi bambini notiamo questo particolare e, ovviamente, le prime spontanee reazioni sono le risate.

Successivamente, le maestre leggono una storia: "Tutt’altro che tipico" tratto da Nora Raleigh Baskin, Uovonero.

Al termine della lettura della storia, le maestre ci hanno rivolto delle domande-guida per comprendere “la diversità”. Al termine ci è stato chiaro che la diversità è in tutti noi, per caratteristiche e talenti, che ci distinguono e ci rendono irripetibili. Abbiamo capito che colore, lunghezza, forma e dimensione non cambiano la natura dei calzini (e delle cose): sempre calzini restano...e abbiamo compreso che serve avere sempre uno sguardo attento per apprezzare la diversità.

In conclusione abbiamo capito che :

"Anche se un calzino ha le stelle o i pois o le righe, tutti possono essere amici!".

NOI, PICCOLI SUMERI

a cura della 4^A - Scuola primaria

La prima forma di scrittura nacque intorno al 3300 a.C. ad Uruk in Mesopotamia.

I Sumeri furono la prima popolazione che sentì l’esigenza di trovare un sistema per conservare i dati e le informazioni, così inventarono la scrittura.

Prima usarono i pittogrammi che rappresentavano gli oggetti e gli animali che si volevano indicare. Dopo, i Sumeri decisero di usare gli ideogrammi per rappresentare idee e azioni con un disegno corrispondente. Infine, semplificarono ancor di più i disegni trasformandoli in segni lineari che terminavano con dei piccoli triangoli. Nacque così la scrittura cuneiforme. I disegni venivano incisi con un bastoncino di canna, tagliato sulla punta, su una tavoletta d’argilla fresca.

La scrittura dei Sumeri aveva circa 2000 simboli poi ridotti a circa 600. Nella società sumera solo gli scribi sapevano leggere e scrivere e per imparare bisognava studiare per molti anni. Presso i Sumeri solo i figli maschi delle famiglie più ricche avevano il diritto di frequentare la scuola, detta “edubba” o “casa delle tavolette”. Fortunatamente oggi non è più così!

Noi bambini della 4^A abbiamo provato a scrivere come facevano allora.

La maestra Teresa Regano è stata la nostra guida e noi ci siamo divertiti a fare questo laboratorio. Abbiamo prima steso il Das con le mani fino a formare un quadrato; aiutandoci con uno stecco da spiedino, abbiamo inciso il nostro nome con i caratteri della scrittura cuneiforme e successivamente abbiamo lasciato asciugare la tavoletta fino a che non è diventata rigida.

Ognuno di noi ha realizzato la sua tavoletta, tutte diverse tra loro e, solo lavorandoci, abbiamo capito quanto fosse difficile scrivere a quei tempi; il risultato però è stato davvero originale. Sembrano dei veri reperti storici!

Grazie a questa nuova e particolare esperienza, per noi è stato come fare un salto indietro nel passato sulla linea del tempo.

I GIUSTI TRA LE NAZIONI: RICORDIAMOLI SEMPRE

a cura della 5^ G - Scuola primaria

Anche quest’anno, in classe abbiamo parlato della Shoah e di tutti gli orrori che hanno subito gli ebrei. Le maestre ci hanno parlato, in particolare, dei “Giusti” e ci hanno spiegato cosa significa, in questa occasione, la parola Giusto. Abbiamo cercato di cogliere, dalle storie di alcuni “Giusti”, che ciò che ai nostri occhi può sembrare un comportamento da eroi per loro era solo una scelta necessaria e soprattutto “normale”. Sono stati chiamati “Giusti” tutte quelle brave persone che hanno aiutato gli ebrei a salvarsi. La storia che mi ha colpito di più è quella di Carlo Angela, medico antifascista italiano. Dentro la casa di cura per malattie mentali, “VILLA TURINA AMIONE”, vicino a Torino, salvò la vita di numerosi ebrei facendoli passare per malati di mente oppure dottori specializzati. Falsificò dunque molte cartelle cliniche, grazie al suo ruolo di direttore sanitario, per salvare persone innocenti dallo sterminio. La polizia fascista cominciò a sospettare di lui, perciò venne interrogato a Torino, rischiando di essere fucilato.

Nessuno è mai venuto a conoscenza delle sue imprese, fino a quando nel 1995, Renzo Segre, un ebreo da lui salvato, raccontò la storia di Carlo Angela dopo molti anni dalla sua morte, nel 1949. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Carlo fu eletto sindaco di san Maurizio Canavese, diventando presidente dell’ospedale Molinette di Torino. Nel 2001 una commissione israeliana ha dichiarato Carlo Angela un “Giusto tra le nazioni”. Il riconoscimento fu consegnato nel 2002 ai figli, uno dei quali è il celebre giornalista televisivo Piero Angela. La storia di questo grande uomo mi ha colpito tanto per il suo valore, come medico ed essere umano. Carlo Angela aveva uno solo desiderio: salvare le persone e lo ha fatto curandole, ma anche evitando che gli ebrei finissero nei campi di concentramento, senza mai pensare di essere ricambiato, ma rimanendo una persona umile.

a cura della 2^ E - Scuola secondaria di I grado

27 GENNAIO - GIORNATA DELLA MEMORIA:

"PER NON DIMENTICARE I MILLE STIVALI CHE CALPESTARONO TUTTO, ANCHE LE STELLE, ANCHE I SOGNI”

a cura della 4^B – Scuola primaria

La Shoah è una parola ebraica che significa annientamento, sterminio, gli Ebrei lo chiamano Olocausto.

La Shoah si riferisce ad uno dei periodi più vergognosi di tutta la razza umana, quando i fascisti e i nazisti stabilirono, attraverso le leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei, di rinchiuderli nei ghetti, nei campi di lavoro forzato e nei lager. Uno dei campi di concentramento più crudeli fu quello di Auschwitz.


L’obiettivo dei fascisti e dei nazisti era quello di eliminare del tutto questa razza ritenuta inferiore. Per questo motivo sei milioni di Ebrei subirono l’Olocausto. La stessa sorte toccò agli zingari, alle persone diversamente abili, ai neri e a tutti coloro che, secondo i fascisti e i nazisti, non appartenevano alla razza bianca e ariana, ritenuta superiore e pura.

Nel nostro paese il 27 gennaio ricordiamo la Shoah con la “Giornata della Memoria”. L’Italia con una legge del 2000 ha scelto questa data, perché il 27 gennaio 1945 furono liberate le persone tenute prigioniere nel campo di sterminio di Auschwitz.


Oggi questo campo è un monumento considerato il più grande cimitero ebraico del mondo, ospita un museo che ha lo scopo di tenere viva la memoria delle atrocità compiute dal regime nazista, per evitare che cose del genere possano ripetersi.


Una testimonianza drammatica di questi eventi è quella di Primo Levi. Egli racconta nel suo celebre libro “Se questo è un uomo “ gli orrori subiti.

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”: è questo il messaggio che Primo Levi ci ha lasciato, e noi abbiamo accolto con l’impegno di non dimenticare!

UNA NUOVA ESPERIENZA: I CONFETTI

a cura della 4^ F - Scuola primaria

La lezione di inglese di oggi è stata diversa dalle altre, perché abbiamo imparato una nuova parola: confetti. La parola confetti è un “false friend” cioè un falso amico. Se provi a tradurre questa parola pensi che siano i confetti da gustare, ma in realtà significa coriandoli.

La nostra maestra ci ha spiegato l’importanza dell’H nella lingua inglese. Mentre nella lingua italiana l’H non si pronuncia, nella lingua inglese l’H è aspirata e va pronunciata.

Ci ha fatto fare un esperimento/gioco per imparare a pronunciarla, perché, gli inglesi rischierebbero di non capirci.

Esperimento:

Per prima cosa abbiamo posizionato sul palmo della mano dei coriandoli (confetti), poi abbiamo pronunciato la parola “hotel”: se i confetti si muovevano, allora l’avevamo pronunciata bene, se i confetti non si muovevano l’avevamo pronunciata male perché l’H deve essere aspirata.

Pronunciando la parola “I” cioè "io", i confetti non si devono muovere, perché la parola non inizia con H. Se i confetti si muovono, l’hai detta male.

Ringraziamo la nostra insegnante Teresa Regano che ci ha insegnato, con un semplice gioco divertente e costruttivo, la pronuncia dell’H nella lingua inglese.

RIFLESSIONE SULLA SHOA

a cura della 2^ E - Scuola secondaria di I grado


Il compito che la professoressa d’italiano ci ha assegnato è scrivere una riflessione su uno degli eventi più drammatici della storia.

Ripensando alla Shoah e guardando quest’immagine mi vengono in mente le torture che gli Ebrei hanno subito ingiustamente, perché non hanno fatto niente per meritarsele. Non avrei mai immaginato che si potesse arrivare a tanta violenza e crudeltà generate dalla pazzia di un solo uomo e che tante persone abbiano condiviso l’idea della superiorità della razza ariana.

Quindi la Shoah suscita in me tanta tristezza nel pensare a quelle persone imprigionate dietro le sbarre, costrette a fare lavori inutili fino allo stremo delle forze, che invece avrebbero dovuto godersi la vita.

Non esiste una razza superiore alle altre perché, dopotutto, nelle nostre diversità, fisiche, estetiche, caratteriali, ecc. siamo tutti esseri umani con la stessa dignità e lo stesso diritto di…

VIVERE!

LA FELICITÀ È INSIEME QUALCOSA DI IMMENSO E DI MINUSCOLO


a cura della 4^ B – Scuola Primaria

In questi ultimi tempi ci capita spesso di parlare delle nostre emozioni, dei sentimenti che caratterizzano le nostre giornate. A volte ci sentiamo tristi e arrabbiati, altre volte basta poco a riempire il nostro cuore di felicità. Sì, avete capito bene, felicità! Spesso, infatti, sono proprio i piccoli gesti che rendono la vita di tutti i giorni meravigliosa. La nostra compagna Vittoria, nel suo racconto, trasmette con semplicità quest’ idea.

La felicità è fatta di piccole sfumature: io sono felice quando tutta la mia famiglia si riunisce e pranza insieme; ad esempio quando a Capodanno tutti i miei parenti vengono a casa e mangiamo insieme seduti ad una tavola lunghissima e io mi diverto tanto. Sono felice anche quando sono io a rendere felici gli altri, come quando preparo la colazione a mamma e lei è molto contenta; il fatto di averla stupita mi fa sentire bene. Sono felice quando mi viene un’ idea, magari per un testo da scrivere o semplicemente per una nuova acconciatura per mia sorella. Sono felice quando aiuto gli altri, quando aiuto la mia mamma a cucinare, quando è tutto in ordine oppure è tutto curato anche nei minimi dettagli; ad esempio quando apparecchio la tavola di Natale o la tavola della domenica con tutti i tovaglioli piegati per bene. Sono felice quando gioco con mia sorella o gioco “alla Nintendo” con mio padre. Sono felice sempre, perché ogni minuto del giorno sono insieme a qualcuno a cui voglio bene e questo mi fa stare bene. La felicità è fatta davvero di piccole cose!

ANCHE QUEST’ANNO È GIÀ NATALE

a cura della 3^ G - Scuola Primaria

La festa del Natale, che noi bambini attendiamo con tanta emozione, è ormai giunta.

Quest’anno l’atmosfera è un po’ diversa, ma questo non deve rattristarci, noi non permetteremo ad un virus cattivo di rubare la gioia nei nostri cuori per la nascita di Gesù, è Lui che rende luminoso il nostro Natale, perché l’amore che ci dona è sempre lo stesso… anzi ora ancora più grande!

E’ proprio questo il messaggio che vogliamo inviare con il biglietto augurale che abbiamo realizzato a scuola in questi giorni.

BUON NATALE A TUTTI!

LETTERA A GESÙ BAMBINO

a cura della 4^ B – Scuola Primaria

Tra qualche giorno sarà Natale. Quest’anno, in particolare, si respira un’atmosfera di attesa e di speranza: sarà un Natale diverso, segnato dalla pandemia, dalle restrizioni, dal distanziamento fisico… Attraverso la lettera di Simona, vogliamo condividere un messaggio di pace e serenità.

Caro Gesù Bambino, sai volevo dirti una cosa: quando io ho un desiderio, di solito, si avvera; ma a volte non è proprio così, infatti c’ è un desiderio che vorrei tanto si avverasse... Ci ho pensato tanto, così mi sono decisa a confessarlo a mamma che subito mi ha detto: "Amore, per far sì che il tuo desiderio si avveri, devi aprire il tuo cuore !"

Gesù Bambino, cosa ha voluto dirmi? Come faccio io ad aprire il mio cuore? Non posso toccarlo! Forse devo pregare affinché accada? Così ho deciso di scriverti. Eccomi, lo chiedo a te perché il mio cuore non risponde; vorrei tanto che il mondo girasse all’incontrario, sì, hai capito bene: all’incontrario! Sai perché? Ho pensato che così le cose inizieranno ad andare bene: la scuola riapre; il Covid sparisce; gli ammalati guariscono; il nonno torna sulla Terra; l’arcobaleno si gira, forma un grande sorriso e fa sorridere tutti. Gesù Bambino non ridere se ti chiedo questo, ma so che Tu tutto puoi.

Se però ci penso, nel mio cuore ho già tante cose belle e se tu mi aiuti ad aprirlo, sai cosa esce? Esce l’amore, la serenità, gli amici e la famiglia… È forse questo che voleva dirmi la mia mamma? “Apri il tuo cuore e sarai felice, senza che il mondo debba andare all’incontrario!”

IL NOSTRO INCONTRO CON LA SCRITTRICE

EMANUELA DA ROS

a cura della 3^ C – Scuola secondaria di I grado

Il giorno 26 novembre noi ragazzi della classe 3^C della scuola secondaria di I grado Pasquale Cafaro abbiamo incontrato, virtualmente, Emanuela Da Ros, autrice del libro “Bulle da Morire”, che questo mese abbiamo letto con la nostra docente di italiano. Il libro tratta di due tematiche molto importanti al giorno d’oggi per noi ragazzi: l’amicizia e il bullismo.

Noi ragazzi per prima cosa le abbiamo chiesto in che personaggio si rispecchiasse di più: in Eli e Bea: le due bulle, in Giada: la ragazzina bullizzata, in Stefi: la protagonista che assiste inerme al comportamento di Eli e Bea. Lei ci ha risposto che si identifica in Stefi perché anche lei, come Stefania, ha assistito e continua ad assistere ad atti di bullismo, anche in quanto docente in una scuola superiore.

A questo punto le abbiamo chiesto come era da adolescente e lei ci ha raccontato che non si piaceva fisicamente, ogni cosa per lei era una scoperta, ci ha parlato delle sue amicizie, sia di quelle durature, sia di quelle finite molti anni fa.

Ha confidato a tutti noi che, quando inizia a scrivere un libro, non ha tutta la storia in mente, bensì la elabora col passare del tempo; nella maggior parte dei casi inizia a scrivere un libro perché è stata ispirata da una storia già accaduta, oppure elabora la storia iniziando un capitolo e per il resto della storia si fa guidare dai personaggi e arriva a un finale grazie a loro. Per la storia di “Bulle da morire” si è lasciata ispirare da una storia vera accaduta a una sua alunna, bullizzata durante le scuole medie senza alcuna ragione apparente.

Noi ragazzi abbiamo apprezzato molto le parole di Emanuela Da Ros sui temi riguardanti l’adolescenza di cui lei ci ha parlato, abbiamo imparato tante nuove cose da questa esperienza. È stata molto gentile e ci ha consigliato tanti nuovi libri da poter leggere e da cui poter imparare qualcosa in più.

PAOLA BARBATO... CHE SCRITTRICE SPECIALE!

a cura della 2^ C – Scuola secondaria di I grado

Il giorno 25 novembre 2020 noi, alunni della 2’ C, abbiamo partecipato a un incontro con un’autrice, organizzato nel corso delle attività delle iniziative “Io leggo perché…” e “Libriamoci”.

Una volta connessi, ecco apparire la scrittrice: si è presentata a noi, ma in realtà noi, avendo già letto il suo libro, sapevamo già chi fosse: Paola Barbato.

La Barbato ci ha parlato un po’ del momento difficile che stiamo vivendo e, dopo l’introduzione iniziale, le abbiamo proposto le varie domande che avevamo preparato sul suo libro: “Il Ritornante”.

L’autrice ci ha parlato delle emozioni provate durante la scrittura del libro. Ci ha detto che la sua ispirazione viene di notte, quando tutti dormono e c’è silenzio assoluto, inizia a scrivere senza mai fermarsi. Ci ha detto anche che, nei suoi libri, i protagonisti sono in luoghi in cui lei non è mai stata, ma le sue amiche sì, e descrive il luogo come lo descrivono le sue amiche.

Una domanda che è rimasta impressa a tutti è stata questa: “L’ansia è uno dei sentimenti che noi adolescenti proviamo di fronte a situazioni difficili. Lei ha mai provato questa sensazione da ragazza?” e la risposta è stata semplice: “Certo, ogni adolescente prova questo sentimento!”

Ci ha raccontato che ha subito molti atti di bullismo e che, quindi, l’ansia faceva parte di lei, ma con la scrittura e con il passare del tempo lei è diventata una grande scrittrice e dei bulli… non sente la minima mancanza.

Dopo aver finito l’incontro abbiamo inviato le one page preparate per l’incontro. Siamo stati entusiasti: l’incontro ci è piaciuto molto; l’autrice si è immedesimata nella situazione che tutti noi stiamo vivendo e ha capito quanto sia difficile per noi l’adolescenza. Tutto questo ci ha fatto amare veramente amato questo incontro!

Concludiamo col dire che Paola Barbato oltre a essere una brava scrittrice è anche una persona dal cuore d’oro!

IL NOSTRO INCONTRO CON PAOLA BARBATO

TRA HORROR, AVVENTURA E LOTTA AL BULLISMO

a cura della 1^ C – Scuola secondaria di I grado

Il 25 Novembre 2020 abbiamo avuto la splendida opportunità di incontrare la scrittrice Paola Barbato di cui abbiamo letto con la professoressa di italiano il romanzo "Il ritornante".

Il "Ritornante" è un libro molto interessante dalle atmosfere horror che ha fatto appassionare tutta la classe. Durante la settimana dedicata all’iniziativa Libriamoci noi alunni abbiamo avuto la possibilità di poter incontrare l'autrice del libro, anche se solo online, chiaramente.

Durante l’incontro abbiamo voluto farle molte domande, ma prima di tutto lei ha iniziato a raccontarci dei suoi esordi. Il primo libro della Barbato è stato pubblicato nel 2006, quando aveva già cominciato a scrivere le sceneggiature per il fumetto Dylan Dog. Ci ha rivelato che in principio scriveva solo i libri thriller e che solo dopo una serie di incoraggiamenti e sollecitazioni di persone a lei care ha deciso di scrivere libri dalle atmosfere horror per bambini e ragazzi. Paola Barbato ci ha parlato di come è nata la sua passione per i libri e di come ha deciso di scrivere storie horror per bambini. Ci ha detto che nel momento in cui i suoi libri vengono pubblicati, non appartengono più a lei, bensì ai ragazzi e alle ragazze che ne prendono possesso e li leggono. Ama leggere e scrivere horror, ma ha un desiderio: vorrebbe scrivere anche libri di science fiction. Ci ha raccontato di lei, dicendoci che la sua ispirazione per scrivere un libro le viene ogni volta che guarda qualcosa, un qualcosa a lei estraneo o un qualcosa a lei conosciuto, che decide di guardare da un altro punto di vista. Un altro argomento che abbiamo approfondito, molto importante e delicato per noi ragazzi, è la paura. Sia la paura in sé, sia la maniera di affrontare le paure: Paola Barbato ci ha suggerito di non scappare dalle paure che ci tormentano, ma di affrontarle a testa alta. Tra le tante paure che ci circondano ce ne sono due che ci toccano molto da vicino, trattate anche all’interno del romanzo: bullismo e cyber bullismo. Il bullismo è una forma di aggressione verso gli altri, che fa solo chi si ritiene superiore, più bello o più ricco, ma d'altro canto anche i bambini o ragazzi insicuri o tormentati dalla situazione in cui si trovano in quel momento, che si sfogano su persone più deboli, per poterle sopraffare. Il cyber bullismo è ancora più grave, perché i bulli si sentono protetti dallo schermo che li divide dagli altri e quindi si sentono ancora più protetti dall’anonimato. La cosa che più ci ha colpito è stata la sincerità di Paola Barbato, che ci ha raccontato di essere stata vittima di bullismo e di averne sofferto tantissimo.

L’incontro è stato intenso e profondo; noi abbiamo sentito quando la scrittrice sia stata sincera e quanto fosse interessata a sentire il nostro parere non solo sul libro, ma su ogni argomento che abbiamo affrontato. Ora non vediamo l’ora di ripetere questa bellissima esperienza!

IL POTERE DELLA LETTURA AI TEMPI DEL COVID

DALLE PAROLE E DAL CUORE DI BAMBINI DI PRIMA MEDIA

a cura della 2^ B – Scuola secondaria di I grado

Caro COVID-19,

sei entrato con prepotenza nelle nostre vite e improvvisamente tutto è cambiato.

Per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari, abbiamo imparato a indossare la mascherina, a mantenere la distanza, a evitare un abbraccio e a restare a casa.

Ma nonostante tutto, sappi che: la scuola non si è mai fermata.

Abbiamo imparato a essere studenti con la DAD, con l’aiuto dei nostri professori, che con tanta pazienza e con tanto impegno fanno lezione e ci donano anche momenti di tranquillità e serenità.

Un esempio è il progetto “Libriamoci” che la nostra professoressa di italiano ci ha proposto.

Ogni settimana, creandoci da casa uno spazio relax, abbiamo ascoltato la nostra professoressa che ci ha letto delle poesie sulla libertà e sulle emozioni, inoltre ha condiviso con noi riflessioni importanti frutto della lettura di alcuni capitoli del “Piccolo Principe”.

I testi letti hanno dato spunto a delle riflessioni! Ci siamo perfino divertiti… e abbiamo provato a vivere un momento di celebrità, scrivendo a nostra volta delle poesie; in particolar modo ci hanno colpito queste tematiche: libertà, silenzio e diversità, alle quali ci siamo ispirati.

Attraverso questo progetto abbiamo capito l’importanza e la magia della lettura che ci permette di condividere, nonostante la distanza, emozioni e “viaggi di fantasia”. Tutto ciò è stato particolarmente bello perché ci ha aiutati a sentirci vicini in un momento della nostra vita che non dimenticheremo mai.

HAPPY THANKSGIVING DAY!

a cura della 4^ G – Scuola primaria

Giovedì mattina eravamo pronti per la nostra lezione di Inglese, quando la maestra ha esclamato: “Happy Thanksgiving day, children!” Curiosi, abbiamo chiesto il significato di quella frase e la maestra ha cominciato a raccontare…

Il Thanksgiving Day o Giorno del ringraziamento è una festa americana di origine molto antica. Nel 1620, infatti, centodue Padri Pellegrini, i Pilgrims, si imbarcarono sulla nave Mayflower per fuggire dalla Gran Bretagna, dove erano perseguitati per la loro religione, e sbarcarono nel nord America. Lì soffrirono la fame e il freddo, ma furono aiutati a sopravvivere dagli Indiani nativi. Dopo un anno dal loro arrivo, per ringraziare il Signore del primo buon raccolto, decisero di riunirsi e festeggiare con gli Indiani.

Nei secoli successivi la tradizione del Thanksgiving Day si estese a tutto il paese, fissando la data delle celebrazioni al quarto giovedì di novembre.

Gli Statunitensi sentono molto la festa del Giorno del Ringraziamento. In tutte le case viene cucinato il tacchino (turkey) con salsa di mirtilli rossi (cranberry sauce) e patate dolci arrosto (roast potatoes), il pane di mais (cornbread) e torta di zucca(pumpkin pie). Mmmmm che bontà!

È stato interessante conoscere questa festa della tradizione americana. Abbiamo imparato che aiutare chi ha bisogno, anche se è “diverso” da noi, è importante e bello e che è giusto ringraziare quando si riceve qualcosa in dono. Per concludere il nostro lavoro, abbiamo realizzato un biglietto augurale con un tacchino dalla coda variopinta, simbolo di questa festa. Happy Thanksgiving day a tutti!

LETTERA A MALALA YOUSAFZAI

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ ADOLESCENZA

a cura della 5^ B – Scuola primaria

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, noi alunni di classe 5^ B, partendo dall’ osservazione dell’albero dello sviluppo/dei diritti - Unicef, abbiamo riflettuto sul diritto all’istruzione vedendo il trailer del film “VADO A SCUOLA” e leggendo la storia di MALALA YOUSAFZAI.


Cara Malala,

siamo dei bambini di 10 anni e frequentiamo la quinta elementare.

Dopo esser venuti a conoscenza della tua incredibile storia, abbiamo deciso di scriverti per congratularci con te, perché vincere un “Premio Nobel per la Pace” e avere il coraggio di ribellarsi contro le ingiustizie, come hai fatto tu, non è da tutti. Ciò che hai vissuto da piccola, essere colpita da un proiettile alla testa e viaggiare tra un ospedale e l’altro per cercare di sopravvivere in quelle condizioni critiche, è incredibile.

Hai lottato per tutelare i diritti delle ragazze in un paese come il Pakistan, in cui le donne sono private di molti diritti fondamentali. Abbiamo tanto riflettuto sulle tue importantissime affermazioni che hai citato quando avevi solo 17 anni: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna, possono cambiare il mondo!”.

Noi, bambini italiani, spesso non diamo il giusto valore alla scuola; purtroppo nel mondo ci sono bambini meno fortunati che per andare a scuola devono fare tanti sacrifici. Grazie per il bellissimo esempio e il grande insegnamento che hai dato a tutti noi: i libri sono armi che possono migliorare il mondo.

Ti salutiamo con affetto.


QUANDO L'ARTE INCONTRA LA GEOMETRIA

a cura della 4^ H – Scuola primaria


In occasione della Festa dell’Albero che si celebra ogni anno il 21 Novembre, abbiamo parlato con la nostra maestra dell’importanza che hanno gli alberi per la vita degli uomini. Abbiamo iniziato a parlare degli alberi osservandoli attentamente, specialmente in questo periodo in cui perdono le foglie e cambiano aspetto e colori.

Abbiamo parlato di come cambiano gli alberi in ogni stagione e degli aspetti benefici sulla nostra vita: puliscono l’aria dalle sostanze dannose per la nostra salute, proteggono il terreno e danno rifugio agli animali e uccellini, ci danno frescura durante l’estate con la loro ombra, specialmente nei boschi. Infine ci riempiono di gioia quando sono pieni di foglie, fiori o frutti.

Per concludere abbiamo realizzato un disegno creativo di un albero, colorato con i colori dell’autunno e diviso in tanti triangoli di dimensioni diverse: così abbiamo unito anche la geometria all’arte!!!



LIBRIAMOCI – CONTAGIATI DALLE STORIE

a cura della 2^ F – Scuola primaria


Noi alunni della 2^ F abbiamo aderito all’iniziativa LIBRIAMOCI organizzando momenti online di ascolto e di lettura ad alta voce.

Il libro proposto dalla maestra Rosanna è stato “Favole al telefono” di Gianni Rodari perché quest'anno ricorre il centenario della nascita di questo importante autore di racconti per bambini.

Dopo aver ascoltato diversi racconti, abbiamo scelto di rappresentare quello che più ci ha colpito.

SULLE ALI DELLA LIBERTÀ:

“L’ETÀ DEI SOGNI” di Annelise Heurtier

a cura della 2^ B – Scuola secondaria di I grado

La Libertà… quella che molti di noi non hanno in questo momento, per la bruttissima situazione che il mondo sta vivendo, altri non ce l’hanno per il colore della pelle, non possono godere dei propri diritti e affermare la propria opinione. Il seme di tale ingiustizia si chiama razzismo, triste piaga della società. Colei che spiega tale fenomeno è Annalise Heurtier, nel suo romanzo ispirato a una storia vera: “L’età dei sogni”. L’autrice racconta le emozioni e i problemi di ogni adolescente, ma anche l’inarrestabile affermazione del diritto universale alla felicità, all’eguaglianza e alla libertà. Il libro racconta di due ragazze, Grace e Molly, aventi entrambe quindici anni. Entrambe hanno qualcosa da imparare l’una dall’altra: Grace dovrà superare le barriere del conformismo e cominciare a pensare con la propria testa, Molly dovrà accettare la mano tesa da parte di chi pensava provasse solo odio nei suoi confronti. È una sensazione bellissima quella di “viaggiare con le ali della libertà”. Molti si fanno “contagiare dalle storie”, io sono una di quelle tante che si è fatta contagiare da questa storia. La lettura ha sempre qualcosa da trasmetterci. Quando sei solo, o quando vuoi colmare un vuoto che sa di solitudine, cosa c’è di meglio che rifugiarti tra le pagine di un libro e aprirti alla libertà. La lettura è libertà. Un libro può essere un compagno di viaggio o anche il viaggio stesso, puoi vedere luoghi mai visti, può farti credere che tutto è magicamente raggiungibile, ti trasporta in un'altra realtà. La lettura ti fa conoscere l'altro, e chiudendo gli occhi ti accorgi che sei altrove e che l'altro potresti essere tu. Ti fa capire che la diversità dell'altro non è un limite ma una ricchezza dalla quale dobbiamo imparare.

E come diceva Paul Valery, scrittore dei primi del ’900: “mi abbandono all'adorabile viaggio: leggere, vivere, dove chi guida sono le parole!”





FESTA DELL' ALBERO 2020... IN 1^A

Scuola Primaria

LIBRI...AMO!

a cura della 3^A - Scuola primaria

L'iniziativa "Libriamoci" è tornata, con la sua settima edizione, anche quest'anno dal 16 al 21 Novembre, con la lettura ad alta voce delle nostre insegnanti in modalità agile. L'obiettivo di tale campagna è, ed è sempre stato, quello di avvicinare noi bambini ai libri e di promuovere la sana abitudine della lettura di testi di vario genere. Il libro letto in questa settimana, tratto dal tema "Contagiati dalla gentilezza", è quello di Geronimo Stilton "Il piccolo libro della gentilezza".

Tale lettura ci ha dato la possibilità di riflettere sul tema della gentilezza e di capire quanto essa sia contagiosa: chi è gentile verso gli altri, riceve anche dagli altri lo stesso trattamento. Perciò un mondo gentile è un mondo più bello.

Tutti abbiamo realizzato graficamente ciò che per noi rappresenta questo sentimento, dando sfogo alla nostra creatività.

FESTA DELL’ ALBERO 2020

a cura della 5^ H - Scuola primaria

L’albero della vita di Klimt e lo studio della Convenzione sui diritti del fanciullo si sono coniugati in un unico grande lavoro artistico.

Noi alunni con i pennarelli o con tecnica mista, utilizzando i simboli dell'albero della vita di Klimt come la spirale, l’occhio Divino, l’uccello nero della Morte, triangoli e cerchi concentrici, ci siamo addentrati nell’opera del grande artista viennese.

Su ciascun ramo pendono, dolcemente sospinti dal soffio della vita, i diritti dei bambini.

Essi non sono “regali del caso” ma di un equipaggiamento che si riceve al momento della nascita, identico per tutti.

E’ il nostro kit di sopravvivenza, per “stare al mondo in modo conveniente”, TUTTI DIVERSI a patto di avere, TUTTI, LE STESSE POSSIBILITÀ.

Dunque, abbiamo colto similitudini tra la vita di un albero e quella dei bambini: entrambi hanno bisogno del giusto nutrimento e di cure per crescere sani e sviluppare le proprie potenzialità proprio come i diritti enunciano a gran voce.


LA GENTILEZZA: DIFFONDIAMO OVUNQUE IL SUO PROFUMO!

a cura della 4^ G - Scuola primaria


La giornata mondiale della gentilezza è nata nel 1997 in Giappone e si festeggia il 13 novembre di ogni anno, per ricordare a tutti che dobbiamo essere gentili nei confronti del prossimo, di noi stessi e dell’ambiente.

La gentilezza è cortesia, buone maniere, essere teneri, amici e pazienti; è essere capaci di perdonare, fare piccole azioni per rendere felice chi ci sta accanto e noi stessi; è aiutare gli altri senza pretendere nulla in cambio, donare un sorriso a chi è triste, usare parole gentili, non giudicare gli altri, ma impegnarsi a fare azioni buone.

La gentilezza apre i cuori, fa bene agli altri, ma soprattutto a chi la pratica rendendolo una persona migliore.

Durante questa giornata c’è un compito da portare a termine, ovvero svolgere una buona azione: basta un messaggio, un gesto inaspettato o un atteggiamento diverso nei confronti di qualcuno. Ovviamente non bisogna essere gentili solo nella giornata della gentilezza, ma è necessario impegnarsi ad esserlo sempre, anche se non è molto facile.

Se tutti noi praticassimo la gentilezza, il mondo sarebbe migliore: non ci sarebbero più guerre, crimini e malvagità. Come sarebbe bello!

“LA NATURA A PUNTINI…”

a cura della 4^ F – Scuola primaria

In queste giornate di didattica a distanza una delle attività piacevoli che ci aiuta a trascorrere il tempo a casa è senza dubbio dedicarsi all’attività del disegno e della coloritura.

La maestra Anna ci ha proposto di analizzare un’opera del celebre pittore francese Camille Pissarro, un maestro impressionista, autore di numerosi quadri dipinti con la tecnica del puntinismo.

Il puntinismo è una tecnica pittorica nella quale punti di colore vengono impressi sulla tela uno vicinissimo all'altro, creando un effetto di luminosità.

Abbiamo osservato il quadro “Autunno, Pioppi, Eragny, 1894”, un paesaggio autunnale delle campagne vicino a Parigi.

La maestra ci ha spiegato alcune tecniche del puntinismo: i colori chiari vengono usati dove vogliamo creare zone di luce, i puntini più fitti dove vogliamo fare zone più scure, ma anche per creare profondità ; si possono creare delle forme mettendo tanti puntini vicini vicini senza però unirli, sarà il nostro occhio ad unirli….

Guardando questo genere di opere ci è venuta un’incredibile voglia di provare…

E così ci siamo messi all’opera!!

“COME TRA I DENTI LE ZITTE PAROLE”

a cura della 4^ A – Scuola primaria

Con il cuore pieno di gioia e tanta emozione il 28 settembre siamo tornati a scuola.

Quest’anno il ritorno a scuola è stato ancor più bello perché ci ha fatto sentire il piacere della libertà dopo il periodo di lockdown che ci ha fatto rimanere chiusi in casa per tanto tempo.

Con la maestra Irene abbiamo scritto una bellissima poesia dal titolo “Filastrocca degli uccellini in gabbia” di Bruno Tognolini.

Questa poesia ci ha fatto riflettere sul significato della parola “libertà”. Con la maestra abbiamo analizzato la poesia soffermandoci sul verso “come tra i denti le zitte parole”, abbiamo scritto delle riflessioni personali su questo bellissimo verso. A volte per paura di offendere o perché abbiamo semplicemente vergogna di esprimere i nostri sentimenti sopprimiamo le nostre emozioni e le nostre sensazioni. Invece è bello poter esprimere liberamente i propri pensieri ed emozioni soprattutto per noi bambini.

Questo lavoro si è concluso con l’uscita in giardino, insieme con i compagni della IV F abbiamo appeso ai rami dell’albero degli uccellini di carta precedentemente decorati. Con grandissima gioia abbiamo rotto con le nostre voci quelle “nuvole a velo” verso le quali avrebbero spiccato il volo gli uccellini riprendendo la loro libertà e noi la nostra.

Iniziamo il nostro viaggio!


Cari bambini e bambine, cari ragazzi e ragazze,

il giornale della Scuola è on line anche quest’anno!

Benvenuti nel “Pianeta dei bambini”, la nostra finestra sul mondo della lettura e della scrittura di voi alunni del nostro istituto.

Il nostro giornale è frutto di un’esperienza ormai consolidata che nasce dal vostro desiderio di comunicare e far conoscere agli altri, anche fuori delle mura scolastiche, le molteplici esperienze educativo-didattiche vissute e condivise con i compagni e le insegnanti durante l’anno scolastico.

“Il pianeta dei bambini” sarà lo spazio in cui le vostre voci cresceranno, racconteranno e viaggeranno verso lidi lontani, perché la scrittura ci permette di fare proprio questo: viaggiare senza l’ingombro dei bagagli, viaggiare cambiando città o pianeta nell’arco di pochi minuti.

I protagonisti sarete sempre voi, ora lettori, ora “giornalisti dilettanti”, pieni di entusiasmo e di voglia di imparare, desiderosi di esprimere, di narrare, di vivere emozioni e sentimenti, di confrontare pareri e punti di vista in un percorso di crescita e di arricchimento continuo. Qui potremo scambiarci un abbraccio virtuale in questo periodo tanto difficile, come fossimo sempre vicini, come fossimo gomito a gomito con il nostro compagno di banco, ad ascoltare le parole di amici, insegnanti e dirigente.

Le pagine che seguono sapranno raccontare il vostro modo meraviglioso e pieno di stupore di vedere il mondo perché, come dice Walt Streightiff…

“Non ci sono le sette meraviglie del mondo negli occhi di un bambino. Ce ne sono sette milioni”.

Buona lettura a tutti!