#BullismoNonTiTemiamo!


Blog di Alice

Ciao a tutti,

oggi vi parlerò di bullismo e di cyberbullismo attraverso la spiegazione delle diverse attività svolte da noi in classe.

Per iniziare, definisco il termine bullismo: essere vittima di bullismo significa essere sottoposti ad interferenze nella propria vita privata, in famiglia ed in casa propria; si può essere lesionati nel proprio onore e nella propria reputazione.

Bullismo è anche un comportamento violento di sopraffazione fisica, psicologica e verbale. La persona presa di mira può essere sottomessa da una o più persone, che hanno la sola intenzione di farle del male. Queste persone, però, sono legalmente perseguibili.

Il bullismo può verificarsi anche online, attraverso siti web e social.

In Italia, bullismo e cyberbullismo colpiscono un ragazzo su quattro.

In classe abbiamo svolto alcune attività in merito, per esempio abbiamo cercato degli articoli di giornale relativi al caso di Carolina Picchio.

Carolina era una ragazza di 14 anni di Novara. Il 5 gennaio 2013 decise di lasciarsi cadere dal terzo piano di casa, perchè stanca di essere derisa dal gruppo di "amici" che, qualche settimana prima, aveva postato un filmato che la ritraeva ubriaca e in loro totale balia.

I telefoni degli indagati furono ritirati, in modo da poter trovare materiale perseguibile.

Ecco, la storia di questa ragazza è una via di mezzo tra bullismo e cyberbullismo, perchè il video è stato postato in rete, ma la violenza è successa di persona.

Termine che definisce a pennello questo fatto è la parola DENIGRATION, in italiano denigrazione, che consiste nel distribuire in rete o via sms messaggi falsi o dispregiativi nei confronti della vittima, per danneggiare la sua reputazione e le sue amicizie.

Penso che se Carolina avesse parlato con qualche adulto di ciò che le era successo, ora sarebbe ancora viva.

Infatti, regola fondamentale è parlarne con gli adulti!

A scuola abbiamo guardato molti video a proposito di cyberbullismo.

Mi ha colpito in particolare quello che ci è stato proposto durante la conferenza Soli e Connessi.

Una ragazza girovagando sul web, ha fatto conoscenza con un ragazzo; i due continuavano a scriversi, lei si innamorò sempre di più e cominciò ad inviare anche le sue foto private a questo misterioso ragazzo, fino a quando non decisero di incontrarsi. Il ragazzo, tuttavia, era molto più grande e la portò in un bosco, dove cercò di abusare di lei. La madre della vittima, controllando il computer della figlia, scoprì tutto e riuscì a chiamare in tempo la polizia e a far sì che alla ragazza non succedesse nulla.

Questo video illustrava la pratica del TRICKY or NUTING, cioè l'intento di ingannare la vittima entrando in confidenza con lei, per poi ottenere informazioni e foto private al fine di abusarne.

Abbiamo guardato anche dei video realizzati da Francesco Sole. Quello che mi ha impressionato di più si intitolava L'odio online.

Francesco, nel video, si sfoga parlando delle sua intolleranza verso chi lo insulta online senza motivo. Da un solo insulto, infatti, ne possono partire molti altri, come per un effetto domino. Questo si chiama HATE SPEECH.

Una forma di Hate Speech è anche l'HARASSMENT, si tratta di molestie persistenti che sono fonte di disagio emotivo e psichico per la vittima.

A questo proposito vi consiglio anche un film: Cyberbully.

Parla di Taylor, una ragazza diciassettenne, che approfitta del computer, regalatole dalla madre, per iscriversi ad un social network. Taylor, tuttavia, perde il controllo del social e finirà per essere vittima di cyberbullismo, allontanandosi da tutti.

Quello che si verifica nel film è un episodio di IMPERSONATION, ossia la creazione di una falsa identità a scopo di ottenere informazioni private dalla vittima e poi usarle per rovinare la sua reputazione.

Le numerose vicende di cronaca, recentemente, hanno fatto riflettere, non solo noi, ma anche i politici, che hanno deciso di scrivere una legge contro il cyberbullismo, che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017 e si chiama legge n°71/2017. Si divide in sette articoli, che parlano di come aiutare sia la vittima, sia il bullo.

Durante questo percorso, ho pensato molto e credo che bullismo e cyberbullismo siano azioni inutili, che mettono in atto persone malvagie a scopo di divertimento o per vendicarsi dei torti subiti da loro stessi per primi.

Se tutti noi ci impegniamo a fare la nostra parte, possiamo contribuire alla diminuzione dei casi di bullismo!

Innanzitutto, non dobbiamo essere noi a commettere atti da bulli e poi bisogna impegnarsi ad aiutare le persone che subiscono, anche con lavori di gruppo, in cui possiamo rafforzarci e sostenerci a vicenda.

Dopo tutto questo, giungo alla conclusione: IMPEGNANDOCI DI PIÚ, ognuno a modo proprio, possiamo combattere il bullismo!

Ciao a tutti!

Al prossimo blog!

Alice

Attività di riflessione Classe 2 D 2017/2018


#SiamoGuerrieri



Gli studenti della classe 1 D, a conclusione delle riflessioni condotte in classe sul Bullismo, hanno realizzato questo splendido cartellone.

All'inizio ognuno di loro ha scritto una parola che lo offende o di cui ha paura e l'ha attaccata al cartellone; successivamente altri hanno scelto e scritto su una manina di carta una parola positiva, in grado di contrastare il sentimento di tristezza o sconforto manifestato da un compagno di classe.

Per esempio: la solitudine viene sconfitta dagli abbracci e dal conforto; la separazione dall'amore e dal parlare con qualcuno; il bullismo dall'amicizia e dall'amore...


Aiutandosi e sostendosi a vicenda, è dunque possibile sconfiggere il bullismo!

Attività di riflessione Classe 1 D 2017/2018

Caro bullo...

Caro bullo,

io ti scrivo perché non ho la forza di parlarti, perché sei sempre così aggressivo e io che sono così piccolo e gracile mi intimorisco ogni volta che ti vedo. Ti conosco da quando sono arrivato in prima media, all'inizio dell'anno mi sembravi un ragazzone simpatico e vivace. Ma quando hai iniziato a prendermi di mira con le tue battute ho cambiato idea, ora credo che tu sia solo un arrogante pieno di sé.

Ogni volta che gli altri ridono di me, fin da quando ero bambino, mi sento le gambe diventare molli e mi si apre sul viso uno stupido sorriso impacciato. Io non riesco a reagire, mi sento un pidocchio, vorrei essere grande e grosso come te per suonartele di santa ragione!

Fin da quando eravamo piccoli ci hanno insegnato che i bulli sono ragazzi deboli o che hanno subito maltrattamenti e avuto mancanze. Ci hanno insegnato a denunciare se ci viene fatto del male, a non restare in silenzio, a farsi sentire.

Ma io non credo che questo sia il vero problema, io penso che i più colpevoli siano gli "aiutanti", gli amici del bullo, quelli che non hanno subito nulla, ma nonostante tutto ridono e si fanno beffa delle vittime.

Il problema sta in ognuno di noi che non pensandoci finiamo dalla parte del bullo, perché a volte è più conveniente stare dalla parte del più forte, ma è da codardi!

Ogni tanto dovremmo sentirci in colpa, perché anche solo con una risata, uno sguardo o una parola si può offendere una persona. Dobbiamo essere più riflessivi e riuscire ad isolare le persone "marce" che possono, in questo modo, capire di avere sbagliato e possono pensare di cambiare, di voler essere migliori.

Io spero che queste parole ti possano servire ad aprire gli occhi e mi auguro che un giorno noi potremo diventare amici.

Aurora

Attività di riflessione della classe 3 E 2017/2018


Dialoghi in lingua inglese realizzati dalla classe 2A

Dialogo tra due studenti ed un senzatetto

Autori: Pietro, Luca ed Aurora

Dialogo su una giornata speciale tra amici

Autori: Christian, Manuel e Niccolò

Dialogo su una partita di basket aperta a tutti!

Autrici: Aurora, Ianira e Fabiana

Dialogo sul cyberbullismo

Autori: Edoardo, Riccardo ed Alberto

Dialogo tra studenti di diverse nazionalità

Autrici: Giulia, Sabrina e Giada

Una favola contro il bullismo, classe 1 B

Noi alunne ad alunni della classe 1 B abbiamo affrontato e discusso la problematica del bullismo leggendo e commentando insieme le letture contenute nel nostro libro di Antologia e gli altri materiali offerti dalla nostra scuola, come il "Decalogo antibullismo", e partecipando al progetto "Soli e Connessi" sul cyberbullismo. Abbiamo poi approfondito il tema, lavorando divisi in gruppi, attraverso un laboratorio di scrittura creativa intitolato "Una favola contro il bullismo". Ogni gruppo ha elaborato e prodotto una favola che, per ambiente e personaggi, corrispondesse alle caratteristiche di questa tipologia testuale e, per situazioni ed intreccio, si ricollegasse alla tematica del bullismo, fornendo un adeguato messaggio. Buona lettura!

Slogan contro il bullismo della classe 1 C

Gli alunni della classe I C hanno svolto un percorso di riflessione relativo al bullismo: hanno letto ed ascoltato testimonianze e brani inerenti all'argomento, svolto alcuni esercizi di comprensione e dibattiti e, al termine delle attività, hanno realizzato degli slogan relativi a: Questa classe è contro il bullismo.

Riflessioni contro il bullismo della classe 2B




La classe 2^ B ha affrontato l’argomento “bullismo” attraverso letture del testo di Antologia e varie attività programmate dalla nostra scuola; ha svolto poi un laboratorio a gruppi, nel corso del quale i ragazzi e le ragazze hanno approfondito vari articoli di giornale riguardanti fatti ed episodi, talvolta particolarmente gravi e con esiti tragici, di bullismo e cyberbullismo, avvenuti negli ultimi anni. Gli articoli sono stati scelti, analizzati, scomposti con le 5W+H (who, what, when, where, why, how) e infine utilizzati per produrre alcuni cartelloni.

Elaborati della 3A