La guerra attuale in Ucraina non preoccupa solo gli adulti, i piccoli/e percepiscono immediatamente l’ansia e la paura provata dai più grandi e nonostante ci si domandi spesso se sia sempre opportuno affrontare argomenti così delicati con i più piccoli mossi dalla responsabilità a proteggere la loro infanzia dalle atrocità della guerra, è importante essere pronti/e ad affrontare l’argomento.
Il dialogo deve essere semplice, chiaro e deve poter fornire a bambini/e e adolescenti tutti gli strumenti utili per comprendere questi grandi avvenimenti di attualità.
La spensieratezza dei bambini/e, dopo esser stata messa a dura prova dalla pandemia da Covid-19, viene messa ancora una volta alle strette, travolta dallo scoppio della guerra Ucraina, che, data la vicinanza geografica, inevitabilmente condiziona le loro vite.
Bambini, bambine e adolescenti stanno assorbendo in maniera preoccupante questo clima di angoscia continua che ormai si protrae da più di due anni e tale stress ne mette a rischio il benessere psicologico, non solo a breve ma anche a lungo termine. Due eventi drammatici di natura diversa, in grado di sgretolare l’uno dopo l’altro, sicurezza e certezze.
Il dovere di ciascun genitore, ma anche di insegnanti ed educatori, quali figure di riferimento, è quello di rassicurare i bambini/e e gli adolescenti attraverso una sincera comunicazione, tenendo sempre in considerazione la necessità di adeguare il messaggio ai più piccoli/e filtrando i contenuti più sensibili e le relative informazioni.
Ciò che serve è mantenere l’attenzione sul presente, parlando dell’esistenza della guerra e di un popolo in pericolo ma al tempo stesso rassicurando i più piccoli di trovarsi in una zona sicura, lontana dal conflitto dove poter vivere ancora momenti di gioco e di benessere.
Gli adulti hanno sì il compito di confortare i bambini/e turbati da ciò che vedono e sentono quotidianamente rendendo loro consapevoli di ciò che accade nel mondo ma anche di ritrovare un po' di quella serenità perduta focalizzando l’attenzione non tanto sulle azioni cruente della guerra e sulle forti immagini trasmesse in televisione e sui social, ma sui vari tentativi di mediazione e solidarietà che la comunità internazionale si impegna a promuovere al fine di riportare la pace.
Quindi, se da un lato è molto importante dire la verità e parlare della guerra, dall’altro non bisogna dimenticare di raccontare la speranza.
Educare alla pace bambini/e e giovani coinvolgendoli in azioni solidali, come donare un’oggetto personale o partecipare a una marcia per la pace, è di fondamentale importanza, poiché rende loro consapevoli del fatto che chiunque può attraverso piccole azioni di cooperazione e solidarietà contribuire a una grande causa comune.
articolo tratto da savethechildren.it