Perché vengono assegnati i Premi Nobel? E in quale Paese vengono conferiti quelli per la Pace? A queste e altre domande rispondono i nostri presentatori che ci introducono nell'affascinante viaggio nel tempo che sta per iniziare!
Diamo la parola a un rappresentante della Croce Rossa, un’organizzazione umanitaria tra le più importanti al mondo, che si distinse per aver salvato innumerevoli vite umane nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, ricevendo tre premi Nobel: nel 1917, nel 1944 e nel 1963.
È il momento di tornare indietro con la nostra macchina del tempo al 1964, per ascoltare le parole di Martin Luther King, una vera e propria icona della lotta per i diritti civili dei neri, la prima persona in Occidente “a dimostrare che una lotta può essere intrapresa senza ricorrere alla violenza”.
Nel nostro viaggio nel tempo dei premi Nobel per la pace, non poteva di certo mancare il 1989 con il Dalai Lama, il capo religioso del Tibet. Buon ascolto!
Il 15 ottobre del 1990 il premio Nobel viene assegnato a Michail Gorbačëv leader dell’Unione Sovietica che ha contribuito ad evitare una possibile terza guerra mondiale.
Nel nostro personale viaggio nel tempo, alla scoperta di alcuni dei più illustri vincitori del Nobel per la Pace, non poteva mancare il 1993, quando a ricevere il premio è Nelson Mandela, primo presidente nero dello stato del Sudafrica, determinante nella caduta del regime razzista noto come apartheid. Ascoltiamolo!
Nel 2009 a ricevere il Premio Nobel per la Pace è il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, per il suo impegno a favore della cooperazione e del dialogo internazionale.
Paladina dei diritti dei bambini e delle bambine, Malala ha vissuto sulla propria pelle i soprusi e le violenze del gruppo islamico fondamentalista dei Talebani. Nel 2014, a soli 17 anni, è stata la più giovane donna ad aver ricevuto questo riconoscimento. A Oslo ha raccontato la sua storia!
Anno 2018: l’Accademia di Oslo questa volta conferisce il premio con un messaggio ben preciso: diciamo basta alla violenza sulle donne! Le parole che stiamo per ascoltare infatti sono quelle di Nadia Murad, che era una giovane studentessa irachena quando venne fatta prigioniera dai terroristi dell’Isis e costretta a subire ogni genere di violenza.