#Mangiando

Bene

Con queste ricerche abbiamo capito che:

  • non tutte le fonti sono attendibili
  • le ricerche scientifiche mostrano i risultati asseconda gli aspetti indagati
  • sono diffuse diverse opinione, molte volte contrastanti, sullo stesso argomento
guida per una sana alimentazione
PRESENTAZIONE DI SIMONE,SANUTHI E SAMUEL Eppure, le cattive abitudini alimentari sono tra i principali responsabili dell’epidemia di obesità che dilaga anche tra i piccoli di casa. Dai dati di Okkio alla Salute emerge, per esempio, che l’8% dei bambini salta la prima colazione e il 31% fa una colazione non adeguata, cioè sbilanciata in termini di carboidrati e proteine. Eppure, la ricerca scientifica ha evidenziato il ruolo fondamentale che ha il primo pasto del mattino per una sana alimentazione e per non cedere, nel corso della giornata, a snack ipercalorici: scandisce infatti il ritmo fame-sazietà di tutta la giornata. Senza il pit stop a tavola, dopo il digiuno notturno, i bambini corrono infatti il rischio di abbuffarsi durante la ricreazione, per arrivare poi con meno appetito a pranzo e abbuffarsi poi di nuovo a cena. Come dire, chi ben comincia è a metà dell’opera, «perché, oltre al fatto che fare rifornimento di energia è essenziale per affrontare al meglio la scuola, la prima colazione può influenzare gli altri pasti della giornata e saltarla, per mancanza di tempo o nella convinzione che sia sufficiente lo spuntino di metà mattina, è una pessima abitudine che può contribuire all’insorgenza del sovrappeso», commenta Laura Censi, nutrizionista del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria - Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione . La colazione ideale dovrebbe garantire circa il 20% delle calorie giornaliere (circa 300-400) ed essere composta, per esempio, da latte o yogurt (per l’apporto di calcio), pane o fette biscottate, cereali (anche integrali) o biscotti o altri prodotti da forno (come fonte di carboidrati) e frutta (per vitamine e sali minerali) .. Occhio alla merenda Anche lo spuntino a ricreazione è importante per spezzare la fame e fare il pieno di energia per non subire cali di attenzione e soccombere alla stanchezza. Ma deve essere salutare e fornire il 5-10% delle calorie giornaliere (circa 100-125): meglio se a base di frutta, da evitare invece panini super farciti, pizzette grondanti di olio e merendine ipercaloriche. Eppure Okkio alla Salute ha evidenziato che il 52% dei bambini fa una merenda di metà mattina troppo abbondante. Inoltre, il 25% dei genitori ha dichiarato che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura e, al contrario, il 41% ha ammesso che i piccoli di casa assumono abitualmente bevande zuccherate o gassate. Del resto, come ha evidenziato Zoom8, altro studio promosso dal Ministero della Salute sulle abitudini alimentari dei bambini in età scolare, se l’81% dei genitori ritiene che la bevanda preferibile per un bambino sia (ovviamente) l’acqua, il 16% indica i succhi di frutta e lo 0,6% le bevande gassate. «Ma succhi e bibite non dissetano, non danno senso di sazietà, pur apportando molte calorie che si sommano a quelle degli altri alimenti consumati durante lo spuntino», spiega Ilaria Giulini Neri, pediatra ed esperta di nutrizione dell’Ospedale di Melegnano e del Centro Icans dell’Università di Milano. Inoltre, solamente il 34,7% dei genitori ha risposto correttamente alla domanda relativa al consumo della verdura (bisogna mangiarla più volte al giorno), contro quasi il 27% che ha indicato “una volta al giorno” e ben il 30,7% che ha risposto solo “tre-quattro volte a settimana”. Occhio all’eccesso di cibo Ovviamente i bambini hanno bisogno di energia per muoversi e per crescere. E il cibo è un carburante essenziale. Ma non bisogna abbuffarli per la preoccupazione che mangino poco. Il problema dei bambini occidentali, se mai, è che mangiano troppo e male. Indicativamente, per esempio, il fabbisogno energetico medio raccomandato per una bambina di 8 anni che pesa 25 kg è di circa 1700 kcal. Anche se, naturalmente, il fabbisogno va tarato in base all’attività fisica che svolge e alla curva di crescita. In generale, comunque, una sana alimentazione dovrebbe essere varia e garantire l’apporto di tutti i nutrienti rispettando grosso modo la seguente proporzione: «oltre il 55% di carboidrati, circa il 15% di proteine e meno del 30% di grassi», precisa Censi. La dieta mediterranea rappresenta un valido modello da seguire, perché consiste in un mix di cereali, frutta (fresca e secca), verdura, ortaggi, e legumi da alternare a tavola a pesce azzurro (ricco di calcio e omega 3), latticini, uova e carne come fonti proteiche. «Ricordiamoci inoltre che i bambini dovrebbero bere un litro e mezzo di acqua al giorno, sia per una corretta idratazione, ma anche perché fonte di minerali» specifica Alfredo Vanotti, docente all’Università di Lugano e alla Bicocca Milano e responsabile del Servizio nutrizione clinica e dietetica dell'Ospedale Fatebenefratelli di Erba (Como). La famiglia gioca naturalmente un ruolo determinante nella prevenzione e nella lotta all’obesità infantile, a partire dal carrello della spesa. «L’obesità è un problema da non sottovalutare», sottolinea Censi. «È infatti uno dei principali problemi di salute pubblica e nella maggior parte dei casi è legata, appunto, a stili di vita scorretti. E chi è obeso già in età pediatrica, corre un rischio maggiore di compromettere la propria salute andando incontro a malattie, in età adulta, come il diabete tipo 2, l'ipertensione, disturbi cardiovascolari e alcuni tipi di tumori». Correre ai ripari non è mai troppo presto. Anzi, è proprio il caso di dirlo, prevenire è meglio che curare, perché oltre il 60% dei bambini in sovrappeso prima della pubertà, lo sarà anche in futuro. Occhio alla sedentarietà L’alimentazione squilibrata, però, non è la sola responsabile dei chili di troppo. Sul banco degli imputati anche uno stile di vita troppo sedentario. E sul fronte della sedentarietà, Okkio alla Salute ha evidenziato che nel 2014 il 16% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine, il 18% si è dedicato allo sport per non più di un’ora a settimana, e solo 1 bambino su 4 ha l’abitudine di andare a scuola a piedi o in bicicletta. L'attività fisica, insomma, è la grande assente dalla quotidianità dei nostri bambini, a favore di giochi sedentari, che a volte rischiano di prendere il sopravvento in particolare nei giorni festivi. Il 35% dei bambini che frequentano la scuola elementare, per esempio, guarda la televisione o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno e il 42% ha la TV in camera. Eppure, solo il 41% delle madri di bambini che effettivamente si muovono poco ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria. Bisogna dunque sensibilizzare gli adulti per far sì che anche i più piccoli mettano al bando la sedentarietà. Che non significa relegare l’attività fisica all’ora settimanale di danza, nuoto o judo, ma abituarli a camminare per andare a scuola, a non usare l’ascensore (meglio fare le scale a piedi), e approfittare di ogni bella giornata per trascorrere del tempo all’aria aperta e lasciarli liberi di correre, saltare, sporcarsi, cadere e poi rialzarsi fino a che hanno fiato in corpo. Insomma, ben venga qualsiasi attività quotidiana che comporti un consumo di energia e aumenti la frequenza cardiaca e respiratoria. Perché in fondo «pochi minuti al giorno di attività moderata-vigorosa sono in grado di avere effetti benefici sia sul peso in generale che sulla circonferenza addominale, dove si annida il grasso pericoloso anche nei soggetti normopeso», ha sottolineato Michele Gulizia, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, in occasione del Convegno Food Science & Food Ingredients. «Si tenga presente – conclude Vanotti - che il grasso viscerale, quello che si accumula intorno al girovita, è correlato al rischio di diabete e che la circonferenza della vita dovrebbe essere inferiore alla metà dell’altezza del bambino». Da non sottovalutare, nemmeno l’importanza di coinvolgere i propri figli nei «piccoli mestieri di casa», suggerisce Vanotti. «Applicando dei calorimetri ai bambini di 9 anni, abbiamo calcolato infatti che consumano circa 300-400 calorie al giorno mettendo in ordine la propria stanza, aiutando ad apparecchiare e sparecchiare la tavola e facendo altre piccole faccende tra le mura domestiche». «Invece - continua - il più delle volte la loro attività fisica si riduce all’ora di palestra o di calcio. Così bruciano circa 200 calorie. Ma offrendogli subito dopo un pacchetto di patatine, che di calorie ne apporta circa 500, anche quell’ora di sport non è servita a niente». «L’attività fisica, inoltre, fa aumentare il metabolismo basale e così diventa più facile non solo mantenere il peso sotto controllo, ma anche perderlo se necessario», aggiunge Giulini Neri. Occhio alla tv Più volte la televisione è stata additata come cattiva maestra per i bambini. E in effetti, anche sul fronte dell’alimentazione, diversi studi hanno evidenziato il potere che ha di influenzare (negativamente) le scelte alimentari di bambini e adulti, promuovendo attraverso gli spot pubblicitari l’acquisto e il consumo di cibi ipercalorici ma privi di principi nutritivi, il cosiddetto junk-food, o cibo spazzatura. Anche il 51,7% dei genitori che hanno aderito allo studio Zoom8 considera fondamentale, per migliorare l’alimentazione dei propri figli, ridurre la pubblicità sugli alimenti confezionati (merendine, patatine, bevande zuccherate, ecc.) che incoraggiano le cattive abitudini a tavola (e non solo). Basti pensare, del resto, verso quali cibi i bambini allungano le mani quando sono
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