I personaggi della storia narrata sono liberamente ispirati alle tre scienziate che le ragazze hanno incontrato e intervistato durante il club.
Nadia Pastrone, nata il 3 ottobre del 1960 ad Asti, è dirigente di ricerca presso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Torino, per il quale lavora dal 1988. Nella sua vita ha avuto incarichi molto importanti e internazionali in collaborazione con il Fermilab di Chicago e con il CERN di Ginevra. Presso il CERN, Nadia ha lavorato con un gruppo di fisici e ingegneri di 40 Paesi del mondo insieme ai quali ha effettuato la scoperta del bosone di Higgs (Premio Nobel per la Fisica nel 2013).
Curiosità. In seguito alla scoperta del bosone di Higgs furono stampate magliette commemorative per festeggiare la scoperta, che lei ancora conserva gelosamente. Qual è il miglior modo per lavorare bene in gruppo? Per Nadia Pastrone è portare sempre una crostata per i colleghi! Nadia ama Torino e tutti i suoi luoghi, ma il suo posto preferito è il Parco del Valentino, che le riporta alla mente la sua infanzia, quando giocava insieme ai suoi amici maschi (i giochi delle bambine la annoiavano troppo).
Simona Ronchi della Rocca, nata il 20 novembre 1946 nella città di Bra, in provincia di Cuneo, è docente emerito di informatica all'Università di Torino. Pur essendo appassionata di greco e latino fin dal liceo, si iscrive alla facoltà di Matematica e Fisica, spinta dalla curiosità di apprendere materie che non era stata in grado conoscere nella loro vera essenza nella sua vita di liceale. Dopo la laurea decide di intraprendere un cammino ancora più tortuoso, essendo tra le prime donne ad iscriversi all’Università di Informatica, che era stata appena fondata. Ha ricoperto il ruolo di docente d’informatica presso l’Università di Torino, continuando l’insegnamento nel dottorato, in veste di docente emerito, anche dopo il pensionamento.
Curiosità. Simona Ronchi della Rocca ha cercato sempre di conciliare la famiglia e il lavoro, anche se questo ha significato spesso portare con sé la figlia in giro per il mondo. Chiedendole cosa significhi successo, Simona Ronchi della Rocca risponde che per lei il successo è la risoluzione di un problema a cui si lavora anche per dieci anni.
Evelyn Momo, nata a Torino il 1 giugno 1993, è un tecnico forestale del Consorzio forestale dell’Alta val di Susa. Dopo essersi diplomata al liceo scientifico, prende in considerazione due possibilità: la facoltà di Chimica o un cammino completamente differente, la facoltà di Scienze Forestali. La sua scelta ricade su quest’ultima, spinta dalla curiosità per qualcosa che non conosce, ma alla quale si sente legata perché in sintonia con i suoi interessi. Dopo la laurea fa esperienza come ricercatrice presso l’Università degli Studi di Torino, trovando poi impiego presso il Consorzio.
Curiosità. I due oggetti che Evelyn presenta per descrivere il suo lavoro sono il calibro e il martello forestale, un timbro particolare usato dai tecnici forestali per segnare le piante. Lavorando tra i boschi ci si affeziona anche all’ambiente e si finisce per avere delle preferenze anche tra gli alberi. Il Pino Cembro è l’albero che ha conquistato un posto speciale nel cuore di Evelyn. Pensando a Torino, il luogo speciale che le viene in mente è il Monte dei Cappuccini, da cui si vede il panorama della città e si scorgono i monti.
Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.