Le visite nel territorio

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Spunti didattici dell'itinerario

Brescia (20 marzo 2018)

Brescia romana

http://www.bresciatourism.it/visit-brescia/brescia-citta/

Il 25 giugno 2011 l’UNESCO ha inserito Brescia con “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità per lo sviluppo delle espressioni artistiche e spirituali dell’Età Medievale europea:

  • L’area monumentale con il complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia e
  • L’area archeologica del Capitolium .

S. Giulia

Fondato nel 753 d.C. da Desiderio, Duca di Brescia e futuro Re dei Longobardi, il complesso monumentale di San Salvatore – Santa Giulia è un antico monastero femminile di ordine benedettino. Con il passare degli anni divenne il punto di riferimento europeo per l’educazione delle ragazze longobarde e carolingie di stirpe nobile. Tale prestigio, mantenuto nei secoli, è testimoniato in particolare da alcuni ambienti all’interno del Monastero.

Oggi il complesso è sede del Museo di Santa Giulia, custode della lunga storia di Brescia, tramandata attraverso sculture, armi e oggetti liturgici

All’interno del Museo, particolare spazio è dedicato alla casa romana (Domus) documentata in un’area archeologica nella quale sono visibili in situ i resti di due abitazioni, ritrovati nello spazio che dal medioevo fu occupato dagli orti del monastero, spiegando così la tradizionale denominazione di “Domus dell’Ortaglia”.

Area archeologica

Nel 1823 furono svelati, oltre alla celebre colonna corinzia di marmo bianco, tutti gli altri edifici che si affacciavano sul Foro, centro politico, commerciale e religioso dell’antica Brixia romana.

Il Tempio Capitolino, o Capitolium, fu edificato nel 73 d.C. per volere di Vespasiano, il cui nome compare inciso sul frontone del Tempio. Fra il IV e il V secolo il tempio venne in gran parte distrutto da un incendio e fu riscoperto soltanto nel 1823. Ulteriori scavi, compiuti nel 1826, hanno permesso di scoprire un deposito di sculture e monili bronzei custoditi all’interno di un’intercapedine creatasi tra il Colle Cidneo e il Tempio stesso: tra i vari oggetti spiccò la Vittoria Alata, scultura bronzea, oggi custodita nelle sale del Museo di Santa Giulia, e divenuta simbolo della città di Brescia. La policromia attuale del Tempio è dovuta a un intervento del 1939: le parti in marmo bianco sono le originali, quelle in cotto sono quelle inserite più recentemente. Sotto di esso giace un altro tempio più antico, forse costruito intorno all’89 a.C., noto come Santuario Repubblicano. Al suo interno si possono ammirare delle pitture parietali perfettamente conservate, i cui colori vividi e brillanti sono sopravvissuti al passare dei secoli.

Un altro edificio che si affacciava sulla grande piazza è il Teatro, costruito intorno al I secolo d.C. seguendo il naturale pendio del Colle Cidneo.

Desenzano del Garda (21 marzo 2018)

Desenzano cenni storici http://www.tuttogarda.it/desenzano/desenzano_guida.htm

I primi insediamenti risalgono all'Età del Bronzo Antico (2000-1800 a.C.).

Nel locale Museo Archeologico si trovano, oltre a vari oggetti, l'aratro in legno più antico del mondo, risalente al 2000 circa a.C.

Tra il I ed il II secolo dopo Cristo i nobili romani elessero il Garda come residenza di campagna, con la via Emilia che favoriva le comunicazioni con Roma.

Durante il periodo longobardo, Desenzano fu sotto giurisdizione prima di Verona poi di Brescia (1192).

Intorno al 1170 il papa eretico Niceta portò in questi luoghi l'eresia catara, soffocata in seguito dall'Inquisizione.

Nella contesa tra guelfi e ghibellini, questi ultimi trovarono rifugio nel Castello di Desenzano, ma vennero alla fine sopraffatti.

Guida Dese.docx

Villa romana

http://www.villaromanadesenzano.beniculturali.it/

Tel. 030.9143547 e fax 030.9123147

E.mail: villaromana.desenzano@beniculturali.it

La Villa Romana di Desenzano del Garda è la più importante testimonianza archeologica delle grandi villae tardo antiche nell'Italia settentrionale

Guida in francese (vedi brochure qui a lato) .

La ville romaine de Desenzano.pdf

Collezione VILLA ROMANA

Tipo: Luoghi della cultura; Ente/Istituzione Categoria: Musei d'arte

Responsabile: Responsabile: SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA DELLA LOMBARDIA

La villa di Desenzano era disposta ai piedi di un declivio collinare e la spiaggia era a pochi metri da essa. Chi oggi vuole avere una visione d'insieme della villa, deve con la fantasia far emergere dal complesso dei ruderi le strutture degli ampi e distinti blocchi di edifici risalenti all'inizio del IV sec. d.C, e non tener conto, in questo suo primo approccio, di tutti quegli elementi che risalgono a dimore di periodi antecedenti, i cui resti, disposti su livelli inferiori, qua e là si intravedono. All'ingresso della villa è sistemato un piccolo museo che in tre sale espone materiali provenienti dagli scavi: fra questi vi sono resti di statue e di ritratti molto interessanti oltre a un frantoio per la spremitura di uva o di olive. La villa è costituita da tre settori (A,B,C). Il settore è disposto secondo la direzione assiale est-ovest- A est c'è un vestibolo ottagonale (1), da cui allora si accedeva alla spiaggia e, probabilmente, al porticciolo; dal vestibolo si entra nel peristilio (2), un cortile interno che era circondato su tutti i lati da portici e ornato di statue; dal peristilio si accede all'atrio a forcipe (3) e, quindi, al triclinium (4), che era una stanza di rappresentanza triabsidata. Il tricliniumera ricoperto da un tetto a cupola oppure a volta di botte. I locali e il peristilio erano pavimentati con mosaici che, con varietà di schemi geometrici e motivi vegetali, creavano effetti cromatici. Di questa ricca pavimentazione si vedono ancora dei tratti superstiti. Nell'atrio (3) v'erano quattro rettangoli con mosaici rappresentanti scene di pesca. Il settore B fu soggetto, in età romana, a varie trasformazioni, dall'età augustea sino alla fine del IV secolo d.C., se non addirittura all'inizio del V secolo d.C. In questo settore si osservano vari locali il cui asse direzionale è disposto da est a ovest, come quello del settore A. Gli ambienti residenziali a nord (12a,12b,12c) hanno mosaici geometrici il cui stile è collegabile con quello dei mosaici del settore A. Risalgono quindi alla fine del III secolo o inizio del IV secolo dopo Cristo. Successivamente, alla fine del IV secolo, vi fu una ristrutturazione in questo settore, nella parte sud: si notano alcuni ambienti disposti attorno ad un abside (13) che era al termine di una grande sala probabilmente rettangolare, di cui fino ad ora si conosce solo un piccolo tratto. L'abside era pavimentata con piastrelle romboidali che formano un disegno di cubi visti in prospettiva. Lo stesso motivo proseguiva con piastrelle policrome nella sala che doveva giungere sino alla spiaggia. Il settore C è stato fra i più danneggiati dagli interventi di sterramento effettuati negli anni Settanta. Questo nuovo edificio, orientato anch'esso da est ad ovest, aveva vani con pavimentazione in lastre marmoree e impianti di riscaldamento sia sotto i pavimenti, sia nelle intercapedini delle pareti. Ci troviamo molto probabilmente dinanzi a locali con funzioni termali.

Il Castello

Construit au début du Moyen-âge, probablement sur les restesd'une place forte romaine, en 1472 le château de Desenzano futagrandi dans sa partie sud, mais ne devint jamais une forteressemilitaire : à l'intérieur, en effet, il y avait des habitations privées quipouvaient accueillir, en cas de danger, les personnes qui habitaienten dehors de l'enceinte.

En 1509 fut construite en son sein l'église de Saint Ambroise :vendue à des particuliers pendant l'occupation française de 1798,elle a été par la suite détruite, au point qu'aujourd'hui il n'en resteplus aucune trace.

Au cours des siècles, le château de Desenzano a continué à êtrehabité, malgré les conditions de dégradation toujours plus graves.

En 1882, il devient propriété du domaine royal et est transformé en caserne, premier siège d'une garnison d'infanterie, puis de bersagliers et enfin de chasseurs alpins des années 30 à 1943. La commune s'en appropria en 1969 et depuis lors ont commencé plusieurs plans de restructuration.

De l'ancien château, dont l'aspect médiéval est définitivement perdudepuis les travaux de 1883, il ne reste que quelques pans de muravec les crénelures effritées entre les quatre tours angulairessciées, à l'exception de celle sur l'arête nord-est.

Même s'il est dépourvu de beautés architecturales, le château deDesenzano, avec son plan rectangulaire et irrégulier, a unindubitable intérêt historique et a un effet visuel remarquable,surtout quand on arrive en ville par le lac.

Après les travaux de restauration récents, l'ensemble défensif placéà l'entrée du château, côté nord, a récupéré son aspect originel,avec la puissante tour qui s'élève en protection du pont-levis, donton peut encore voir les meurtrières pour les chaînes.

Situé dans la partie haute de la ville, on peut admirer, depuis saterrasse, un des plus beaux panoramas du lac de Garde.

Commencé en 1586, d'après un projet du sculpteur-architecte Giulio Todeschini, et consacré en 1611, la Cathédrale de Desenzano est un des plus beaux exemples de la Renaissance tardive de Brescia, enrichi d'œuvres de Giambattista Tiepolo et d'Andrea Celesti.

L’intérieur, selon le schéma classique de la basilique, se développesur trois nefs. Les seize colonnes en marbre de Botticino, disposéesen double file et délimitant la nef centrale, confèrent une linéarité majestueuse et rigoureuse à l'intérieur du dôme. La nef centrale estcouverte d'une voûte en tonneau qui répète, par sa circularité, le motif des arcades.

Dans la troisième chapelle de la nef de droite, celle du Saint Sacrement, nous pouvons admirer « La dernière cène », œuvre de Giambattista Tiepolo. C'est une œuvre de grand intérêt car elle est atypique dans son ébauche : en effet les douze apôtres sont saisis selon une ligne de perspective longitudinale et non frontale, comme il était d'usage, si tant est que les apôtres apparaissent rassemblés en étroite intimité autour de Jésus.

Trois toiles de grandes dimensions enrichissent l'abside : c'est le cycle de Sainte Madeleine, œuvre d'Andrea Celesti (1637-1714), un des principaux représentants de la peinture vénitienne du XVIIèmesiècle.

Au centre du presbytère, derrière le grand autel, nous pouvons admirer la grande toile représentant « La Madeleine pénitente consolée par les Anges dans un moment d'extase » ; dans la toile de droite est représentée « Le dîner dans la maison de Simon le pharisien », où Marie Madeleine est représentée en train de laver les pieds de Jésus ; sur le côté gauche du presbytère, le beau cycle continue avec « La résurrection de Lazare ».

Le cycle consacré à la Sainte Marie Madeleine se termine par la triomphale toile de la « Résurrection du Christ », dans la contre-façade de la Cathédrale

Dans la nef de droite, la dernière chapelle est complètementrevêtue d'une splendide représentation du Baptême de Jésus dans le Jourdain, la dernière œuvre d'Andrea Celesti pour la Cathédrale de Desenzano

En face du Palais Todeschini s'ouvre le caractéristique Vieux Port, réalisé à la fin du XIVème siècle.

La place Giuseppe Malvezzi, réalisée par l'architecte Giulio Todeschini, remonte au XVIème siècle.

Sous les portiques, qui sont soutenus par d'anciennes colonnes et des piliers en pierre, se trouvèrent jadis les magasins pour le grain : Desenzano, en effet, jusqu'à la chute de la République de Venise en 1797, fut un des plus importants marchés de grain d'Italie du nord et c'est ici que s’amassait le blé et les autres céréales destinés aux différentes villes du lac.

En 1772, au centre de la place, a été inaugurée une statue, œuvre du sculpteur Antonio Calegari de Brescia, de Sainte Angèle Merici, sainte patronne de la ville et fondatrice des sœurs Ursulines.

Sur la place et sur le vieux port se trouvent les quinze arcades en pierre de l'austère Palais Todeschini, qui prend le nom de l'architecte qui le projeta et qui en dirigea la construction à la fin du XVIème siècle. Aujourd'hui lieu de conventions et d'expositions, le palais Todeschini a été, jusqu'aux années 70, le siège de l'Hôtel de ville de Desenzano.

Appuyée sur la dernière colonne du portique, sur le côté de la place, nous trouvons la pierre soi-disant « des chômeurs », qui reporte une date, gravée, de 1555 : c'est ici que montaient les crieurs municipaux mais aussi ici qu'étaient exhibées les personnes condamnées pour faillite.

Solferino (22 marzo 2018)

La terrasse de la Forteresse permet de profiter d'une magnifique vue sur la luxuriante campagne et d'apercevoir, vers le nord, la Tour de San Martino à environ 10 km, le lac de Garde et vers le sud, les premières ramifications des Appennins, Castiglione delle Stiviere et toute la vaste plaine Padane.

LA CHAPELLE OSSUAIRE

À Est du musée, remontant une légère côte, se trouve une agréable allée de cyprès qui mène à l’Église de San Pietro in Vincoli, transformée par l’Association en Église-ossuaire, après l’avoir acquise à l’Évêché de Mantova. A l'entrée, sur la gauche, nous trouvons un buste en bronze de Napoléon III placé ici à l'occasion du centenaire de la mort de l'Empereur, tandis qu'à droite il y a une petite pyramide en pierre en mémoire du général français Auger, décédé à Castiglione delle Stiviere.

Sur la façade de l'église figurent deux mosaïques, illustrant respectivement St Pierre et le Rédempteur, surmontés par une statue de la Vierge avec deux anges de la Résurrection à ses cotés. À l'intérieur, dans l'abside, sont entreposés 1413 crânes et de nombreux os de victimes.

Devant l'entrée du Temple nous pouvons admirer cinq bustes de généraux français tombés sur le champ de bataille dans la Campagne d'Italie.

LE MUSÉE DE SOLFERINO

Le musée de Solferino se trouve au pied du parc de la Forteresse et contigu au parc de l'Église-ossuaire. Ici sont exposés quelques exemplaires de canons, armes, uniformes militaires et reliques de la journée historique du 24 juin 1859.

Le parcours de visite du Musée propose des descriptions illustrant les événements et présentant les personnages les plus significatifs de cet épisode historique.

Au sommet de la colline la plus élevée de Solferino - objet de dispute entre les autrichiens et l'armée française, alliée des Piémontais lors de la bataille du 24 juin 1859 - se dresse une majesteuse construction de 23 mètres, qui date de 1022.

Nommée "l'espionne d'Italie" à cause de sa position stratégique, cette forteresse est entourée par un vaste parc.

Elle conserve de nombreuses reliques trouvées sur le champ de bataille. A l'intérieur, le long de la rampe qui amène à la terrasse panoramique, sont exposés des documents concernant l'histoire de la Forteresse et de l'Hôtel de la Monnaie de la famille Gonzaga de Solferino. Avant d'arriver à la terrasse, une vaste salle nommée "la salle des Souverains", présente les portraits de Vittorio Emanuele II et Napoleone III..



LE MÉMORIAL DE LA CROIX ROUGE

Du parc de la Forteresse, vers l'ouest se trace une allée des cyprès, nommée allée de San Luigi, en honneur de Luigi Gonzaga élevé à la gloire des autels, qui selon la tradition avait l'habitude de se promener dans ce lieu.

Tout au bout de cette allée, en 1959, à l'occasion du 100ème anniversaire de la bataille, la Croix Rouge Internationale a érigé un mémorial en souvenir de cette idée qui jaillit ici, dans le cœur et dans l'esprit de Monsieur Henry Dunant, et qui amènera à la naissance de la Croix Rouge Internationale.