TRAGUARDI
acquisire competenza nel problem solving
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Conoscere le fasi del processo di problem solving (PS)
Conoscere le principali strategie risolutive e i diversi tipi di rappresentazioni
Sviluppare gli aspetti cognitivi del PS
Conoscere e sviluppare la componente metacognitiva nell'apprendimento del PS
Comprendere l'influenza degli aspetti emotivo-motivazionali sulla riuscita del processo risolutivo
ATTIVITÀ
Analisi di un problema, pianificazione del processo risolutivo individualmente e in gruppo, argomentazione tra pari sulla validità delle proprie scelte e del range di accettabilità del risultato
Autovalutazione del proprio ope.
Disegnare una qualunque funzione per punti a partire dalla sua equazione.
Rivedere il concetto di proporzionalità diretta e familiarizzare con il concetto di proporzionalità inversa.
Realizzare un semplice esperimento per osservare proprietà e caratteristiche di alcune grandezze fisiche, analizzare una funzione che descriva le proprietà osservate.
Rappresentare la funzione come modello matematico di un fenomeno reale
IL PERCORSO
Quella del problem solving è la competenza che gli studenti in matematica fanno più fatica a sviluppare. Spesso, pur avendo a disposizione tutti gli strumenti cognitivi necessari (conoscono l’argomento, sanno eseguire procedure e algoritmi), essi falliscono nella risoluzione dei problemi.
Mettere in pratica azioni didattiche efficaci per sviluppare questa competenza complessa è da sempre per gli insegnanti di matematica la sfida più impegnativa. Schoenfeld, uno dei più grandi studiosi mondiali dell’argomento, già nel 1992 spiegò gli insuccessi di insegnanti e ricercatori nell’esclusiva focalizzazione sugli aspetti cognitivi a scapito di quelli metacognitivi. Negli ultimi 25 anni sono stati fatti molti passi avanti nella ricerca che hanno messo in evidenza l’importanza della didattica metacognitiva nell’insegnamento della risoluzione dei problemi, la quale, com’è ormai noto da tempo, è anche in grado di aiutare gli alunni in difficoltà a compensare eventuali deficit cognitivi.
In questa unità si utilizza una didattica di tipo metacognitivo per sviluppare le competenze nella risoluzione dei problemi. A partire dalla conoscenza delle varie fasi del problem solving, delle categorie di problemi e delle tipologie di errori più frequentemente commessi nella risoluzione di un problema gli studenti costruiscono le loro abilità attraverso la sperimentazione e il confronto.
Utilizzando i metodi tipici della cognitive strategies instruction gli studenti vengono guidati all'autoregolazione cognitiva prima usando l'insegnante come modello e poi spinti gradualmente all'autonomia. Essi vengono a conoscenza e valutano le strategie di risoluzione e mettono in atto consapevolmente azioni di automonitoraggio, favorite con l'aiuto di check list.
L'insegnante, oltre che come modello, si propone anche nei ruoli di tutor o di semplice osservatore per favorire l'apprendimento cooperativo tra pari. Infatti, per aiutare lo sviluppo degli aspetti metacognitivi del problem solving, gli studenti sono spinti a parlare tra loro in piccoli gruppi per confrontarsi e rendere espiciti i propri modi di pensare e procedere.
FASE 1
FASI DEL PROBLEM SOLVING
L'insegnante in questa fase si propone come osservatore:
10' introduzione all'UDS spiegazione dei diversi ruoli dell'insegnante e degli obiettivi delle attività (risolvere problemi reali utilizzando diverse strategie). Suddivisione degli alunni in gruppi omogenei per livello (circa 5 o 6 gruppi da 4 alunni)
5': lettura della consegna: l'insegnante consegna il testo di un problema del tipo "look for pattern" (per i docenti: il testo del problema si trova nel test di predizione 1 come materiale qui allegato), senza spiegare e senza dare suggerimenti (sottoporre una variante ai gruppi più veloci che potrebbero finire prima)
5' somministrazione prediction test
10': in silenzio ogni alunno cerca una soluzione individuale del problema utilizzando qualunque rappresentazione (calcolo, grafico, etc.). Per i primi 5' si compila il lato "fronte" (quello con il semaforo), poi si gira il foglio tutti insieme per compilare il lato "retro". Al termine l'insegnante ritira i prediction test.
20': attività di problem-solving a gruppi omogenei, i ragazzi discutono per trovare una soluzione del problema che scrivono su un foglio. Al termine del tempo, dopo la compilazione del postdiction test, un rappresentante di ciascun gruppo dovrà esporre la strategia seguita. Per tenere impegnati i gruppi più bravi (che finiscono prima), proiettare sullo schermo il problema aggiuntivo preso dal libro di testo.
5': Si consegna il postdiction test per la compilazione, al termine della quale gli studenti consegnano il test all'insegnante
5': discussione e raccolta dei risultati. Al termine si ritirano i fogli con le soluzioni di ciascun gruppo.
30'-40': L'insegnante spiega con l'aiuto della presentazione (vedi materiale "Spiegazione sul problem solving"):
le fasi del processo di problem solving: Analisi del problema, pianificazione, esecuzione delle operazioni, controllo ed interpretazione dei risultati (Modello secondo C. T. C. W. Mettes, A. Pilot,
H.J. Roosink, H. Kramers-Pals)
le diverse strategie di risoluzione dei problemi (a ritroso, ricerca di modello, per tentativi),
i diversi tipi di rappresentazioni (diagrammi, schemi, schizzi, etc),
l'influenza dei fattori emotivo-motivazionali sulle performance matematiche
Segue discussione guidata dall'insegnante sulle fasi del processo di problem solving, sui diversi metodi di risoluzioni dei problemi e delle diverse rappresentazioni. Si portano alcuni esempi di semplici problemi risolvibili cercando uno schema, andando a ritroso e per tentativi, alcuni problemi possono avere più di una tipologia risolutiva. Per ciascun esempio si esplicitano le fasi per giungere alla soluzione corretta (comprensione del testo e delle richieste, rappresentazione, pianificazione, stima del range del risultato atteso, implementazione, controllo del risultato, giudizio sulla coerenza del risultato).
FASE 2
INSEGNANTE COME TUTOR
15' correzione del compito per casa (correzione del problema, lettura e commenti ad alcune autovalutazioni)
5': l'insegnante legge il testo del problema (che si trova nel prediction test 2 nei materiali di questa fase) spiegando le richieste ma senza dare suggerimenti
5': L'insegnante consegna il prediction test 2 che viene compilato con le stesse modalità della fase precedente (compilazione individuale, 5' fronte, 5' retro, ritiro al termine)
10': fase di "pencil down" (matite giù), senza poter scrivere, gli alunni devono discutere e mettere insieme le idee per capire se e come risolveranno il problema
10': discussione di classe sulle idee prodotte che vengono condivise e non giudicate (giusto/sbagliato), precisando che potrebbero esserci più strategie valide per arrivare alla soluzione.
10': risoluzione di gruppo del problema seguendo la strategia pensata in fase "pencil down". Gli studenti scrivono su un foglio la risoluzione completa di rappresentazione. L'insegnante può porre domande per aiutare la comprensione del testo e dare spunti a gruppi in difficoltà (predisporre una variante per chi finisce prima).
5' compilazione postdiction test 2 che verrà poi consegnato all'insegnante.
20': condivisione delle soluzioni con la classe con esposizione dei risultati.
10': individualmente ogni alunno scrive un sommario di ciò che è stato fatto.
15': discussione e condivisione del modulo "post"
Compito per casa:
Risoluzione di problemi del tipo "a ritroso".
Produzione di un testo di autovalutazione come nel compito per casa precedente (vedi materiali).
FASE 3
INSEGNANTE COME MODELLO
L'insegnante si pone come modello mostrando esplicitamente alla classe le decisioni e le azioni di regolazione per la risoluzione di un problema per permettere agli studenti di osservare le strategie di monitoraggio messe in atto da un esperto. Vedi Problema 3.
Dopo aver risolto il problema chiede alla classe le loro reazioni alla sua performance.
Inoltre dirige le discussioni di classe sulle osservazioni degli alunni sul comportamento da esperto.
L’insegnante non vuole solo che gli studenti vedano che un buon problem - solver non sempre va veloce e diretto alla soluzione, ma vuole anche che loro sappiano che si pone domande su quello che sta facendo e pensando. Inoltre dimostra che disegnare degli schizzi e fare ipotesi sono tecniche legittime per un buon problem solver.
L'insegnante propone un secondo problema individuale (ricerca di modello) da svolgere in 10-15 min.
Lo risolve poi alla lavagna ponendosi come modello e i ragazzi compilano una scheda di confronto.
FASE 4
Cognitive Strategies Instruction: autoistruzione e automonitoraggio COGNITIVE STRATEGIES INSTRUCTION: AUTOISTRUZIONE E AUTOMONITORAGGIO
L'insegnante chiama alla lavagna uno studente per la risoluzione del problema 4a. L'insegnante aiuta lo studente nella risoluzione ponendo delle domande (ad es. sei sicuro di aver capito il testo? Come fai ad essere sicuro di aver capito la richiesta? Riesci a parafrasare il testo del problema? Quale rappresentazione potrebbe aiutarti nella risoluzione? Come pensi di pianificare le tue azioni per arrivare al risultato? Che tipo di risultato ti aspetti? Hai controllato i tuoi calcoli? Il risultato ottenuto è in linea con la stima che hai fatto?Il risultato è plausibile?).
Con i ragazzi si discute sulle domande essenziali a cui rispondere per eseguire un buon processo di risoluzione.
Si sottopone alla classe il problema 4b, ognuno risolve il problema individualmente compilando contestualmente la check-list che guida all'autonomia.
L'insegnante chiama a turno alcuni alunni alla lavagna per correggere il problema fase per fase con l'aiuto della check-list e chiede loro di pensare ad alta voce durante la risoluzione in modo da favorire la discussione con la classe .
FASE 5
TEST DI VERIFICA COGNITIVO E METACOGNITIVO FINALE
Si predispone un test di verifica con due componenti da valutare:
una componente cognitiva ovvero problemi da risolvere (attenzione perchè si valuti la competenza è necessario che i problemi siano davvero differenti da quelli incontrati in precedenza, in modo che il processo risolutivo non si limiti ad una mera riproduzione di procedure)
una componente metacognitiva ovvero domande del tipo "fai una previsione", "come puoi verificare che il risultato che hai ottenuto sia corretto?" "Quanto sei sicuro di essere arrivato alla soluzione corretta? Perché?", "Di che tipo di problema si tratta?", "Spiega il ragionamento alla base della scelta di seguire questo procedimento"...
Per una valutazione per competenze, il voto finale del percorso si ottiene mettendo insieme la valutazione cognitiva (risoluzione dei problemi), metacognitiva (risposte alle domande di metacognizione) e relazionale (osservazioni sulla partecipazione al percorso).
INDICATORI DI VALUTAZIONE
Matematica 1 - Conoscere: Riconosce i diversi tipi di problemi, i processi risolutivi e le fasi del processo del problem solving.
Matematica 2 - Risolvere problemi: Analizzando i dati del problema fa una previsione sul range di accettabilità del risultato. Sa scegliere un tipo di rappresentazione utile alla risoluzione di un problema. Monitora la validità del processo fase per fase. Arrivato alla soluzione avvia una fase di controllo del processo risolutivo scelto alla ricerca di eventuali errori.
Matematica 3 - Argomentare: Usa il linguaggio specifico per formulare ipotesi e congetture sul processo risolutivo di un problema. Verbalizza il ragionamento seguito.
COMPETENZE VALUTATE
Competenza 3 - Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia: le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
NOTE
BIBLIOGRAFIA
D.Pietrapiana e S.Donadio; Sviluppare la metacognizione nel problem solving: un percorso di ricerca didattica nella scuola secondaria di primo grado; Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula Online www.rivistaddm.ch, 2020 (8), 115 - 140, DOI: 10.33683/ddm.20.8.6