Lainate Dicembre 2021
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – Come è andata?
Con questo mese di concludono le attività del progetto “LavoriAMO” con il sostegno ed il finanziamento dei fondi anno 2020 Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Quando abbiamo deciso di provare ad attivarci in quese attività il mondo che abitavamo e le abitudini che avevamo sono state stravolte da quello che ormai conosciamo tutti, in qualsiasi parte del mondo. E probabilmente molti cittadini del globo potranno dire di aver subito cambiamenti a causa del virus. Noi riflettiamo oggi che siamo fatti di cambiamenti e lottiamo affinchè questi avvengano, così come con la nostra idea di base che ci ha portato alla progettazione di queste attività: se iniziamo a fare dei piccoli cambiamenti , cosa posso portare questi?
E quindi eccoci qui, dopo un anno difficile ma pieno di speranza e di voglia di ripartire a raccontarvi che i ragazzi disabili in esperienza lavorativa sono stati più di quelli che avevamo pensato e previsto.
Hanno partecipato con passione ed attenzione alle attività proposte, stringendo e consolidnado legami personali anche con i ragazzi disabili già lavoratori in cooperativa, sono stati fonte di benessere anche per i nostri ragazzi, oltre che per loro stessi e le loro famiglie.
Abbiamo condiviso, nel rispetto delle normative, momenti di lavoro, di socializzazione ed alcuni ludici diventando per questo periodo il loro promotore di cambiamento e attiviazione e siamo certi che sia possibile proseguire in questa direzione.
Andrà tutto bene?
Chissà, di certo lo spirito e la passione che mettiamo in quello che facciamo da molti anni affinchè dove ci siano difficoltà si provi a fare andare tutto bene, continuerà e ci porterà a vedere soluzioni e possibilità dove spesso ci sono problemi.
Lainate Novembre 2021
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – L’accesso al mondo del lavoro per i soggetti disabili
L’accesso al lavoro delle persone con disabilità risulta, come noto, disciplinato da una normativa che negli anni ha subito importanti variazioni anche per contenere l’impatto di alcuni automatismi che si sono rilevati non pienamente funzionali a garantire una piena e soddisfacente integrazione delle persone con disabilità nell’ambiente di lavoro.
Non ultimo il D.Lgs. 151/2015 (“Jobs Act”), introducendo l’obbligatorietà della chiamata nominativa, ha posto fine ad un meccanismo che negli anni si era rivelato distorsivo anche da un punto di vista culturale, focalizzando l’attenzione più sull’adempimento della norma che sul valore della persona.
Al 2018, la quota dei lavoratori chiamati nominativamente risultava maggioritaria, pari al 77,4%, mentre il 22,6% risultava selezionato secondo un meccanismo numerico.
Si tratta di un processo che, al di là della norma, ha avuto una sua spontanea evoluzione, considerato che al diminuire dell’età, e quindi tra le assunzioni più recenti, la quota di chiamate nominative sul totale è andata progressivamente crescendo, passando dal 65,4% di quanti hanno più di 60 anni al 92,8% degli under 30.
Lainate Settembre 2021
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – L’importanza delle ferie e la loro compatibilità con i giorni di permesso della legge 104.
Di nuovo insieme dopo la pausa estiva di tutti i nostri lavoratori.
Dedicare del tempo lontano dal lavoro, dalla scuola o in generale dallo stress è cruciale per rivitalizzare il nostro benessere. La nostra mente pensa più chiaramenti quando ha la possibilità di concedersi delle pause e rilassarsi. Spesso è in questi momenti che arrivano idee creative o soluzioni a problemi difficili. Questo succede perché lasciamo la mente libera di immaginare e di vagare, allontanandoci dalla routine quotidiana infatti durante i periodi di riposto, le energie mentali non sono più focalizzate sugli errori di ieri e nemmeno impegnate ad accumulare impegni per domani.
I giorni di permesso legge 104 non influiscono sulla maturazione dei giorni di ferie, né le ferie incidono sulla maturazione dei permessi: questo vale sia per il lavoratore disabile grave che fruisce per sé stesso dei permessi, che per il lavoratore che assiste un familiare nelle stesse condizioni. In altre parole: se il lavoratore beneficia dei permessi legge 104, non subisce la riduzione dei tre giorni mensili spettanti perché nello stesso mese ha usufruito delle ferie ed ugualmente la fruizione dei permessi retribuiti non fa maturare le ferie in misura minore.
Surante la fruizione die permessi maturano regolarmente non solo le ferie ma anche l’anzianità di servizio, la tredicesima e l’eventuale quattordicesima ed il Trattamento di Fine Rapporto ( TfR).
Nel caso in cui, durante il periodo di feire risulta necessario fruire del permesso retribuito, quest’assenza sospende il godimento delle ferie, con la possibilitò da parte del datore di lavoro di verificare l’effettiva urgenza dell’assistenza. Le ferie quindi non godute a causa della sospensione, devono essere collocate in altro periodo, previo accordo con il datore di lavoro: il lavoratore infatti non può decidere da solo di allungare il periodo di ferie ma deve trovare un accordo con il datore di lavoro.
Lainate Luglio 2021
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – Vedere la disabilità in modo diverso.
In passato il lavoro è stato utilizzato come riabilitazione delle malattie psichiatriche con la finalità del contenimento del paziente tenuto in contesto istituzionalizzato e con la finalità del controllo. Il lavoro veniva quindi riconosciuto come per la riabilitazione delle malattie mentali in un’epoca in cui il disabile è ritenuto ancora incapace di provvedere a sé stesso e oggetto di assistenzialismo.
E’ grazie al movimento creato da Basaglia nel Novecento che comincia una riflessione sul tema di grandissima portata, dando luogo ad esperienze interessanti anche rispetto all’area del lavoro, come la costituzione delle prime cooperative ed interventi di riabilitazione socio lavorativa attivata da parte degli enti locali. Da un’ottica assistenzialista si è passati dunque ad un’ottica di presa in cura globale, di qualità della vita che segnerà la possibilità di riscatto della persona disabile per il suo inserimento sociale, fino ad investire oggi il suo ruolo sociale più ampio e il suo status identitario.
Con questa riflessione e curiosità, vi auguriamo buone vacanze e le auguriamo anche a noi e ai nostri ragazzi.
Ci vediamo a Settembre, un po’ come a scuola……
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – L’importanza del lavoro e dell’autonomia come rempowermente della persona
Il rapporto tra le persone con disabilità e il lavoro resta ancora una dimensione critica nel nostro Paese.
Lo ha confermato anche l’Istat in occasione dell’audizione sulla legge di Bilancio (novembre 2019) ricordando come su 100 persone di 15-64 anni che, pur avendo limitazioni funzionali nelle funzioni motorie, sensoriali essenziali nella vita quotidiana oppure disturbi intellettivi o del comportamento, sono comunque abili al lavoro, solo il 35,8% è occupato (contro il 57,8% delle persone senza limitazioni), il 20,7% è in cerca di un’occupazione mentre il 43,5%, presumibilmente scoraggiato dalle basse chance di trovare un lavoro, risulta inattivo (tra le persone senza limitazioni la percentuale è del 27,5%).
A vent’anni dall’approvazione della legge sul collocamento mirato (L.68/1999) l’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità, pur avendo fatto passi importanti in avanti, resta ancora un traguardo lontano da raggiungere.
Importante ci appare una questione dimensionale inaggirabile, ovvero la sproporzione dei numeri dell’offerta di lavoro rispetto alla domanda.
Secondo le “Relazioni sullo stato di attuazione della legge recante norme per il diritto del lavoro dei disabili”, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il supporto dell’Inapp inoltra a cadenza biennale al Parlamento, il numero degli iscritti alle liste del collocamento mirato ammonterebbe a 775 mila: una dimensione macroscopica che, per quanto possa tendere alla sovra rappresentazione (non è detto che chi è iscritto alle liste del collocamento mirato sia poi immediatamente disponibile a lavorare, pertanto la condizione di “iscritto nelle liste” non è immediatamente assimilabile a quella della “persona in cerca di occupazione”), rende immediata la percezione della distanza numerica tra quanti un lavoro ce l’hanno e quanti, per contro, lo cercano.
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020 – L’importanza del lavoro e dell’autonomia come rempowermente della persona
Il lavoro rappresenta un importante fattore di riconoscimento sociale perché contribuisce alla crescita dell’autostima e di rappresentazione identitaria più solida.
La mancanza di autonomia economica, oltre alle conseguenze in termini di povertà e disagio sociale, influisce negativamente sulle condizioni di salute delle persone con disabilità, creando un circolo vizioso di alienazione e discriminazione.
Il lavoro dignitoso è diritto di ogni persona, in quanto incide direttamente sulla qualità del progetto di vita di ognuno di noi: autorealizzazione, sicurezza del reddito, socializzazione del luogo di lavoro; nello specifico l’inserimento e consolidamento di persone svantaggiate o la possibilità di farne esperienza, come proponiamo nel progetto “LavoriAMO” , è un bene perché aumenta la coesione sociale diminuendo il pregiudizio verso le persone vulnerabili, migliorando di fatto la qualità della vita.
L’organizzazione mondiale della salute (OMS) ha sancito una visione olistica e globale della salute intesa, non solo come assenza di malattia, ma come stato di benessere fisico e psico-sociale. E’ dunque necessario porre in essere interventi e strategie focalizzate non solo al miglioramento delle condizioni di salute, ma anche della sfera del benessere delle persone su cui progettiamo interventi sociali
A nostro avviso questo passa anche da una maggiore possibilità di accesso al mondo del lavoro attraverso le esperienze per alcuni ed il consolidamento per altri.
Proseguono le attività del progetto “LavoriAMO” realizzato grazie al contributo dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese a valere sui fondi 2020.
Sono iniziate quasi tutte le azioni previste e si sono concluse quelle declinate al numero 1 “ Accoglienza”
Nel mese di Gennaio e Febbraio sono state coordinate e gestite la creazione delle postazioni lavorative, e la gestione del gruppo partecipante per fare sperimentare esperienze lavorative protette ai ragazzi con disabilità provenienti da altre realtà.
Sempre nel rispetto delle regole, del distanziamento e delle normative comunali, regionali e nazionali sul contenimento della pandemia.
Progetto LavoriAMO, sostenuto dai Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese fondi anno 2020- alcuni dati statistici ci raccontano la realtà del mondo del lavoro per persone con disabilità.
Lo sapete che nel nostro paese, nonostante le normative di settore sull’inserimento lavorativo a favore delle persone disabili, è estremamente visibile – dati alla mano - di come la disabilità porti con sé un notevole svantaggio?
Partiamo dal vedere la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni: di questi risulta occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni contro il 57,8% dell persone senza limitazioni con notevoli differenze territoriali nelle varie regioni italiane. I dati ripresi dall’indagine Istat del 2018 mostrano che tra gli occupati senza limitazioni la quota dei soddisfatti è significativamente più alta rispetto a quella che si registra tra le persone con limitazioni gravi ( 75,9 % contro il 65,4%). Lo scarto più elevato si osserva proprio tra i lavoratori autonomi, dove risulta esser emaggiore la presenza di persone con disabilità: questo potrebbe segnalare che per queste ultime persone il lavoro che scelgono è una soluzione di ripiego data dalla mancanza di altre opportunità.
Le statistiche internazionali (World Healt Organization) sottolineano come il lavoro sia uno degli aspetti che maggiormente condiziona la vita delle persone con disabilità mentale. Infatti, tra tutte le forme di disabilità, i disturbi psichici sono associati con i più alti tassi di disoccupazione (tra il 70 e il 90%) e le stesse statistiche mostrano come la maggioranza delle persone con problemi di salute mentale desidera essere impiegata, ma lo stigma, la discriminazione e la mancanza di esperienza impediscono loro di farlo.