Donne nell'islam oggi

Il trattamento delle donne nell'Islam dipende da due fattori: il paese e l'ambito (religioso o politico).

Infatti, in alcuni stati hanno ottenuto maggiori privilegi, mentre in altri più tradizionalisti sono ancora discriminate e hanno meno diritti rispetto agli uomini.

In questi stati, qualora disobbedisca alle norme che le sono imposte, spetta una sorte crudele: uccisa e sepolta nel giardino di casa perché desiderosa di vivere all’occidentale, picchiata con ferocia per essersi dipinta le unghie o perfino lapidata per aver ceduto a un amore proibito. Perciò la donna musulmana non è libera e spesso è incapace di diventarlo.

La maggior parte delle donne nell’Islam indossa anche un velo perché obbligate o per seguire la tradizione; questo può cambiare in base al paese di provenienza. Una donna musulmana che vive all’estero può anche decidere di non indossarlo ma seguire comunque la sua religione.

Fin dall’Ottocento, esiste però un movimento femminista formato dalle donne islamiche, il problema, è che molte persone pensano che il femminismo sia un concetto estraneo in Oriente. Questa affermazione è sbagliata e viene spesso usata dalle correnti conservatrici dell’Islam per denigrare il movimento femminista, paragonandolo ad una sorta di “quinta colonna occidentale”.

Un altro errore è quello di associare le rivendicazioni del femminismo con il rifiuto della religione. Si tratta di nuovo di un’affermazione errata; infatti la maggioranza delle femministe Islamiche afferma di non rilevare contraddizioni fra l’impegno femminista e l’identità culturale-religiosa.