NOVENA

a san Domenico Savio

1 Giorno | Amore a Gesù

27 aprile 2021

Dal Vangelo secondo Luca

Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.


Dalla vita di Domenico Savio

2 ottobre 1854. Nel cortile, davanti alla sua casetta dei Becchi, Don Bosco vide arrivare Domenico Savio con suo papà.

Quell'incontro (uno dei più importanti della sua vita) Don Bosco lo narrò come se l'avesse filmato con una cinepresa.

«Era... di buon mattino, allorchè vedo un fanciullo accompagnato da suo padre che si avvicina per parlarmi. Il volto era ridente, l’aria rispettosa:

— Chi sei, gli dissi, donde vieni?

— Io sono, rispose, Savio Domenico, di cui le ha parlato Don Cugliero rnio maestro, e veniamo da Mondonio.

Allora lo chiamai da parte, e messici a ragionare dello studio fatto, del tenore di vita fino allora praticato, siamo subito entrati in piena confidenza egli con me, io con lui. Conobbi in quel giovane un animo tutto secondo lo spirito del Signore, e rimasi non poco stupito... Dopo un ragionamento alquanto prolungato, prima che io chiamassi il padre, mi disse queste precise parole:

— Ebbene, che gliene pare? Mi condurrà a Torino per studiare?

(Don Bosco aveva saputo da don Cugliero che la mamma di Domenico era la sarta di Mondonio, cuciva i vestiti per gli abitanti del piccolo paese. E rispose:)

— Mi pare che in to ci sia della buona stoffa.

— A che può servire questa stoffa?

— A fare un bell'abito da regalare al Signore.

— Dunque io sono la stoffa, lei ne sia it sarto; dunque mi prenda con lei e farà un bell'abito pel Signore.

— Io temo che la tua gracilità non regga alto studio.

(Don Cugliero doveva avergli pure detto che due fratellini di Domenico erano morti pochi giorni dopo la nascita, e che altri tre nati, Raimonda di 7 anni, Maria di 5 e Giovanni di 2, non erano fiori di salute).

— Non tema per questo. Quel Signore che mi ha dato finora salute e grazia, mi aiuterà anche per l'avvenire.

— Ma quando abbia terminato lo studio, che cosa vuoi fare?

— Se il Signore mi concederà tanta grazia, desidero... diventare sacerdote.

— Bene, ora voglio provare la tua capacità di studio.

Prendi questo libretto. Quest'oggi studia questa pagina, domani tornerai a recitamela.

Ciò detto, lo lasciai in libertà di andare a giocare, e mi misi a parlare con il padre. Passarono non più di otto minuti, quando ridendo si avanza Domenico:

— Se vuole, recito adesso la pagina.

Presi il libro, e con mia sorpresa vidi che non solo sapeva a memoria la pagina, ma che comprendeva benissimo il senso delle cose in essa contenute.

— Bravo, gli dissi, tu hai anticipato lo studio della tua lezione ed io anticipo la risposta. Ti condurrò a Torino, e fin d'ora sei iscritto tra i miei cari figlioli. Comincia anche to a pregare Dio, affinchè aiuti me e to a fare la sua santa volontà».



Commento

Domenico ha chiesto a don Bosco con forza che lo portasse a Torino, ma soprattutto ha chiesto che lo trasformasse in un abito da regalare al Signore. Anche noi chiediamo con fiducia al Signore, attraverso l’amicizia di Domenico, una grazia per la nostra vita. Chiedete e otterrete, bussate e vi sarà aperto ha detto Gesù. Domenico è quell’amico che, come abbiamo ascoltato nel Vangelo, bussa per noi alla porta del cuore di Dio e domanda per noi quello di cui abbiamo bisogno. Chiediamo con fiducia cose grandi per la nostra anima



Silenzio personale di preghiera



Preghiera assieme

O San Domenico Savio che eri tanto innamorato del Signore da voler essere tutto suo, ottieni anche a noi la tua fede e il tuo amore Gesù, affinchè possiamo adorarlo con passione e riceverlo degnamente nella Santa Comunione.


Impegno

Oggi ci impegnano a chiedere una grazia a Domenico Savio, per la nostra vita.


Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi


2 Giorno | Amore a Maria Immacolata

28 aprile 2021

Dagli Atti degli apostoli

Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo, erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.



Dalla vita di Domenico Savio

Nella primavera del 1856, Domenico ebbe un'idea. Perchè non unirsi, tutti i giovani più volenterosi, in una «società segreta» per diventare un gruppo compatto di piccoli apostoli nella massa degli altri? Ne parlò con alcuni. L'idea piacque. Si decise di chiamare la società «Compagnia dell'Immacolata».

Don Bosco l'approvò, ma suggerì di non precipitare le cose. Provassero, stendessero un piccolo regolamento. Poi se ne sarebbe riparlato. Provarono. Nella prima «adunanza» si decise chi invitare a iscriversi: pochi, fidati, capaci di tenere un segreto. I soci si impegnavano a diventare migliori con l'aiuto della Madonna e di Gesù' Eucaristia; ad aiutare Don Bosco diventando con prudenza e delicatezza dei piccoli apostoli tra i compagni; a diffondere la gioia e la serenità attorno a sé. La Compagnia fu inaugurata l'8 giugno 1856, davanti all'altare della Madonna nella chiesa di San Francesco. Ognuno promise di essere fedele all'impegno.

Don Bosco ricorda che l'entrata in azione della Compagnia migliorò decisamente la vita dell'Oratorio. La sua attività principale, infatti, fu quella di «curare i clienti». I ragazzi indisciplinati, dallo schiaffo e dall'insulto facile, venivano assegnati ai singoli soci perchè funzionassero nei loro riguardi come «angeli custodi». In quei priori tempi in cui Don Bosco era solo a badare a quella folla di ragazzi. La Compagnia, in silenzio, fece del bene grande: non permise che il disordine e la prepotenza s'impossessassero della situazione. Una seconda categoria di “clienti” che la Compagnia adottò, furono i nuovi arrivati. Venivano aiutati a trascorrere in allegria i priori giorni, quando non conoscevano nessuno, non sapevano giocare, parlavano solo il dialetto del loro paese, e avevano tanta nostalgia.

Con la «Compagnia dell'Immacolata», Domenico aveva realizzato il suo capolavoro. Gli rimanevano da vivere soltanto 9 mesi, ma la sua «Compagnia» sarebbe durata più di cent'anni in tutte le opere fondate dai Salesiani.


Commento

Maria guida gli apostoli dopo la risurrezione di Gesù, resta con loro nel cenacolo per renderli interamente disponibili all’opera dello Spirito come lo è state lei. La vita di Domenico è un capolavoro di Spirito Santo, perché non ha mai lasciato la mano di Maria e lei lo ha condotto a lasciarsi plasmare interamente dallo Spirito, diventando anche lui un apostolo tra i compagni. L’oratorio fu il cenacolo di Domenico Savio, come il don Bosco può esserlo per noi. La compagnia dell’immacolata fu il gruppo degli apostoli, come per noi possono esserlo i nostri compagni. Tutti, per mano di Maria, possiamo diventare uomini di gioia, portatori di pace e di amore, condividendo i doni dello Spirito Santo.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

San Domenico Savio, prega per noi O San Domenico Savio che nel tuo tenerissimo affetto alla Immacolata Madre di Dio Le consacrasti per tempo il tuo cuore innocente, fa’ che anche noi le siamo figli sinceri, per averla vicina a noi nei pericoli della vita e nell’ora della nostra morte.


Impegno

Oggi ci impegniamo ad essere disponibili a coloro che sappiamo averne bisogno


Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi



3 Giorno | Custodia del cuore

29 aprile 2021

Dal Vangelo secondo Matteo

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.



Dalla vita di Domenico Savio

Quando Domenico entro all'Oratorio, Don Bosco aveva 39 anni.

Alla domenica (e nel pomeriggio dei giorni feriali) i prati dell'Oratorio erano invasi da centinaia di ragazzi di ogni genere: venivano a giocare, a imparare qualcosa, a stare con Don Bosco, pronti a divorare la pagnotta della merenda e magari a scappare quando era l'ora di andare in chiesa. Tra quei ragazzi, sovente sporchi e maleducati, Domenico fu subito un amico. Faceva il catechismo ai più piccoli nella chiesa dell'Oratorio, e tutti lo ascoltavano volentieri. La prima festa di Maria Immacolata che Domenico trascorse all'Oratorio (8 dicembre 1854) fu una giornata di entusiasmo grande. Papa Pio IX a Roma dichiarava verità di fede che la Madonna era nata senza peccato originale (=Immacolata Concezione). Domenico, nel pomeriggio di quel giorno, andò nella chiesa, si inginocchio all'altare della Madonna e si consacrò a Lei con queste parole che aveva scritto sopra un biglietto: Maria, vi dono il mio cuore, fate che sia sempre vostro. Gesù e Maria, siate voi sempre gli amici miei; ma per pieta fatemi morire piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato mortale.


Commento

Domenico ha trovato subito ancora giovanissimo, nell’amicizia con Gesù e Maria, quella perla preziosa per cui vendere tutto con gioia. Chiediamo anche noi la grazia di custodire nel nostro cuore la bellezza dell’amore di Dio. C’è nel campo della nostra vita un tesoro che il peccato nasconde ma che la fede conosce. Chiediamo a Domenico che ci doni il suo stesso animo capace di dedicarsi interamente alla missione che Dio ci affida.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che nell’eroico proposito: “La morte, ma non peccati” hai conservato intatta la purezza del tuo cuore, ottieni anche a noi la grazia di imitarti nella fuga dai divertimenti cattivi e dalle occasioni di peccato per custodire questa bella virtù.


Impegno

Oggi ci impegniamo ad affidare le nostre giornate e il nostro cuore a Maria e Gesù, seguendo l'esempio di Domenico Savio.


Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi



4 Giorno | Ubbidienza pronta

30 aprile 2021

Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.


Dalla vita di Domenico Savio

Nell' estate di quell' anno (1854) una violenta epidemia di colera aveva colpito Torino. Erano morte 1.248 persone. L'epidemia finì con le piogge d'autunno. Alla fine di ottobre le autorità sanitarie permisero che si riprendesse la libera circolazione» per chi dal di fuori voleva entrare in città. Solo allora Domenico e suo padre poterono partire da Mondonio per Torino in velocifero (cosi venivano chiamate le carrozze pubbliche tirate dai cavalli).

Arrivarono il 29 ottobre. La capitale del Piemonte li accolse con lo strepito di cento carrozze, le insegne colorate dei negozi, il frastuono continuo ed eccitato del mercato di Porta Palazzo.

Scesero all'Oratorio attraversando il quartiere di Borgo Dora (la zona pia inquinata e sporca di Torino, e anche la più colpita dal colera). Entrarono in un cortile dove giocavano molti ragazzi, e salirono all'ufficio di Don Bosco.

Domenico notò subito un grosso cartello alla parete, con cinque parole misteriose: Da mihi animas, cetera tolle.

Quando suo padre ripartì, superata la prima esitazione, Domenico domando a Don Bosco cosa significassero quelle parole. E Don Bosco, sorridendo, lo aiuto a fare la sua

prima traduzione dal latino: “Dammi le anime e prenditi tutto il resto”. Era la parola d'ordine che Don Bosco aveva preso diventando sacerdote.

Quand'ebbe capito, Domenico si fece per un istante pensieroso. Poi disse: "Ho compreso. Qui non si cerca denaro. Qui si cercano anime per il Signore. Spero che anche la mia anima sarà del Signore"».


Commento

Domenico si è fidato interamente di don Bosco e gli ha messo tra le mani la sua anima, disposto ad ubbidire a tutto quello che don Bosco gli suggeriva per salvarsi l’anima. Anche lui si è sentito chiamare come Levi ed anche lui ha lasciato casa, affetti, amicizie, per mettersi dietro al Signore. Chiediamo per noi la stessa disponibilità a fare quanto ci viene chiesto, fidandoci dell’amore di chi ci invita a camminare sulla via del bene perché la nostra anima sia sempre più del Signore.




Silenzio personale di preghiera


Preghiera

O San Domenico Savio che raggiungesti la perfezione dell’educazione cristiana attraverso una docile obbedienza ai tuoi genitori ed educatori, fa’ che anche noi corrispondiamo alla grazia di Dio e viviamo fedeli agli insegnamenti della Chiesa


Impegno

Oggi ci impegniamo a fare quanto ci viene chiesto, con il sorriso


Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi



5 Giorno | Passione per le anime

1 maggio 2021

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?

In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.

Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».



Dalla vita di Domenico Savio

Nel maggio del 1855 Torino formicolava di gente e di eccitazione. Il Primo Ministro Cavour aveva deciso che il Piemonte mandasse un «corpo di spedizione militare» contro la Russia, a fianco dei Francesi e degli Inglesi. Si radunavano in Piazza Castello e sfilavano per via Dora Grossa i battaglioni in partenza per la Crimea.

Anche i ragazzi dell'Oratorio andarono a vedere la sfilata. Domenico vide passare di corsa i bersaglieri con le piume al vento, tra il grandinare degli applausi. Vide rotolare sul selciato i cannoni affiancati dagli artiglieri in uniforme campale. Ma vide anche altro. Il traffico da via Dora Grossa era stato deviato nelle strette vie laterali. Un cavallo che tirava un grosso carro con cestoni di mele, era scivolato sulle pietre, e cadendo aveva rovesciato il carro. Le mele rosse e gialle rotolavano Era i piedi dei passanti carrettiere, imbestialito, percuoteva il cavallo con il manico della frusta, e bestemmiava. Il cavallo si trovò su, le ceste di melefurono rimesse in ordine, mail carrettiere continuava la sua litania di bestemmie. Allora Domenico gli andò vicino: «Scusi, mi potrebbe dire dov’è I’Oratorio di Don Bosco?». Davanti a quella faccetta pulita, I'omone smise di bestemmiare. e rispose: «Non conosco nessun Oratorio». A Domenico il cuore batteva forte mentre disse: «Allora, potreste farmi un altro favore?». «Sicuro. Vuoi due mele?». «No. Vorrei che quando siete arrabbiato non diceste bestemmie». L'omone lo guardò sorpreso, poi scoppiò a ridere: «Bravo! Hai ragione. Quando mi arrabbio sono più bestia del mio cavallo.

Devo mordermi la lingua».


Commento

Domenico ha aiutato tutti quelli che incontrava a camminare verso la pienezza dell’amore di Dio, le sue correzioni erano inviti, carichi di tale gentilezza che non si poteva opporgli un rifiuto. Tutti coloro che erano smarriti si ritrovano, grazia a lui, più buoni e più vicini al Signore. La sua vita era già un invito costante a crescere nel bene, un invito fatto di gesti d’amore, di buon esempio, di fedeltà e generosità, tanto che spesso non gli servivano nemmeno le parole. Bastava la sua presenza a rendere migliori le persone attorno a lui. Chiediamo per noi la stessa grazia di migliorarci costantemente per tirare fuori il meglio dalle persone attorno a noi.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che per la gloria di Dio e per il bene delle anime senza alcun timore hai combattuto con tutto te stesso la bestemmia e l’offesa a Dio, ottieni anche a noi di vincere ogni esitazione per diffondere con entusiasmo l’amore a Dio e alla Chiesa.


Impegno

oggi ci impegniamo con tutto noi stessi per diffondere attorno a noi l’amore di Dio


Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi



6 Giorno | Fedeltà ai propri doveri

2 maggio 2021

Dal Vangelo secondo Matteo

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria e dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e ti abbiamo servito?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».



Dalla vita di Domenico Savio

Al mattino, in camerata, non c'era la mamma a rifare il letto. Ognuno doveva aggiustarsi da solo. Per i piccolini era un'impresa disperata. Sudavano a tirare le lenzuola a destra e a sinistra, a mettere ordine tra le coperte. Tiravano, spianavano, pigiavano, ma c'era sempre qualcosa fuori posto. I più grandi guardavano e ridevano. Domenico da quel giorno non rise più. Si avvicinava: “Vuoi che ti dia una mano?». In due, le cose erano meno tragiche. Le lenzuola si spianavano, le coperte non pendevano più di traverso. E alla sera era bello infilarsi “in un letto” e non “in una tana”.

Le classi, in quel tempo, non erano composte da 25 scolari, ma da 70. Era facile, per i più timidi, smarrirsi, non riuscire a seguire la lezione. II professore ripeteva, ma non poteva ripetere dieci volte mentre gli altri si agitavano, sbuffavano. Finiva per dire: “Voi due dopo studierete con Domenico». Domenico gli aveva detto: “Se posso aiutare qualcuno, conti su di me”.

Poco per volta Domenico si accorse che per fare del bene, bisogna anche impedire il male, e che questo era meno simpatico e più pericoloso. Ma ci provò lo stesso.

Un ragazzo aveva portato all' Oratorio un giornale con figure poco belle, che non avrebbe guardato alla presenza di sua madre. Gli si radunarono intorno tre o quattro. Guardavano, ridacchiavano. Domenico si avvicinò anche lui, vide il giornale e divenne triste. Lo prese di scatto dalle mani del proprietario e lo strappo. Il ragazzo si mise a protestare, ma protesto anche Domenico, a voce pin alta: “Ma bravo! Don Bosco ti tiene in casa sua, e tu gli porti in casa questa roba! I giornali che offendono il Signore non devono entrare qui dentro».



Commento

La lista degli impegni di Domenico Savio era scritta sul volto e nella vita delle persone attorno a lui. Era l’amore a scandire il suo tempo e i suoi impegni. Domenico fu sempre fedele al suo dovere quotidiano di amare gli altri come e più di se stesso, secondo l’insegnamento di Gesù: “amatevi come io vi ho amati”. Chiediamo anche per noi che il compimento dei nostri doveri non ci renda orgogliosi e superbi, credendoci migliori degli altri, ma anzi preghiamo Domenico che ci insegni che il vero dovere della nostra vita è amare tutti quelli che il Signore ci mette accanto.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che nell’eroico compimento d’ogni tuo dovere fosti modello di operosità instancabile santificata dalla preghiera, concedi anche a noi che nell’osservanza dei nostri doveri ci impegniamo a vivere una vita esemplare


Impegno

Oggi ci impegniamo ad essere testimoni di Cristo e dunque portatori di pace a tutti



Gloria al Padre


San Domenico Savio, prega per noi



7 Giorno | Forza nella prova

3 maggio 2021

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo Gesù disse: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra. Da' a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.


Dalla vita di Domenico Savio

Un giorno due compagni di scuola di Domenico si scambiarono titoli pesanti, si pestarono. Poi uno gridò: «Ti sfido a duello!». In quel tempo, il duello era una triste abitudine tra i militari. Una grave offesa veniva «lavata» con la sciabola, o con la pistola a venti passi. I ragazzi, affascinati come sempre dalla violenza, li imitavano con il «duello delle pierre». Anche quella volta fu cosi. In un prato vicino alla scuola, i due amici misurarono venti passi, tracciarono due cerchi, collocarono 5 pietre in ognuno dei cerchi. I duellanti si prepararono al lancio. Domenico passava di lì per tornare all'Oratorio, vide una

piccola folla di spettatori e capì che si trattava di una faccenda pericolosa: una pietra ben mirata poteva spaccare una testa.

L'Oratorio era lontano. Non sapeva cosa fare. Quei due erano suoi amici, ma come farli smettere quella sfida stupida e pericolosa? Entrò nello spazio lasciato libero per i duellanti,

si tolse dal collo il piccolo Crocifisso che portava sempre, si avvicinò ai due sfidanti. «Guardate it Crocifisso! — ordinò con fermezza – E adesso ripetete queste parole: "Gesù è morto perdonando i suoi crocifissori. Io invece non voglio perdonare, ma voglio fare una tremenda vendetta!"».

Erano due bravi ragazzi e rimasero senza fiato davanti a quel gesto e a quelle parole. Allora Domenico con voce triste continuò: «Perchè volere farvi del male? Perchè volete dare un dispiacere al Signore e alle vostre famiglie? Gesù ha perdonato chi lo uccideva, e voi non siete capaci di perdonarvi un insulto, uno schiaffo dato in un momento di rabbia».

Il duello non si fece.

Uno di quei due, diventato adulto, ricordava e diceva: «Mi sentii pieno di vergogna. Domenico era un caro amico, e la nostra era una triste avventura».



Commento

Domenico Savio è diventato immagine dell’amore di Dio per i suoi compagni. Non c’era spazio nel suo cuore per la vendetta, il rancore, il risentimento, perché il suo cuore era tutto di Dio e così l’amore di Dio traspariva nei suoi gesti e nelle sue parole. Era un vero amico, non perché di carattere simpatico o divertente, non perché generoso o intelligente, era vero amico dei suoi compagni perché li amava davvero, cioè li amava con l’amore vero che viene da Dio. Era amico dei suoi compagni perché non aveva nemici, perché amava anche i nemici e pregava per coloro che gli stavano antipatici, secondo la parola di Gesù. L’unica cosa che non sopportava era avere nemici, pronto ad amare tutti per amore di Dio.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che conoscendo il valore del sacrificio cristiano, hai fatto crescere nel bene la tua volontà, aiuta anche noi a dominare le nostre passioni e a sostenere le prove e contrarietà della vita per amore di Dio.


Gloria al Padre


Impegno

Oggi ci impegniamo ad essere testimoni di Cristo e dunque portatori di pace a tutti


San Domenico Savio, prega per noi


8 Giorno | Amore alla Chiesa

4 maggio 2021

AMORE ALLA CHIESA


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo Gesù disse questa parabola: “Quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”.





Dalla vita di Domenico Savio

Dicembre 1856. L' aria 6 fredda perchè e già scesa la notte. Don Bosco, nel suo ufficio, sta rispondendo alle lettere arrivate in giornata, di benefattori, di gente che chiede preghiere, di ragazzi che sono stati suoi amici all'Oratorio e vogliono continuare a parlare con lui.

Qualcuno bussa alla porta.

— Avanti, chi e?

— Sono io — dice Domenico Savio entrando rapido. Ha il volto serio e pensieroso —. Presto, venga con me. C'è una cosa importante da fare.

— Adesso, di notte? Dove vuoi condurmi?

— Faccia presto, Don Bosco, faccia presto.

Don Bosco esita. Ma guardando Domenico vede che il suo volto, di solito cosi sereno, e molto serio. Anche le sue parole sono decise come un comando. Don Bosco («avendo già provato altre volte l'importanza di questi inviti», scrive don Bosco) si alza, prende il cappello e lo segue.

Domenico scende velocemente le scale. Scrive Don Bosco: «Lo seguo. Esce di casa, passa per una via, poi un'altra, ed un'altra ancora, non si arresta ne fa parola; prende infine un'altra via, io l'accompagno di porta in porta, finchè si ferma. Sale una scala, raggiunge it terzo piano e suona una forte scampanellata.

— E qua che deve entrare — mi dice. E subito se ne va».

La porta si apre. Si affaccia una donna scarmigliata. Vede Don Bosco e alza le braccia al cielo:

— E il Signore che la manda. Presto, presto, altrimenti non fa più in tempo. Mio marito ha avuto la disgrazia tanti anni fa di abbandonare Ia fede e di iscriversi a una setta anti cristiana. Adesso sta morendo, e chiede per pieta di potersi confessare, perchè ha paura di presentarsi al tribunale di Dio.

Don Bosco si reca al letto dell'ammalato, e trova un pover 'uomo spaventato e sull'orlo della disperazione. Lo confessa. Gli dà l'assoluzione a nome di Dio. Poche ore dopo quell'uomo muore.

ll giorno dopo, Don Bosco 6 impressionato di ciò che e accaduto. Come ha potuto quel ragazzo di 14 anni sapere di quel malato e della sua urgenza di mettersi in pace con Dio? Avvicina Domenico in un momento in cui nessuno li ascolta.

— Ieri sera, quando sei venuto a chiamarmi, chi ti aveva parlato di quella povera persona?

Allora succede una cosa che Don Bosco non si aspettava. Domenico lo guarda con aria mesta e si mette a piangere. (Non ho più osato fargli domande» scrive). Ma capisce che nel suo Oratorio c'è un ragazzo al quale Dio parla.

La sorella di Domenico Savio, Teresa, testimoniò sotto giuramento: «Don Bosco, quando mi narrava questo fatto, soggiungeva che non era mai riuscito a comprendere come

Domenico avesse saputo guidarlo a notte oscura, attraverso le vie di Torino che certamente gli dovevano essere ignote, e concludeva dicendo:

— Si vede proprio che Savio era un giovanetto santo, e che conosceva tante e tante cose



Commento

Domenico sapeva bene che ogni anima è un tesoro inestimabile e non può andare perduta. Tutta la sua passione e tutto il suo desiderio erano rivolti agli altri, per questo il suo cuore batteva in sintonia con quello di Dio e riusciva ad operare cose meravigliose e sorprendenti. Ma noi non dobbiamo lasciarci stupire da questi miracoli di bene, bensì cerchiamo di attingere anche noi alla stessa fonte di Domenico e mettere il nostro cuore a contatto con il cuore di Dio, cercando che nessuna delle persone che incontriamo si perda a causa della nostra superficialità e trascuratezza. Come la donna del Vangelo cerchiamo in ogni modo di portare al Signore coloro che si sono persi, in qualche angolo buio della loro vita.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che desideravi il ritorno alla Chiesa di tutti i fratelli separati, ottieni anche a noi lo spirito missionario e rendici apostoli nel nostro ambiente e nel mondo.


Gloria al Padre


Impegno

oggi ci impegniamo ad aiutare un compagno in difficoltà


San Domenico Savio, prega per noi


9 Giorno | Il dono della santità

5 maggio 2021

IL DONO DELLA SANTITA’


Dalla lettera di San Pietro Apostolo

Perciò la vostra mente sia pronta ad agire; rimanete ben svegli. Tutta la vostra speranza sia rivolta verso quel dono di grazia che riceverete da Cristo Gesù, quando egli si manifesterà a tutti. Come figli ubbidienti, non seguite più i desideri di un tempo, quando eravate nell'ignoranza. Di fronte al Dio santo che vi ha chiamati, anche voi siate santi in tutto quello che fate, è scritto: Siate santi, perché io sono santo.



Dalla vita di Domenico Savio

Il 24 giugno all'Oratorio si faceva festa: era l'onomastico di Don Bosco. Ognuno cercava di manifestargli il suo affetto, e Don Bosco ricambiava con cuore grande. La sera del 23 giugno 1855 disse sorridendo ai suoi ragazzi: «Domani volete farmi la festa, e io vi ringrazio. Da parte mia, voglio farvi il regalo che più desiderate. Perciò ognuno prenda un biglietto e vi scriva sopra il regalo che desidera. Non sono ricco, ma se non mi chiederete il Palazzo Reale, farò di tutto per accontentarvi».

Quando lesse i biglietti, trovò domande serie e domande bizzarre. Un piccolino gli chiedeva «cento chili di torrone per averne per tutto l'anno». Un ragazzo che era appena arrivato dal suo paese gli chiedeva un cucciolo «al posto di quello che ho lasciato a casa e a cui ero tanto affezionato». Giovanni Roda gli chiese una tromba come quella dei bersaglieri, perchè voleva entrare nella banda musicale. Sul biglietto di Domenico trovo 5 parole: «Mi aiuti a farmi santo».

Don Bosco prese sul serio tutte le domande, ma specialmente quella di Domenico. Lo chiamo e gli disse: «Quando tua mamma fa una torta, usa una ricetta che indica i van ingredienti da mescolare: lo zucchero, la farina, le nova, il lievito... Anche per farsi santi ci vuole una ricetta, e io to la voglio regalare. E’ formata da tre ingredienti che bisogna mescolare insieme.


PRIMO: ALLEGRIA.

Ciò che ti turba e ti toglie la pace non piace al Signore. Caccialo via.


SECONDO: I TUOI DOVERI DI STUDIO E DI PREGHIERA.

Attenzione a scuola, impegno nello studio, pregare volentieri quando sei invitato a farlo.


TERZO: FAR DEL BENE AGLI ALTRI.

Aiuta i tuoi compagni quando ne hanno bisogno, anche se ti costa un po' di disturbo e di fatica.

La ricetta della santità e tutta qui». Domenico ci penso su. I primi due ingredienti, gli pareva di averli. Nel far del bene agli altri, invece, qualcosa di più poteva fare, pensare, inventare. E da quel giorno ci provò.



Commento

La santità un dono che il Signore fa ad ogni suo figlio, perché la santità è Dio che si dona a noi, è vivere “da Dio”!. Nostro compito è desiderare questo dono come il dono più grande e più bello, per sperimentare il paradiso e la gioia piena già sulla terra. Non siamo noi a farci santi. E’ Dio che ci rende santi, perché ci fa suoi. Accendiamo nel nostro cuore il desiderio di Dio, la voglia di essere davvero felici nel tempo e nell’eternità, la passione per la vita e Dio non farà che vivere in noi. Questa è la santità di Domenico e nostra. Questo è il motivo per cui siamo sulla terra: anticipare il paradiso dentro e fuori di noi, accogliendo il Signore.



Silenzio personale di preghiera



Preghiera

O San Domenico Savio che col fermo proposito: “Voglio farmi santo” alla scuola di Don Bosco raggiungesti ancora giovane lo splendore della santità, ottieni anche a noi la costanza nei propositi di bene, per fare dell’anima nostra il tempio vivo dello Spirito Santo e meritare un giorno l’eterna beatitudine in Cielo.


Gloria al Padre


Impegno

Oggi mi impegno a fermarmi un po’ a pregare con maggior cura e attenzione, per alimentare in me il desiderio di Dio


San Domenico Savio, prega per noi