curiosità

WORLD OTAKU DAY: IL GIORNO DEGLI ANIME!

a cura di Sara e Valentina (1C)

Tra tante feste e tradizioni strane, forse non sapevate che esiste un giorno dedicato a tutti gli “anime”! Il World Otaku Day è un giorno che si festeggia il 15 dicembre. Non è nulla di ufficiale, ma troverete diverse immagini in giro su Google, nelle quali molti ragazzi si scambiano gli auguri in questa giornata. Semplicemente è una giornata scelta dai fan di anime e manga, detti appunto otaku, intorno all’anno 2011/2012 (anche se cade in un giorno differente da quella istituita da qualche anno dal celeberrimo portale Anime News Network, la quale è fissata a metà Agosto). Anche sui social la situazione non è poi così diversa, ci sono eventi creati su Facebook, con auguri e immagini, che vengono scambiati anche su Twitter e Instagram.

Avevamo bisogno di una giornata del genere?

Una giornata di questo tipo risponde al grido: “Siamo orgogliosi e rivendichiamo di essere OTAKU!”. Con questo intendiamo dire che chiunque abbia un interesse, in questo caso per gli anime, non deve vergognarsi ma anzi andarne fiero poiché ha una passione che può coltivare giorno per giorno.

Nessuno dei diritti viene calpestato, resta però qualche pregiudizio su chi legge questo genere! Ci sono già tantissime discriminazioni nel mondo, avere la possibilità di sentirsi parte di una community è una cosa bella, che ci unisce nelle nostre passioni, ma non ci allontana dal resto delle persone, non ci rende diversi, o addirittura, una categoria a parte di persone.

E quindi? Cosa facciamo il 15 dicembre?

Utilizziamo questa giornata per condividere la nostra passione e facciamo amicizia con altri appassionati! In tal modo possiamo conoscere persone più simili a noi e con interessi comuni. Oppure, potrebbe essere un modo per far conoscere, a chi di questo mondo non ne sa niente, la magia e soprattutto l’arte che stanno dietro ad un manga o un anime.

Prendetevi una giornata per festeggiare i manga e gli anime, ma non sentitevi diversi dagli altri. Questo perché se si ha una passione è nostro dovere portarla avanti!

stranezze da record: LE UNGHIE PIù LUNGHE

a cura di Mattia (3C)

Eccoci qui nel nuovo articolo di stranezze da record, oggi vi voglio parlare di Ayanna Williams, la donna con le unghie più lunghe al mondo!

Ayanna Williams è una cinquantasettenne di Huston in Texas, Questa donna nel 2017 ha infranto il guinness dei primati per le unghie più lunghe del mondo, a quel tempo le sue unghie misuravano ben 5,8m!!!

Ayanna ha iniziato a non tagliarsi più le unghie nel 1992 quasi per scherzo e ha passato gli ultimi 28 anni a curare le sue lunghissime unghie. Queste unghie come è facile immaginare ponevano alla donna moltissimi limiti; infatti, per farsi una semplice gli servivano circa tre o quattro bottiglie di smalto e più giorni di di lavoro. Oltre a questo Ayanna non poteva fare azioni che noi facciamo quotidianamente, come semplicemente fare la spesa o cucinare. Per questo ha deciso di tagliarsele. L’ultima volta che ha misurato le sue unghie prima del taglio misuravano 7,5m.

Dopo essersi fatta tagliare le unghie in uno studio di una dermatologa non se ne è disfatta, bensì le ha messe all’asta ed ora si trovano in un museo ad Orlando. La donna ha dichiarato, dopo il taglio, che si terrà le unghie a una lunghezza media di 15-20 centimetri per ricordo del suo record!

può una buccia di banana accendere una tv?

a cura di Tommaso (1C)

Quando mangiamo una banana o qualsiasi altro frutto, spesso ci viene spontaneo buttare la buccia nell’umido, ma dietro questo gesto, che a noi sembra molto banale, c’è un processo di riciclo chimico, fisico, ingegneristico e super tecnologico importantissimo per l’ambiente e il nostro futuro.

Basta pensare che i tempi di biodegradabilità della famosa buccia di banana buttata per terra sono da 3 a 6 mesi, quelli di una gomma da masticare 5 anni fino ad arrivare ai millenni di una bottiglia di vetro o di plastica… possiamo permetterci quindi per la nostra salute, il nostro ambiente e per il nostro futuro di non riciclare?

In natura non esistono rifiuti, ma tutta la materia viene continuamente trasformata per continuare il ciclo della vita e noi dobbiamo imparare proprio da questo.

L’Italia è un paese molto evoluto in materia di riciclaggio con una percentuale del 63% di raccolta differenziata e a Campagna Lupia siamo ancora più bravi con una percentuale del 80,2% nel 2020.

Per quanto riguarda il nostro umido, il percorso di riciclo ci permette di recuperare grandi quantità di rifiuti soprattutto il compost (risultato di un processo biologico prodotto da funghi e batteri, che trasforma, in particolari condizioni, i residui di materie organiche, ad esempio il nostro umido, in fertilizzante naturale, sostanzialmente concime), ma non tutti sanno anche di poter ottenere risorse preziose, energia rinnovabile, calore e biometano.

Il nostro umido viene raccolto e portato in appositi impianti di compostaggio dove avviene un primo processo, cioè la spremitura con presse idrauliche, dalla quale si ottiene una frazione liquida e una frazione solida. La frazione solida viene miscelata insieme al verde e i rami che noi tagliamo nei nostri giardini e tramite un processo elaborato di compostaggio in biocelle si trasforma in ammendante, cioè fertilizzante.

Forse questo processo ci era già noto, ma non tutti sanno cosa succede con la parte liquida. Infatti viene condotta all’interno dei fermentatori, vasche di digestione che lavorano con un regime anaerobico (senza ossigeno), in cui i batteri “lavorano” e cominciano a rilasciare i cosiddetti biogas, sostanzialmente “puzzette” di batteri.

Il biogas è una delle fonti alternative per la produzione di energia rinnovabile e viene trasformato, tramite combustione, in energia elettrica e in teleriscaldamento che può essere utilizzato per esempio per scaldare edifici pubblici e privati, come già avviene in alcuni Comuni.

Un’altra parte del biometano viene utilizzata per l’alimentazione stessa dei furgoncini di raccolta dei rifiuti, quindi possiamo dire che il ciclo si chiude e niente viene sprecato.

In conclusione, il lavoro fatto per trovare questo metodo è straordinario perché consente di trasformare un rifiuto in una risorsa. Quindi il nostro ruolo in tutto questo è fare la raccolta differenziata, ma ricordiamoci che non è un ruolo secondario ma un piccolo sforzo che ci fa essere protagonisti nel salvare l’ambiente e il luogo in cui viviamo.