Ogni giorno comunichiamo informazioni: con le parole, con i gesti, con i simboli. Ma cosa succede quando a ricevere queste informazioni non è una persona, ma una macchina?
Il laboratorio “Dall’informazione alla forma” vuole mostrare proprio questo: le nostre idee possono trasformarsi in oggetti, immagini o movimenti concreti, se riusciamo a trasmettere le informazioni in modo chiaro e corretto.
Un computer, una stampante 3D o un’intelligenza artificiale non “inventano da soli” ciò che devono fare: hanno bisogno delle nostre istruzioni. Se le informazioni sono precise, la macchina produce il risultato desiderato. Se sono incomplete o sbagliate, il risultato cambia o diventa confuso.
Con il PC impariamo che un programma esegue esattamente i comandi che gli diamo: scrivere, calcolare, disegnare.
Con la stampante 3D un modello digitale (un’informazione) diventa un oggetto reale che possiamo toccare.
Con l’intelligenza artificiale scopriamo come un testo, una descrizione o un’idea può trasformarsi in un’immagine o una musica.
Con un robot i nostri comandi si trasformano in movimenti reali: il robot cammina, gira, disegna o interagisce con noi.
👉 L’obiettivo del laboratorio è far capire che l’informazione è la base della tecnologia: dall’informazione giusta nasce la forma giusta.
Questo percorso ci invita a riflettere su due concetti fondamentali:
La precisione del linguaggio → più siamo chiari, più il risultato sarà fedele all’idea.
La creatività applicata → le tecnologie non limitano la fantasia, ma la amplificano: una nostra idea può diventare un disegno, un oggetto, un robot che si muove.
Perché è importante?
Se l’informazione è chiara e corretta, il risultato sarà quello che abbiamo immaginato.
Se l’informazione è sbagliata o confusa, anche il risultato cambierà.
Cosa impariamo?
A usare un linguaggio preciso.
A trasformare la nostra creatività in qualcosa di concreto.
A vedere come un’idea, passo dopo passo, diventa forma reale.
👉 In questo modo, passiamo dal pensiero all’azione, dal progetto al prodotto, dall’idea al movimento o all’oggetto.
Gcode per la stama 3D
Programmazione robot ABB
I linguaggi di programmazione nascono per comunicare con i computer: servono a trasformare le idee delle persone in istruzioni che le macchine possono eseguire. Grazie a loro possiamo creare programmi, applicazioni, siti web, giochi, sistemi di controllo o intelligenze artificiali. Ogni linguaggio ha caratteristiche diverse: ad esempio Java, creato nel 1995 da James Gosling, punta alla portabilità e alla sicurezza ed è molto usato ancora oggi, mentre Python, nato nel 1991 con Guido van Rossum, è apprezzato per la sua semplicità e oggi è diffusissimo soprattutto nell’intelligenza artificiale. In sintesi, i linguaggi di programmazione sono strumenti che permettono di passare dall’informazione all’azione, trasformando i comandi scritti in risultati concreti.
☕ Java
Creato nel 1995 da James Gosling (Sun Microsystems).
È nato per essere portabile: lo stesso programma può funzionare su diversi computer senza modifiche.
A cosa serve?
Applicazioni aziendali e gestionali.
Siti e servizi web complessi.
App per Android.
Software bancari e sistemi di sicurezza.
🎉 Nel 2025 Java compie 30 anni!
🐍 Python
Creato nel 1991 da Guido van Rossum.
È stato pensato per essere semplice da leggere e scrivere, adatto sia a chi inizia sia agli esperti.
A cosa serve?
Intelligenza artificiale e machine learning.
Analisi dei dati e scienza.
Robotica e automazione.
Applicazioni web e videogiochi.
Esempi di linguaggi di programmazione
1. Definizione di poligono
Un poligono è una figura geometrica piana delimitata da una linea spezzata chiusa.
I segmenti che lo formano si chiamano lati.
I punti di incontro dei lati sono i vertici.
Gli angoli interni si formano tra due lati consecutivi.
2. Classificazione dei poligoni
Regolari: hanno tutti i lati e tutti gli angoli uguali.
Irregolari: hanno lati e/o angoli diversi.
Convessi: tutti gli angoli interni sono minori di 180°.
Concavi: almeno un angolo interno è maggiore di 180°.
3. Relazione tra lati e angoli
Un poligono con n lati ha:
n vertici
n angoli interni
4. Esempi di poligoni principali
Poligono Lati (n) Somma angoli interni Angolo interno regolare
Triangolo 3 180° 60°
Quadrilatero 4 360° 90°
Pentagono 5 540° 108°
Esagono 6 720° 120°
Eptagono 7 900° ≈128,6°
Ottagono 8 1080° 135°
Decagono 10 1440° 144°
5. Poligoni particolari da ricordare
Triangolo equilatero: 3 lati e angoli uguali (60°).
Quadrato: 4 lati uguali e angoli retti (90°).
Rettangolo: 4 angoli retti, lati opposti uguali.
Rombo: 4 lati uguali, angoli opposti uguali.
Trapezio: 1 coppia di lati paralleli.