Factory Palermo

Arte ed educazione estetica

l’educazione artistica non-formale, unita al coinvolgimento dell’intera comunità urbana a partire dalle generazioni più giovani, è un potentissimo strumento capace di generare un forte impatto sia visivo che sociale anche e soprattutto nelle aree più disagiate. Alcune testimonianze a Palermo.

Borgo Vecchio Factory

Borgo Vecchio è un antico rione del centro palermitano abitato per la maggior parte da famiglie con gravi difficoltà economiche. Il progetto nasce come prosecuzione di “Frequenza 200”, esperienza intrapresa dalle associazioni Arteca Onlus e Per Esempio Onlus, in collaborazione con l’artista muralista Ema Jons, che ha coinvolto nel 2014 venti bambini e ragazzi, tra i 5 e i 15 anni, in laboratori di street art doposcuola. I disegni e i dipinti prodotti durante i laboratori sono stati utilizzati come bozzetti per dei murales realizzati a più mani sui prospetti delle case del quartiere.

A seguito del successo della prima iniziativa si è perciò deciso di realizzare una campagna di crowdfunding per permettere la prosecuzione del progetto per altri sei mesi, coinvolgendo nuovi artisti, nuovi ragazzi e nuove aree.

Danisinni Fattoria Didattica

Collocata all’interno di un’antica pirriera, cava da cui furono estratti i blocchi squadrati di calcarenite per edificare i bastioni del Palazzo dei Normanni e le mura del Teatro Massimo, oggi la Fattoria comunitaria mostra plasticamente come il processo di rigenerazione urbana che sta coinvolgendo l’intero Rione, sta valorizzando il paesaggio e l’ambiente attraverso il coinvolgimento della gente del luogo e di tanti che hanno fatto di Danisinni la loro seconda casa. Nata nel 2016 la fattoria ha visto inizialmente la piantumazione del giardino biblico e successivamente la suddivisone dell'area verde in quattro aree nonché l’accoglienza di animali.

L'esperienza di ballarò

Il progetto nato da un'idea di Igor Scalisi Palminteri e Andrea Buglisi, ha visto coinvolti 5 artisti della scena pittorica palermitana: Alessandro Bazan, Andrea Buglisi, Angelo Crazyone, Fulvio di Piazza e Igor Scalisi Palminteri che hanno affrontato altrettanti grandi muri dislocati nel quartiere.
''Le opere monumentali - dicono gli artisti - sono state pensate e progettate per dialogare, ciascuno a suo modo, con il tessuto urbano e la comunità residente del quartiere. Il progetto si pone come obiettivo la riqualificazione urbana attraverso l'arte, motivo per il quale si sono scelte delle piazze che presentano segni di degrado nonostante le loro grandi potenzialità estetiche e storico-culturali. Gli artisti si sono avvalsi della collaborazione di alcuni cittadini residenti del quartiere che hanno fatto da collante e da supporto in tutte le fasi dell'iter realizzativo''