ACQUASANTA secondo noi

Il progetto


Uda: Il mondo che vorrei - Classe 3D - A.S. 2020-21

obiettivo del progetto è proporre un’azione di rigenerazione urbana e rivitalizzazione del quartiere in cui viviamo, a partire dalla conoscenza della storia locale e dalla tradizione proiettandoli dinamicamente in una dimensione sociale e culturale capace di determinare sostenibilità, economia innovativa e benessere.

Una sorta di laboratorio del cambiamento, che vuole essere 'progetto pilota', esempio per altri 'ecoquartieri' da realizzare nella città di Palermo. Gli ecoquartieri, saranno ospitati in una app, appositamente progettata: il mio ecoquartiere, che darà informazioni su ciò che il fruitore vi potrà trovare. Dalla storia dei monumenti presenti, ai negozi bio, di detersivi sfusi, di artigianato, la sezione 'baratto' per mostrare cosa si vuole scambiare, i punti di bike shiring, alla localizzazione dei bidoni intelligenti per la raccolta differenziata. ecc.

COME

  1. verde pubblico e spazi di socializzazione.

Ci si propone di ridisegnare gli spazi urbani in un’ottica di maggiore fruibilità e di accrescere il verde pubblico: è una delle 10 mosse indicate anche da Legambiente per riqualificare le nostre città e farle uscire dalla cappa di smog. Non servono mirabolanti opere o ingenti capitali: piantare qualche albero, ad esempio, è più che sufficiente per rinfoltire il verde urbano. Gli alberi proteggono gli edifici dalle escursioni termiche, consentono un risparmio energetico medio del 10%, assorbono grandi quantitativi di CO2 e forniscono riparo e protezione alla fauna urbana, favorendo la conservazione della biodiversità. Senza considerare che una città con più verde è anche una città più bella.

  1. valorizzazione dei monumenti del quartiere.

L'arte come risorsa per dare valore a vecchi edifici e valorizzare le emergenze. La street art consente un percorso artistico visuale in grado di modificare la percezione del luogo e rafforzarne l’identità di borgata marinara. i graffiti racconteranno la storia del quartiere. Inoltre i murales saranno realizzati con una speciale pittura che purifica l'aria. Inoltre si propone di adibire a biblioteca la VILLA BELMONTE e di riutilizzare i bagni PANDOLFO, come moderna Spa, riusando le proprietà delle sorgenti. Inoltre rispetto alla mobilità si propone la pedonalizzazione e l'uso di biciclette e monopattini.

  1. da rifiuto a risorsa

-proposta di raccolta differenziata e introduzione dei “cassonetti intelligenti” che si aprono con l'app, sono informatizzati, telecontrollati, videosorvegliati. Nessuna utopia, semplice realtà: si tratta di una tecnologia già disponibile che aspetta solo di essere utilizzata.

-rivalutare l’artigianato locale con botteghe e micromusei.

-progettazione di panchine di plastica ed elementi di arredo urbano realizzati con elementi di riciclo da porre in un nuovo spazio di socializzazione con la vocazione al baratto e con wi-fi free. Uno spazio smart per i giovani del quartiere, l'area attrezzata per lo sport, la libreria per lo scambio di libri.

Un vero progetto di imprenditorialità associato alla tecnologia. Le proposte partono dai ragazzi che hanno risposto a un questionario indicando cosa manca e cosa vorrebbero nel loro quartiere e come potrebbero aiutare l'ambiente.



Acquasanta: un'antica borgata marinara

La borgate marinare di Palermo più conosciute sono: Acquasanta, Arenella, Vergine Maria, Mondello, Sferracavallo

Certamente non le uniche ma anelli di congiunzione tra i palermitani e il mare, ricche di storia e di tradizioni secolari. La borgata dell’Acquasanta si trova nella zona costiera orientale di Monte Pellegrino e faceva parte del grande feudo medievale Barca, chiamato così dal nome del generale cartaginese Amilcare Barca che, durante la prima guerra punica, tentò di conquistare Palermo occupando proprio quella zona. Il feudo rimase sotto il controllo della corona di Sicilia fino al 300’ quando venne frazionato e distribuito a privati. Nel XVI secolo furono costruite delle torri di difesa in prossimità dei villaggi di pescatori (Acquasanta) e delle tonnare (Vergine Maria e Arenella). Nel secolo successivo iniziò, da parte dei nobili palermitani, la costruzione di residenze estive fuori città, la prima delle quale fu Villa Geraci costruita nel 1698 che costituì il primo nucleo dell’Acquasanta. Nella metà dell’800’ l’epidemia di colera diffusasi in città, costrinse le autorità a far costruire un nuovo cimitero chiamato S. Maria dei Rotoli, il più grande della città e, verso la fine del secolo, grazie anche a l’impulso che i Florio dettero a queste contrade, vennero costruite lungo il litorale diverse strutture terapeutiche, anche a seguito della scoperta della ionoterapia; una di questi divenne, il 19 dicembre 1900, l’Hotel di lusso Villa Igea.

In questa stessa epoca cominciarono a diventare di moda i bagni di mare con stabilimenti in legno costruiti direttamente su palafitte e uno dei più rinomati, a Palermo, era proprio quello dell’Acquasanta. A partire dalla fine dell’800 l’espansione urbana aveva creato delle aree industriali lungo la costa alle pendici di Monte Pellegrino a seguito anche della creazione dei cantieri navali, nel 1897. Tra queste ricordiamo la Chimica Arenella che, dopo un un lento declino, venne definitivamente chiusa nel 1965. Oggi le industrie e le tonnare sono state definitivamente abbandonate e sul mare si affacciano nuovi club per la nautica da diporto; le spiagge dell’Arenella e di Vergine Maria sono ancora utilizzate come zone balneari. Il territorio dell’Acquasanta è caratterizzato da cave di tufo e grotte naturali, in una delle quali, in prossimità del mare venne costruita una piccola cappella dedicata alla Madonna dell’Acquasanta, così chiamata in quanto inglobava una sorgente che si riteneva avesse miracolose capacità terapeutiche.

Acquasanta è una delle più belle e trascurate zone costiere della città ricchissima di beni storici e artistici e con una forte identità marinara mantenuta negli anni: il complesso dei Bagni Pandolfo legati alla sorgente termale che dà il nome alla borgata, ancora oggi esistente e non utilizzata, le ville liberty, la prima “nave scuola” dell’Istituto Tecnico Navale, il cimitero acattolico, la Manifattura Tabacchi, l’immensa Villa Belmonte. E ancora i Cantieri Navali e l’Arsenale Borbonico, unico in Sicilia

Planimetria della zona e indicazione emergenze