La DAD e la DDI

secondo il team

Crediamo sia venuto il tempo, sulla scorta dell'esperienza maturata durante la didattica a distanza forzata (DADF), di una riflessione sull'uso didattico di alcuni strumenti digitali, un nostro primo spunto in questa direzione è la riflessione allegata, elaborata dal team digitale, in cui abbiamo approfondito il tema della formazione a distanza, intesa come percorso didattico che possiamo offrire ai nostri studenti per rinforzare o recuperare gli apprendimenti a complemento dell'azione che svolgiamo in classe tutti i giorni.

Nell'articolo abbiamo parlato molto di metodologia e poco di Gooole Apps, ma pensavamo a corsi creati con classroom, anche monografici, magari frutto della collaborazione di più docenti, messi a disposizione di tutti gli studenti dell'istituto. Per realizzare ciò crediamo ci sia una parola chiave che ormai è diventata parte del nostro vocabolario, anche grazie a Gmail , CONDIVISIONE.

Consigli pratici per la progettazione ed erogazione di un corso di formazione a distanza (FAD)


a cura del team digitale del liceo linguistico G. Falcone - Bergamo




Abstract:

Lo scopo di questo documento è quello di fornire consigli pratici per la progettazione e l’erogazione efficace di corsi in formazione a distanza (FAD).

Le considerazioni qui raccolte sono volutamente slegate da ogni riferimento ad una specifica impostazione metodologica-organizzativa; inoltre, a parte nella nota introduttiva, si sono evitati riferimenti alle caratteristiche tecniche della piattaforma informatica da usare per l’erogazione per rendere il più generale possibile la riflessione sulle caratteristiche che dovrebbero avere i corsi progettati per la FAD.

I consigli sono stati suddivisi in due sezioni: quelli riguardanti la progettazione dell’intervento formativo e quelli riguardanti l’erogazione.

La trattazione si conclude con alcune riflessioni su cosa cambia nella attività del docente con l’introduzione di corsi FAD

Sommario

Sommario 1

Introduzione 2

Progettazione 3

1.1 Organizzare i contenuti del corso in lezioni e assegnare a ogni lezione una durata temporale 3

1.2 Prevedere per ogni lezione del corso delle attività didattiche integrate 3

1.3 Ripartire efficacemente le ore di formazione in aula e le ore di formazione a distanza 4

1.4 Inserire momenti di autovalutazione all’interno del percorso formativo 5

2. Erogazione 7

2.1 Prevedere un incontro iniziale durante il quale illustrare il funzionamento della 7

piattaforma utilizzata per la formazione a distanza. 7

2.2 Utilizzare i forum e i sondaggi online per un costante monitoraggio delle attività didattiche e dell’organizzazione del corso. 7

2.3 Prevedere una forma di interazione per l’approfondimento dei contenuti per ogni corso 8

2.4 Pubblicare nel corso una sezione in cui ci sia materiale informativo di assistenza didattico-organizzativa sul corso. 8

3. Alcune questioni pratiche legate all’utilizzo della FAD 9

4. Come cambia il lavoro del docente con l’utilizzo di corsi di tipo FAD. 10




Introduzione

Le nuove tecnologie offrono un supporto per migliorare l’efficacia dell’insegnamento, pensiamo solo al tema del recupero: il recupero di lacune e dei debiti formativi sia durante l’anno che durante l’estate si sostanzia in una offerta di corsi di riallineamento, sportelli help, recupero in itinere, in cui tutti i docenti coinvolti affrontano singolarmente e con grande dispendio di tempo ed energia ogni anno le stesse difficoltà degli studenti, le stesse lacune di base. Non sempre gli sforzi dei docenti hanno un risultato apprezzabile: in fin dei conti si punta soprattutto su un semplice aumento il tempo scuola e anche laddove si cerca di lavorare sulle difficoltà specifiche, esse non sono mai le stesse per tutti gli studenti coinvolti.

Da questo anno scolastico il nostro istituto ha a disposizione uno strumento in più, la Google App Classroom, grazie alla quale ogni docente ha la possibilità di allestire un ambiente di apprendimento on-line in cui organizzare il materiale didattico accumulato negli anni di docenza, un ambiente svincolato dai limiti spazio-temporali della formazione in presenza e sempre a disposizione dei ragazzi più in difficoltà, un ambiente che permette di diversificare l’offerta formativa, in cui si possono proporre audio, animazioni e video che possono essere visti e rivisti dai ragazzi più volte ampliando così il tempo dell’apprendimento senza diminuire quello dell’insegnamento.

Ma oltre alla didattica del singolo docente, questi corsi offrono una opportunità

“di istituto”: sfruttando la possibilità della co-docenza, è possibile creare in modo collaborativo, con docenti della stessa materia, corsi monografici che aiutino gli studenti nelle difficoltà che si ripresentano puntualmente tutti gli anni, molte delle quali legate a lacune di base, competenze non raggiunte nei precedenti anni e sulle quali organizzare un lavoro di recupero durante le poche ore del tempo scuola è non solo difficile, ma anche ripetitivo e snervante.

Realizzare corsi di formazione pensati per essere fruiti in autonomia dagli studenti e non come semplice complemento all’azione didattica in classe necessita tuttavia di maggior progettazione: questo scritto vuole essere una raccolta di consigli per la progettazione di questo genere di corsi.

  1. Progettazione

1.1 Organizzare i contenuti del corso in lezioni e assegnare a ogni lezione una durata temporale

Nella formazione a distanza è particolarmente importante suddividere e organizzare i contenuti in unità concettuali di piccole dimensioni, facilmente gestibili dai partecipanti.

Il corso dovrebbe essere strutturato in lezioni, la progettazione didattica dovrebbe partire dall’insieme dei contenuti che si vogliono erogare per tentarne una suddivisione in unità concettuali – le lezioni appunto.

Se la progettazione è stata condotta correttamente, dovrebbe essere facile identificare un titolo per ogni lezione.

Per ogni lezione occorre prevedere una durata media di studio (cioè una stima del numero di ore che l’allievo potrebbe impiegare per studiarne i contenuti) ed una articolazione temporale (la lezione n.1 deve essere svolta nella prima e seconda settimana di corso, la lezione n.2 nella terza settimana di corso, ecc.).

La stima dei tempi previsti dovrà essere effettuata considerando uno studente con preparazione media. Una possibilità consiste nel fornire l’indicazione dei tempi ai partecipanti che potranno gestire al meglio il tempo dedicato al corso.


1.2 Prevedere per ogni lezione del corso delle attività didattiche integrate

Ogni lezione deve prevedere una serie di attività che nel loro complesso possano assicurare una piena comprensione dei contenuti proposti. Le attività consigliate per supportare gli allievi nel processo di apprendimento sono:

  1. incontro in presenza
  2. studio individuale di materiali didattici (video, documenti, mappe..)
  3. esercitazione sui o organizzazione dei contenuti proposti
  4. autovalutazione.

Non tutte le lezioni devono presentare tutti i punti proposti sopra, potrebbero esserci delle varianti (per es. non tutte le lezioni avranno un incontro in aula, non per tutte si deve prevedere l’autovalutazione, e così via).


1.3 Ripartire efficacemente le ore di formazione in aula e le ore di formazione a distanza

In generale nella formazione a distanza è preferibile un approccio di tipo blended in cui i corsi vengono integrati con incontri in presenza: ciò permette una maggiore flessibilità e anche di unire i vantaggi delle due metodologie, quelli della lezione tradizionale in presenza e quelli della FAD.

È importante porre attenzione a come vengono ripartite, in fase di progettazione, le ore di formazione tra aula e FAD: già in fase di progettazione si deve cercare di creare un legame significativo tra l’aula e la FAD al fine di valorizzare le potenzialità di entrambe.

Le attività in presenza potrebbero essere preparatorie a quelle a distanza, ma si potrebbe anche utilizzare la metodologia flipped classroom in cui gli incontri in presenza servono a consolidare il valore delle azioni formative svolte a distanza.

1.4 Realizzare o utilizzare dei materiali didattici autoconsistenti

L’autoconsistenza è la proprietà dei materiali didattici di essere coerenti, finiti, chiari, non bisognosi di spiegazioni esterne o aggiuntive o di materiali addizionali.

Nella FAD ciò riveste una particolare importanza, proprio perché i discenti devono contare maggiormente sulle proprie forze e hanno meno possibilità di chiedere aiuto alle figure di supporto. Un corso si potrà definire autoconsistente se i partecipanti saranno in grado di fruire agevolmente dei contenuti e di svolgere le attività previste senza dover chiedere aiuto a figure esterne e senza dover ricorrere a materiali inizialmente non previsti.

Per quanto riguarda i materiali didattici, il principio di autoconsistenza comporta una serie di implicazioni pratiche :

per i testi :

  • scelta di un linguaggio semplice ma allo stesso tempo appropriato;
  • impaginazione grafica chiara che supporti i contenuti senza appesantirli (si consigliano box , sottolineature, grassetto, formattazione del testo);
  • eventuale presenza di strumenti e risorse quali per esempio indici, glossario, schemi, figure, approfondimenti, abstract, riassunti, casi di studio, esempi, bibliografia e sitografia)

per i video:

  • durata breve, meglio sotto i 10 minuti (ottimali 5 minuti) intervallati da domande che permettano riflessione immediata sui contenuti

per le esercitazioni/test;

  • test brevi e accattivanti, di tipologia diversa, mirati a uno solo dei contenuti (sono solo uno strumento immediato e non si devono confondere con il test finale);
  • devono prevedere un feedback immediato e soluzioni.

Un piccolo accorgimento pratico per la realizzazione dei contenuti riguarda i nomi da dare a file scaricabili dalla piattaforma che si usa per la FAD: i nomi dovranno seguire delle regole precise ed essere coerenti, per essere facilmente rintracciabili e non confondibili una volta scaricati sul PC dei partecipanti o inviati dai partecipanti ai docenti e tutor (si pensi ai compiti).

1.4 Inserire momenti di autovalutazione all’interno del percorso formativo

Mentre nella formazione tradizionale i momenti di confronto fra docente e discente offrono la possibilità di verificare tempestivamente i livelli di apprendimento dei contenuti, nella formazione a distanza occorre predisporre degli strumenti di autovalutazione che permettano ai partecipanti di monitorare i propri livelli di apprendimento e di rilevare i casi in cui la comprensione non sia sufficiente e sia quindi necessario prevedere un recupero, un ripasso o una attività di approfondimento.

Lo strumento di autovalutazione più utilizzato è il test, che può prevedere varie tipologie di domande (a risposta multipla, a scelta multipla, abbinamento di liste, vero/falso...).

Una buona prassi può essere quella di prevedere un test di 10 domande, con un livello di sufficienza posizionato a 6 risposte corrette; a seconda dei casi il test può essere proposto per ogni lezione di cui si compone il corso o dopo un certo numero di lezioni. Il test è più interessante se domande che lo compongono prevedono più tipologie di risposta, ricordiamo le più diffuse:


Risposta multipla

In relazione a una domanda di questo tipo (che può comprendere anche un'immagine) lo studente può scegliere tra più risposte. Ci sono due tipi di domande a risposta multipla - a singola risposta e a più risposte.

Nel primo caso la risposta corretta è una sola e all’utente è data la possibilità di dare una sola risposta; nel secondo caso le risposte giuste possono essere da nessuna a tutte quelle previste e l’utente è libero di selezionare qualsiasi numero di risposte.


Risposta breve

In risposta a una domanda (che può comprendere anche un'immagine) lo studente scrive una parola o una breve frase. Ci possono essere anche più risposte corrette, ciascuna con un voto differente. Le risposte possono o meno essere sensibili alla presenza di caratteri maiuscoli.

Vero/Falso

In risposta a una domanda di questo tipo (che può anche contenere un'immagine) lo studente può solo scegliere tra Vero e Falso.

"Riempi i vuoti"

Queste domande, molto flessibili, consistono in un passaggio di testo che ha uno o più box con varie possibili risposte, del tipo 'risposta multipla' o 'risposta breve'.





2. Erogazione

2.1 Prevedere un incontro iniziale durante il quale illustrare il funzionamento della

piattaforma utilizzata per la formazione a distanza.

La FAD prevede, per definizione, il ricorso massiccio a strumenti informatici e in particolare a una piattaforma per la partecipazione ai corsi. È importante che l’utilizzo degli strumenti informatici non diventi un ostacolo per i partecipanti e che non sottragga troppo tempo ed energie da dedicare invece allo studio dei contenuti.

In fase di erogazione del corso potrebbe quindi essere opportuno prevedere una specifica sessione in presenza o la distribuzione di materiale video per spiegare e far provare direttamente ai partecipanti l’utilizzo della piattaforma FAD.

Tale sessione, che potrebbe coincidere anche, almeno in parte, con un eventuale incontro in presenza dovrebbe incentrarsi su queste azioni:

- illustrazione guidata della piattaforma e delle sue funzionalità da parte di un esperto;

- esercitazione che preveda l’utilizzo delle principali funzioni della piattaforma da parte dei partecipanti.

L’esercitazione dovrà essere basata su un canovaccio (per es. con una serie di passaggi quali: accedi alla piattaforma, invia un messaggio, scarica i materiali didattici della lezione...) e potrà essere svolta da due persone per ogni pc. Si consiglia, inoltre, la distribuzione di un vademecum per l’ utente della piattaforma (il documento o i video possono essere caricati sulla piattaforma stessa e saranno gli allievi a decidere se utilizzarlo oppure no) nella sezione “informazioni del corso”.

2.2 Utilizzare i forum e i sondaggi online per un costante monitoraggio delle attività didattiche e dell’organizzazione del corso.

Alcuni strumenti normalmente messi a disposizione dalle piattaforme FAD permettono di monitorare l’andamento del corso e di “captare” gli umori dei partecipanti indipendentemente da eventuali incontri in presenza. Tra questi strumenti due rivestono una particolare importanza: i forum e i sondaggi.

Per quanto riguarda il forum, si tratta della possibilità per gli studenti di inserire commenti, domande o opinioni sul corso in generale o per alcuni aspetti in particolare. Sono dunque utili per percepire l’insorgere di problemi, criticità, elementi di insoddisfazione e porvi rimedio con correzione e adattamenti.

I sondaggi, cioè domande poste dal docente su aspetti organizzativi, possono essere utilizzati per prendere decisioni in modo collettivo e democratico. Per esempio nel caso in cui sia prevista una lezione in presenza per ripassare i contenuti più problematici prima di un esame, si potrebbe chiedere ai partecipanti di indicare, fra un set predefinito di risposte, gli argomenti maggiormente bisognosi di essere ripresi.

2.3 Prevedere una forma di interazione per l’approfondimento dei contenuti per ogni corso

La discussione online è strumento di comunicazione e approfondimento dei contenuti particolarmente utile quando si utilizza la metodologia dell’apprendimento collaborativo, basata sulla teoria dell’apprendimento come processo sociale. Anche nei corsi che prevedono un approccio metodologico più semplice (per es. i corsi in autoistruzione, che si basano sullo studio individuale) la possibilità di porre domande e dare risposte, estesa a tutti, riveste un importante ruolo per la condivisione di informazioni, problematiche, dubbi, domande e risposte.

2.4 Pubblicare nel corso una sezione in cui ci sia materiale informativo di assistenza didattico-organizzativa sul corso.

Una sezione del corso potrebbe riunire tutte quelle informazioni non strettamente relative ai concetti presentati, ma ugualmente utili:

  • presentazione del corso, dei suoi obiettivi , delle metodologie
  • consigli per la fruizione del materiale inserito
  • sitografia/bibliografia, anche finalizzata ad approfondimenti
  • materiale informativo sull’organizzazione del corso (sui contenuti, sulle tempistiche, sulla logistica...);
  • materiale informativo sull’utilizzo della piattaforma (manualistica, help in linea, strumenti di supporto);
  • FAQs (Frequently Asked Questions), ovvero domande poste più sovente. Si tratta di una raccolta dei principali e più comuni dubbi e problemi e relative risposte e soluzioni. Le FAQs potranno essere perfezionate e aumentate durante il corso sulla base dei problemi emersi, in modo da formare uno strumento di reference veloce e efficace;
  • informazioni circa la possibilità di contattare una persona di riferimento/il tutor, via posta.

3. Alcune questioni pratiche legate all’utilizzo della FAD

La progettazione del corso, il reperimento dei materiali, il loro adattamento e la loro organizzazione comporta un cospicuo dispendio di tempo.

È vero che il materiale, una volta reperito ed organizzato in lezioni, può essere poi utilizzato per corsi similari nei successivi anni scolastici, tuttavia il tempo necessario per la realizzazione di un corso FAD va a sommarsi a quello per le molte incombenze di ogni insegnante, quali la compilazione di documenti, la correzione dei compiti, le riunioni, l'aggiornamento.

Inoltre per la progettazione e la costruzione dei corsi non c’è nessun riconoscimento specifico a livello economico per i docenti della scuola secondaria, rientrando, come la preparazione delle lezioni tradizionali, nel calderone della funzione docente.

Un aspetto che potrebbe contribuire a rendere meno oneroso per il singolo docente la creazione di corsi per la formazione a distanza da utilizzare è la possibilità di lavorare in modo collaborativo con altri docenti delle stesse discipline per creare un corso che poi ciascun docente utilizzerà con i propri studenti. Qui ci permettiamo di sottolineare che, a parte l’introduzione, non è mai citata la piattaforma Google Classroom come strumento della FAD per rendere questi consigli indipendenti dal tipo di piattaforma che si intende usare.

Ma dobbiamo ricordare che la possibilità di lavorare in modalità collaborativa è una delle grandi carte vincenti delle Google Apps: si pensi alla grande facilità con cui i documenti possono essere condivisi o creati in maniera collaborativa sia attraverso l'uso del Drive che attraverso la co-docenza dei corsi che possono essere creati con Google Classroom.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di poter ampliare i contenuti che vengono solitamente presentati agli studenti grazie alla quantità immensa di materiali, di video, di attività già strutturate presenti in Rete, anche nei siti legati ai libri di testo.

Anche la revisione degli esercizi può essere resa più efficace: una volta pubblicate le soluzioni, la revisione del compito può essere delegata in gran parte all’autocorrezione ed in classe si rivedono solo pochi esercizi, approfondendo e risolvendo i dubbi degli studenti.

4. Come cambia il lavoro del docente con l’utilizzo di corsi di tipo FAD.

Con l’utilizzo di corsi FAD, anche solo in appoggio alla didattica in classe, l’azione del docente si indirizza soprattutto verso la produzione e/o il reperimento dei materiali didattici, ma rimane necessario introdurre, motivare, assistere e guidare il processo di acquisizione della conoscenza.

L’azione didattica avviene dunque attraverso una opera che è più di tutoraggio che di docenza nel senso tradizionale del termine, mentre con gli studenti il docente risparmia molto del tempo tradizionalmente speso per la ripetizione e revisione dei contenuti che possono essere presentati da un video, prodotto dal docente stesso, che può essere visto più volte dagli studenti.

Il tempo che il docente usa per la creazione del corso e dei materiali viene risparmiato in termini di ripetizione dei concetti e revisione delle esercitazioni, un tempo che lo studente che non ha compreso, non il docente, deve investire riguardando i video, revisionando degli esercizi ed eventualmente ponendo domande al docente.

Ma il ruolo del docente può cambiare anche più radicalmente: abbiamo già citato la metodologia chiamata flipped classroom, in cui la fase passiva di ascolto della “spiegazione” viene fatta a casa (o anche a scuola tramite video) mentre in presenza il docente introduce, puntualizza, chiarisce e supporta l’applicazione/la rielaborazione che gli studenti sarebbero chiamati a fare non più a casa ma, almeno in parte, a scuola.

Siamo però convinte che tutto, dalla metodologia didattica alla piattaforma informatica su cui si carica il materiale, fino agli strumenti (app e quant’altro) per la produzione del materiale didattico, devono essere provati, scelti, usati in maniera personalizzata a seconda del profilo umano e personale di ogni docente e dalla situazione lavorativa in cui si trova ad operare.




Bergamo 18/6/2018