Divulgazione 

astronomica (e non)

Divulgare?

 

Divulgare: raccontare, informare, spiegare, disseminare. 

Divulgare cosa? La scienza, per esempio, ma non solo. Omero è stato uno dei primi e dei più grandi divulgatori. Raccontava cose interessanti, appassionava, si faceva capire. E istruiva. A chi non piacerebbe essere come lui?

Per me è divulgare la scienza, visto che alla scienza in generale, e all’astrofisica in particolare, ho dedicato la mia vita professionale. E siccome scienza è cultura, ecco che divulgare la scienza contribuisce alla crescita culturale della società. Non è poco.

Perché molti ricercatori investono considerevoli quantità di tempo nella divulgazione? Le ragioni sono molteplici. A me piace pensare, e nel mio caso è così, che vi sia una componente di gratitudine, un desiderio di restituzione nei confronti di chi (il contribuente o, per usare termini più gradevoli, il pubblico, la società) ci ha dato la possibilità di passare una vita a far ricerca, a studiare, a scoprire. Dunque, al di là del piacere di condividere con il pubblico “at large” le domande e le risposte sui temi più affascinanti di cui la scienza si occupa, è doveroso restituire, sotto opportune forme, il sapere di cui abbiamo potuto beneficiare e le scoperte di cui abbiamo potuto compiacerci, in modo che le persone possano realizzare qual è il ritorno di una ricerca in termini di conoscenza, di cultura, di trasferimento tecnologico. In modo che possano apprezzare come l’investimento in ricerca si traduce poi in un effettivo progresso e in un miglioramento della vita quotidiana; come la conoscenza sia uno dei pilastri su cui si costruisce il benessere della società. 

Intervento a un convegno per il centenario della nascita di S. Chandrasekhar (2010)

Vedere l'invisibile, scritto per il Magazine LIBERASCIENZA (2013)

Sempre più precise (2022)     pubblicato sulla rivista TUTTO_MISURE  anno XXIV, n. 3 - 2022

Ultima modifica a questa pagina: 23/06/2023