Viaggiare nel tempo e' possibile?

Data pubblicazione: 22-mar-2012 11.46.05

Qualche giorno fa mi telefono' un amico chiedendomi se fossi stato a conoscenza di un "bug" di Unix. Gli risposi che, per quanto ne sapevo, Unix e' nato nei primi anni '70: di bug ne avra' avuti sicuramente, _come ogni_ software appena nato, ma che fino ad oggi, dopo un periodo di _ben_ 40 anni, sicuramente li avranno tutti risolti... al che il mio buon amico mi disse: "digita in un motore di ricerca 'John Titor' e poi fammi sapere..."

E' quello che ho fatto, trovando un articolo sulla Wikipedia davvero ben fatto sull'argomento ( http://it.wikipedia.org/wiki/John_Titor ) , ovviamente, se avete 5 minuti ve lo consiglio... cosi'... giusto per prendervi una pausa...

Questo post e' per condividere con voi la domanda e le riflessioni per rispondere a quest'ultima, che quella storia mi ha inspirato:

"A parte la faccenda di John Titor... ma in generale, e' possibile viaggiare nel tempo?"

La mia risposta e' : NO. Seguite il mio ragionamento...

Per prima cosa, non si puo' rispondere alla domanda se non si capisce cos'e' il "tempo", elemento lungo il quale dovremmo "viaggiare". Infatti, il sogno di poter "viaggiare" nel tempo deriva proprio dalla "rappresentazione" metaforica che _noi_ diamo del tempo, e cioe' della rappresentazione _lineare_ , come cioe' un asse cartesiano, con cui noi ce lo rappresentiamo mentalmente. Oggi siamo nel punto x0, a sinistra c'e' il passato, a destra c'e' il futuro... C'e' da dire che una tale rappresentazione, per quanto noi siamo cosi' usi a vederla sui libri di fisica, non e' altro che una, come dicevo prima, metafora. Il tempo e' una grandezza che _non_ e' a nostra disposizione come puo' esserlo p.es. la lunghezza o la forza, e questo perche', semplicemente, noi viviamo un eterno "presente". E' la materia che si modifica intorno a noi, e se "prima" aveva uno stato, "ora" ne ha un altro, e "dopo" ne avra' un altro ancora (basti pensare, ad esempio, al decadimento radioattivo, la cui freccia temporale e' univocamente verso il futuro, oppure al moto di un elettrone, che fa' in modo che esso assuma, ogni momento, una posizione spaziale diversa, o alla vita di una stella, fino alla sua morte, o al nostro cuore, il cui numero di battiti totali e' piu' o meno fisso, ecc.ecc.). Quindi e' l'universo intorno a noi che si modifica, e _da questo_ , noi astraiamo il "concetto" di tempo. Non a caso, per "misurare" questa "astrazione", ci riferiamo allo standard di un orologio atomico _la cui struttura si modifica_ in modo costante ed esattamente (sotto-)multipla del secondo. Ripeto: non e' un caso; perche' il tempo _non esiste_ in quanto tale (se non come concetto filosofico), ma esiste in virtu' dell'universo, il quale e' in continuo mutamento.

Ora che si e' capito che il tempo in realta' non esiste, ma e' la materia intorno a noi che, col suo cambiare, lo definisce; possiamo gia' arrivare ad una conclusione: viaggiare a ritroso nel tempo significherebbe forzare la materia il cui cambiamento ha definito "lo scorrere" in avanti del tempo, ad avere un cambiamento "uguale e contrario" fino ad arrivare al punto di partenza, in modo tale da prefigurare lo stesso scorrere all'indietro. D'accordo, per una pietra che casca e che cambia il suo stato potrebbe essere anche possibile: la prendo e la riporto in alto... ma come si fa' a portare le lancette del tempo _dell'intero universo_ all'indietro? come si potrebbe forzare l'intero universo ad avere gli stessi mutamenti che ha avuto, ma al contrario? si' che il nostro “eterno presente” viaggierebbe all'indietro? Beh, e' ovvio che solo Dio potrebbe fare una cosa del genere, che per ovvi motivi sarebbe impensabile per noi limitati esseri umani.

Ma qualcuno potrebbe obiettare: “Non allarghiamoci a tutto cio' che e', ma accontentiamoci di una semplice pietra: potremmo sottoporre la _sua_ materia agli stessi mutamenti che ha avuto da ieri ad oggi, cosi' facendo la faremmo tornare indietro nel _suo_ tempo...”.

Ora, senza dilungarmi nelle obiezioni filosofiche che un simile approccio “relativistico” del tempo potrebbe far nascere (non vi voglio annoiare), il problema e' che e' proprio la scienza a dirci che “far tornare indietro” anche una singola pietra (o anche un singolo atomo) e' impossibile, e questo per due ragioni:

1) il principio di indeterminazione di Heisenberg

2) il terzo principio della termodinamica.

Il principio di indeterminazione di Heisenberg, formulato in maniera “terra-terra” (non me ne vogliano i fisici, a cui chiedo perdono per le inesattezze linguistiche) parte dal presupposto che una misura e' “esatta” se la misura stessa _non modifica_ lo stato della grandezza misurata, ossia, mi spiego meglio, se voglio misurare la posizione della Luna col mio cannocchiale posso farlo, perche' questa misura non modifica la posizione della Luna stessa, ma se voglio misurare l'umidita' di una stanza entrandoci nudo, dal momento che gia' il mio corpo produce vapore acqueo ed andrei in qualche modo ad aumentare l'umidita' in quella stanza, il fatto stesso di effettuare una misura di tal genere va' a modificare proprio la grandezza che voglio misurare, e quindi, a meno di non cambiare modo di misurazione, non posso sapere _esattamente_ l'ammontare di quella grandezza; certo, se non ho altri mezzi posso accontentarmi di un dato “statistico”, probabilistico, calcolando quanto _piu' o meno_ il mio corpo va' ad influenzare quella misura, ma certo non potrei “determinare” ( nel senso di : “con esattezza” ) il dato che voglio misurare. Ora, per tornare al nostro esimio fisico teorico dei primi del Novecento, egli dimostro' che _non si puo'_ “determinare” la posizione di un elettrone momento per momento: se si immaginano gli elettroni che orbitano intorno al nucleo atomico ( “modello planetario” ) in teoria, partendo da una posizione spaziale nota, potrei “calcolare” momento per momento dove si trova il pischelletto elettrone, ma, mentre cio' puo' essere senz'altro fatto per i pianeti che orbitano attorno al Sole, cio' non si puo' fare in ambito atomico... perche'? perche' per determinare la posizione iniziale dell'elettrone stesso ho bisogno di una misura che preveda p.es. un raggio di luce: puntato a destra o a sinistra del nucleo, nel momento che una parte mi ritornasse indietro (come un radar) , saprei che l'elettrone e' li'... purtroppo, anche _un solo_ fotone , assorbito dall'elettrone, provocherebbe in esso un cambiamento di stato nella sua energia, e l'atto stesso della misura ( molto piu' di me nudo nella stanza umida ) andrebbe a modificare la grandezza misurata... Quindi, da cio' ne deriva questo: la posizione dell'elettrone si puo' stabilire in modo probabilistico ( infatti non si usa piu' il “modello planetario” per gli atomi, ma uno con “una zona probabile dove potrebbero trovarsi momento per momento gli elettroni” ); da cio' il principio di indeterminazione. Ma che ci azzecca con i viaggi nel tempo? Semplice: ANCHE SE DECIDO DI MANDARE A RITROSO nel tempo ANCHE SOLO UN ATOMO,NON POSSO FARLO PERCHE' NON POSSO SAPERE MOMENTO PER MOMENTO QUAL'ERA LO STATO ESATTO DELL'ATOMO STESSO.

Mi capite Ora?

Ma c'e' un altro principio della fisica che ci mette i bastoni tra le ruote per non farci viaggiare nel tempo... porca...

Il terzo principio della termodinamica.

Dieci pietre cubiche di un centimetro di lato, poste una sopra l'altra configurano un “sistema” a piu' alta energia rispetto ad uno di dieci pietre, uguali a quelle la', sparse pero' per terra: non solo perche' le pietre piu' alte hanno maggiore energia potenziale, determinata dall'altezza, ma anche perche esse prefigurano un sistema “piu' ordinato”. Per creare sistemi piu' ordinati _si spende_ energia, e quando poi questi sistemi ritornano disordinati, essi ridanno indietro quell'energia ( che poi si trasforma,e mano a mano si modifica fino a perdersi, sotto forma di calore, nell'universo ). Nel caso delle dieci pietre una sull'altra, _prima o poi_ torneranno ad essere un sistema disordinato: vuoi il vento, vuoi un terremoto, o semplicemente mio figlio che (purtroppo) non va' ancora all'asilo, faranno in modo che, almeno una parte di quelle pietre caschino a terra. Ora, il terzo principio della termodinamica dice appunto questo: nell'Universo, tutti i i sistemi “a piu' alta energia” _tendono_ a diventare prima o poi “a piu' bassa energia”, e la differenza tra le due energie si perde nel cosmo ( come calore ): e' il cosidetto principio “dell'entropia”, la cui freccia temporale e' irreversibilmente verso destra... verso il futuro. Ma che ci azzecca con i viaggi nel tempo? ( ...ho fatto un copia-incolla da dieci righe prima...ehm... ).

Torniamo al caso della pietra. ANCHE SE NON CI FOSSE il principio di indeterminazione di Heisenberg, e sapessimo _momento per momento_ l'esatto stato di quella materia, non potremmo realmente portarla all'indietro nel tempo, perche' nel frattempo la sua energia _si e' persa_ nel calore diffuso del cosmo: potremmo usare _altra_ energia, diversa dalla sua, p.es. il mio braccio che alza la pietra, ma non significherebbe altro che alcuni zuccheri nel mio muscolo che si ossiderebbero e questa combustione che provocherebbe un po' di ulteriore calore che si andrebbe a sua volta a perdere nel calore nell'Universo... la freccia dell'entropia e' “ineluttabilmente” verso il futuro, come dal Bing-Bang verso le galassie in espansione... per estensione, se volete, “la freccia del tempo” e' inesorabilmente verso destra... ( a meno che si trova un modo di “riprendersi” il calore perso nel calore totale del cosmo dal sistema che ha diminuito la sua “energia” e un modo di ridarlo al sistema stesso... volete ribaltare la freccia dell'Entropia?...solo Dio potrebbe... )

Per finire, e ringraziando coloro che fin qui hanno letto il mio post, vorrei addurre un'ultimo, terzo motivo, che prefigurerebbe i viaggi nel tempo come impossibili. Ricordate tutti i vari paradossi che mano a mano nella ricerca scientifica sono saltati fuori? come, che ne so, il paradosso dei gemelli di Einstein, o quello del gatto allo stesso tempo vivo e morto (nella scatola) di (non mi ricordo chi), ecc..

Bene, dal momento che amo sia la fisica sia la filosofia, mi hanno sempre affascinato questi enigmi del pensiero... ebbene, nel mio lungo peregrinare mi sono reso conto che tutti questi cosidetti “paradossi” non sono altrimenti che in relazione con _i vari punti di vista_ ...ebbene si: cambiando punto di vista, si otterrebbero due condizioni magari diametralmente opposte, e l'uomo si ferma perche' nella sua piccolezza “non sa” _quale_ punto di vista di quelli possibili egli deve adottare... ma pensateci: la Natura _non_ e' contraddittoria: LO SAREBBE solo SE CI FOSSERO due situazioni diverse NELLO STESSO PUNTO DI VISTA. Dal momento che i paradossi vengono meno nel momento che si adotta ( per convenzione ) uno qualsiasi dei punti di vista (non dimenticatevi che la stessa geometria euclidea _e'_ una convenzione... ), si puo' tranquillamente affermare che la Natura fa' semplicemente osservare a noi poveri mortali profili diversi dello stesso volto ( un po' come una bella donna ) a seconda della diagonale con cui la si guarda. Perche' ho detto cio'? Perche' ammettere un viaggio nel tempo genererebbe dei paradossi _dello stesso punto di vista_ , e cio' non si e' MAI verificato , nel nostro Universo. Volete un esempio?

Subito. Ammettiamo che sono stato concepito su uno scoglio a Maggio (come dice quel cantautore...) e l'impulso della passione ai miei genitori fosse stato semplicemente un volo di una farfalla... io torno indietro nel tempo e, nell'atto di seguire i miei genitori che tra poco mi concepiranno, inavvertitamente schiaccio col piede _quella_ farfalla. La scintilla della passione non scatta perche' la farfalla che sarebbe stata responsabile di cio' giace a terra morta, e io verifico con orrore che i miei genitori se ne vanno ognuno per la loro strada senza avermi concepito: da un lato ci sono io nascosto dietro un cespuglio (e quindi esisto), dall'altro ho messo in moto un meccanismo che portera' alla mia non esistenza...

Nella serie di film “Ritorno al futuro” questo paradosso viene affrontato con ritagli di giornale che cambiano i titoli, e cose simili ... io potrei dire che le mie molecole in quel momento ritornano ad essere pura energia radiante e a fondersi col calore dell'Universo; in base alla legge di Einstein E=mc(2), 75 kg di massa convertiti completamente in energia, io diventerei una bomba atomica di miliardi e miliardi di kTon (altro che Hiroshima...) ...

Ma non e' questo il punto: nel nostro Universo, MAI si e' verificato, a memoria d'uomo, un paradosso “nello stesso punto di vista”... cio' sembra essere una legge incontrovertibile del nostro mondo. Semplicemente: non succede.

In conclusione.

Se mai Qualcuno ha creato mai questo Universo.... io sono del parere che tra le leggi fondamentali _su cui_ l'ha fondato, c'e' proprio quella che:

INDIETRO NON SI TORNA

by vaisarger