legislazione smaltimento calcinacci

Lo smaltimento dei calcinacci non è solamente lavoro per la nostra azienda, ma è soprattutto un dovere morale di ogni cittadino che crea questo tipo di detriti edili. Lo stesso dicasi per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti ingombranti. La legislazione in merito, leggi, decreti e normative sullo smaltimento degli inerti è abbastanza controversa. Purtroppo non è mai riuscita ad arginare questo fenomeno. Come giustamente osservato da molti colleghi trattanti la stessa materia, ricordiamo che non è giusto farsi paladini della giustizia e dell'ordine sociale criticando settori, come quello edile, chiaramente alla luce del sole e quindi più giudicabili di altri. La stessa attenzione, piuttosto, andrebbe posta nei confronti di ogni tipologia di scarto umano, organico, edile o chimico che sia. Ma non divaghiamo...

Il problema principale, specialmente a Roma, è che tali detriti edili vengono abbandonati in luoghi non consentiti, discariche abusive, o utilizzati senza autorizzazione per colmare dei buchi, siano essi voragini delle strade romane o muri con intercapedini da colmare.

Ma veniamo alla legislazione.

Domanda prima! Di chi è la responsabilità? La questione è controversa, in quanto spesso nello stesso luogo si susseguono più ditte entrambe producenti detriti. Generalmente è l'appaltatore iniziale ad occuparsi dello smaltimento, ma sono molti i casi in cui lo stesso li versi in una discarica abusiva o li utilizzi per riempire buche create ad arte per essere riempite, di certo una soluzione più economica della discarica legale. Tale problema è particolarmente forte nel settore edile in quanto spesso in questo settore il livello di maturità civile è piuttosto basso, e fioccano le microimprese dove non solo i principi e le leggi ambientali vengono meno, ma anche quelle relative alla tutela del lavoro ed alla regolarità fiscale.

Quindi, per incentivare lo smaltimento dei rifiuti, che cosa ha fatto lo Stato e come vi facilità?

Ha disposto che i rifiuti potessero essere portati in discariche apposite e quindi riutilizzati, abbassando così automaticamente il prezzo d'acquisto della materie prime edili, e questo giova a tutti, costruttori e consumatori, ed evidenziando ed incitando il dovere civile e morale che ogni cittadino ed ogni costruttore hanno verso il prossimo, la natura e lo Stato. In questi casi rivolgersi ad una ditta specializzata che dia garanzia del versamento dei materiali in discarica è la miglior cosa da fare, specialmente, e questo vale sia per chi usufruisce delle ditte edili che per chi decide di fare da sè, se la tentazione è di evitare inutili costi ed abbandonare i sacchetti di calcinacci nel primo prato libero, anzichè chiamare chi di dovere.

Il d.m del 5 Febbraio del 1998 dichiara che i detriti vadano ripuliti grazie a "fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata….".

Oltre agli impianti fissi ci sono anche quelli mobili. In Italia in tutte attualmente ce ne sono circa 100. Ecco alcune leggi che parlano e disciplinano il deposito dei rifiuti solidi che vale la pena studiarsi per rendersi conto delle nostre responsabilità.

Legge del 10/09/1998 n. 42: Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. B.U.R.L. n.27 del 30 settembre 1998 supplemento ordinario n. 3

Legge del 09/07/1998 n. 27: Disciplina regionale della gestione dei rifiuti. B.U.R.L. n.21 del 30 luglio 1998 supplemento ordinario n. 2

Il DM Ambiente del 5 aprile 2006, n. 186 modifica il suddetto regolamento del 5 febbraio 1998.

Cliccando qui potete visionare per intero il decreto. Le attività di recupero possono essere semplificate in taluni casi specifici. Chi esegue lavori di ristrutturazione, costruzione o demolizione non può mischiare i rifiuti speciali che produce con quelli canonici, deve piuttosto separarli nella seguente maniera (La ditta trasportatrice si preoccuperà di convogliarli nei giusti siti, ma non avrà la responsabilità di scindere i rifiuti o i diversi materiali da risulta):

- Detriti che non inquinano e che provengono da fonti non inquinate.

- Detriti o rifiuti che possono essere trasportati e smaltiti in apposite discariche per inerti che non prevedono ulteriori modifiche degli stesi quali "lavaggio", frammentazione etc....

- Scarti che possono bruciare come legno, carta, plastiche o qualsiasi tipo di materiale combustibile.

I rifiuti edili sono intrinsecamente vari. Per questo necessitano di essere separati, modificati, trattati, catalogati.

Per esempio il ferro va separato dai calcinacci e dal legno, e così via.

I rifiuti derivanti da demolizione sono regolati dalla normativa specifica del Decreto Legislativo n. 152/2006

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