L'ABBIGLIAMENTO

Il karate-gi. Consiste in due parti: uwagi (giacca) e zubon (pantaloni) usualmente portati con una obi (cintura) colorata (non mostrata nella foto).

In quasi tutte le arti marziali è uso allenarsi indossando un abito adeguato, chiamato gi (pronuncia: ghi); nel Karate, quest'abito è il karate-gi, composto da una giacca (uwagi), da un paio di pantaloni (zubon) di cotone bianco e da una cintura (obi) il cui colore designa il grado raggiunto dal praticante. Oltre al termine specifico "karate-gi", l'abito per la pratica del karate può essere chiamato genericamente "keikogi" o "dogi"; mentre completamente sbagliato, ma molto in voga, è il termine "kimono". Questa antica parola della lingua giapponese, che originariamente significava semplicemente "abito", ai nostri giorni viene usata per indicare uno specifico tipo di vestito tradizionale che nulla ha a che vedere con la pratica delle arti marziali.

Fu il maestro Gichin Funakoshi ad adottare per primo l'uso del "karate-gi". Infatti, in occasione della prima dimostrazione al Budokan di Tokyo, lui e un suo allievo indossarono un abito fatto da Funakoshi stesso la notte precedente, ispirandosi al modello del judo-gi ed utilizzando, però, una tela più leggera e comoda. Il colore bianco è quello naturale del cotone non tinto, essendo questo un abito semplice ed umile.

Regole di Kimono: Per gli atleti di Katà (Combattimento immaginario con uno o più avversari) il kimono è più duro e si può portare anche corto; Per gli atleti di kumitè (Combattimento libero) il kimono è più leggero e non deve essere lungo fino alle caviglie.

In molte arti del Budō (Kendo, Kyudo, Aikido), per esercitarsi si indossa, invece, una gonna-pantalone (hakama) tipico giapponese ma mai utilizzato ad Okinawa

La cintura nel karate è un riferimento che indica l'abilità, attestata dal superamento di appositi esami, nella pratica della disciplina di chi la indossa.

Nel 1924, Gichin Funakoshi, fondatore del Karate Shotokan, adottò il sistema dei dan dal fondantore dello judo, Jigoro Kano. Egli usò un sistema di

gradi con un set limitato di colori di cintura. Anche gli altri insegnanti di Okinawa adot

tarono questa pratica. Tuttavia il sistema di gradazione delle cinture può variare a seconda dello stile. Nel sistema kyū/dan i gradi per principianti cominciano con un kyū numerato in maniera crescente,(ad esempio 9 kyū) ed avanza in maniera decrescente fino al kyū di numero più basso. Il dan inizia col 1 dan (Shodan, o "cominciando a dan") sino a giungere ai dan di grado più elevati. I gradi sono assegnati come una "cintura di colore" o mudansha ("uni senza dan"). I karateka con grado di dan sono assegnati come yudansha ("possessori del rango di dan"). Il yudansha porta tipicamente una cintura nera. I requisiti dei ranghi differiscono fra stili, organizzazioni e scuole. La minima età e il tempo nei gradi sono fattori promozione importanti.

L'esame consiste nel dimostrare le tecniche di fronte ad una commissione di esaminatori. Questa varia da scuola a scuola, ma l'esame può includere tutto ciò che si è imparato fino a quel punto oppure nozioni nuove. La dimostrazione è una domanda per grado nuovo (shinsa) e può includere: kata, bunkai, l'autodifesa, routine, tameshiwari ("rompendo"), e/o kumite (combattimento). L'esame di cintura nera può includere anche una parte scritta.

I colori delle cinture sono sette, corrispondenti a diversi livelli di "kyū " e "dan “