Progetti FSV

Testi e foto tratti dal sito della Federazione Speleologica Veneta.

PROGETTI IN CORSO

Progetto Oliero

Studio idrogeologico e idrochimico delle sorgenti dell'Oliero e per l'acquisizione di dati sulle condizioni del sistema idrico dell'altopiano.

Responsabile del progetto: Club Speleologico Proteo.

Progetto iniziato nel 2008, in corso.

Il progetto, elaborato dal Club Speleologico Proteo e finanziato dalla Provincia di Vicenza, Settore Risorse Idriche, ha come finalità la ricerca e valorizzazione delle acque sotterranee che circolano all'interno dell'Altopiano dei Sette Comuni, e che attualmente vengono pompate verso Asiago e nei paesi limitrofi per sopperire alle locali carenza idriche.

Lo studio è condotto in stretta collaborazione con ARPAV, Servizio acque interne dell'area tecnico-scientifica, e con il patrocinio della Federazione Speleologica Veneta.

L'obiettivo primario del progetto è conoscere i percorsi idrici all'interno del massiccio carsico e, soprattutto, di valutare i tempi di percorrenza delle acque sotterranee e quindi di comprendere le modalità di trasferimento all'interno dell'acquifero carsico di eventuali inquinanti. Inoltre si vuole determinare le caratteristiche idrochimiche dell'acquifero in esame attraverso la misura dei parametri chimico-fisici delle acque con il monitoraggio in continuo delle sorgenti dell'Oliero.

Lo studio si articola in un programma di monitoraggio che prevede l'installazione di una sonda multiparametrica automatica, con misure in continuo di livello, temperatura e conducibilità dell'acqua, installata ad Oliero presso la Sorgente dei Veci.

Si prevede la marcatura delle acque sotterranee utilizzando un tracciante innocuo, atossico e a basso impatto ambientale, quale il Tinopal CBS-X, e, come rilevatori del tracciante, garze di cotone non trattato. Le analisi dei captori saranno effettuate in laboratorio tramite spettrofluorimetro.

Il tracciamento verrà effettuato immettendo il tracciante in un inghiottitoio individuato lungo il Torrente Gelpach fra Asiago e Gallio, a circa 12 km di distanza dalle sorgenti. I punti di rilevamento dei captori, viste le finalità dello studio, sono stati individuati oltre che nelle sorgenti dell'Oliero, anche in alcune importanti risorgenze ubicate lungo la Valsugana e lungo la Valle dell'Astico.

Il tempo previsto per lo svolgimento del progetto è di circa due anni.

Gruppi partecipanti:

  • Club Speleologico Proteo

  • Provincia di Vicenza - Settore Risorse Idriche

  • ARPAV - Servizio acque interne dell'area tecnico-scientifica

  • Gruppo Grotte Giara Modon

  • Gruppo Grotte CAI Schio

  • Dr. Alberto Riva (Univ. Degli studi di Ferrara)

  • Prof. Ugo Sauro (Univ. Degli studi di Padova)

Progetto Faedo - Casaron

Studio idrogeologico dell'Altopiano del Faedo-Casaron.

Responsabile del progetto: Club Speleologico Proteo.

Progetto iniziato nel 2008, in corso.

Il Club Speleologico Proteo ha proposto ad Alto Vicentino Servizi S.p.A. (A.V.S.) di eseguire in collaborazione uno studio idrogeologico dell'Altopiano del Faedo-Casaron finalizzato all'accertamento di significative indicazioni sulla dinamica e specificatamente sulla vulnerabilità delle risorse idriche che nello stesso altopiano hanno origine. L'obiettivo primario del lavoro è quello di arrivare alla conoscenza dei percorsi idrici all'interno dell'acquifero carsico, di determinare per quanto possibile i tempi di percorrenza delle acque sotterranee e quindi di comprendere le modalità di trasferimento all'interno del sistema carsico di eventuali inquinanti.

Le informazioni così raccolte saranno poi utilizzate per approntare delle mappe illustranti la vulnerabilità di tutto il sistema Faedo-Casaron, strumenti utili per dimensionare le opportune misure di difesa per le aree risultanti particolarmente vulnerabili.

Per la caratterizzazione idrogeologica del sistema carsico sono previste le seguenti fasi di lavoro:

  1. censimento di tutti i punti di emergenza (sorgenti captate e non);

  2. stima dell'apporto meteorico che s'infiltra nell'area di ricarica mediante la misura delle precipitazioni registrate tramite una stazione pluviometrica installata in un punto scelto come significativo (altopiano del Faedo Casaron - Monte di Malo);

  3. monitoraggio in continuo del livello, temperatura e conducibilità dell'acqua nell'emergenza "Buso della Rana" mediante l'utilizzo di una sonda multiparametrica;

  4. marcatura delle acque utilizzando traccianti chimici compatibili con le norme igieniche e ambientali. La scelta per il tracciante è ricaduta sul Tinopal CBS-X.

Il tempo previsto per lo svolgimento del progetto è di circa due anni.

Gruppi partecipanti:

  • Club Speleologico Proteo Vicenza

  • Alto Vicentino Servizi S.p.A.

  • Federazione Speleologica Veneta (patrocinio)

  • Gruppo Grotte CAI Schio

  • Gruppo Grotte CAI Malo

  • Dr. Alberto Riva (Univ. Degli studi di Ferrara)

PARTECIPAZIONE AD ALTRI PROGETTI F.S.V.

Progetto miniere

Censimento degli ingressi dei siti estrattivi sotterranei dismessi

Responsabili: dott. Maria Luisa Perissinotto, dott. Alberto Riva

Progetto iniziato nel 2009, in corso

Obiettivi: censire tramite georeferenziazione e restituzione cartografica, gli ingressi di miniere e cave in sotterraneo dismesse

Le opere estrattive in sotterraneo dismesse, miniere e cave, rappresentano un’enorme patrimonio storico e culturale spesso dimenticato e trascurato.

Il Veneto è stato per il passato sede di importanti attività estrattive, in alcuni casi molto antiche, che hanno segnato in maniera indelebile il territorio e la vita delle popolazioni locali. Ai siti minerari vanno sicuramente affiancate per importanza storica e culturale le cave in sotterraneo, che in alcune aree (Monti Berici, Monti Lessini) hanno raggiunto dimensioni considerevoli.

Nell’ambito di un programma di ricerca del patrimonio estrattivo veneto e della tutela delle acque sotterranee e del territorio, la Federazione Speleologica Veneta, con il contributo della Regione Veneto, ha avviato il censimento dei siti estrattivi abbandonati.

Il censimento prevede la determinazione delle coordinate geografiche degli ingressi tramite strumentazione GPS, la raccolta dei dati in un'apposita scheda e la realizzazione di un GIS.

Il progetto è svolto in collaborazione con il Catasto delle Grotte del Veneto (prof. Paolo Mietto).

Progetto IN.AC.

Responsabile: dott. Vladimiro Toniello.

Stato del progetto: iniziato nel 1997, attualmente in corso.

L'IN.AC. (INquinamento ACque), nato nel 1997, è il progetto della Federazione Speleologica Veneta che si occupa del monitoraggio delle acque sotterranee di origine carsica. L'obiettivo è aumentare la conoscenza dell'idrologia sotterranea per individuare eventuali inquinamenti.

In oltre 12 anni di attività il progetto è stato implementato con nuove ricerche e rappresenta oggi il fiore all'occhiello della Federazione.

Le finalità del progetto sono conseguite mediante:

  1. l'individuazione e posizionamento delle sorgenti delle aree carsiche del Veneto con loro inserimento in un catasto tematico;

  2. il monitoraggio sistematico delle acque interne di alcune grotte e sorgenti con la raccolta di dati fisici, chimici e biologici;

  3. l'istituzione di una banca dati ambientale relativa alle acque carsiche, utili anche alla determinazione dei rapporti esistenti tra i vari corpi idrici sotterranei e le sorgenti, soprattutto quelle utilizzate per l'approvvigionamento idropotabile; questo costituisce un'azione di prevenzione e di pronto intervento nel caso di episodi di inquinamento;

  4. analisi chimiche e microbiologiche della qualità delle acque sotterranee, fornendo alle autorità sanitarie il campionamento dei corpi idrici profondi e delle sorgenti carsiche che solo gli speleologi sono in grado di raggiungere in sicurezza;

  5. la fornitura un servizio di pronto intervento mediante laboratori portatili nell'eventualità fossero segnalate particolari anomalie chimico-biologiche sia in vicinanza, sia all'interno di cavità;

  6. un servizio di consulenza, utilizzando le competenze tecnico-scientifiche degli speleologi, unite al coordinamento con organi istituzionali e università che si occupano di acque sotterranee.

Attualmente sono monitorate circa quaranta sorgenti rappresentative di corpi idrici importanti nel veronese, nel vicentino e nel trevigiano-bellunese. Il monitoraggio consiste in un controllo e rilevamento di dati chimico-fisici, presi in media mensilmente ed elaborati dal Centro Raccolta Dati (CRD). Indicativamente tali parametri sono: pH, temperatura, conducibilità, durezza, ossigeno, alcuni ioni a secondo le caratteristiche delle sorgenti. Alcune di queste saranno monitorate mediante misuratori in continuo della temperatura.

Tale numero, in base alle segnalazioni e ai risultati delle ricerche e delle problematiche idrologiche segnalate, potrà subire delle variazioni in aumento.

PROGETTI PORTATI A TERMINE

Progetto radioattività

Studio della radioattività ambientale in alcune cavità carsiche e sorgenti del Veneto.

Responsabili del progetto: dott. Luca Dal Molin, dott. Edoardo Bellocchi, Francesco Boifava e Giancarlo Marchetto (Membri del Club Speleologico Proteo)

Progetto iniziato nel 2007, concluso nel 2008.

Il progetto ha previsto il monitoraggio puntuale della radioattività ambientale di alcune cavità carsiche e sorgenti del Veneto, al fine di rilevare la presenza di eventuali emissioni.

Le modalità di lavoro e la strumentazione utilizzata ci hanno consentito di determinare le emissioni alfa, beta e gamma in atmosfera ipogea e in roccia, e le emissioni beta e gamma in acqua.

La rilevazione non ha avuto come oggetto il monitoraggio del gas radon, o meglio, non solo del gas radon, ma si è allargato a comprendere ogni radio emittore.

L'area di estensione del progetto ha compreso, innanzitutto, quella già inclusa nel progetto di studio dell'idrologia carsica dell'altopiano del Faedo-Casaron, per estendersi fino a coprire tutta l'area geografica delle Prealpi Vicentine e i Colli Berici, con la possibilità di eventuali allargamenti anche ai settori est e ovest del Progetto INAC, in collaborazione con i gruppi responsabili di tali aree.

Particolare attenzione al presente studio è stato dato al monitoraggio della radioattività ambientale di due note cavità sui Lessini vicentini: Buso della Rana e Grotta della Poscola.

Sarà anche interessante poter confrontare i valori di fondo dei Lessini con quelli registrati in altre località italiane con una storia geologica differente. A tale scopo si è pensato di effettuare almeno una spedizione di ricerca in una zona del Centro Italia, caratterizzata da vulcanesimo recente. Tale zona si estende dai siti minerari del Monte Amiata, in Toscana, fino a Viterbo, nel senso nord-sud, e dalle propaggini orientali dell'espansione del sistema Volsinio (Orvieto), fino alla Maremma laziale (caldere di Bolsena e Latera), comprendente una ampia porzione di territorio interessata da imponenti fenomeni vulcanici quaternari, e della quale è noto un livello di radioattività superiore alla media nazionale.

Di ogni sito in esame, i dati sono stati organizzati in grafici temporali per poterne valutare ogni variazione e relazionarla all'ambiente geologico locale, a variazioni di portata dei corsi d'acqua ipogei a seguito di eventi meteorici, ed infine allo spostamento di masse d'aria stagionali circolanti all'interno delle cavità.

Un altro aspetto che ci siamo proposti di approfondire è stata la relazione tra la concentrazione di attività in acqua e quella del K-40, ottenuta dalla misura del potassio nelle acque.

Per portare a termine un tale studio, è stata indispensabile disporre di strumentazione adeguata, dotata di notevole sensibilità per bassi valori. A tale scopo, gli strumenti utilizzati sono stati i seguenti:

  • FAG Kugelfisher IM 7000 provvisto di sonda specifica per liquidi, di sonda per aria beta/gamma, e di sonda alfa-sensibile a finestra di mica.

  • RFT RAM II per misure di radiazioni alfa-beta-gamma di materiali solidi.

Gruppi partecipanti:

  • Club Speleologico Proteo Vicenza

  • Gruppo Grotte CAI Schio

  • Gruppo Grotte CAI Malo

Progetto Langelier

Studio delle caratteristiche aggressive e incrostanti delle acque di circolazione sotterranea in alcune cavità carsiche del Vicentino.

Responsabili del progetto: dott. Luca Dal Molin, dott. Edoardo Bellocchi, Francesco Boifava e Giancarlo Marchetto (Membri del Club Speleologico Proteo)

Progetto iniziato nel 2007, concluso nel 2008.

Lo studio ha avuto come obiettivo la misura di alcuni parametri determinanti nel processo di dissoluzione idrolitica da parte delle acque carsiche e potrebbe essere considerato una sorta di approfondimento di uno degli aspetti principali della dinamica della speleogenesi carsica, ossia il processo di dissoluzione/precipitazione delle rocce carbonatiche.

Le sorgenti oggetto dello studio sono state il Buso della Rana e la Grotta della Poscola, già comprese nel progetto di monitoraggio delle sorgenti carsiche dell'altopiano Faedo-Casaron e i cui primi risultati sono stati esposti al Convegno Ramaloch, tenutosi a Recoaro nel 2007. Eventualmente altre sorgenti o cavità potranno essere successivamente comprese in caso di ampliamento dell'area in esame.

Questo studio ha avuto come oggetto la dissoluzione delle rocce carbonatiche, rappresentata dall'equazione di equilibrio delle specie carbonato - bicarbonato, la cui chiave di volta è la concentrazione dell'anidride carbonica libera nelle acque circolanti nel sottosuolo, e ciò che ci si è proposti di fare è stabilire una tendenza di comportamento, aggressivo o incrostante, di un'acqua nei confronti del calcare, e quantificarla.

Al fine di portare a termine questa ricerca è stato sufficiente determinare solo pochi parametri chimico fisici, ma considerati essenziali per tale studio, in quanto essi svolgono un ruolo di primo piano nell'equilibrio della dissoluzione dei carbonati: l'anidride carbonica libera e il pH di saturazione, per la cui determinazione è indispensabile misurare il pH, la temperatura, i solidi disciolti, l'alcalinità al metilarancio e la durezza temporanea. Da questi dati si è potuto determinare l'Indice di Langelier, da cui è stato possibile ottenere una stima quantitativa dell'aggressività o della facoltà di depositare concrezioni.

I campionamenti dei parametri suddetti hanno avuto luogo a cadenza mensile.

Per le misure della temperatura, pH e TDS sono stati utilizzati strumenti potenziometrici professionali; per la misurazione dell'alcalinità e durezza si è ricorso a titolazione in laboratorio. Per gli altri parametri si è fatto ricorso a metodi fotometrici, seguendo le procedure universalmente riconosciute.

Gruppi partecipanti:

  • Club Speleologico Proteo Vicenza

  • Gruppo Grotte CAI Schio

  • Gruppo Grotte CAI Malo