Articolo di Laura Selini - 9 maggio 2025 Tempo di lettura - 5 min
«La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà!»
Dal Manifesto di Ventotene
In ricorrenza della giornata dell’Europa, il giorno 9 maggio, alcuni insegnanti alla presenza di studenti e studentesse, hanno voluto omaggiare e ricordare le grandi personalità federaliste e partigiane che hanno segnato la storia della nostra scuola, con l’apposizione di rose rosse alla targhe a loro dedicate. Con la speranza di un futuro migliore, ricordiamo queste personalità che hanno lottato per la libertà e la creazione di un'Europa unita in grado di garantire la pace e la dignità umana, facendo della diversità la sua più grande forza. Il loro insegnamento rimane attuale anche oggi; in un mondo che crea muri, voi siate il ponte che unisce, in un mondo che crede sempre meno nell’Europa, voi siate il fuoco che la ravviva.
E’ stato uno dei più grandi federalisti europei oltre che economista, insegnante e antifascista italiano. Nel 1925 insieme a Salvemini e i fratelli Rosselli scrisse e diffuse il giornale antifascista “Non mollare” che fu uno dei principali esperimenti di giornalismo clandestino durante il periodo fascista. Per questo dovrà scappare in Svizzera, ma ritornerà nell’ottobre dello stesso anno, approfittando di un’amnistia. Decise di iscriversi a un concorso pubblico, nonostante fosse ancora ricercato, confidando nel suo cognome molto diffuso e lo vinse. Per mantenere un profilo basso, come città dove insegnare scelse proprio Bergamo che era una città di provincia, piccola e tranquilla ma soprattutto vicina al confine per poter scappare e perfetta per continuare la sua attività clandestina senza essere scoperto.
Iniziò ad insegnare economia politica e scienze delle finanze proprio qua al Vittorio Emanuele II. Qui insegnò circa cinque anni e conobbe Ada Rossi, un insegnante di matematica con la quale poi intrecciò una relazione sentimentale. Nel 1929 fondò il gruppo antifascista “Giustizia e Libertà”. Nel 1930 verrà arrestato e prelevato dalla classe nella quale stava facendo lezione e condannato poi davanti al tribunale Speciale a 20 anni di reclusione.
Nel 1939 verrà assegnato al Confino di Ventotene dove incontrerà Altiero Spinelli e Eugenio Colorni con i quali scriverà nel 1941 “Il Manifesto per un'Europa Libera e Unita” anche conosciuto come “Manifesto di Ventotene”, fondamento del pensiero federalista del post-guerra e documento che porterà alla creazione della nostra attuale Unione Europea.
Finita la guerra, aderirà al Partito d’Azione e gli verrà assegnato nel 1945 il compito di sottosegretario alla ricostruzione nel Governo Parri. Nel 1955 fondò il partito Radicale.
A lui è dedicata la classe 101 del nostro istituto dove si trova metà del suo patrimonio librario donato dalla moglie Ada Ross, il giorno dell’apposizione della targa, il 26 maggio 1984.
E’ stata una partigiana ed insegnante italiana. Ha insegnato matematica al Vittorio Emanuele II, dove conobbe Ernesto Rossi, che diventerà poi suo marito. Quando Ernesto Rossi verrà incarcerato, lei perderà il lavoro e inizierà a dare lezioni private nella bergamasca. Insegnerà ai suoi alunni anche i valori di libertà e antifascismo. formando giovani che diventeranno poi protagonisti nella resistenza italiana. E’ considerata una delle madri fondatrici dell’Europa, a lei dobbiamo l’uscita dal Confino e la diffusione del Manifesto di Ventotene in Europa, che verrà battuto a macchina proprio qua a Bergamo da una sua alunna, Mimma Quarti, anche lei partigiana bergamasca.
A lei è dedicata l’Aula Magna, con la targa apposta il giorno 18 maggio 2023.
Fu uno studente del Vittorio Emanuele II, negli anni in cui l’attuale sede era adibita a Commando nazista. Entrò da giovanissimo a far parte delle SAP ovvero le Squadre d’Azione Partigiane e durante un’azione di disarmo, avvenuta l’8 febbraio 1945, all’età di 17 anni, verrà catturato e ferito da un colpo di pistola sparato da un milite repubblichino e portato nella Caserma Colleoni dove verrà torturato per 45 min per cercare di fargli rivelare i nomi dei suoi compagni. Morirà senza fare nomi.
Fu un insegnante del Vittorio Emanuele II e Capitano dei Carabinieri ma lasciò questo incarico dopo le violenze e le ingiustizie dei fascisti alle quali aveva assistito. Entra a far parte della resistenza, dove coordina i carabinieri fedeli al re sul territorio contro il fascismo. Dopo una soffiata verrà arrestato, processato, portato in Germania, a Kaisheim, e ucciso. Li verrà sepolto e ricordato in una lapide commemorativa dei soldati italiani morti.
A lui è stata dedicata quest'anno l'aula insegnanti.
Fu studente del Vittorio Emanuele II dal 1923 al 1931 e uno dei suoi insegnanti fu proprio Ernesto Rossi. Si laureò in Economia e Commercio e diventò dirigente economico di una fabbrica di armi. Questo lavoro gli permise il passaggio di informazione agli alleati al Sud e il boicottaggio dei tedeschi.
Nel maggio 1944 verrà arrestato e rinchiuso al carcere San Vittore di Milano. Ad Agosto avverrà un attentato a Milano dove vennero buttate delle bombe su un camion nazista vuoto.
Per questo attentato vennero incolpati i partigiani, ma probabilmente la rappresaglia fu premeditata dai nazisti perché il camion era senza sorveglianza, cosa abbastanza strana. Per questo vennero trucidati 10 carcerati rinchiusi a San Vittore e tra questi ci fu proprio Vittorio Gasparini. I loro corpi vennero lasciati in piazzale Loreto per tutta la giornata come monito a chi osava andare contro il regime. Un anno dopo, in piazzale Loreto verrà portato il corpo di Mussolini in ricordo dei 10 partigiani che persero la vita durante la strage di piazzale Loreto.
A lui è dedicata l’aula 202, inaugurata il giorno 18 maggio 2023.