SS.Filippo e Giacomo e Museo Tomassini

La chiesa dei SS. Filippo e Giacomo ha origini antiche. Ai Santi titolari del tempio era dedicata la stessa antica chiesa ora intitolata al Beato Ugo. Con la costruzione della nuova chiesa, nel XVI secolo, posta leggermente a valle rispetto all’attuale, identificabile con l’attuale canonica, la chiesa più antica fu intitolata a Sant’Ugo. Il tempio attuale, in stile tardo barocco, è stato costruito nel 1760, e successivamente ha subito rimaneggiamenti nella parte decorativa sia nel XIX che nel XX secolo. L’ultimo restauro risale al 2015.

Cominciamo a esplorare la chiesa detta Prioria dalla pala dell’altare maggiore, rappresentante una splendida Immacolata Concezione con San Filippo e San Giacomo. L’opera è di Nicola Antonio Monti, pittore ascolano nato nel 1736 e morto nel 1795 (che abbiamo già visto a San Serafino).

Alla sinistra della navata troviamo l’altare dedicato alle Anime Sante dove campeggia uno splendido dipinto attribuito a Filippo Ricci (Fermo, 1715-1793) rappresentante una Madonna del Carmine tra le Anime Sante, che regge Gesù Bambino e ha al suo fianco San Giovanni Evangelista.

La tela di maggior pregio della chiesa, e una delle opere più importanti presenti in tutta Montegranaro, è la Circoncisione di Gesù, opera attribuibile a Federico Barocci (1535-1612). L’opera è databile tra il 1590 e il 1599 ed è probabilmente di bottega. Si riconosce la mano del Maestro nelle fattezze della Madonna. Il dipinto era probabilmente parte del corredo della chiesa del ‘500, poi traslato nell’attuale.

Il Sacello Lauretano è un’opera di arte popolare databile al XVII secolo. Rappresenta la Santa Casa di Loreto ed è realizzata in legno e cartapesta. 

Della Prioria di SS.Filippo e Giacomo si occupò per circa 20 anni, dal 1529 al 1549, avendone il beneficio, il letterato Annibale Caro, per poi lasciarne il priorato laico al fratello Fabio. Lo stemma della famiglia Caro ora presente sopra la porta dell’attuale canonica è una copia dell’unico esistente, ora collocato nel Museo Tomassini di cui parleremo a parte, essendo l’altro stemma del Caro, visibile sulla sua tomba, diverso in quanto stemma personale. È ovvio che la chiesa facente parte del priorato del Caro fosse quella del ‘500 e non l’attuale.

Il Museo interparrocchiale, intitolato al parroco della Prioria fino al 1959, don Ignazio Tommasini, contiene opere qui trasferite messe in sicurezza provenienti dalle varie chiese. Vi troviamo, tra le altre opere e suppellettili, il magnifico Crocifisso di Santa Maria in Montaspice, opera lignea di arte dalmata databile al XVI secolo; la Vesperbild già della Prioria, scultura semidistrutta dall’umidità che oggi si presenta senza la sua policromia ed erosa fino a mostrare la struttura in arenaria; il Blasone originale di Annibal Caro, unico stemma della famiglia Caro esistente al mondo.