Stella Dina: stella, stellina...e gli angeli guardiani

Luce come metafora di speranza nei dipinti di Stella Dina

Una candelina o una lumella sempre accesa che accanto all'occhieggiare delle stelle, al candido disco della luna piena e del suo riflesso su di una piccola vela bianca, illuminano e delineano il profilo di una calma notte sul mare.

Archetipi ideali

Sono gli archetipi di un ideale assoluto di tranquillità sul quale l'artista alle volte pone a vegliare un piccolo angelo silenzioso dalla divisa policroma, una vera e propria sentinella vigile ed attenta a che nessuno possa disturbare il sonno sereno di chi riposa.

Filastrocche e ninna-nanna

La voluta semplicità della poetica e della sua trasposizione iconografica, pulita da qualsiasi dettaglio gratuito che ne possa complicare la lettura, il riferimento alle filastrocche ed alle ninna-nanna dell'infanzia, l'immagine ripetuta dell'angelo custode a guardia della fiammella sempre accesa, rimandano alle atmosfere intime ed ovattate delle camerette dei bambini al calare della sera, alle favole illustrate raccontate sottovoce dalle madri premurose ai loro piccoli per addolcire loro il temuto momento dell'arrivo della notte e del buio.

Metafora di speranza

Tranquillità, conforto, rassicurazione, consolazione in attesa fiduciosa del primo sole del mattino, sono la sequenza emotiva scandita da questa collezione di piccole tecniche miste dal titolo " Stella, stellina..." con un linguaggio primario ed immediato che d'acchito dialoga con il mondo dell'infanzia per subito dilatarsi attraverso una metafora di speranza militante in un abbraccio dalla dimensione universale.

Forse con un pizzico di retorica, è lecito chiedersi infatti se esiste un'età nella quale non sia di conforto immaginare che una luce magica rischiari il nostro cammino o che qualcuno o qualcosa, una presenza, un'energia, ci sia accanto, vegli su di noi, ci consoli e ci protegga soprattutto nei momenti più duri e difficili.

Sognare è sia un bisogno che un diritto ed è una precisa responsabilità morale per ogni società che voglia definirsi civile, mantenere sempre viva almeno la luce della speranza in particolare per coloro che soffrono, che sono deboli ed indifesi, per i tanti dimenticati senza volto e senza voce.

Quotidiano contemporaneo

Viviamo invece un quotidiano contemporaneo dove oscurità e disperazione spesso ci sfiorano, alle volte ne avvertiamo il gelo paralizzante accanto e dentro di noi.

Il bagliore di una stella lontana, la piccola fiamma di una candelina ed un angelo custode che sorveglia, sono quindi simboli apotropaici e di speranza che possono forse consolare ed aiutare ad attendere pazientemente e con minor timore che il buio si dissolva e ritorni finalmente la luce del giorno.

Gli angeli guardiani

La speranza tuttavia è un sentimento fragile che spesso è necessario difendere e Stella Dina sostanzia questo impegno nella forma dei suoi angeli guardiani, i quali non hanno aureola, non sono messaggeri che volano al di sopra dell'umanità sofferente dispensando grazia dall'alto o annunciando paradisi eterni bensì hanno le ali chiuse ed i piedi ben piantati sulla terra, attenti a che la fiammella della speranza resti sempre accesa accanto a coloro che la coltivano. La partizione accademica dei volti e l'enigma del piccolo occhio alle volte disvelato ed alle volte invisibile, paiono suggerire all'osservatore di guardare a fondo e con fiduciosa attenzione alla moltitudine indistinta degli esseri umani, perchè forse un angelo si potrebbe rivelare proprio in chi ci è più vicino.

Una costruzione narrativa dai ritmi pacati e ben scanditi

In questa collezione di piccoli polimaterici ad un tempo così intima e tenera, la pennellata dell'artista romagnola si fà dolce quasi come una carezza, levigando il cromatismo degli sfondi fino a scioglierlo in morbide sfumature, le abituali campiture di colore pieno e deciso tipiche di gran parte della sua produzione, si diluiscono in tonalità più leggere e delicate, dove acrilici e smalti sono la base per inserimenti e giustapposizioni accurate di materiali diversi come frammenti di legno, carta, chiodi, sabbia, gomma, resine, in una costruzione narrativa dai ritmi pacati e ben scanditi, contenuta entro una geometria di linee e forme come sempre sintetica, pulita ed ordinata, coerente con l'impronta stilistica ed estetica di definizione dello spazio caratteristica del lavoro di Stella Dina ma in una atmosfera complessiva di grande morbidezza che pare quasi stemperare l'abituale rigorosa severità compositiva.

I legni umili

Dal punto di vista più strettamente tecnico, si conferma anche in questo ciclo di lavori la cura meticolosa che l'artista dedica alla finitura di ciascuna opera, alla ricerca dei materiali e dei supporti più adatti che spaziano dalla tela, al cartone pressato, ai suoi famosi "Legni Umili" scelti con amore fra i ritagli di lavorazione delle falegnamerie, per finire con le cornici, alcune delle quali della serie "White Bandages", realizzate personalmente, garzate e come sempre smaltate di bianco.

L'attualità della pittura

Artista intellettualmente d'avanguardia ed allo stesso tempo disciplinatamente fedele alla pittura, Stella Dina contribuisce a confermarne l'attualità non smettendo mai di ricercare, facendo sempre cose nuove e sfuggendo a qualsiasi tentativo di omologazione, gelosa di una totale autonomia creativa che le permette di aggiornare liberamente il proprio personale vocabolario espressivo, strumento ormai compiuto e maturo attraverso il quale crea una particolare figurazione sintetica costantemente in tensione verso l'astratto, satura di rimandi colti e sapienti ma sempre rinnovati da una intelligente permeabilità all'inserimento di soluzioni innovative capaci di sorprendere e comunicare efficacemente una contemporaneità inquieta e complessa ed un futuro prossimo ricco di sfide e grandi incognite.

info: Stella Dina: l'artista e le opere

immagini selezionate dall'archivio Stella Dina
testi a cura di Enrico Maria Emiliani

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