WILLIAM JOSEPH SIMMONS: IL FONDATORE DEL SECONDO KKK


VOLTI DELLA STORIALORENZO MAZZONI

«Gli angeli che, con ansia, hanno osservato la riforma fin dal suo inizio, si devono essere posti sulla nostra Stone Mountain e cantato osanne verso i cieli più alti».

(W. J. Simmons)

Nato il 6 Maggio 1880 ad Harpersville, Alabama, William Joseph Simmons, fondatore del cosiddetto secondo Ku Klux Klan, è uno dei personaggi più oscuri e meno approfonditi nel panorama della storia statunitense.

In gioventù si iscrisse alla facoltà di Medicina della John Hopkins University, spinto seguire la carriera medica del padre. Non avendo portato a termine gli studi, decise di arruolarsi nell’esercito e partecipare alla guerra Ispano-Americana del 1898 (un conflitto che vide gli USA combattere e sconfiggere in breve tempo la Spagna per “liberare”, e quindi di fatto porre sotto la propria influenza, l’isola di Cuba; guerra soprannominata, a causa dell’estrema efficienza delle truppe USA e della rapida vittoria, «splendid little war»). Terminato il conflitto, venne congedato con onore e, tornato in patria, decise di intraprendere la carriera di predicatore presso una chiesa metodista, ruolo da cui venne sospeso nel 1912 per inefficienza.

Il Time descrisse Simmons come ossessionato dall’idea di confraternita e, infatti, in seguito alla sospensione, si unì ad altre due chiese episcopali ed a ben dodici differenti confraternite, tra le quali la WoodmenLife, nella quale raggiunse l’onorificenza di colonnello, uno dei soprannomi (insieme a Doc) con il quale viene tutt'oggi ricordato. Simmons era noto come ottimo oratore, capace di giocare con allitterazioni e metafore con grande abilità. Tuttavia, il Colonnello aveva ben altri piani. Nel 1915, convalescente a seguito di un incidente automobilistico, vide il film «Birth of a nation» di D.W. Griffith e ne rimase talmente affascinato da decidere di ricostituire il Ku Klux Klan. Riuscì ad ottenere una copia dell’atto di prescrizione del primo KKK e lo utilizzò come modello per scrivere un proprio progetto di ricostituzione del gruppo. Il periodo si rivelò florido per la rinascita dell’organizzazione suprematista: il 16 agosto dello stesso anno, ebbe luogo il famoso linciaggio di Leo Frank. Questi era un industriale ebreo, proveniente dagli stati del nord, che fu accusato della morte di Mary Phagan, una delle sue giovani operaie. Egli fu condannato a morte, condanna che successivamente venne commutata in un ergastolo. La decisione della corte scatenò una rivolta, Frank venne prelevato dalla prigione e linciato pubblicamente. Questo gruppo di persone si unì nel gruppo chiamato Cavalieri di Mary Phagan.

Il giorno del Ringraziamento del 1915, Simmons convinse 15 amici a seguirlo sulla cima della Stone Montain, presso Atlanta, dove aveva costruito un altare. Qui pose una bandiera americana, una bibbia ed una spada sguainata sopra di esso e diede alle fiamme una croce di legno grezzo. A questo punto, dopo aver borbottato varie formule riguardo una «pratica fratellanza fra gli uomini», si autoproclamò Grande Mago Imperiale dell’Impero Invisibile del Ku Klux Clan. L’immagine della croce in fiamme non era mai appartenuta alla ritualità del vecchio Klan ma era invece ispirata direttamente dal film di Griffith, simbologia a sua volta derivata dalla mitologia celtico-scozzese.

Il nuovo Klan, vissuto dai membri come una vera confraternita, ebbe una vera svolta quando Edward Y. Clarke ed Elizabeth Tyler, di professione agenti pubblicitari e procacciatori di finanziamenti, si unirono al KKK. L’ideologia alla base della nuova organizzazione era un misto tra patriottismo esasperato e senso di romantica nostalgia per il Sud confederato pre Guerra civile, il tutto innestato sul principio di difesa dei WASP (White Anglo-Saxon Protestant) dai sindacati, considerati bolscevichi, e degli immigrati, in particolare cattolici.

Negli anni Venti il clan raggiunse i 4.000.000 di membri sparsi per gli USA, ed i profitti aumentarono vertiginosamente grazie alle donazioni provenienti dalle iscrizioni, dai rituali, dalla vendita dei costumi e soprattutto dalle pubblicazioni del Colonnello Simmons. Egli scrisse cinque libri, tutti incentrati sull’ideologia del Klan e su come esserne parte attiva. L'opera più famosa è certamente il Kloran, considerato dai confratelli come un libro sacro.

Nel 1921 il New York World, giornale scandalistico dell’epoca, raccontò pubblicamente le violenze commesse dal Klan, sia contro i neri (bersagli anche della prima versione del KKK) sia contro gli stranieri ed i sindacalisti. Simmons venne quindi chiamato a testimoniare davanti alla U.S. Commettee on Rules, dove il Mago Imperiale si distanziò dagli eventi violenti e tentò di dipingere il Klan come un’associazione benefica senza scopo di lucro. Non subì alcuna conseguenza giuridica, ma perse molta influenza all’interno del Klan. Così, nel 1922, Hiram Wesley Evans successe a Simmons nel ruolo di Mago Imperiale, mentre quest'ultimo divenne Imperatore a vita. Morì ad Atlanta il 18 Maggio 1945.